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Autore: tempestadentroquietefuori    11/03/2014    0 recensioni
Siamo nel secolo in cui i sogni dei giovani vengono bruciati in modo spietato e poi ci chiamano " gioventù bruciata ".
Siamo nel secolo dei jeans strappati, dei cappelli multicolor.
Siamo nel secolo in cui gli adolescenti invece di combattere per un voto migliore a scuola, combattono contro loro stessi, perché le rivoluzioni le hanno in testa.
Siamo nel secolo in cui non ci si crede più ai politici, alla Chiesa, ai genitori, ma ci si crede alla musica.
Siamo nel secolo in cui i corpi sono dei veri e propri campi di battaglia.
Siamo nel XXI secolo e ancora la gente muore per i tumori.
Siamo nel secolo in cui i " like" sono sinonimo di bellezza, popolarità, un modello da seguire.
Siamo nel secolo in cui la nostra vita gira intorno ai social network : vuoi parlare con qualcuno? Magari qualcuno che non vedi da tanto, che è lontano da te? C'è Facebook.
Vuoi criticare, offendere qualcuno? Semplice, c'è Ask.
Vuoi sfogarti per tutto quello che ti capita? Per la tua vita incasinata, magari perché non é come vuoi tu ? C'è Tumblr. E il cielo guarda. Guarda questo secolo che si consuma e brucia come una sigaretta!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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I professori sono gli unici vampiri che agiscono di giorno. 
All'alba escono dai loro sarcofagi per succhiare il nostro giovane sangue; cinque ore di trasfusione! 

Eccola li, Shrek, la prof.di religione. 
Vi chiedete il perché di questo nome, immagino. 
In realtà gli è stato assegnato perché ogni volta che entra da quella porta la vediamo li, con il suo immancabile cappotto verde; se non lo indossa ha sempre qualcosa di verde da richiamare, perciò Shrek. 
Si, lo so, forse è un tantino da cretini, ma a noi piace così. 

- buongiorno ragazzi! - esclama facendo la sua entrata e andando verso la cattedra. 

- buongiorno prof - rispondiamo come un branco di pecore. 

È una palla, lo dico davvero; e la sua voce non rende le cose più facili; ha una voce straziante, peggio di quella di una cornacchia. Invano è stato il tentativo di tapparmi le orecchie per non sentire quel " suono " assordante! 

La prof parla incurante del vuoto in cui si propaga il suo monologo. Non immagina che le ventitré menti di cui crede di possedere l'attenzione, sono in realtà ovunque tranne che in classe. 
Io non sono da meno, tra quattordici minuti suona la campanella che segna la fine delle lezioni e sinceramente, NON VEDO L'ORA! 

- prof ma voi di solito il sabato sera dove andate? In chiesa? - domanda scherzosamente Filippo. 

La classe di riflesso comincia a ridere, beccandosi un urlo isterico dalla prof. Ah povere mie orecchie! 

- dal preside,subito ! - sbraita Shrek. 

Sbuffando, Filippo si alza ed esce dalla classe sbattendo la porta. 

Aspetta, ripensandoci oggi è sabato. Aspetta, aspetta, ma cosa dovevo fare stasera ?  Vomero? Mmh,no. Casa di Ale ? Neanche.... Cos..aaah la festa ! 
Già, la festa! Ieri Michela ed io rimanemmo molto su questo argomento, ci sarà tantissima gente! 
Ieri decidemmo poi anche cosa mettere. 
Lei decise di indossare un pantaloncino ad alta vita nero, camicetta bianca con fantasie tropicali e tacchi rossi,per abbinarli ad uno dei tanti colori sulla camicetta; poi un giubbino nero in pelle e una collana a girocollo di Zara. 
Io invece ho optato per un vestina bianca a giro maniche in pizzo, tacchi neri,giubbino nero in pelle,una grande collana oro stile egiziana e una pochette nera con borchie oro. 

* Driiiin-driin* 

***
- Giada stasera abbiamo ospiti a casa. - mi informa mia madre. 

- non c'è nessun problema, tanto io devo andare ad un compleanno - rispondo io alzando le spalle. 

- ah si? E di chi? - domanda lei rivolgendo la sua attenzione su di me. 

- Paolo, un amico di Michela. Ha invitato entrambe. - affermo io. 

- vabbe, a che ora? - domanda lei nuovamente. 

- 21:00, Michela viene a prepararsi da noi. - dico io. 

- non c'è problema, basta che non mettete in disordine. - risponde lei. 

- certo, verranno a cena ? - domando io. 

- no, giusto una visita. Sarà il nuovo amico di lavoro di tuo padre. - m'informa lei. 

- ah va bene, allora io vado di sopra - dico io salendo le scale. 

Apro la porta e tutto quello che devo fare è mettermi le cuffie, sdraiarmi sul letto e ascoltare il mio unico e fedele iPod , traccia dopo traccia, nessuna è andata persa.
 Pausa, rewind, play, e ancora e ancora e ancora. 

Certe volte preferisco la musica a tutto e sapete il perché? 
Perché quella non ti abbandona mai,anzi, ti consola, ti dice " brutta giornata? Ora ci sono io! ". 
Preferisco la musica perché, molto spesso, un paio di cuffie è quel che ci vuole, perché fuori non c'è niente di bello da ascoltare. 


*** 

- sei pronta?? - mi domanda Michela. 

- quasi - le rispondo io finendo di rintoccare la forma dell'eye-liner. 
Per metterlo ci vuole veramente l'arte e la precisione, cosa che non fa parte del mio DNA! 
Termino entrambi gli occhi poi applico una quantità generosa di mascara sulle mie ciglia abbastanza lunghe già da se. 

- va bene, allora io vado di la, vado a  vedere chi c'è - dice lei schioccandomi un bacio " volante " e scendendo giù. 


Posso definirmi finalmente pronta! 
Trucco : apposto. 

Vestiti : altrettanto. 

Capelli : anche. 

Scendo giù lentamente pervia dei tacchi tredici che sono costretta ad indossare, anche se sembro un cavallo sbizzarrito! 

Un " eccola, sta scendendo " sento dire da mia madre; poi poco dopo appaio dalla porta. 

- buonasera - esclamo io chiudendo la porta alle mie spalle e assumendo un sorriso a trentadue denti. 

Chiudendo la porta mi volto alla mia destra istintivamente ed il sorriso mi muore in gola e fa spazio ad un'espressione meravigliata positiva/negativa. 
Non faccio più caso alla figura alla mia destra e mi avvicino a Michela la quale con la sua espressione cerca di dirmi " hai visto chi c'è? " , e come non ho visto!??!

- Giada dove vai così ? - domanda gelosamente mio padre. 

- ad una festa, l'amico di Michela - rispondo semplicemente io mettendomi più a mio agio; sto o non sto a casa mia?!

- ah, mi raccomando occ..- risponde lui ma io lo precedo sul colpo. 

- occhi aperti, si si - dico io quasi annoiata. 
Non so quante volte ho sentito uscire questa frase dalle sue labbra! 

- ecco ! Comunque lui è Davide Esposito, il mio nuovo collega e lei è sua moglie Clara - afferma mio padre indicandomi i nostri ospiti. Gli sorrido dolcemente e porgo la mano ad entrambi che ricambiano con il mio stesso sorriso. 
- mentre loro sono Erika e Francesco - continua mio padre. 

Già, come se non lo sapessi...
  
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