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Autore: Blue Eich    27/02/2014    1 recensioni
«L'ho fatto ancora, Remi. Ancora.» Affondò il capo tra le ginocchia unite. La frangia scese ad incupirle la fronte. Era il terzo orsetto, quel mese.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Flandre Scarlet, Remilia Scarlet
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Teddy bear

Teddy-bear


Flandre era rannicchiata su un fianco nel letto a baldacchino. I veli color rubino d'intorno nascondevano il suo dolore, mentre una larga cuffietta rosa pallido stretta da un fiocco conteneva i suoi capelli corti. Si dondolava su se stessa, mentre nella mente le vorticavano troppi pensieri tutti insieme. La lampada di cristallo a forma di rosa sul soffitto era spenta.

D'un tratto la porta si aprì, lasciando filtrare uno spiraglio di chiarore. Sua sorella era in piedi, in cima alla scalinata. Reggeva il vassoio che Sakuya, premurosamente, le aveva fatto trovare al centro della sala banchetti, come ogni mattina. Scese con grazia, gradino per gradino, alzandosi l'orlo del vestito di batista, per non rovinarlo.

La bionda, come in trance, osservava ammaliata le sue movenze composte.

«Buongiorno, sorellina.» Remilia posò il vassoio su un tripode di legno lucido. «Qualcosa ti turba?»

La vampira, tra le dita scosse dai tremori, impugnava la zampa di un peluche, con delicatezza e rammarico. L'unica ancora illesa. Poco più in là, dal corpo di esso fuoriusciva una candida e vaporosa imbottitura di cotone.

«L'ho fatto ancora, Remi. Ancora.» Affondò il capo tra le ginocchia unite. La frangia scese a incupirle la fronte. Era il terzo orsetto, quel mese. «Volevo solo un abbraccio… Solo uno…»

«Non importa. Domani farò in modo che tu ne abbia uno nuovo.» La maggiore si sedette accanto a lei, adagiandole in grembo una tazzina di porcellana. Dentro quel liquido denso, bollente e scarlatto, poteva specchiare il suo viso impassibile, niveo come alabastro.

La superficie catturò il riflesso vacuo degli occhi di Flandre, persa nella sua mente. Le ali di sottili rami erano basse, i cristalli cromatici meno limpidi del solito. «Perché si rompe tutto, Remi?»

«Tutto è creato per rompersi. È normale.»

«Io sono cattiva, Remi? Forse lui non voleva giocare con me perché sono cattiva.» Rivolse uno sguardo malinconico alla testa del pupazzo, capovolta, in mezzo ai cuscini.

«No, sorellina mia. Non sei cattiva.» Remilia diede un morso a uno dei pasticcini, gonfi di crema rossa, avvolti di carta forno sul vassoio argenteo. Sfiorò con lieve affetto il mento della sorella. «Sei solo un po' speciale.»

La bambina si guardò le mani. Le stesse che avevano stretto troppo una lista di innumerevoli giocattoli. Tutti ridotti in pezzi o brandelli, usati poi come alimento per le fiamme del camino. «Davvero?»

«Certo.» La più grande si concesse un sospiro. Stavolta non era una bugia gentile: Flandre Scarlet era davvero una creatura speciale, unica nel suo genere.


 

   
 
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