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Autore: Pixel    24/02/2014    10 recensioni
[Braccialetti rossi]
"I dottori dicono che le persone con un problema come il tuo non dovrebbero fumare." lo rimproverò.
"I dottori dicono che le persone con un problema come il tuo non dovrebbero chiudersi in bagno a vomitare." scese tra i due un silenzio pesante durante il quale lei fissò gravemente lui e lui, continuò a fissare il vuoto.
"Sei sempre stato un po' bastardo tu."
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Spaccacuore.

"Dovresti smettere, lo sai" disse la donna comparsa all'improvviso.

Lui prese una boccata di fumo e la ributtò fuori senza mai volgere gli occhi alla figura che aveva parlato poco prima.

"Non sapevo fossi li" disse dopo qualche secondo, continuando a fissare il vuoto che pareva avere davanti

"se l'avessi saputo non mi sarei fatto vedere."

Lei le fece segno di spostarsi per farle posto e lui seguì prontamente l'ordine. Si sedette sulla panchina e con grazia innata accavallò le lunghe gambe fasciate dal tessuto scuro dei pantaloni. Era già tarda sera, ma una sera d'estate, e la luna era talmente chiara da non lasciare che il buio celasse il viso scavato della donna. Non era mai cambiato da qauando l'aveva conosciuta, forse adesso alcuni tratti prima acerbi avevano assunto un aspetto più armonioso e i lunghissimi capelli color miele, che tante volte aveva visto raccolti in una scomposta coda e tante altre lasciati liberi e disordnati sulle piccole spalle, avevano subito un taglio che le conferiva un'aria decisamente più seria. Ma a lui pareva di avere di fronte sempre la solita ragazzina problematica che aveva conosciuto tra le quattro mura dell'ospedale.

"I dottori dicono che le persone con un problema come il tuo non dovrebbero fumere." lo rimproverò.
"I dottori dicono che le persone con un problema come il tuo non dovrebbero chiudersi in bagno a vomitare." scese tra i due un silenzio pesante durante il quale lei fissò gravemente lui e lui, continuò a fissare il vuoto.

"Sei sempre stato un po' bastardo tu."

lui scosse la testa e per la prima volta si voltò verso di lei "Puoi prendere in giro Vale, che tanto sveglio non lo è mai stato.." Lei accennò un sorriso e alzò il fine sopraciglio destro, quell'abbitudine che non avrebbe mai perso.

"Sarei potuto essere il furbo del gruppo"

"Mi pare che ti sia calato bene nel ruolo del bello." Ed effettivamente Leo ci aveva visto bene, perchè bello Davide lo era diventato davvero. Con quei ricci e gli occhi color cioccolato che guardano sempre avanti. E il sorisso di chi la vita preferisce prenderla in giro piuttosto che farsi prendere in giro dalla vita.

"E' un momento difficile" ammise

"E' un momento difficile per tutti, da quando non c'è più Leo.."

La vide portare la pallida mano sulla fronte e contrarre il viso in una smorfia di dolore.

"E' per quello che lo fai?"

"E' una cosa complicata" Disse vaga in un tentativo di far cadere l'argomente

"Già, perchè io per te sono sempre il ragazzino che non può capire i discorsi di voi grandi,no?" Lanciò lontano quello che restava della sigaretta e fece per andarsene ma la mano della donna, che prima si era posata sulla fronte perlata in gesto di disperazione, si posò sul braccio di lui in una silenziosa richiesta di restare. Obbedì. "Guardami Davide" Obbedì nuovamente, ma quando lei distolse velocemente lo sguordo lui continuò a guardarla. Passarono alcuni secondi, forse minuti.

"Sto invecchiando."

"Tu sei pazza Cris." Affermò pensando che un capriccio del genere non poteva sopportarlo.

"E sai cos'è che mi ha fatto guarire la prima volta?" proseguì col suo discorso senza considerare più il suo inerlocutore "Sicuramente non il ricovero, non l'ospedale non la psicologo, non mia madre. E' stato solo per lui, solo per Leo che sono guarita. Perchè quando c'era lui io riuscivo a vedermi attraverso i suoi occhi..te li ricordi gli occhi di Leo?"

Lui annuì "E come scordarmeli? Quegli occhi scoprivano il bello in ogni cosa"

"appunto, solo attraverso i suoi occhi io potevo vedermi bella." conclusela quella riflessione e il silenzio calò nuovamente tra i due. Lei aveva detto già tutto quello che doveva dire, e adesso si sentiva completamente svuotata.

Lui si sentì arrivare addoso un peso molto più grande di quello che pensava di poter sostenere e ora si trovava davanti all'involucro vuoto di quello che era stata la sua amica. Per un momento pensò di non farcela neanche lui.

"Secondo me la sfanghi."

Vide il viso pallido aprirsi in quello che gli sembrava quasi un vero sorriso.

"La sfango?" Questa volta rideva, ne era certo. "Non sei cambiato per niente"

"Perchè tu? Sei sempre la solita strega.."

"Cosa scusa?"

"Si,si...sei rimasta la stessa strega che tredici anni fa mi avrebbe lasciato morire senza aver mai baciato una ragazza."

"Quanti drammi,non ti sei fatto mancare nulla del genere dopo l'operazione mi pare"

Questa volta era lui a sorridere "Niente scuse, sei stata spietata. Hai spezzato il cuore a un rgazzino che già l'aveva messo parecchio male."

Ancora ridevano, quando lei appoggiò il viso sulla sua spalla. Sospirò.

"Riprovaci Davide."

"A baciarti?"

"A farmi sentire bella."

"Lo farei, ma il mio cuore è fragile lo sai. E tra tutte tu sei talmente immensa che rischi di spaccarlo ."

 

 

  
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