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Autore: ScissorHands    24/06/2008    8 recensioni
One Shot dedicata alla mitica coppia Sparrabeth :P Ambientata in un ipotetico periodo successivo al terzo film, in cui Will non c'è e Jack ed Elizabeth sono a bordo della Perla Nera. Un raccontino sempliciotto e senza nessuno scopo particolare, semplicemente un divertimento. Spero vi piacerà! Enjoy. :DD
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Swann, Jack Sparrow
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Il cielo era di quelli difficili da interpretare. Il tramonto era volto alla fine, eppure non era ancora notte.

A prua si stagliava una figura scura ed imponente.

La brezza marina e salmastra smuoveva i capelli del Pirata, mentre il suo sguardo accattivante era catturato dalla scia delle onde che si faceva sempre più invisibile, risucchiata dalle onde scure e leggermente ambrate del Mare.

Sul ponte, Elizabeth osservava silenziosa il capitano della Perla Nera, sentendosi quel peso, quel dolore ovattato con cui oramai era abituata a convivere da tempo, farsi ogni attimo più grave ed insopportabile.

Si avvicinò lentamente a Jack, sentendosi mancare il fiato ad ogni passo che faceva.

-Jack...

Attimi di silenzio interminabili.

-Jack... Ascoltami ti prego.

Senza girarsi, il Capitano pronunciò impassibile le sue parole.

-E' Capitano Jack Sparrow. E comunque non mi pare di aver detto che non ti sto ascoltando, no?

Interdetta dalla risposta di Jack, che per altro, corrispondeva a ciò che per ben più di una volta aveva ribadito, che lei era "Miss Swann", abbassò lo sguardo.

Sparrow, li per li, fece per ignorarla, dato che non aveva la minima intenzione di essere lui a fare il primo passo.

Anche perchè, a suo avviso, era stata lei ad ingannarlo, e non viceversa.

Un ragionamento piuttosto... ragionevole, ecco.

Così, proprio con queste parole la pensava Jack.

-Jack, ti prego, perdonami. Lo sai che io... Beh, mi sono resa conto di quello che avevo fatto solo appena dopo averti perso.

A quelle parole, Jack in un lampo fu davanti a lei, la sovrastava, guardandola dall'alto, mentre quella luce soffusa del crepuscolo gli donava un aspetto ancor più seducente di quanto già non ne avesse, facendo mancare il fiato a Elizabeth, che non sapeva cosa aspettarsi.

-Cosa vuoi da me, Miss Swann? Dove vuoi arrivare? Eh?!

La schiena della donna si avvicinava sempre di più alla balaustra che dava sul ponte, i passi di Jack inghiottivano gli spazi vuoti che lasciavano i passi di Elizabeth, costringendola ad indietreggiare sempre di più e via via più velocemente.

-Allora? Rispondi. Dove vuoi arrivare?!

Spalle al muro, il respiro di uno in quello dell’altro, il viso di entrambi ad un soffio di distanza.

Jack avrebbe giurato di sentire il cuore di Elizabeth battere all’impazzata, così veloce da diventare quasi un mormorio confuso.

La donna, oramai rapita dal fascino del Capitano, si avvicinò ulteriormente al suo viso, e sfiorò le labbra del capitano con la sua bocca.

A quel tocco, Jack perse tutta la freddezza che era solito mostrare in alcuni casi.

Socchiuse gli occhi, catturando le labbra di Elizabeth tra le sue.

Seguì un intreccio passionale eppure dolce di labbra e lingua, le dita, i palmi seguivano i profili dell’altro corpo, ora più sinuoso, ora più poderoso e forte.

Ad un tratto, Jack allontanò le labbra ed il viso dal volto di Lizze, quel poco da lasciarla ancora boccheggiante.

Il capitano sorrise, quel mezzo ghigno compiaciuto che sfoggiava non poche volte, contento e soddisfatto di come era riuscito a sedurre e ad estorcere le vere intenzioni di Elizabeth.

Lei lo osservò, perplessa, la mente si era lasciata andare a pensieri non poco stimolanti e, privata d’improvviso di ciò che bramava, era rimasta a bocca asciutta.

-Allora, Miss Swann, era qui che volevi arrivare, alla fine…

Jack la guardò con finto stupore, assaporando quel gioco di possesso che stava inscenando, al solo scopo di riprendersi un po’ di orgoglio e dignità, persi quando ammaliato dal passionale bacio della donna, che lo aveva lasciato ad un destino a cui, una volta compreso, non avrebbe più potuto sottrarsi.

-Lo sapevo, gioia, che non avresti potuto resistere. La tua curiosità, la tua maledetta curiosità, ti ha tradito, e ora ti trovi bloccata.

Lo sguardo di Elizabeth si era ancorato a quello di Sparrow, e sembrava voler rimanere rapito da quest’ultimo.

-Eh già, mia cara. Niente e nessuno può resistere al Capitano Jack Sparrow, neanche te.

A quel punto, Jack si allontanò a grandi falcate verso la parte estrema della prua, tornando ad osservare le onde, ora diventate di un blu indecifrabile e fin troppo scuro.

Ma in verità non gli interessava per nulla il mare, non in questo momento, non in questo attimo.

In un certo senso, aspettava pazientemente che Elizabeth reagisse alla sua provocazione, anche se forse sapeva cosa aspettarsi, mentre le sue labbra, quasi in armonia con i suoi pensieri, si incresparono in un ghigno divertito.

Di colpo, quasi risvegliata da un sogno, Elizabeth si mosse, scosse appena la testa, in un movimento impercettibile, e si avvicinò a Sparrow, riacquistando poco a poco consapevolezza, mentre già pensava a come reagire.

Anche le sue labbra furono impossessate da un sorrisetto complice, mentre avanzava verso il Capitano, che la scrutava con la coda dell’occhio.

-Allora, Capitano… Cosa hai intenzione di fare ora che hai scoperto le mie intenzioni?

-Una possibilità sarebbe lanciarti in mare, però non mi piace l’idea di perdere un così bel cappello…

Detto questo, si girò verso Lizzie, sfilandole il cappello “mascolino” dai capelli, tenendolo poi sottobraccio, per poi rivolgersi di nuovo alla donna.

-Bene, ora posso anche lasciarti andare.

Elizabeth, che fino a quel momento era riuscita a stare al gioco, pur non comprendendolo completamente, ora osservava Jack un pò spaurita, dato che aveva imparato a prendere Jack sul serio più quando sembrava che scherzasse che quando era veramente serio.

Jack fu in un attimo di fronte a lei, la prese per i fianchi e l’appoggiò seduta alla balaustra della nave all’estrema prua, lasciandola leggermente perplessa, mentre si avvicinava a lei con il viso sempre di più.

-Allora… Ora che siamo ai limiti, mia cara, come intendi sfuggire? O ti bagni un pochettino, oppure… Mah, non so. Pensaci tu. Non sono mai stato bravo a risolvere certe questioni.

Rise appena, divertito dalla situazione in cui aveva costretto Elizabeth.

Lei, presa un po’ dalla paura, un po’ dall’attrazione, tirò fuori la spada dal suo fodero, puntandola alla gola di Jack.

Sparrow ne prese la lama con due dita, e l’abbassò oltre le sue spalle, per poi farla cadere a terra con un colpo secco che arrivò a dare al manico.

-No, no, Lizzie… Così non va però. Impara… Mi potrai anche uccidere, ma mai insultarmi. Chi sono io?

Ora Elizabeth cominciava a capire, e stette al gioco.

-Il Capitano, il Capitano Jack Sparrow.

-Bene, gioia, cominci a capire. Non male, facciamo progressi.

Si avvicinò a lei, al suo viso, fino a poter sentire il soffio del suo respiro.

-Impara a giocare, ora.

Avvicinò le sue labbra alle sue, senza però toccarle, attendendo una sua reazione.

Elizabeth, a quel punto, trovandosi in una situazione difficile, tentò un diversivo, e posò l’indice della mano destra sulla bocca di Jack, seguendone poi lentamente il profilo.

Jack sorrise, soddisfatto.

Scostò il dito dalle labbra e ne prese la mano, portandola al petto, con le dita di lei che toccavano per metà il camicione e per metà il suo petto.

Elizabeth si avvicinò ulteriormente al suo viso, e poggiò le labbra su quelle di Jack, e facendo scivolare la mano dal petto alla nuca.

Entrambi socchiusero gli occhi, nello stesso attimo, mentre Jack si ritrovò a far scivolare lentamente Elizabeth giù dal parapetto, mentre le sue mani risalivano una lungo il profilo della sua schiena e un’altra sfiorava i ricci di Lizzie.

Il bacio si tramutò in un avvinghiarsi continuo di passione e desiderio. Mentre i passi del capitano indietreggiavano lentamente, accompagnati da quelli di Elizabeth, che avanzavano allo stesso tempo.

Lentamente, dopo lunghi ed intensi attimi di intrecci passionali, Jack si ritrovò ad osservarle gli occhi, quasi perso nello scuro ed intenso colore di questi ultimi.

-Come la mettiamo con l’enunco?

-Per Will… Non mi dispiace.

-…Piratessa.
  
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