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Autore: Miakuzz    02/03/2014    0 recensioni
anno 2355
Alexia vive in un mondo governato dalla guerra. per mantenere in vita sua sorella e gli altri superstiti deve procurarsi del cibo. la sua unica salvezza è una voce che la guida fuori dai guai.
Jumia vive in un mondo dove la società garantisce la pace vive una vita serena con suo fratello, ma la notte le porta brutti sogni. una ragazza scappa e lei cerca di aiutarla risvegliandosi la mattina presa dalle convulsioni. queste ragazze sono divise ma allo stesso tempo legate, diverse ma simili, ognuna vive la sua vita piena di amore, dolore e sofferenza. vogliono incontrarsi ma forse questo incontro porterà solo guai, portandole a capire di essere più unite del normale.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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pov Alexia
Il rifugio è a pochi chilometri. Percorro quella distanza con passo svelto. Di solito qui non ci sono soldati ma la prudenza non è mai troppa. Il braccio colpito mi fa tremendamente male e per non pensarci comincio a canticchiare. é ormai un anno che non ascolto musica. è una delle cose che più mi mancano del pre-guerra. Non ci è rimasto più niente se non piccoli oggetti tenuti con noi. L'unica cosa che sono riuscita a prendere prima di scappare è la laurea di mia madre. Ne era così fiera e non c'era giorno in cui ci ricordasse con quanto impegno era riuscita a procurarsela. Un tempo odiavo quella laurea, pensavo avesse più valore di me e mi annoiava sentire i discorsi della mamma. Ma adesso che ce l'ho con me, la sento più vicina. Mia sorella Saya ha preso con se la bambola che i nostri genitori le avevano regalato al suo sesto compleanno. Quella bambola le era piaciuta così tanto che non se ne era mai separata, e non lo farà neanche adesso. Finalmente arrivo al rifugio una casa con sotto una botola che grazie ad una serie di stradine conduce in un grande spazio dove abbiamo portato gli oggetti salvati. Qualche materasso, qualche sedia, varie pentole e roba del genere. Appena faccio il mio ingresso in sala mia sorella mi corre incontro e mi abbraccia- dove eri sparita ci hai messo più del solito avevo paura che tu...- non finisce la frase. Dalla morte dei nostri genitori è diventata più fragile e depressa, ha sempre il timore di perdere qualcun altro a lei importante. Io non voglio darle questo dispiacere ma meglio che muoia io la fuori che lei per la fame. Mi stringe più forte e un dolore riattraversa il mio corpo. lancio un gemito di dolore mentre mi sorella si scosta perplessa. Sto per spiegarle il motivo quando vengo sollevata di peso. Lukael mi prende letteralmente in braccio e l'unica cosa che posso fare è cingerli la vita con le gambe e poggiare le mie braccia sul suo collo. La sua testa si poggia sul l'incavo tra il mio collo e la spalla. sento i suoi respiri sulla pelle e le sue labbra fredde. - oddio ero così in ansia.- mi sussurra. Le sue labbra si muovono sulla mia pelle mentre parla e questo mi provoca brividi lungo la schiena. Rimarrei così per sempre. Alzo lo sguardo e incrocio quello di mia sorella. Sorride ma i suoi occhi sono tristi. Questo perché  lei è follemente innamorata di Lukael, che in questo momento sta abbracciando me. Quanto sono egoista dovrei incitarla a provarci e poi abbraccio il ragazzo in questione. Che buona sorella che sono(notare il sarcasmo) . -mettimi giù- dico a Luka. Lui sembra essersi reso conto solo adesso di tenermi ancora  in braccio e visibilmente imbarazzato borbotta un - si, scusa-. appena tocco terra ho un leggero mancamento che subito nota il mio migliore amico.        - cos'hai?- mi domanda prendendomi per il braccio ferito. in risposta faccio una smorfia. lui nota il profondo taglio sulla spalla e il suo sguardo si indurisce.                                                                                                                                           
-saya- dice- potresti cortesemente distribuire il cibo mentre io vado a mendicare tua sorella?-                                                                                                                                             
-certo- risponde prontamente lei. Lukael mi mette una mano sulla schiena e mi conduce in una piccola stanzetta che usiamo per mendicare i feriti, quelli salvabili ovvero una minima parte. Mi spinge prepotentemente dentro, non l'ho mai visto così arrabbiato. - tu non esci più- mi urla. - cosa?!- gli urlo di rimando io.  Mi si avvicina a tal punto che le nostre fronti si sfiorano e i nostri respiri si mescolano.                                                            
ho detto che tu non esci più-                                                                                                    
-ah si? e chi penserà al cibo! come potremmo sopravvivere.- gli dico puntandogli l'indice sul petto  - non lo so ci inventeremo qualcosa, andrò io stesso se necessario ma tu da questo rifugio non esci più- lo guardo truce- cosa vuoi fare tu?! non conosci le strade finiresti per essere ucciso. - lui mi spinge sulla piccola barella scampata alla distruzione poi afferra il mio braccio e lo analizza.          
- per fortuna è solo una ferita superficiale-                                                                                                                                    
- non cambiare discorso-                                                                                                            
-la decisione è presa non c'è niente da discutere tu rimarrai qui. non potrei sopportarlo se ti accadesse qualcosa, non puoi lasciare tua sorella sola.- sto per aprire bocca ma lui mi disinfetta la ferita e le parole diventano gemiti di dolore. Lukael si allontana un attimo per cercare delle bende, mentre fruga nell'armadietto gli dico- mia sorella non rimarrà sola tu resterai al suo fianco,sempre, me lo prometti?-lui si avvicina e mi fascia il braccio poi mi prende le mani- te lo prometto- dice- ma tu promettimi che non lascerai più questo rifugio- lo guardo negli occhi per alcuni istanti- non posso Luka mi sono presa delle responsabilità, dammi un ultima chance  ti prego, se succederà qualcosa allora rimarrò qui e  troveremo un'altra soluzione- i nostri occhi rimangono fissi l'uno sull'altro - va bene- sussurra lui dopo ma il suo sguardo la pensa diversamente.
dopo un pò raggiungo mia sorella seduta vicino a una pozza che di solito usiamo per lavarci.         -ciao-                                                                                               lei alza lo sguardo per poi riabbassarlo - ciao- mi siedo accanto a lei e rimaniamo così per alcuni minuti. Ripenso al suo sguardo triste davanti all'abbraccio tra me e Luka.Lei ne è sempre stata innamorata fin da quando l'abbiamo conosciuto. Ricordo bene quel giorno. Si cominciava già a parlare della guerra, i nostri genitori cercavano di tenerlo nascosto ma i miei professori ne discutevano in classe. Lukael si  trasferì nel nostro stesso quartiere e le nostre madri diventarono subito amiche. Spesso li ritrovavamo a cena ma non ci dispiaceva, erano un ottima compagnia. Saya era sempre rossa mentre lo guardava e così timida che difficilmente parlava. Per me invece Lukael è sempre stato il mio migliore amico, lui riesce a capirmi meglio di chiunque altro. Quando anche da noi arrivò la guerra i genitori di Lukael furono i primi a mancare e per un periodo lui rimase con noi. quando anche i miei genitori morirono andammo alla ricerca di un rifugio e adesso eccoci qui. cerco di trovare un argomento di cui parlare. dalla morte dei nostri genitori il nostro rapporto fraterno si è spezzato e non siamo più così tanto legate. Saya si preoccupa per me certo, ma non mi parla, e fa di tutto per restare da sola.                                                                 
- hei saya oggi ho risentito quella voce-                                                                
-mmh-                                                                                                
- si è strano la sento sempre nei momenti di più bisogno, come se una parte di me volesse proteggermi.- le mi guarda per poi dire. -secondo me non è una parte di te, forse comunichi con qualcuno magari con i morti e magari loro vogliono metterti in guardia- quell'affermazione mi faceva ridere eppure il suo sguardo era serio.                                                         
- non penso di parlare con un morto-                                                                            
- e io non penso che esista una parte di noi che ci parla, azzeccandoci sempre oltretutto, nei momenti di crisi. se fossi in te cercherei di fare chiarezza magari ha un nome questa voce, perché  non glielo chiedi- e detto ciò si alza lasciandomi sola e parecchio perplessa.
pov Jumia
Mi alzo presto come tutte le mattine. mio fratello ronfa ancora accanto a me. Il suo volto è angelico quando dorme non sembra dimostrare 19 anni ben si dieci. Esco dal letto e mi rifugio di sotto in cucina. Voglio preparare una grande colazione per il mio fratellone. Mi chiedo come faccia con le razioni che si procura a rimanere così in forma. La mia idea sarebbe di fare un po’ di pancake, uova e pancetta e dei toast con prosciutto o con nutella. Prendo il necessario dai pensili e mi metto all'opera. Dopo una ventina di minuti sento mio fratello entrare rumorosamente in bagno. Come ogni mattina va a farsi la doccia ma con la grazia d'elefante che si ritrova riuscirebbe a svegliare l'intero quartiere. Per fortuna ci sono abituata. Io e mio fratello viviamo insieme da quasi un anno ormai. La situazione a casa si stava facendo grave e mio Lex ha deciso, raggiunti i 18 anni, di andarsene e mi ha portato con se. Ora  viviamo in questa casa a due piani comprata dai nostri genitori che hanno appoggiato con sollievo la nostra decisione. che bastardi. poggio l'ultimo pancake sul piatto e verso una dose eccessiva di sciroppo d'acero.                                                                                      
- cos'è quest'odore? -  urla mio fratello dal piano di sopra. Un sorriso mi illumina il volto. I suoi passi rumorosi rimbombano per il corridoio. Delle mani mi afferrano per i fianchi e mi sollevano.                                                           
- ah Jumia, sei la sorella migliore del mondo, ti sposerei-                                                  
-non esagerare, e sbrigati a mangiare che sei in ritardo  -                                               -si capo- rido e mi dirigo in camera. mi cambio e indosso un paio di jeans strappati una maglia bianca e un giacchetto di pelle nero il tutto abbinato ai miei stivaletti neri. Mi riaffaccio in cucina e trovo mio fratello ad abbuffarsi -io vado con Shaynnia al centro commerciale, per le cinque sono a casa- lo vedo ingoiare un boccone con il pollice alzato in segno di ok. Mi avvicino e gli stampo un bacio sulla guancia -buona giornata- gli dico prima di uscire di casa. Inspiro l'aria mattutina chiudendo gli occhi e assaporando sulla mia pelle i primi raggi del sole. Comincio a sentirmi osservata. Riapro gli occhi e mi guardo intorno. Nella casetta davanti a me un ragazzo è affacciato alla finestra. Lo conosco molto bene è il migliore amico di mio fratello, Lenian. Tra noi non scorre buon sangue. Lui è un puttaniere e per colpa della sua influenza anche  mio fratello lo è diventato. I odio i puttanieri ma non posso odiare mio fratello e quindi  sto cercando di allontanarlo da Lenian. Lex dal suo canto continua ad affermare che il suo "amico" sia  più di quello che da a vedere, ma io non ne sono molto convinta. Continuiamo a fissarci. Mi sto stancando del suo sguardo e per interrompere gli faccio la linguaccia. si lo so, è una soluzione banale e stupida ma non mi viene nient'altro in mente. Lui fa il suo solito ghigno. Quanto lo odio. Mi avvicino alla macchina e metto in moto. Prossima destinazione: il centro commerciale.
pov Lenian
La vedo salire in macchina e poi partire. I suoi occhi mi hanno sempre stregato. Di un azzurro così intenso. Mi fa male riconoscere che tra noi non scorre  buon sangue. Lei sarebbe il tipo di ragazza per cui smetterei volentieri di comportarmi da puttaniere, ma purtroppo non sono nella sua lista di pretendenti. Esco di casa e mi dirigo da Lex. La porta è aperta e lo trovo in cucina a rimpizzarsi di cibo. -dove hai rimediato tutto questo ben di dio-gli chiedo. lui alza lo sguardo e ingoia il boccone. -oh, ciao lenian. Mia sorella è un angelo. Ha preparato tutto lei  e pensare che non ho fatto niente di particolare per rimediarla- vorrei trovarmi al posto di lex.
-hei, senti ha proposito di tua sorella l'ho vista uscire-                                                                                                                       
-ah si sta andando con shaynnia al centro commerciale-                                                 
-mh-                                                                                                 
- perché  ti interessa saperlo?-                                                                         
-così- il suo sguardo si fa improvvisamente serio. -sai che non la devi toccare- mi avvicino e prendo un toast con la nutella- tranquillo no mi interessa quella ragazzina-lui sembra calmarsi. ecco un altro motivo per cui non posso averla.
pov Jumia
arrivo puntuale al centro commerciale. Scorgo shaynnia all'entrata e mi avvicino a lei.                           
- hey shay ciao-                                                                                     
- jumy ciccia mia- “ciccia”? che soprannome. La raggiungo e l'abbraccio. Entriamo insieme pronte per fare acquisti. -allora mi servono dei jeans nuovi, un paio di magliette e scarpe nuove- comincia ad elencarmi lei. Io continuo ad annuire ma quello a cui sto pensando è invece altro. Hanno aperto da poco un negozio di frullati e il ragazzo al bancone non è per niente male. Shaynnia si ferma e mi guarda -cosa hai ascoltato del mio discorso- mi chiede. - poco e niente- la mia amica alza gli occhi al cielo.            - tranquilla dopo ci passiamo da quel povero ragazzo che inconsapevolmente è incastrato con te- rido alla sua battuta e la esortò ad entrare in un negozio. magari fosse il mio ragazzo è così figo. Dopo un'ora passata nei negozi a provare vestiti ci dirigiamo finalmente al negozio di frullati. é così carino e appartato. Mi ricorda la casa di mia nonna. Ci dirigiamo al bancone per richiedere i nostri frullati. Il ragazzo che mi interessa sta servendo due ragazze. Non ho mai avuto occasione di parlare con lui, la prima volta ero con mio fratello e lui fa scappare chiunque provi anche solo a guardarmi, e la seconda lui era malato. Oggi però è la mia occasione e non me la lascerò scappare. Non sono una troia che cerca ragazzi solo per farseli, sono solo un tipo che dopo essersi lasciata non si demoralizza e ne cerca un altro. Oddio mi sembro una puttana. no! caccio dalla mente quei pensieri. Per me restare sola è come portare una lesione. Si ho mio fratello, shaynnia, ma manca quella persona che riesce a farti battere il cuore nei momenti tristi. è per questo che sono sempre alla ricerca di quello giusto, che sta tardando molto ad arrivare. Il ragazzo si avvicina. è alto, ha i capelli rossicci e gli occhi verdi. quanto è carino.  -cosa posso offrirvi-ci chiede. - per me un frullato alla fragola- esclama piena di entusiasmo la mia amica. -e per te- mi chiede con un sorriso malizioso. -io un frullato al cioccolato-rispondo sorridendo a mia volta. Lui si allontana un attimo e poi torna con due frullati. Ce li porge sorridendo. -grazie quanto ti dobbiamo?- chiedo. -niente offre la casa- risponde lui. Shaynnia afferra il suo frullato e comincia a dirigersi verso l'uscita. – grazie - dico per poi alzarmi a mia volta. Lui mi prende una mano, mi giro facendo una faccia sorpresa. - hei senti sabato sera ti andrebbe di venire in discoteca con me?-sorrido. – certo- lui è sorride raggiante. Quanto è bono. - ok, come posso contattarti- mi guardo intorno e noto una penna. La  afferro e poi scrivo sul braccio del ragazzo il mio numero di telefono. -ci vediamo sabato- gli dico prima di uscire dal negozio. - mi chiedo come ci riesci- esclama la mia amica poco dopo. - insomma tutti ci provano con te, quale il tuo trucco? vabbè a parte il fatto che sei una figa assurda- perché  tutti vedono una così grande bellezza in me? non sono niente di che. Alta,capelli biondi e occhi azzurri, ragazze come me ce ne sono tantissime. - non so che dirti, all'inizio devi fare un po’  la taciturna e sorridere leggermente, ah e devi sempre aspettare che sia lui a chiederti cosa vuoi. Poi devi fare gli occhi dolci e un sorriso malizioso e poi se ti offre qualcosa il gioco è fatto- shay annuisce. Lei è una ragazza così graziosa ma non riceve le attenzione che vorrebbe, soprattutto da mio fratello. Tra loro c'è un rapporto strano, shaynnia ne è innamorata ma mio fratello non ricambia anche  se certe volte le fa credere il contrario. comunque tra loro scherzano e sono amichevoli. -bèh sai la cosa divertente di quando tu rimorchi?- mi chiede con un grande sorriso. Non attende la mia risposta che esclama -almeno abbiamo il frullato gratis- la vedo ridere e sorrido anch’io. Lei  è la mia migliore amica in questo mondo.
Angolo autore
Ciao a tutti/e, questo è il mio nuovo capitolo, lo so è un po’ lungo ma volevo farvi conoscere le famiglie di Jumia e Alexia. Spero vi piaccia. Alla prossima, e mi raccomando recensite ;)
  
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