04/03/2014
1 recensioni❝
Ｓ Ｕ Ｃ Ｈ Ａ Ｌ Ｏ Ｖ Ｅ
Ｌ Ｙ Ｐ Ｌ Ａ Ｃ Ｅ ❞
p r o l o go
p r o l o go
This could be Heaven or this could be Hell
Then she lit up a candle and she showed me the way
There were voices down the corridor,
I thought I heard them say...
Welcome to the Hotel California
Such a lovely place.
Pochi chilometri e sarebbero arrivati, quanto mancava, una settimana a natale? In California c'erano comunque più di venti gradi e si stava da Dio. Spense la radio e cercò di tenersi impegnata, non mancava molto e non aveva intenzione di crollare proprio adesso. Socchiuse gli occhi, spingendo la testa fuori dal finestrino e respirò a fondo l'aria boschiva che circondava la zona. Silenzio urbano. L'unico rumore di disturbo era quello del tubo di scappamento e delle ruote motrici della jeep verde militare.
« Jo? Che stai facendo, rischi di prenderti un colpo d'aria...» suo padre, le fece cenno di chiudere il finestrino e mettere la testa all'interno dell'abitacolo.
« Nulla, c'è aria pulita qui, tanto verde, non mi meraviglia che lo zio abbia deciso di mettere radici, è tutta un altra storia rispetto al nostro appartamento nella zona industriale di Parigi. » scosse le spalle, pescando dal portaoggetti il suo cellulare, dimenticato lì da quando avevano lasciato l'aereoporto.
« Il terreno di caccia qui è molto più esteso, c'è parecchia vegetazione, gli alberi e l'aperta campagna, per non parlare del fatto che da quando la nostra famiglia... ha subito tutte quelle perdite, la zona è praticamente aggirata dai gruppi di cacciatori, ci sono solo Chris ed Allison. » mentre parlava teneva lo sguardo fisso sulla strada e le mani salde sul volante, evitando di guardarla, ma sapeva bene lei, quanto la cosa gli facesse ancora male.
« Non siamo qui per cacciare papà, siamo qui per passare il Natale insieme a zio Chris. »
« Ovvio, perchè insieme siamo più forti. » suo padre piegò le labbra in un sorriso divertito, distogliendo per una frazione di secondo lo sguardo dalla strada per studiare la sua espressione.
« No. Perchè siamo una famiglia e le famiglie fanno questo, passano insieme le feste, a tavola, a scartare i regali e mangiare dolci, me lo avevi promesso. » la ragazza incrociò le braccia al petto abbassando lo sguardo.
Mai un Natale normale da quando i suoi avevano divorziato, questa era la sua occasione, la sua occasione per conservare ricordi felici della sua famiglia, prima di andarsene.
« Avanti sto scherzando, sto scherzando! Non mettermi il broncio adesso, senti... so che non dovresti scartarli prima del tempo, ma questo non è nemmeno incartato quindi, suppongo che la cosa non valga!» la ragazza sollevò lo sguardo con aria interrogativa, alleggerendo un po' il broncio, spinta dalla curiosità.
« Sul sedile posteriore, c'è una custodia nera in cuoio, se riesci a trovarla in mezzo al macello di valige che ti sei portata...» fece schioccare la lingua sul palato in attesa che la figlia facesse la prima mossa... E dopo qualche secondo di titubanza la fece, sporgendosi in avanti sul sedile posteriore alla ricerca frenetica della fantomatica custodia.
Ci vollero cinque minuti di ricerca, la posizione non era delle migliori e ad ogni curva doveva tenersi, per attutire lo spostamento, certo la guida spericolata di suo padre non aiutava ma se ne uscì con un paio di botte e una custodia che rispecchiava la descrizione.
Si mise seduta composta, mentre l'uomo seduto alla sua sinistra seguiva ogni movimento con la coda dell'occhio.
« cos'è? » chiese arricciando le labbra, perplessa « è pesante ed ingombrante...»
« aprila » si limitò ad aggiungere con un tono di voce e l'espressione impenetrabili.
E così fece. Non appena il contenuto le fu chiaro, la sua espressione mutò radicalmente da sorpresa e stupore a muta rassegnazione. « Allora... ti piace ? » fece il padre, interpretando il suo silenzio come quello di chi è rimasto senza parole « bellissimo »
« Riser in lega di alluminio, flettenti in fibre di carbonio, mirino con sistema di puntamento. Piccola, questa roba la trovi solo a livello militare, scoccherai frecce con lega in argento spesse quattro centimetri come se bevessi un bicchier d'acqua!»
« Avevo già un arco per allenarmi, perchè uno nuovo ? » il padre questa volta girò la testa nella sua direzione per una manciata di secondi, tanto da capire a pieno la situazione e perdere tutto il suo entusiasmo.
« Il tuo vecchio arco si è rotto e costerebbe più farlo riparare che comprarne uno uguale e poi questo è territorio di caccia Jordan, nel caso dovrai difenderti...» «o attaccare» fece eco lei, sconfitta « si, nel caso avrai il mezzo giusto. » parcheggiarono nel vialetto di casa Argent poco dopo. Jordan non aveva alcuna difficoltà a sentire le voci all'interno dell'abitazione.
Okay, ho elaborato tutto abbastanza velocemente e non sono ancora troppo sicura di quello che ne ricaverò ma da sempre su di me gli Argent esercitano un fascino irresistibile - so here we go - spero che ne uscirà qualcosa di carino. Allison ed Isaac avranno una parte fondamentale oltre la protagonista e progetto di sviluppare un secondo filone che riguarda i due senior Argent ( Francois e Christopher ). Cercherò di aggiornare al massimo ogni due settimane se piace, se incuriosisce. Let me know.