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Autore: Bathin Raksha Dolorosa    03/03/2014    5 recensioni
"Ho scorticato tanti altri Pokèmon per essere l’unico e solo... per essere la pupilla degli occhi del mio allenatore.
Ma tutti loro mi hanno gettato via, come un logoro e maledetto pupazzo."
Genere: Dark, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Io sono Banette...
O almeno... questo è il nome che mi è stato attribuito... nemmeno ricordo quando, nemmeno ricordo come...
Gli esseri umani tendono a sottovalutare un giocattolo, specialmente le bambole... come me.
Non ricordo il mio vero nome, ma... ricordo il mio passato, ricordo la solitudine.
Si pensa che gli oggetti non possano avere sentimenti perché sono frutto delle mani dell’uomo, ma amando o odiando qualcosa, questo assorbe tutta l’energia ed in lui inizia a nascere qualcosa... un’essenza.
 
Io sono Banette,
e sono un pupazzo dimenticato.
Prima ricolmo di energia positiva ed amore ed ora soltanto di rancore e vendetta.
Diceva di amarmi... diceva che saremmo stati sempre insieme... eppure perché... perché mi ha abbandonato?...
Forse non ero abbastanza?... forse voleva che mi animassi?... forse...
Dovevo animarmi prima.
 
Io sono Banette,
sono un Pokèmon.. dal freddo pupazzo di stracci che ero sono diventato un vero e proprio essere vivente.
Fluttuo di casa in casa, di città in città, la gente ha paura di me... mi chiama spettro ed in chissà quali altri modi.
Mi rifugio nelle case abbandonato e tra i cassoni dell’immondizia.
Vengo adocchiato da cani randagi e famelici e teppisti sadici.
Vengo catturato, allenato ed abbandonato di nuovo... perché?... perché?... perché quello Skitty è migliore di me?
Non sono anche io carino?... non ho forse anche io aiutato a vincere quell’allenatore.
 
Io sono Banette,
e con il mio spillone ho ucciso quello Skitty.
L’ho presa di spalle ed immobilizzata, le ho puntata lo spillone alla gola e l’ho scorticata, aperta, sventrata... ho fatto in modo che non fosse più carina di me.
Quell’allenatore ha perso tutto... e come lui tanti altri.
Ho scorticato tanti altri Pokèmon per essere l’unico e solo... per essere la pupilla degli occhi del mio allenatore.
Ma tutti loro mi hanno gettato via, come un logoro e maledetto pupazzo.
 
Io sono Banette,
e qui nell'immondizia insieme a me, vedo un essere umano solo e triste proprio come lo sono io, non ha Pokèball con sé, solo vestiti belli, ma logori... viso dolce, ma malconcio.
È solo... nessuno che possa amarlo più di quanto possa fare io.
Non temo nulla, non temo di spaventarlo né di essere cacciato, mi avvicino ed apro la cerniera per sorridergli, ma la chiudo subito, non voglio morire proprio ora.
“Che cosa ci fa un Pokèmon così carino come te, vicino ad un rifiuto come me?” mi dice, ma non capisco di che parla... io lo trovo bellissimo.
Mi tende una mano.
 
Io sono Banette,
e la mia vendetta contro chi mi abbandonò e condannò finisce qui.
Quel ragazzo si è rialzato da terra e grazie a me è riuscito a diventare un giovane allenatore provetto... sa che una squadr con più Pokèmon è meglio bilanciata, ma dice che vuole avere solo me... perché non sarebbe grato a nessun altro come lo è con me.
 
Io sono Banette... ed ora anche la mia misera esistenza ha un motivo.
   
 
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