You do not really exist, you're only a product of my loneliness.
Tu non esisti davvero.
Tu non esisti davvero.
E' quello che sembra dirti quel volto, quel riflesso -è poi davvero un riflesso?
Ti guardi le mani.
Eppure l'illusione sembra così reale, se capisci cosa intendo, così vivida e vera. Così vivida e vera.
Non sei poi nemmeno più certa di capire cosa sia vero.
Forse tu non sei tu.
Forse quegli occhi cattivi non sono i tuoi.
Quegli occhi cattivi sono i suoi, e lei non è il tuo riflesso, ma tu il suo.
Ormai ne sei certa, stai impazzendo, ma davvero vuol dire che non capisci più nulla? A te sembra solo di non aver mai capito, in realtà, la realtà.
Guardare la realtà è sempre stato guardare uno specchio. E allora forse la realtà non è vera, lo specchio lo è.
Vuoi urlare -urlare- ma puoi farlo solo se lo fa lei.
E così vi guardate.
Bloccate in un istante infinito, entrambe riflesso e prodotto della vostra stessa solitudine, e nulla è più reale man mano che tutto lo diventa.
Non è lei il tuo riflesso, sei tu il suo.