Ho Dovuto Farlo
"Devo farlo, per il bene di Camelot, per il bene
di Artù..."
Il giovane mago impugnò la spada con una presa
piú decisa e con un immenso dolore nel cuore
sferrò il fatale colpo.
Sentì la lama penetrare nella calda carne e il rosso sangue
sgorgare.
Il pallido viso di lei davanti al suo, gli occhi azzurro ghiaccio
spalancati, la bocca semiaperta.
Quel volto che tanto conosceva e che un tempo gli era amico.
Tratti delicati e perfetti, testimonianza di una bellezza ormai
scomparsa.
Un viso ora dominato dal dolore e dall'odio, quell'odio che l'aveva
portata alla pazzia.
Improvvisamente infiniti ricordi iniziarono ad
affollare la mente di Merlino, ricordi felice di un passato che ormai
sembrava appartenere a un'altra vita.
Ricordi che riguardavano una donna giusta, dolce, altruista,buona...
...una donna pronta ad aiutare tutti e a
sacrificarsi per gli amici...
...una donna ragionevole e sensibile, una donna
valorosa e coraggiosa...
Ma ormai da molto tempo tutto ciò
l'aveva abbandonata lasciando posto a quella malvagia strega corrotta e
consumata dall'odio...
...una strega spietata, vile e crudele, pronta a
uccidere chiunque si opponesse al suo volere...
Lacrime iniziarono a scorrere sul viso di Merlino, gli occhi celesti
fissi sul pallido volto della donna.
"Ho dovuto farlo" disse con un sussurrola.
Le lacrime iniziarono a riempire anche gli occhi ghiaccio e a rigare le
bianche guance scavate della
morente Morgana.
Merlino si decise ad estrarre la lunga spada dal
ventre della strega che cadde a terra morente, ma non smise di fissarla.
Il magro corpo avvolto nel vestito nero, il petto che si abbassava e
alzava lentamente, i lunghi e neri capelli sporchi sparsi sul terreno
tra le secche foglie arancioni e marroni, gli occhi azzurro ghiaccio
fissi nei suoi celesti, le labbra pallide quasi come il viso.
Quelle labbra un tempo erano di un rosso acceso e intenso,
ricordò Merlino, erano bellissime.
Bellissime come lo era stata lei un tempo, lunghi
capelli di un nero lucente, il viso liscio e perfetto
che pareva porcellana, occhi di un azzurro intenso e profondo,
il corpo avvolto in bellissimi abiti.
Merlino ricordò il primo giorno che la
vide, era appena arrivato a Camelot e Gaius gli aveva chiesto di
portare una medicina a Lady Morgana, la figliastra e pupilla del Re.
Il giovane Mago era entrato nelle stanze della donna, la vide di sfuggita prima che lei sparisse dietro il bellissimo pannello decorato.
Lady Morgana lo scambiò per la serva e
gli chiese di aiutarla a vestirsi, fortunatamente arrivò
Gwen che lo salvò dall’imbarazzante situazione.
I ricordi continuarono a susseguirsi nella mente
del giovane mago …
… Morgana avvolta nel bellissimo
vestito rosso indossato alla prima festa a palazzo a cui Merlino
partecipò, l’aiuto che diede a sua madre e alla
gente di Ealdor, la
protezione che diede al piccolo druido Mordred al quale si
affezionò molto, il coraggio nel seguire Artù e
Merlino, l’affetto che la legava a Gwen, il continuo
punzecchiarsi con il fratellastro.
Ricordò il giorno in cui Morgana venne
da lui per chiederle disperatamente aiuto, era spaventata e confusa
dopo aver capito di possedere grandi poteri, paura di essere scoperta
da Uther e condannata al rogo, paura di utilizzare la magia …
Supplicò Merlino di aiutarla e di starle accanto in quel momento difficile perché era di lui che si fidava, era lui che sentiva vicino più di chiunque altro.
E lui non la deluse.
Poi venne il giorno in cui Merlino tentò di ucciderla per
salvare Camelot e Artù.
Morgana non dimenticò mai quel gesto
che la ferì profondamente, Merlino l’aveva tradita.
Ripensando a quell'avvenimento il dolore
aumentò in Merlino, fu da quel giorno che lei
iniziò a odiarlo, da quel momento la loro profonda amicizia
finì,la vide andare via, il suo sguardo pieno di dolore e
delusione.
Il peggiore dei gesti è uccidere coloro che si amano, ma
Merlino non aveva scelta, i loro destini erano legati, uniti fin dal
giorno in cui si conobbero, ignari di quello che poi avrebbero dovuto
affrontare.
“Merlino …” il nome del
giovane mago uscì dalla bocca di Morgana in un sussurro e
poi più niente.
Il corpo immobile e senza vita, il viso di un
pallore innaturale, la bocca semiaperta, gli occhi fissi ancora su
Merlino, occhi vuoti, spenti che mai più avrebbero visto il
mondo, l’ultima lacrima sulla cerea guancia.
Merlino la guardò per l’ultima volta cercando di scorgere in lei quella dolce donna che un tempo era stata.
ANGOLO DELL'AUTRICE
Salve a tutti! Questa è la prima FF che scrivo su Merlin, spero vi piaccia!
Visto che non ho ancora visto la Quinta Stagione in italiano e non intendo vederla in inglese ho inventato :)
Aspetto vostri commenti!
Buona lettura!