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Autore: MyComicalRomance    25/02/2014    2 recensioni
Queste non sono le semplici fiabe che conoscete, ma le migliori fiabe della Disney rivisitate e modificate in versione "comica" da Frankie_ Echelon e ART_ is Gee.
Il resto lo scoprirete da sé! Buona lettura e divertimento"
Genere: Comico, Fantasy, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Frank Iero, Gerard Way, Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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*in ordine di comparsa*
 
Generentola: Gerard Way
Padre di Generentola: Donald Way
Principe: Frank Iero
Matrigna: Lindsey Ballato
Sorellastre -Fratellastri: Jimmy Urine e Jared Leto
Gatto Moiky: Mikey Way
Granduca: Bob Bryar
Fatina Tontolina: Jamia Neston
 
 
 
 
Frerardella story in (Generentola)
 
C'era una volta nella povera e malfamata New Jersey, un paesino chiamato Belleville su cui ergeva l'imponente castello della famiglia reale Iero.
Il grande castello era situato su una collina molto distante dal piccolo paese, ma ben vedibile dalle abitazioni dei suoi abitanti, in particolar modo dalle finestre dell'abitazione della rinomata famiglia Way; una famiglia composta dal giovane sedicenne, sbadato e fin troppo gay, Gerard Way e da suo padre Donald.
Egli donava al suo adorato bambino qualsiasi cosa egli desiderasse dai suoi amati fumetti alle più costose creme idranti per il viso.
Tuttavia capiva che il piccolo Ga.. ehm, Way aveva bisogno delle cure di una madre, Così si risposò (che imbecille), scegliendo una donna che aveva due figli giovani, i quali, egli sperava, sarebbero diventati compagni di giochi del suo bambino.
Sfortunatamente, Donald morì poco tempo dopo, ed allora la matrigna che si chiamava Lindsey mostrò la sua vera natura. Era perfida e fredda, e profondamente invidiosa della bontà e femminilità del suo figliastro, perché queste qualità facevano per contrasto apparire i suoi due figli, Jimmy e Jared, ancor più meschini e brutti (Su Urine non ci piove, mentre su Leto qualche dubbio ce l'avrei).
I fratellasrti (Ma anche sorellastre poteva andar bene) andavano riccamente vestiti, mentre il povero Gerard era costretto ad indossare una tuta semplice e grossolana e a compiere in casa tutti i lavori più pesanti. Si alzava prima dell'alba, andava a prender l'acqua -facendo ben attenzione a non inciampare sui propri piedi e quindi sbattere il suo bel faccino sul cemento-, accendeva il fuoco .evitando di brucarsi i suoi adorati capelli castani (fin troppo infiammabili dai litri di lacca)-, cucinava -per modo di dire-, lavava e puliva i pavimenti.
Quando aveva finito di sbrigare tutti i lavori, per riscaldarsi era solito sedersi vicino al camino accanto al carbone ed alla cenere (immaginarsi Gerard sporco di cenere non aiuta tanto alle nostre povere ovaie), perciò cominciarono a chiamarlo Generentola.
La matrigna e i fratellastri dormivano in belle stanze, mentre la piccola camera di Generentola era in soffitta, proprio sotto il tetto della casa, dove vivevano dozzine di topi.
Nonostante tutto questo, Generentola rimase gentile e cortese, sognando che un bel giorno la felicità sarebbe arrivata. Fece amicizia con gli uccelli (non siate maliziosi quanto noi) che lo svegliavano tutte le mattine. 'Poraccio..
Fece anche amicizia con i topi con cui divideva la soffitta, diede a ciascuno un nome, e cucì loro dei minuscoli vestiti e cappelli. I topi amavano Generentola e gli erano grati, perché talvolta li liberava da una trappola o li salvava da Moiky, il malizioso gatto della matrigna.
Ogni mattina, Generentola, preparava la colazione per tutti gli abitanti della casa: una scodella di latte per il gatto, un osso per REV il suo amato cane, granoturco e frumento per le galline, le oche e le anitre del cortile (ho pure fatto la rima, YEAH!). Poi portava al piano di sopra i vassoi della colazione per la matrigna e i fratellastri Jimmy e Jared.
<< Prendi questa roba da stirare e riportala entro un'ora >> ordinava Jared.
<< Non dimenticare il mio rammendo, e non impiegare tutto il giorno a finirlo! >> la rimproverava Jimmy.
<< Stendi il bucato e vai avanti col tuo lavoro >> ordinava la matrigna.
<< Batti il grande tappeto della sala, lava le finestre, pulisci la tappezzeria! >> << Sì Jared. Sì Jimmy. Si “mamma" >> rispondeva Generentola mettendosi al lavoro.
 
Dall'altra parte della città c'era il palazzo reale. Un giorno il re convocò il granduca Bob e gli disse: << È tempo che il principe prenda moglie e si sistemi! >Mi sembra fin troppo effeminato >>.
<< Ma vostra Maestà.. >> rispose Bob << deve prima trovare una ragazza ed innamorarsi!>>.
<< Hai ragione >> ammise il re; << Daremo un ballo ed inviteremo tutte le fanciulle del reame. Dovrà per forza innamorarsi d'una di loro >>.
Subito furono spediti gli inviti e il regale biglietto fu portato anche nella casa di Generentola.
<< Un ballo! Un ballo! Andremo ad un ballo! >> gridarono Jimmy e Jared.
<< Anch'io sono invitato >> disse Generentola, << C'è scritto: 'Per ordine del Re, tutti i componenti della famiglia dovranno essere presenti! >>.
I fratellastri risero all'idea di Generentola che andava ad un ballo indossando la tuta con una scopa in mano. Ma la matrigna, con un sorriso sornione, disse che Generentola sarebbe certamente potuto andare se avesse finito il suo lavoro e si fosse procurato un abito decente da indossare.
<> rise Jimmy, << Se..... >> sghignazzò Jared.
 
E venne il gran giorno. Fin dall'alba i fratellastri furono indaffarati a scegliere abiti, sottovesti (Se tate cercando di immaginarvi Jared in sottoveste, cercate Rayon) ed ornamenti da mettere nei capelli -solite diveH-, e non parlarono che del modo in cui si sarebbero vestiti per il ballo.
Nel frattempo Generentola fu tenuto più occupato del solito, perché dovette stirare le ampie gonne della matrigna, sistemare le guarnizioni, annodare i nastri.
Quando venne la carrozza a prendere la matrigna e i fratellastri, Generentola non aveva avuto neppure il tempo di prepararsi.
<< Bene >> disse la matrigna, << Allora non verrai. Che peccato! Ma ci saranno altri balli! >>.
Generentola salì tristemente le scale buie e si affacciò alla sua finestra illuminata dalla luna e guardò tristemente il palazzo lontano che risplendeva di luci.
All'improvviso, una candela venne accesa alle sue spalle. Generentola si voltò, e vide un bellissimo abito da sera. L'avevano cucito per lui gli uccelli ed i topi suoi amici, e lo avevano decorato con il necessario che avevano trovato in giro per la casa.
In men che non si dica, Generentola indossò il vestito e corse giù per le scale, gridando: << Per favore, aspettate, vengo anch'io! >>.
Jimmy e Jared si girarono: com'era bello! L'invidia li accecò e... << La mia cravatta! >> gridò uno; << la mia giacca! >> urlò un altro e strapparono l'abito di Generentola.
Poi, soddisfatti se ne andarono.
Disperato Generentola corse in giardino e singhiozzò: << E' proprio inutile. Non c'è niente da fare! >>.
Ma in quel momento da una nuvola di polvere di stelle uscì una donnina dalla faccia tonda, avvolta in un mantello con cappuccio.
<< Sciocchezze, figliola.. ehm, no, scusa, figliolo. >> disse con voce dolce; << Asciuga quelle lacrime: non vorrai andare al ballo in questo stato! >>.
Generentola smise di piangere e chiese: << Chi siete? >>.
<< Sono la fata tua madrina e mi chiamo Tontolina >> rispose lo strano personaggio; << Non abbiamo molto tempo a disposizione. Penso che per prima cosa tu abbia bisogno di una zucca. >>.
Generentola non capì il motivo, ma obbedì e raccolse una grossa zucca.
La fata agitò la sua bacchetta magica verso di essa, e recitò: "This shit is easy peasy, pumpkin peasy, pumpkin pie.." la zucca si alzò lentamente sul fusto, mentre i viticci arrotolandosi si trasformarono in ruote; in un attimo diventò una stupenda carrozza.
<< Ora >> disse la fata << abbiamo bisogno di alcuni topi >>.
Quattro piccoli amici di Generentola si presentarono di corsa, ed ancora una volta la fata recitò le parole magiche mentre toccava i topi con la sua bacchetta. I topolini furono trasformati in quattro unicorni bianchi pomellati che furono subito attaccati alla carrozza.
Poi la fata trasformò il vecchio gatto Moiky, della matrigna di Generentola, in un superbo cocchiere ed il cane Rev in un elegante valletto.
<< Ed ora tocca a te, mio caro >> disse la fata, toccando Generentola con la sua bacchetta. Il suo abito strappato diventò uno splendido abito di seta e da sotto i pantaloni spuntarono dei deliziosi mocassini neri e lucidi, li più belli che Generentola avesse mai visto (anche se forse sperava in delle graziose scarpette di cristallo e un vestito con una folta gonna). Generentola non riusciva a parlare per l'emozione. La fata allora spinse la carrozza e le raccomandò di non rimanere al ballo dopo la mezzanotte: se fosse rimasta un solo minuto di più, la carrozza sarebbe ridiventata una zucca, i cavalli topolini, il cocchiere un vecchio cavallo ed il valletto un cane, e lui stesso si sarebbe ritrovata vestita di stracci. Generentola promise e partì felice verso il palazzo reale. Quando arrivò, il ballo era già iniziato.
Il principe, che fino ad allora aveva partecipato al ballo con aria annoiata, alzò lo sguardo e scorse all'ingresso il più bel fanciullo che avesse mai visto. Come trasognato piantò in asso la damigella con cui stava ballando e si avvicinò a Generentola, lo prese per mano e l'accompagnò nella grande sala, in mezzo a tutti. Per tutta la serata il figlio del re non ballò con nessun altro e non lasciò la sua mano un solo minuto. I fratellastri e la matrigna non riconobbero Generentola e si rodevano d'invidia chiedendosi chi potesse essere il bel sconosciuto. Tutte le dame osservarono il suo abito e la sua pettinatura, e si ripromisero di copiarli il giorno seguente (constatando che è un uomo..). Il vecchio re furibondo osservava il principe aveva trovato qualcuno con cui ballare,ma tutto tranne una bella fanciulla.
Passarono le ore, nelle quali i due trascorsero il loro tempo a cantare e ballare ma quando l'orologio del palazzo cominciò a battere la mezzanotte, Generentola ricordò la promessa.
<< Devo andare >> gridò spaventato e dopo aver posato le sue labbra su quelle del giovane principe, si liberò dalla sua mano. Attraversò il palazzo e scese di corsa lo scalone, inseguito dal principe e dal granduca Bob.
Generentola non si fermò finché non fu in carrozza. L'orologio stava ancora battendo l'ora quando la carrozza lasciò il palazzo di gran carriera: mentre oltrepassava il cancello, risuonò il dodicesimo rintocco: carrozza, cavalli, tutto sparì ed al loro posto comparvero una zucca, alcuni topolini, un cane, un vecchio cavallo e un ragazzo vestito di soli stracci. Tutto ciò che rimaneva di quella magica serata erano i bei momenti trascorsi con quell'affascinante ragazzo.
 
Il mattino seguente, il figlio del re comunicò al padre che avrebbe sposato solo il ragazzo con cui aveva ballato e cantato tutta la sera, e che aveva la voce più bella che avesse mai udito. Il granduca Bob fu incaricato dal principe di cercare il ragazzo che aveva catturato il cuore del principe con la sua voce.
Il granduca organizzò una prova di canto per tutti i fanciulli del reame, ma inutilmente. Arrivò infine a casa di Generentola. La matrigna tutta eccitata, corse a svegliare i suoi pigri figli.
<< Non abbiamo un minuto da perdere >> gridò. << C'è la possibilità che uno di voi diventi lo sposo del principe, se riuscirà ad avere una voce incantevole!>> e li mandò giù di corsa dal duca, con la raccomandazione << Non deludetemi! >>, poi seguì Generentola, che era andato in camera sua per rendersi presentabile al duca, e lo chiuse dentro a chiave. Nessun altro doveva poter approfittare di un'occasione tanto fortunata. Quando Generentola udì lo scatto della serratura, capì, troppo tardi, cos'era accaduto. << Per favore, vi prego, fatemi uscire! >> implorò girando inutilmente la maniglia. La matrigna si mise in tasca la chiave e se ne andò sogghignando. Non si accorse però che due topolini la seguivano, senza mai perdere di vista la tasca in cui aveva messo la chiave. Nel frattempo Jimmy e Jared stavano discutendo su chi avesse la voce più bella, e ciascuno affermava che era sua. La matrigna li osservò con attenzione mentre cercavano senza successo di far convincere il granduca Bob.
nel frattempo.. Non si accorse che i due topolini le sfilavano silenziosamente la chiave dalla tasca e se la portavano via.
Il granduca riprese il foglio posato sul tavolo un attimo prima, e si torturò appena il timpano per la scarsa intonazione dei fratelli Jimmy e Jared, e si avviò alla porta per andare nella casa seguente, quando Generentola, chiamò dalle scale: << Per favore Vostra Grazia, aspettate! Posso provare a cantare? >>.
La matrigna tentò di sbarrargli il passo. << E' solo Generentola, il nostro sguattero. >> disse al duca, ma egli la spinse di lato. << Signora, i miei ordini sono: ogni fanciullo del regno! >> La malvagia matrigna tentò un ultimo trucco. Fece lo sgambetto al servitore del duca con l'intento di fargli perdere i sensi.
Bob cadde a terra, ma non perse i sensi, così Generentola poté finalmente cantare e dimostrare a tutti che lui era il ragazzo del ballo.
Bob, evitando le urla delle tre “donne” trascinò via Generentola con se, per poterlo portare al grande castello.
 
Appena furono giunti, Frank da lontano riconobbe subito il suo amato, e si corse in contro al suono della voce di Generentola che lo incitava a raggiungerlo.
Passo dopo passo però, il giovane Gerard, sbadato come non mai, inciampò sui suoi stessi piedi cadendo dritto dritto sotto lo sguardo perplesso del giovane principe, che lo aiutò subito a rialzarsi cercando di trattenere una grossa risata.
Appena Gerard fu in piedi i due giovani innamorati si guardarono negli occhi, senza smettere di sorridere per un istante.
<< Eccoti finalmente! >> esclamò Gerard.
<< se tu non fossi caduto ti avrei raggiunto e baciato prima, ma.. >>
così dicendo, si sorrisero ( e basta però..) un ultima volta, per poi unire le loro labbra.
 
Dopo essersi separati, ebbero ancora l'occasione di guardarsi per la miliardesima volta, senza sapere davvero il perché. ( perché probabilmente e sicuramente, Gerard non lo sapeva).
<< qual'è il tuo nome su twitter, bellissimo principe?! >>
<< Frnk! >> disse lui tutto d'un fiato. << il tuo? >>
<< Gerard Way, ma preferisco Sassy DivaH con la 'H' maiuscola.. >>
disse lui sorridendogli a trentadue denti, o forse qualcuno di meno.
 
 
E fu così, che i due giovani si followarono a vicenda su twitter, e vissero per sempre felici e contenti..(si spera).
 
-Fine-
 
 
Gee e Frankie
 
 
 
 
  
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