Se non avessi paura di offenderla, 
Credo che questa storia sarebbe dedicata ad este.
 

È che Darren non era mai stato bravo con le parole. E Chris era sempre stato fin troppo bravo con i silenzi.


È che certe cose non le capisci mai. Che ci potresti stare sveglio tutta la notte – Ti stai sbagliando, Chris, lo sai, ti sbagli sempre – e pensare, riflettere – Che cazzo ti prende, Darren? Da quando ti fai questi problemi? – prima di renderti conto che certe cose non sono fatte per essere capite. Che se ci pensi troppo poi rischi di lasciarci i polmoni, il cuore e l’amarezza.


È che quei due si erano capiti troppo e non si erano capiti affatto. Che un po’ si erano scavati nell’anima e un po’ avevano fatto finta di scrutare la superficie; e alla fine non sapevano più se fosse meglio rimanere a galla o farsi trascinare sul fondo.


È che poi ti puntano i flash sugli occhi – Sul serio, Dare? Tu saresti il perfetto Harry Potter? Harry aveva gli occhi verdi. Verdi. Banali.   Era un complimento, Colfer? – e sul sorriso – La prossima volta che ti sento dire che non hai un bel sorriso ti brucio lo zaino a forma di Chewbecca, Colfer, parola mia. – e tu non sai più dove guardare perché sei ancora così giovane, e la tua vita sta andando un po’ troppo di corsa; e forse ti viene naturale di aggrapparti a quel profilo un po’ sbilenco – Hai un profilo strano, Darren, te lo giuro! Guarda questa foto!    Va bene, Chris. Adesso sono offeso. Davvero offeso. – a quelle mani affusolate – Ma sei sicuro di non aver mai suonato il piano?    Sì, Darren, me lo ricorderei.   Ma Chris, hai le dita da pianista! Davvero! Magari durante i tuoi attacchi di sonnambulismo …? –, e forse ti succede una cosa strana. Forse il tuo respiro rallenta per un attimo, e forse per un attimo torni ad essere quel ragazzo troppo giovane per la sua età o quello cresciuto un po’ troppo in fretta.
Smetti di essere quella leggera maschera di cera – ti sta troppo stretta, ci senti caldo in quella finta seconda pelle, ma forse è questo il prezzo che si paga – e per un attimo c’è un’ombra pericolosa nei tuoi occhi e sul tuo viso – Ti stanno luccicando di nuovo gli occhi, Chris. Cos’è, stai ripensando a Teenage Dream?    Oh, piantala Lea.    Sul serio, Darren. Sono le sette e mezza di mattina. So che oggi c’è una scena Klaine, ma togliti quell’espressione felice dalla faccia perché non ho ancora avuto il mio caffè.    Lo so che sei più felice di me, Mark. – ma dura solo un attimo. Scuoti la testa, perché magari quell’attimo ti è bastato per sentirti solo un po’ più forte.


È che poi certe cose cambiano. O forse non cambiano mai; sono sempre state diverse, e tu non te ne sei mai reso conto.
Non riesci più a dirti che sei tu che sbagli – Lascia perdere, Chris. Non c’hai mai capito niente di queste cose. – non riesci a non sentirti un idiota quando ci pensi – Sul serio, Darren? Sei sempre confuso su tutto, dacci un taglio. –. E te lo dicono, te lo ripetono, te lo chiedono ovunque – Oh, fanculo Twitter. – e tu provi a non pensarci, ma è impossibile, matematicamente impossibile.


– Pensano tutti che stiamo segretamente insieme. È ridicolo!    Smettila di sbuffare, Chris, poi ti vengono le rughe.    Sono serio, Darren.    Che vuoi che ti dica?    Che è una follia, ovviamente.    Ovviamente. –  e magari tu quell’ “ovviamente” non lo volevi proprio dire, e non lo volevi proprio sentire, perché non ti sembrava così folle. Non più.
Ma ci sono parole che non dici mai, e altre che ti lasciano le labbra a forza.
Ci sono cose che forse non possono proprio essere.


È che poi comincia a diventare tutto troppo stressante, e pensi che desidereresti davvero che la tua vita privata rimanesse tale.
E ti chiedi se tutto quello finirà mai.
Forse perché ogni volta è come se qualcosa ti affondasse un po’ di più nel petto. Con dolcezza. Ma questo non lo puoi dire, forse non lo dovresti nemmeno pensare.


 – È troppo complicato, Darren. Davvero, sono solo … stanco.     Non capisco cosa mi stai chiedendo, Chris.      Un po’ più di lontananza. Sai, solo … in pubblico. Magari.     È la cosa più sciocca che ti abbia mai sentito dire. E lavoro con te da più di due anni.     Darren. Tutto questo comincia a stancarmi, okay?      Anche a me!       Be’, allora sto facendo un favore ad entrambi. Davvero, cosa vuoi che sia.    Forse è tutto. –


È che poi, dopo certe cose, vuoi solo scappare. E lasci andare, un po’ perché non sai che altro fare, un po’ perché l’unica soluzione che ti viene in mente ti fa venire voglia di urlare.


È che Darren non era mai stato bravo con le parole – Dovevi solo fermarlo, Darren, sei un idiota, maledizione –. E Chris era sempre stato fin troppo bravo con i silenzi – Potevi parlare quando ne avevi la possibilità. Adesso è tardi, Chris. Come al solito.


È che le cose che scompaiono più lentamente sono quelle che fanno più male.
Perché quelle continuano ad allontanarsi per inerzia, ma tu non le stai lasciando andare davvero.


È che quei due non si erano mai lasciati andare davvero.


È che si erano mancati solo di un soffio.

*

 –È che mi sarei potuto innamorare di te.     Lo so. Anch’io.–   

The end.


 

Note:
No, io non commenterò questa cosa.
Se volete uccidermi/offendermi, potete farlo via recensione o su facebook - dove gli scleri sono sempre benvenuti- : https://www.facebook.com/AmbrosEFP
Fatemi sapere, per favore :)
Un bacione a tutti!