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Autore: Whiteney    09/03/2014    3 recensioni
"Non gli serviva sentire per sapere cosa stava dicendo… perché lui lo sapeva e basta. Lui aveva sempre saputo cosa girasse in quella testolina contorta e aggrovigliata… nonostante tutto… e nonostante il tempo passato.
Ma ormai non aveva più importanza."
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Il tempo passa, e le persone vanno e vengono.
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|_Duncney_|
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Nuovo Personaggio | Coppie: Duncan/Courtney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Bye Bye, Princess

 

 

 

Osservava quegli occhi azzurri guardarsi attorno curiosamente, sbattendo un paio di volte le palpebre e analizzando con lo sguardo di una bambina quell'ambiente a lei estraneo, mentre la manina mulatta stringeva tranquillamente quella della figura che le camminava al fianco con passo fiero e deciso; non era cambiata affatto in tutti quegli anni. Le guardava da lontano mentre si avviavano verso l'entrata dell'asilo: la donna con sguardo sicuro ma addolcito stringendo delicatamente la manina della piccola, lanciandole qualche sguardo incoraggiante con i suoi profondi occhi scuri. La bambina alzò lo sguardo, facendo ondeggiare i capelli castani e puntando le grandi iridi azzurre su quelle della madre, incuriosita. 
Lui capì al volo che non erano spaventati, al contrario di molti bambini, ma semplicemente in cerca di spiegazioni.

Gli sembrava quasi di conoscergli… quegli occhi… 
Continuò a fissarle anche quando la donna si fermò, accucciandosi di fronte alla figlia sorridendole incoraggiante mentre le spiegava, probabilmente, il motivo per cui erano lì. E no, non gli serviva sentire per sapere cosa stava dicendo… perché lui lo capiva e basta. Lui era sempre stato in grado di capire cosa girasse in quella testolina contorta e aggrovigliata… nonostante tutto… e nonostante il tempo passato.
Ma ormai non aveva più importanza.
Vide gli occhi della bambina brillare e i capelli ondeggiare liberamente sulle spalle, mentre annuiva vigorosamente. Osservò la piccola schioccare un bacio sulla guancia della donna, per poi correre verso l'entrata dove, accerchiata già da un gruppetto compatto di bambini, una donna dall'aria gentile osservava allegramente i nuovi piccoli studenti, in particolare la nuova arrivata che, dopo essersi guardata per un momento attorno, si precipitò subito verso un bambino seduto poco lontano, solo e con l'aria scocciata, provando subito ad attaccarci bottone; lui vide la madre sorridere divertita di fronte alla testardaggine della figlia, sapendo esattamente cosa stesse pensando. 

“È uguale a me.
Ed era così, la piccola era uguale a lei. 
I suoi occhi azzurri scivolarono sulla figura della donna, finendo irrimediabilmente sull'indice della mano sinistra sui cui, candido come la neve, brillava fievolmente te un anello d'argento.

Lei aveva sempre voluto una fede d'oro…
Fissò con sguardo impassibile quella mano, poi la bimba, intenta a rispondere arrabbiata al bambino moro, che aveva impressa sul volto un espressione… quasi strafottente, guardando i suoi occhi azzurri brillare di una luce familiare, che aveva visto molte volte prima di allora impresso sul volto della madre. 
Distolse lo sguardo, finendo di bere la lattina che si era appena comprato, per poi buttandola nel cassonetto lì vicino; salì sulla moto nera e verde con uno slancio, infilandosi il casco –
quello che le aveva personalizzato lei - e accese il motore, lanciando un ultimo sguardo all'asilo, a quella donna, a quella bambina di tre anni e a quegli occhi azzurri
L'ultima volta che aveva visto quella donna era stato all'incirca
tre anni fa, ad una festa i cui avvenimenti si erano dispersi in quel breve lasso di tempo. Ora però gli ricordava perfettamente.
Tre anni fa ad una festa di Chris McLean. 
Fissò lo sguardo felice della castana e gli occhi della bimba, per poi voltarsi verso la strada. 
Partì con un rombo del motore così forte che, ne era certo, fece girare con uno scatto irritato la donna dagli occhi scuri. Lui non si voltò; le ruote presero a girare e gli alberi presero a muoversi, così come l'asfalto che tremava sotto di lui. Di chiunque fossero stati quegli occhi… lui non poteva fare più nulla. Non ne aveva, come avrebbe detto lei, nessun diritto… che gli andasse oppure no.
Era troppo tardi.
Strinse i pugni e digrignò i denti, mente l'eco di una risata di bambina gli risuonava nella mente, avvertendo quasi il suono della voce di lei chiamare il suo nome a gran voce, surclassando perfino il rombo del motore. 

Duncan!
Si morse la lingua ma non si fermò. Ormai lui non faceva parte della loro vita, anche se l’avesse voluto.
E lo voleva.



 

 


La donna abbasso il braccio proteso verso l'esterno, facendolo ricadere mollemente su un fianco. Aveva ancora quel casco. Sospirò voltandosi nuovamente verso la sua bambina, fissandone i profondi occhi cielo. Sorrise leggermente, tristemente, mentre il rombo di una moto copriva il fortissimo battere del suo cuore. 
Che strano… dopo tutti quegli anni… batteva ancora?

 

 

 

 

 

Angolo Autrice

Salve a tutti ^w^
Intanto diciamo che io non dovrei essere qui, ma dovrei studiare storia che domani interroga… ma niente… mentre studiavo mi è venuta in mente in questa storia. (Mi chiedo che collegamento abbia questo con Diocleziano -_,-) All’inizio volevo aspettare di aver finito il ripasso ma, colta da un’improvvisa ondata creativa, ho afferrato il cellulare ed ho iniziato a scrivere tutto lì.
Sono senza speranze, sì.
Ma parliamo d’altro.
È da un bel po’ che non scrivo su questo fandom… e il motivo è che ho perso interesse in ATR ^^” soprattutto perché dopo la prima stagione mi hanno sconvolto Courtney e Duncan – non solo come coppia ma anche come personaggi – e la cosa mi ha fatto tanto imbestialire che ho avuto un blocco che, chi lo sa, forse si sbloccherà prima o poi.
Questa qui, intanto, è solo una cosuccia scritta di fretta… che spero possa piacervi e non farvi schifo ç_ç le recensioni sono ben accette e spero di non aver commesso errori.
La fic è ambientata in un futuro un po’ lontano in cui sono tutti più grandi e maturi – maybe! – dove Duncan realizza che ormai Courtney è bella che andata ^^
Sposata e con una bella bambina.
Ecco, ho voluto lasciare il finale aperto sulla bambina – chi è il padre? Sta a voi deciderlo =) – perché… boh… così la pensate come meglio volete.
Beh, spero vi piaccia e che abbia senso! E spero non ci siano errori, il tal caso avvertitemi.
E per favore recensite, che fa sempre piacere çwç
Ok… me ne vado…
Ciao e
A preeesto
Whiteney

 

 

P.S.
Generi messi un pochino a caso, chiedo scusa -_-”


 

   
 
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