Videogiochi > Final Fantasy XIII
Ricorda la storia  |      
Autore: Selhin    09/03/2014    9 recensioni
[ Hope x Light ] Hope restava sveglio di proposito aspettando che Lightning lo avvolgesse con il mantello, premurosa con lui come fino ad allora era stata solo sua madre, eppure completamente diversa.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Fandom: Final Fantasy XIII
Pairing: Hope/Lightning
Personaggi: Hope Estheim, Lightning
Tipologia: Flash-fic (548 parole)
Genere: Slice of Life, Fluff
 
3° Argomento: I 5 Sensi
13. Tatto

 
[ I still hear your voice, when you sleep next to me.
I still feel your touch in my dreams.


'Cause everytime we touch, I get this feeling.
And everytime we kiss I swear I could fly.
Can't you feel my heart beat fast, I want this to last.

Need you by my side. ]
 
Everytime we touch - Cascada


 
 

 
Contact
 
 
 
 
 
  Hope si era appena coricato quella sera, rannicchiato su se stesso come un bambino, - a volte si sentiva davvero ancora così - un braccio a fargli da cuscino mentre il vento serale si alzava, freddo, pronto a gelarlo fin nelle ossa. Sopra di lui si stendeva il manto vellutato del cielo, punteggiato da piccole stelle bianche, lontane e luminose. Ce n’erano a miliardi. Le prime sere - quando non riusciva a prendere sonno, tutte le volte che era troppo spaventato - era rimasto con lo sguardo fisso sopra di se ad osservarle.
Chiuse gli occhi verdi, sperando come sempre che il mattino giungesse in fretta, o forse che non arrivasse mai... dopotutto aveva scelta? La morte sarebbe arrivata lo stesso prima del tempo, che fosse per mano del Sanctum oppure attraverso la sua trasformazione in Cie’th. Desiderò di risvegliarsi a casa sua, nel suo letto, scendere per la colazione e scoprire che era stato tutto un incubo. La morte della madre, i l’Cie...
Eppure c’era un ‘ma’, qualcosa che lo tratteneva dall’esprimere troppo forte quel desiderio quasi avesse il timore potesse realizzarsi davvero. E quel ma si materializzava sempre accanto a lui, pochi minuti dopo che lui aveva chiuso gli occhi. Gli si sdraiava accanto, la fronte contro la sua, le braccia attorno alle sue spalle in una stretta protettiva. Hope restava sveglio di proposito aspettando che Lightning lo avvolgesse con il mantello, premurosa con lui come fino ad allora era stata solo sua madre, eppure completamente diversa. Avvertiva il suo respiro calmo, capace di tranquillizzare chiunque. E in quell’abbraccio Hope si sentiva al sicuro, la paura svaniva e con essa anche il desiderio di risvegliarsi a casa. Perché avvertendo la pelle della donna, calda e perfetta, a contatto con la propria il suo unico desiderio era di restare in quel modo per l’eternità.

Così si allungava piano, spostando la testa nell’incavo del collo di Light, mentre i capelli rosei gli finivano sul viso. Avvertiva il loro profumo, il solletico di ritrovarseli sul naso, ma sopra ad ogni altra cosa sentiva la loro morbidezza. E alla fine, allungava una mano desideroso di toccarli, sfiorandoli con le dita mentre lei lentamente si addormentava cullata da quelle leggere carezze. Avvolgeva qualche ciocca attorno all’indice constatando quanto realmente fossero soffici e vaporosi, morbidi e freddi come la notte che incombeva buia su di loro. Eppure non ne aveva più paura, il mondo poteva aver fine ma per lui esisteva solo quell’attimo, quel contatto.
Ed era quella la parte che Hope preferiva di quello strano viaggio, di quell’incubo improvviso. Quando calava la notte. Nell’istante in cui Lightning lo adagiava sul suo braccio, sfiorandogli i capelli argentei con la mano. Sentire la sua pelle, la punta delle sue dita, arrossendo quasi all’idea di esserle così vicino da avvertirne il calore.

E poi, finalmente, si rilassava, avvertendo il proprio corpo appoggiarsi a lei senza che si lamentasse. Non lo faceva mai e Hope poteva quasi credere che, forse, era lei ad amare di più quel momento, quell’abbraccio.
Sorrise chiedendosi chi in realtà fosse l’adulto tra loro, mentre lei borbottava qualcosa nel dormiveglia, persa in chissà quale sogno. Assomigliava a una bambina in quei momenti.
E forse, dopotutto, c’era davvero qualcosa per cui valeva la pena di continuare quello strano viaggio...
 
  - Buonanotte, Lightning.- 






Note Autrice: Era parecchio che non pubblicavo in questo fandom >< tenete presente che ho giocato pochissimo a FF XIII-2 e per niente a Lightning Returns, perciò questa flash si basa solo sul primo capitolo.
Che dire, spero vi sia piaciuta anche se breve ><
Selhin
The One Hundred Prompt Project
   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy XIII / Vai alla pagina dell'autore: Selhin