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Autore: Cap Hecate    11/03/2014    1 recensioni
Spin Off Larry di Home - non è necessaria la lettura, ma è caldamente consigliata
Louis non è sicuro di quando questa storia sia incominciata: certo, Josh avrebbe potuto sfotterlo alla grande, affermando che persino lui ricordava con precisione matematica il giorno e l’ora in cui aveva conosciuto il suo ragazzino.
[Larry, con accenni Ziam e Nosh]
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Story Of My Life'
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MORGENGABE

[Gennaio 2014]

Louis non è sicuro di quando questa storia sia incominciata: certo, Josh avrebbe potuto sfotterlo alla grande, affermando che persino lui ricordava con precisione matematica il giorno e l’ora in cui aveva conosciuto il suo ragazzino – solo a chiamarlo così si sentiva fottutamente male, era così piccolo quando lo aveva incontrato la prima volta. E no, Zayn non sapeva di questa storia, non avrebbe dovuto scoprirlo o l’avrebbe ucciso, possibilmente accordandosi con Anne per il metodo migliore.

[Novembre 2010]

Aveva diciotto anni – li avrebbe compiuti a Dicembre, mancavano giusto un mese al Grande Evento – quando a causa di Josh, che all’epoca lo accompagnava a scuola in macchina, abitando vicini, era stato costretto a prendere la metro: lui, in seguito, avrebbe costantemente millantato un febbrone da cavallo, di quelli capaci di ucciderti, o l’aviaria, a seconda del livello di alcool nelle sue vene, ma Louis era abbastanza convinto che tutto ciò che avesse fosse solo una grande fifa per il test di matematica. Test che anche lui non avrebbe affrontato se non la metro non si data una mossa ad arrivare: proprio oggi Devine aveva dovuto fare sega? Zayn li avrebbe uccisi entrambi!
Previsione che si era rivelata corretta, considerando il dizionario di francese che il moro aveva tirato loro in testa.
-E dire che paghiamo pure le tasse: ai miei tempi non si verificavano simili incidenti con i mezzi di trasporto.-
Quel gentile signore, vecchio quasi come il London Bridge, che probabilmente aveva visto persino la prima guerra mondiale, considerando quanto male era vestito, stava sicuramente scherzando: Louis non era stato costretto a prendere la metro proprio l’unico giorno in cui si verificava un incidente a Londra. Londra, non Roma, dove c’erano si e no un paio di tratte e non tutte funzionanti: lui non sapeva muoversi a piedi, aveva un senso dell’orientamento pessimo e soprattutto andava fottutamente di fretta.
Certo, lui non aveva studiato francese per poter imprecare in due lingue differenti, ma sicuramente mezza Londra ora ringraziava del fatto che un adorabile quasi diciottenne con uno splendido taglio di capelli – già ringraziava di aver conosciuto l’anno seguente Lou Teasdale, aspirante parrucchiera, che l’aveva preso in simpatia e aveva deciso di usare lui e i suoi amici come cavie umane – stesse imprecando in francese, in modo da non violentare le orecchie di bimbi e anziano mentre percorreva di corsa – di corsa! – le innumerevoli scale mobili: chiunque dovesse andare a lavoro probabilmente pensava le medesime cose. E ora si trovava nel bel mezzo di nulla, se non si volevano considerare autobus, taxi che cercavano di ucciderlo (ma chi aveva i soldi per pagarsi un taxi a Londra?) e uomini della city che avrebbero voluto vederlo morto: forse si sarebbe dovuto spostare da in mezzo alla strada.
-Mi scusi, ma la strada più breve per arrivare al Seven Kings High School?-
Louis credeva di essere di essere finito in Paradiso: cioè, se solo il Paradiso avesse avuto un profumo probabilmente avrebbe dovuto profumare come quella panetteria – se solo non avesse dovuto fare quel fottutissimo test avrebbe chiesto l’asilo politico in quel luogo delizioso. Ma Zayn lo avrebbe ucciso se solo avesse osato tardare – e lui avrebbe ucciso Josh, questo era certo: era solo colpa sua se si era perso dopo anni che viveva a Londra.
-Oh, povero cucciolo: ti sei perso, caro? Lorna, vieni a vedere questo splendido cucciolo: si è perso, riesci a crederci? Vuoi un pasticcino, cucciolo? Offre la casa, non ti preoccupare.-
E chi si preoccupava? A diciotto anni ero più squattrinato di quanto ora gli piacesse ammettere.
I muffin di quella pasticceria dovevano essere dichiarati illegali tanto erano buoni – ma chi doveva essere dichiarato illegale era quel miracolo di ragazzino tutto ricci e fossette che, secondo Lorna e Bridget, avrebbe dovuto accompagnarmi a scuola: illegale certo, dal momento che aveva solo quindici anni. Louis doveva semplicemente togliersi dalla testa l’idea di quelle labbra e di tutti i posti in cui avrebbe voluto vederle – oddio, era solo un ragazzino. Zaynie l’avrebbe di sicuro ucciso se solo l’avesse saputo.
Harry Styles era il nome di questo innocente ragazzino – e che doveva rimanere tale – frequentava il terzo anno in una scuola diversa dalla sua e Louis adorava, letteralmente adorava i suoi capelli: erano ricci, morbidi e avrebbe voluto continuare a passarci le mani dentro, a scompigliarli e a rimetterli in ordine. Si conoscevano a malapena da un quarto d’ora, ma Tomlinson era già riuscito a convincerlo a lasciarsi crescere i capelli.
-Seriamente Harold Styles, frequenti i mocciosi del terzo anno? Sei troppo divertente per perdere del tempo con quei bambini: devi iniziare a spaziare, non so, devi frequentare i tipi dell’ultimo anno come me. Siamo i più fighi, no?-
Era decisamente in ritardo, ma ormai il test di matematica era solo un lontanissimo ricordo: il ragazzino era davvero molto simpatico, un peccato che frequentasse una scuola diversa dalla loro – anche se probabilmente era la situazione migliore per quanto riguardava la sua relazione con Aiden Grimshaw, un tipo davvero simpatico tutto sommato, nonostante l’assurda gelosia per chiunque, compresi i suoi migliori amici.
-Ci  rivedremo mai, Louis Tomlinson? E non osare mai più chiamarmi Harold.-
Era così adorabile e Louis provò un moto di straordinario affetto per quel ragazzino tutto fossette, un ragazzo praticamente sconosciuto ma che gli sembrava di conoscere da anni e anni.
-Stai scherzando, Harold? Ora che ho scoperto il paradiso in terra credo che lo frequenterò molto, molto spesso. Tu lavori lì?-
E mentre Louis gli offriva il suo primo caffè, il test di matematica iniziava senza di lui e Zayn stava progettando come uccidere lui e Josh – aveva una mezza idea di sfruttare per scopi migliori il suo dizionario di francese – e il piccolo innocente Harry Styles faceva sega per la prima volta in vita sua (nel significato innocente del termine).

[Aprile 2014]

Erano mesi che Louis cercava di ricordarsi la prima volta in cui si era accorto che il suo ragazzino non era poi così innocente come aveva sempre pensato: ciò che ricordava senza troppi problemi era la gelosia che lo aveva tormentato per il resto della giornata – era stato di pessimo umore per tutto il giorno, tanto da irritare anche Niall, causando così un tracollo nervoso a Josh.  Zayn non aveva fatto altro che chiedergli per le seguenti ore se Danny lo avesse mandato in bianco: per la prima volta in diciotto anni di amicizia, Louis non si era fatto problemi a piazzargli un sinistro sullo zigomo, scoprendo anche di picchiare forte. Peccato che Malik avesse dalla sua una maggiore agilità e un pessimo carattere: aveva dovuto implorare settimane per ottenere un suo perdono.

[Settembre 2011]

-Non puoi essere serio Haz: hai sedici anni ormai, non puoi andare alla festa del liceo. Io e i ragazzi la boicottiamo da anni ormai e non è mai morto nessuno. Quest’anno noi andremo a casa di Tom , il fidanzato di Lou e tatuatore di fiducia di Zayn: sei proprio sicuro non voler mollare i tuoi amici e venire alla festa con noi?-
Louis aveva preso l’abitudine di fare la strada di scuola insieme al ragazzino riccioluto almeno una volta al mese, frequentandosi anche durante le vacanze estive, andandolo a trovare al suo posto di lavoro, in panetteria: si trovava bene in sua compagnia, adorava il modo in cui quel ragazzino lo osservava, quasi come fosse una divinità scesa in terra. Inoltre si era finalmente fatto crescere i capelli come lui gli aveva consigliato e Harry aveva preso l’assurdo vizio di scompigliarsi i capelli con strani movimenti della testa, per poi risistemarseli con le mani: un inutile spreco di tempo avrebbe detto prima, se solo non si fosse totalmente innamorato di quei capelli ricci, tanto da abbassarsi a chiedere a Lou un nuovo look che valorizzasse i suoi capelli. Ancora oggi riteneva che stringere amicizia con quella schizzata maniaca dell’hair style fosse stata la decisione migliore della sua vita.
-Non conosco nessuno dei tuoi amici, Lou, non posso semplicemente imbucarmi alla festa di un tipo che neppure conosco. E no, non vale la scusa che tu mi hai invitato: perché tu sarai con il tuo ragazzo, sbaglio? Questo mese chi è? Ancora Kyle o è già arrivato uno nuovo?-
 Si poteva tranquillamente ammettere che Louis fosse un tantino negato con le relazioni di lunga durata, o con le relazioni in generale: la sua storia più lunga - quella con Aiden - era durata due mesi, mentre Kyle a malapena aveva resistito un paio di settimane. La colpa però, millantava sempre Louis, non poteva essere sempre imputata a lui: Aiden era semplicemente troppo oppressivo per essere un buon ragazzo, riusciva ad essere geloso di Zayn e Kyle riteneva che le bretelle fossero passate di moda. Come poteva uscire con un ragazzo con un così pessimo sensi estetico? Persino Niall si era rifiutato di conoscerlo.
-Kyle è storia passata, piccolo Styles - era troppo banale per uno come me – ora c’è Danny, potrebbe essere quello giusto finalmente. Comunque che ti frega se non conosci nessuno, conosci me: e poi, che altro avresti da fare, sentiamo? E non dire partecipare alla festa della tua scuola.-
A discolpa di Harry si può dire che da quando si conoscevano, Louis aveva cambiato qualcosa come sette ragazzi: Tomlinson non era un ragazzo superficiale, con lui si è sempre comportato splendidamente (se non si voleva considerare quella volta in cui l’aveva convinto a bigiare per la prima volta, cosa che aveva comportato settimane di punizioni per il ragazzino da parte di una Anne parecchio alterata), semplicemente non era tipo da relazione seria e aveva qualche problema con la monotonia. Eppure non si era ancora stancato di Haz, anzi: era un po’ di tempo che stava progettando di presentarlo ai ragazzi, ma aveva come l’impressione che Zayn l’avrebbe ucciso se solo fosse avvenuta una cosa simile – la festa di inizio anno era la soluzione migliore, un ambiente rilassato, un sacco di alcool che non avrebbe fatto bere al riccio (o sempre Anne gli avrebbe fatto lo scalpo e lui ci teneva al suo nuovo taglio di capelli) e qualcuno o qualcuna che avrebbe allietato il letto di Zayn tanto da fargli scordare il fatto che il suo migliore amico avesse abbordato e imbucato ad una festa un minorenne. Che poi, non si poteva proprio parlare di “abbordaggio”: lui non aveva intenzione di farsi il piccoletto (solo dal punto di vista anagrafico, maledetto) solo di godere della sua compagnia – va bene, le sue fossette erano un invito a nozze per pensieri poco casti e  quelle sue labbra rosse peggioravano solo la situazione, ma Haz era un amico e non si progetta di scoparsi un amico. Lui non aveva mai pensato nulla di simile con uno dei tre deficienti che si trascina dietro da anni, nonostante l’evidente bellezza di Zayn o il falso candore di Niall o le spalle assurdamente perfette di Josh: quindi il piccoletto era territorio vietato. In sintesi, non aveva “abbordato” Harry Style: a essere fiscali, poi, erano state Cicì e Cocò (così aveva soprannominato le proprietarie della panetteria) a presentarglielo.
-Ma mi stai ascoltando, Boo? Ah, lasciamo stare: è evidente che ti sei distratto, come tuo solito. Stavo dicendo che, anche se sabato non vado alla festa di apertura della scuola non verrei alla festa di questo Tom. E poi ho già un altro invito: Nicholas Grimshaw (che non è parente del tuo Aidan, ho controllato) da una festa a casa sua e mi ha invitato settimane fa. È dell’ultimo anno, anche se ha ripetuto l’anno per un paio di volte, esattamente come mi hai suggerito tu, no? Andrò alla sua festa, ormai l’ho promesso.-
Ma chi avrebbe dovuto essere quel Nicholas Grimshaw? E per quale motivo un ripetente si interessava a un ragazzino di appena sedici anni: lo sapeva che avrebbe potuto essere accusato di pedofilia? Louis non aveva mai sentito parlare di quel tipo, ma non si fidava affatto di lui: avrebbe chiesto a Lou – e lei sapeva sempre tutto in un modo o nell’altro – di prendere informazioni su di lui. Nel frattempo avrebbe dovuto convincere Harry a non andare a quella festa, dove lui non avrebbe potuto controllare che non gli succedesse nulla di male.
-Oh no, non fare quella faccia: non mi convincerai a non andare alla festa. Sai quanto ci ho messo ad ottenere il permesso da mia madre? Scordatelo, Louis Tomlinson, ci vedremo mercoledì prossimo come al solito.-
Era stato scaricato, da un ragazzino - anzi, dal suo ragazzino: quello di cui si stava prendendo cura da mesi, quello a cui si era affezionato e che gli regalava sempre un paio di fossette adorabili. Non riusciva a crederci e non riusciva a smettere di pensarci, neppure mentre entrava nel cortile della scuola con occhi vitrei e passo pesante: era stato rifiutato da un sedicenne a cui aveva voluto offrire unicamente la sua amicizia. E questo non era assolutamente giusto nei suoi confronti, ecco tutto.
-Lou, amore, ti sei svegliato con la luna storta oggi?-
Amore? Usciva con Danny da una settimana sola e quello sgorbio osava chiamarlo amore? Cosa aveva scritto in fronte quella mattina: “prendiamoci gioco di Louis Tomlinson tanto lui è il figlio della serva”? Non era proprio dell’umore di scherzare quel giorno e non c’entrava nulla quella strana sensazione che gli aveva catturato lo stomaco nel momento in cui aveva saputo che tale Grimqualcosa – sì, conosceva il cognome di Aiden ma quei due non erano parenti – si era interessato al suo ragazzino.
-Danny, tesoro, non presentarti neppure a casa di Tom sabato sera? I miei avanzi non piacciono a nessuno.-

[Ottobre 2014]

Adorava i tatuaggi ed era tradizione – anche grazie all’intervento di quel santo di Liam Payne – che ad Ottobre lui e Zayn se ne facessero uno. Quell’anno aveva deciso di farsi tatuare il nodo di una corda da marinaio: per lui aveva un significato speciale, gli ricordava sempre come – ammesso a sé stesso di essersi preso una sbandata per il piccoletto – fosse riuscito a dichiarargli i suoi sentimenti, promettendogli (con molta fatica) che lui non sarebbe stato uno dei tanti e riuscendo a rubargli anche il suo primo bacio: con lui, Harry aveva fatto tutte le sue prime esperienze – anche se a ricordare quanto fosse piccolo e ancora minorenne durante la loro prima volta, si sentiva una pessima persona: naturalmente questa era una sensazione che con il passare del tempo era sparita, ma all’inizio si era sentito terribilmente in colpa. Era per questo motivo che aveva iniziato a raccontare le storie più assurde e inverosimili ai suoi amici in modo da proteggere l’innocenza del suo piccoletto: quando i ragazzi si erano ormai abituati a sentire parlare di lui, anche dopo un paio di mesi, aveva smesso di raccontare loro le sue “prodezze a letto”.

[Maggio 2012]

-Ti prego, dimmi che stai scherzando? Josh ha davvero ammesso di aver tratto ispirazione da una delle tue storie? E Niall ha accettato?-
Louis era sdraiato sul letto del suo ragazzino, mentre lo osservava, divertito, muoversi imbarazzato nella sua stessa stanza: riusciva a comprendere perfettamente come si sentisse Harry, dopotutto aveva vissuto la sua stessa esperienza in prima persona ed era stato tentato di sputare la sua vodka in faccia ad un fin troppo ubriaco Josh – reazione perfino più controllata del quasi svenimento di Zayn e del quasi omicidio che Niall aveva messo in atto nei confronti del suo ragazzo. Harry un po’ era imbarazzato, ma era l’unica cosa cui era riuscito a pensare per presentare il suo ragazzo: se avesse portato il ragazzino nel suo gruppo, senza che questi fossero preparati, lo avrebbero ucciso con le loro continue domande. Non che Haz se la cavasse male a letto – aveva solo diciassette anni, Louis si sentiva terribilmente sporco ogni volta che ci pensava – ma le storie che raccontava erano talmente spinte che dubitava persino che attori porno riuscissero a metterle in pratica: pensare che Josh aveva persino scelto di perdere la verginità anale ispirandosi ad una di queste gli aveva procurato solamente una notte piena di incubi. Era stato terribile.
-Non sto scherzando: sono persino stato tentato di dir loro che avevo inventato tutto, ma Nialler mi era è sembrato già in imbarazzo di suo. Comunque, un paio di settimane ancora e poi questa farsa potrà finire e ti presento ai ragazzi, contento? Certo, se solo tu l’anno scorso non mi avessi dato buca per Grimqualcosa li conosceresti già.-
Non gli piaceva mentire ai suoi amici, ma Harry non aveva neppure sedici anni quando si erano conosciuti e ammettere di essersi preso una sbandata per un quindicenne all’epoca gli era parso estremamente imbarazzante. Aveva tentato di farsela passare per oltre un anno, cambiando ragazzi con la stessa facilità con cui una persona normale si cambiava vestiti, ma nessuno era alla sua altezza: tuttavia non poteva spiegare a nessuno i motivi per cui lo faceva, i ragazzi gli avrebbero sicuramente chiesto per quale motivo lui non avesse mai parlato prima di quel ragazzo e soprattutto per quale motivo non ci stesse ancora uscendo insieme. Una volta che la relazione tra i due era diventata molto più complicata ed intensa era stato praticamente impossibile tenerlo nascosto ai ragazzi, ma allo stesso tempo era fuori discussione dire loro che conosceva il ragazzino già da due anni: aveva spiegato la situazione ad Harry e gli aveva anche raccontato la sua idea delle storie hot, gioendo nel vedere la sua faccia diventare bordeaux.
-Smettila con questa storia, è successo un anno fa e tu mi hai tenuto il broncio per settimane Lou: settimane intere in cui io ho cercato di farmi perdonare in qualsiasi modo possibile e inimmaginabile. E ora aiutami con il compito di letteratura inglese: devo vedere quel film, nonostante abbia letto quel libro migliaia di volte.-
Louis era consapevole di amare Harry, doveva amarlo terribilmente per poter sopportare di guardare ancora una volta “Romeo e Giulietta”, seppur nella pellicola degli anni ‘60: con cinque donne in casa aveva visto qualsiasi riadattamento possibile, ma per il piccoletto avrebbe fatto qualsiasi cosa. E dire che ormai avrebbe dovuto conoscerlo a memoria, eppure ogni volta sperava che il finale cambiasse, che Tebaldo si facesse gli affari propri e soprattutto che Mercutio, il suo personaggio preferito non morisse. 
“Giulietta te prego, ragiona! Te dico fermare!”
 Felicite l’avvisava ogni volta, anche se alla fine era Romeo ad essere sordo
 “È  un maschio, la sua stupidità è giustificata”
Queste erano solo alcune delle frasi che si sentiva ripetere volta dopo volta, mentre le sue sorelle dissacravano un capolavoro assoluto con sua somma pena: adorava letteralmente quella tragedia, ma riteneva quel pomeriggio sprecato, soprattutto se si voleva considerare la momentanea mancanza di qualsiasi membro della famiglia Styles, con la dovuta eccezione del suo piccoletto. Come aveva già detto, amava quella tragedia ma si aspettava altro da quel pomeriggio: qualcosa che poteva riassumersi con la presenza del suo ragazzino, decisamente con meno vestiti addosso, sdraiato sul sui stesso letto – i sensi di colpa della prima volta ormai erano solo un lontano ricordo.
-Non saprei, non ho tanta voglia di rivedere quel film per l’ennesima volta: a momenti lo so a memoria. “Oh, ma quale luce irrompe da quella finestra lassù? Essa è l’oriente, e Harry è il sole.”. E lo conosci a memoria anche tu, che hai persino letto il libro: quindi perché non smetti di litigare con il lettore dvd e non vieni qui da me?-
I suoi occhi riuscivano costantemente ad incantare Louis, nonostante ormai fosse abituato a sentirli su di sé da tre anni e si stessero rivolgendo a lui con disapprovazione e velata malizia: il problema del riccio era che non sapeva recitare, questo lui lo sapeva bene, e dal suo sguardo il quasi ventenne poteva intuire che anche Harry non era totalmente contrario all’idea di “passare del tempo insieme”. Infatti non si stupì quando vide il piccoletto mollare quel dvd e sdraiarsi accanto a lui, dopo aver letteralmente strofinato le labbra sulle sue, senza però approfondire il bacio: le sue labbra erano sempre morbidissime e, davvero, odiava doversene privare per assecondare i suoi amici. Non vedeva l’ora che questa farsa finisse per poter ammettere con tutti che quel bel ragazzo era suo, che gli aveva rubato il cuore, che si amavano. Ok, magari sull’ultima parte poteva semplicemente sorvolare, specie se si voleva considerare il fatto che da un paio di settimane a questa parte Niall e Josh avevano iniziato a fare coppia fissa, dichiarando – senza grandi sorprese per me e Zayn – il loro imperituro amore l’uno per l’altro: sarebbe stato davvero scortese nei confronti di Malik rimanere l’unico single in mezzo a due coppie.
-Haz, tra un paio di settimane, quando Zayn supererà lo shock per i Nosh, ti presenterò ai ragazzi: sono stanco di dover dividere il mio tempo tra loro e te, anche perché sceglierei sempre te ed è poco cortese nei loro confronti.-

Fine


Cantuccio dell'Autore: come avevo promesso, ecco qui lo Spin Off Larry. Una precisazione sul titolo: in tedesco Morgengabe, letteralmente, significa "dono del mattino", ma stava ad indicare la dote che il marito consegnava alla futura sposa - ho scelto questo titolo perchè Harry, in questa storia (ma anche nella realtà) è entrato nella vita di Louis come un dono. Ancora un ringraziamento enorme a tutti coloro che hanno apprezzato Home e hanno voluto direttamente o indirettamente farmelo sapere! <3
   
 
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