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Autore: cantaloupe    24/02/2014    1 recensioni
L′illusione divina ti fa credere nell′esistenza di una salvezza, nell′esistenza di quel tuo ideale di angelo che ti protegge e ti guida fino alla fine dei tuoi giorni, fino a che l′unica speranza presente nella tua testa non è che la presenza di un′eternità che continua.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kaworu Nagisa, Shinji Ikari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Riassunto:
"L′illusione divina ti fa credere nell′esistenza di una salvezza, nell′esistenza di quel tuo ideale di angelo che ti protegge e ti guida fino alla fine dei tuoi giorni, fino a che l′unica speranza presente nella tua testa non è che la presenza di un′eternità che continua."

Note dell'autore:
Mentirei se dicessi che l'ispirazione per questa cosa non mi sia venuta da una lezione di italiano particolarmente pesante...

I personaggi di questa storia appartengono allo Studio Gainax ©.





 

Illusione



Cominci a pensare che se davvero esiste una punizione divina per gli uomini, ecco, quella è l′illusione.

L′illusione divina ti fa credere nell′esistenza di una salvezza, nell′esistenza di quel tuo ideale di angelo che ti protegge e ti guida fino alla fine dei tuoi giorni, fino a che l′unica speranza presente nella tua testa non è che la presenza di un′eternità che continua.
È una credenza che va contro ogni logica, che non sta nè in cielo nè in terra, ma lo fa esattamente come gli angeli: è quindi qualcosa che può essere considerato verosimile, ed è un′ultima speranza a cui aggrapparsi prima di scivolare nel nulla.
In verità, gli angeli non esistono.
O meglio, gli angeli sì esistono, ma non sono altro che i messaggeri del divino che vengono a riferire agli uomini il messaggio che no, niente ti può proteggere. Neanche noi.
Vedi la distruzione circondarti da tutti i lati, e li senti gridare che questa, questa è la vostra protezione, la distruzione creata dalla presunzione di voi umani, e li senti nella tua testa, e non puoi fare a meno di pensare che dal loro punto di vista l′assassino sei solamente tu.
Gli angeli non sono umani.
Pensi che l′uomo sia la creatura più ipocrita che esista in tutto l′universo. L′unica creatura in grado di comprendere di essere insignificante rispetto al grande ordine delle cose e allo stesso tempo l′unica creatura in grado di immaginare salvatori aventi le sue stesse sembianze, il cui unico scopo è abbandonare le bellezze del cielo per proteggerla.
Non ha senso.
Eppure lui era umano.
Era tutto quello che avevi sognato: vedevi la luna nei riflessi dei suoi capelli e le stelle nei suoi occhi, sentivi la melodia del più dolce infinito provenire dalla sua voce, e forse anche lui era un′illusione, e ti faceva paura.
Ricordi che, quando vi siete incontrati, il trovarti di fronte ad un essere umano non ti è mai neanche passato per la testa.
Non poteva esistere qualcuno che venisse da te a parlarti così spontaneamente, che potesse riuscire a capire le più piccole sfumature della tua mente, qualcuno con cui tu potessi riuscire ad aprirti così completamente. Non era umano proprio per niente.
Quando ti hanno detto che lui era un angelo, ti sei reso conto che in fondo lo avevi sempre saputo.
Lui era l′angelo illusorio, che per qualche assurda ragione aveva abbandonato la tranquillità del suo paradiso per venire a salvarti, che ti aveva incantato con le sue poesie sulla speranza e la salvezza, ed era la punizione divina che in un battito d′ali taglia tutti i legami tra l′uomo e la felicità, lasciandosi alle spalle solamente una via rossa e liquida e amara, e che cede la dolcezza solo ai ricordi.
«Kaworu ha detto che mi amava.» dici a Misato, mentre siedi di fronte alla via che lui si è lasciato alle spalle. È un immenso mare, rosso sangue, che ti ricorda del suo sorriso, che rosso è l′unica cosa che adesso puoi vedere nei tuoi occhi, e senti ancora la sua voce mormorare una melodia alle tue spalle.
Pensavi di aver finalmente trovato la felicità.
E ne avevi paura.
«Lo amavo anch′io.»
Forse, pensi, il più grande ipocrita sei sempre stato tu.












 

  
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