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Autore: Rose2393    11/03/2014    1 recensioni
][Cast Grey's Anatomy]Il mio cuore sussultò. Notai che il suo abbigliamento era particolarmente semplice eppure in quella stanza c’erano almeno venti persone ma nessuna esisteva, per me era come se fossero andati via tutti … vedevo solo lei … Rivolgendomi alla mia immagine riflessa allo specchio, sussurrai con voce tremante :”Cosa ti succede Sara?”
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le luci forti della sala costumi non erano molto gradite ai miei occhi sensibili, sarei potuta uscire ad aspettare il mio turno di prova ma non volevo farlo perché per quanto soffrissero… i miei occhi non smettevano di guardarla. Realizzai che erano trascorsi circa tre anni dal nostro primo incontro eppure le sensazioni che avevo provato quel giorno non erano cambiate… cuore che batteva all’impazzata, scarsa salivazione, voglia di guardarla e baciarla… Io e Jess eravamo diventate buone amiche, anche se forse amiche non era il termine adatto da utilizzare, noi eravamo qualcosa di più, c’era un legame molto forte che ci legava, qualcosa di non spiegabile con parole umane perché nemmeno noi riuscivamo a capire cosa fosse.. Sapevamo solo di essere collegate, le nostre anime riuscivano a fondersi l’una nell’altra diventando una sola. La sintonia che ci legava era invidiabile, riuscivamo a comprenderci con uno sguardo e a volte riuscivamo a capirci meglio di quanto lo facessero i nostri partner. Adoravo il nostro rapporto ed adoravo lei … per me era speciale … per me non era un’amica, lei era … non sapevo spiegare con precisione cosa provassi per lei ma di una cosa ero certa, per lei avrei fatto di tutto, per lei avrei sacrificato la mia stessa vita. Jessica era a pochi passi da me, di fronte ad uno specchio, la costumista dava gli ultimi ritocchi al camice di scena… Lei non aveva solo un corpo perfetto ed un volto meraviglioso, lei aveva un potere speciale, riusciva a donare il sorriso, riusciva a tirar su di morale le persone che la circondavano con i suoi modi dolci e quel carattere spumeggiante e tanto sensibile. Incrociando il suo sguardo riuscivi a star meglio …Involontariamente morsi il labbro inferiore. “La nostra Sara è sempre persa nei suoi pensieri! Mi chiedo cosa mai potrà pensare con quel dolce faccino!”. Sobbalzai alle parole di Jessica. “Nulla, pensavo alle riprese”. “Non mi convinci sai?”. Disse con tono di sfida. “E perché mai dovrei mentirti?”. Tentai di essere convincente. “Beh sono certa che stai pensando a quanto sia sexy la dottoressa Robbins con questo camice!”. Sorrise dolcemente facendomi l’occhiolino. Sgranai gli occhi, ogni tanto mi spaventava, sembrava riuscisse a leggermi nella mente, come se per lei fossi un libro aperto. Dissimulai:” Certo che riesci sempre a comprendermi Jess!”. Assunsi un’aria divertita. Ero una brava attrice, o meglio, da tutti i registi con i quali avevo lavorato avevo sempre ricevuto complimenti eppure, quando volevo provare a nascondere qualcosa a Jessica… non ci riuscivo… ci provavo con tutta me stessa, mi impegnavo ma nulla. Jess si avvicinò guardandomi con i suoi meravigliosi occhioni blu, aveva compreso che le stavo mentendo e mi sussurrò in un orecchio:”Sai che per te ci sarò sempre?”. Mi accarezzò delicatamente i capelli … il mio cuore sobbalzò:”Si…”. Le sue labbra si posarono dolcemente sulla mia guancia. Chiusi gli occhi. Restai per qualche secondo ferma, poggiata al muro con gli occhi chiusi … non riuscivo a placare l’emozione che provavo, il cuore batteva sempre più forte … Aprii gli occhi, Jessica era andata via, la costumista mi guardava preoccupata. ------ “Tesoro, stasera non torno a casa, dovrò star via per un po’. Prometto che al rientro mi farò perdonare…. Ti amo R.” Lessi il messaggio del mio fidanzato velocemente senza dare importanza a ciò che c’era scritto. Ero abituata a stare sola, il suo lavoro spesso lo portava via, lontano anche per settimane. Da un bel po’ avevo smesso di restar male ogni volta che partiva ma quella volta provavo una sensazione diversa, questa volta sapevo di non aver vincoli, non aver doveri … ero libera, felice. Alzai gli occhi dal telefono e corsi nel camerino di Jess. Speravo con tutta me stessa di trovarla li. Bussai. “Avanti” udii la sua voce melodiosa da dietro la porta. Entrai un po’ imbarazzata, ogni volta che la vedevo era come la prima volta, come il primo incontro, mi stupii che dopo anni quelle sensazioni non cessavano, dopo anni il mio cuore non smetteva di battere a velocità impressionante ogni volta che i suoi occhi incontravano i miei. Jess sorrise:”Sara, che bella sorpresa, pensavo fossi andata via.” “Ho cambiato idea, avevo bisogno di te”. “C’è qualcosa che non va?” Chiese con aria preoccupata. “Si, cioè… non lo so credo di star bene”. Pochi attimi di pausa, il volto di Jess si incupì. Proseguii:”Ti piace il mare?”. Le parole uscirono di getto dalla mia bocca, non pensavo a ciò che dicevo. Jess assunse un’espressione sorpresa ma allo stesso tempo incredula:”Ho un po’ paura del mare .. “. Restai a fissarla imbarazzata, avevo fatto una pessima figura, continuavo a chiedermi perché le avessi posto quella domanda, volevo fuggire ma non ci riuscii. “Come mai questa domanda?”. “I.. io volevo solo sapere”. Cominciai ad agitarmi, il respiro divenne affannoso, provai a restar calma il più possibile. Uno strano silenzio imbarazzante cadde nella stanza era come se entrambe fossimo a disagio, sapevo che Jess si era accorta che qualcosa in me non andava eppure non parlava, mi guardava attenta, sperando che prendessi la parola. Decisi di trovare il coraggio, volevo stare un po’ con lei. Sentivo il bisogno di averla per me, anche per un’ora o due … di essere noi due sole e nessun’altro, sapevo che non era una richiesta assurda la mia … eppure … avevo come una sorta di paura … avevo paura di rubarle del tempo … mi sentivo come un esserino insignificante che non era degno del suo tempo, non era degno nemmeno di cinque minuti del suo prezioso tempo. Jess era spesso impegnata, tra la famiglia, il lavoro e gli amici, una donna che non si fermava mai, sempre in giro e sempre disponibile con le persone a cui teneva. Io mi consideravo come un impiccio, era da un po’ di tempo che mi sentivo come in secondo piano… Eppure credevo di essere importante per lei. In quell’istante avevo trovato il coraggio di affrontarla, ero rimasta nell’ombra per un po’ senza disturbarla, ora era giunto il momento di chiederle attenzioni… erano quelle che cercavo da lei. Non volevo solo trascorrere tempo con lei al lavoro perché io non volevo Arizona, io volevo Jessica … Presi fiato :“Vuoi venire in un posto con me?”. “Dove vuoi andare?”. Chiese sorpresa, con gli occhi che le scintillavano. “Non posso dirtelo ma nulla di spaventoso!”. Sorrisi fingendo di essere divertita. “Dammi il tempo di chiamare Chris, è dai suoi genitori per qualche giorno, con i bambini”. A quelle parole mi irrigidì, provavo una strana sensazione mai provata prima, non sapevo cosa fosse. “Ci vediamo alla macchina?”. “Si … alla macchina …” risposi chiudendo la porta alle mie spalle. ------ “Adoro guardarti guidare, hai un’aria attenta ed estremamente sexy” Scoppiai in una fragorosa risata arrossendo :”Smettila di ammaliarmi, tanto non saprai dove siamo dirette”. “Speravo di poterti estorcere qualcosa! Proverò a frenare la mia curiosità”. “Brava, ottima idea!” Dissi sorridendo e facendole la linguaccia. Ci fu un momento di assoluto silenzio, Jess iniziò a guardare il paesaggio come incantata, eppure sapevo che c’era qualcosa che non andava perché il suo viso assunse un’espressione imbronciata. Non sapevo quale fosse la cosa giusta da dire ne sapevo cosa fare, perciò, come sempre avevo fatto nella mia vita, preferii il silenzio. “Hai mai avuto la sensazione che la vita che stai vivendo non fosse quella che sognavi?” Jess interruppe il silenzio e pronunciò queste parole con voce forte e ferma, guardando nel vuoto. Restai sorpresa e decisi di rispondere con sincerità:” Beh non credo sia possibile vivere la stessa vita che abbiamo sognato Jess. Con il tempo le cose cambiano, dobbiamo fare delle scelte, prendere impegni seri, lavorare…” Continuavo ad esporre i miei pensieri quando Jessica mi interruppe:”E se improvvisamente ti rendessi conto di aver preso strade sbagliate? Decisioni non volute?”. Cominciai a preoccuparmi, esitai:”Jess, cos’hai?”. “Non chiedermi nulla, rispondimi e basta. Ho bisogno di risposte, ho bisogno di punti di vista diversi dal mio, ho bisogno di uscire dal mio nucleo familiare, ho bisogno di parlare con te… per favore, rispondimi!” Cominciò ad agitarsi, decisi che era meglio fermare l’auto. Accostai, spensi il motore e mi voltai verso di lei:”Non agitarti , sono qui e voglio aiutarti”. La guardai negli occhi e le presi le mani … erano fredde … le strinsi forte tra le mie per riscaldarle :“Jess nella vita può capitare di prendere strade sbagliate oppure strade che credevi fossero giuste perché ti sembravano quelle più semplici, poi d’improvviso ti accorgi che non sono quelle giuste per te…”. “Perché scegliamo le vie più semplici?”. “Perché abbiamo paura… abbiamo paura di affrontare il mondo Jess. Siamo sempre sotto pressione, abbiamo mille occhi puntati su di noi. Sentiamo la pressione delle nostre famiglie, la pressione degli amici … E ci sentiamo soli ed impauriti, sembra di non poter far nulla e ci lasciamo condizionare … e con il tempo ci convinciamo che le scelte che abbiamo preso sono quelle giuste…”. Jessica mi guardava impaurita, strinse le mie mani fra le sue :”Si può tornare indietro?”. “Ci vuole coraggio Jess…”. Lentamente mi si avvicinò, i nostri volti erano a pochi centimetri di distanza, riuscivo a sentire il suo respiro caldo sulla mia pelle … non sapevo se allontanarmi oppure restare in quella posizione. Mi irrigidì, il cuore sembrava stesse per uscire dal petto … “Tu hai coraggio Sara?” Quelle parole mi colpirono nel profondo… era come se la mia anima fosse stata percorsa da una scossa elettrica… Sono una persona coraggiosa? Queste parole echeggiavano nella mia mente le sentivo a ripetizione, sembrava che Jess non avesse mai smesso di ripeterle… Non credevo di essere coraggiosa ma forse avrei potuto esserlo… Avrei potuto esserlo in quel momento… sapevo che quello era il momento adatto…forse… Presi un lungo respiro. “Non lo so…”. Come sempre avevo fatto nella mia vita, non ebbi coraggio e decisi di nascondermi. Mi nascondevo dietro tutto e tutti, avevo paura… Jessica mi guardò… gli occhi erano pieni di lacrime:”Portami a casa Sara… per favore portami a casa…”.
  
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