Storie originali > Favola
Ricorda la storia  |      
Autore: Niniane_88    12/03/2014    2 recensioni
La buffa storia della principessa Azalea e della lezione di vita che imparò da essa. E' inutile piangere sull'... acqua versata!!!
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


...di laghi ce ne sono già in abbondanza!!!


Questa storia è dedicata:
a M e a D, sempre pronte a sorreggermi
a L che mi vuole bene nonostante io non gli somigli affatto
a E, che mi ascolta e mi consiglia sempre
ad A che mi è amica da una vita
e ad MG che sa sempre come farmi tornare il sorriso

 
C’era una volta una principessa di nome Azalea che passava giornate intere a piangere, tutta sola nel castello in cui era nata e cresciuta. 
Piangeva sempre perché era una ragazza sensibile e l suo cuore era da molto tempo, troppo gonfio di dolore: la regina sua madre, infatti, era molto malata e nessun dottore era in grado di dire per certo se sarebbe guarita o se la malattia era destinata a degenerare. Il re, suo padre era spesso assente, troppo assorto nelle faccende di corte e impegnato nell’arduo compito di… regnare, per poter dedicare più tempo e attenzioni alla sua famiglia. Azalea non lo incolpava per questo, ma a volte ne sentiva profondamente la mancanza e si sentiva sola, mentre sua madre diventava sempre più fragile e delicata sotto i suoi occhi.
Infine, il suo innamorato, un principe dall’animo nobile e generoso, ma dall’indole irrequieta e un po’ troppo sognatrice aveva la mania delle imprese eroiche e ogni pochi mesi decideva immancabilmente su due piedi di affrontarne una di nuova: partiva quindi allo spuntar del sole, alto e fiero sul suo cavallo bianco, promettendo che prima o poi sarebbe tornato... ma nessuno sapeva mai di preciso cosa intendesse con "prima o poi", meno che mai la povera Azalea.
La principessa aveva quindi le sue buone ragioni per piangere, ma si sa, il troppo stroppia e andò a finire che a furia di versare lacrime trasformò la propria camera da letto in un lago e l’intero corridoio antistante in bel fiume. A quel punto la regina, preoccupata, fece chiamare le amiche di Azalea, Melissa e Dalia perché la confortassero e la rallegrassero un po' e le due dame arrivarono tempestivamente benché abitassero entrambe molto lontano. Grazie ad una piccola barca attraversarono il fiume e il lago di lacrime, raggiungendo la straziata principessa, che sedeva sul proprio letto, come su un atollo in mezzo al mare. Melissa, la più matura delle due, le tenne a lungo la mano, cercando di confortarla, mentre Dalia, molto più giovane e impulsiva accusava senza appello tutti quanti di essere colpevoli del dolore della principessa, in particolar modo l’innamorato assente e svagato, facendo così ondeggiare parecchio la barchetta che ospitava lei e l'amica. Ma i giorni passavano e nonostante la compagnia, la principessa non accennava a stare meglio, anzi, piangeva e deperiva sempre di più. Di notte non dormiva, di giorno non aveva voglia neppure di mangiare, o di uscire… piangeva senza tregua, insomma.
Infine, anche le sue amiche lasciarono il castello, a malincuore, per tornare alle loro vite e una notte Azalea si ritrovò sola, nel bel mezzo del lago che aveva creato lei stessa e la cui profondità iniziava a diventare, invero, un po’ preoccupante. Disperata, fece per chiamare aiuto, mentre nuove lacrime sgorgavano dai suoi occhi, ma in quello stesso istante si rese conto di una cosa: a furia di disperarsi per sua madre, per il suo innamorato, per le sorti del regno e via dicendo, aveva completamente dimenticato il resto del mondo e che senso avrebbe avuto, adesso, aggrapparsi ancora ad alcuno che non fosse lei stessa? Non aveva neppure chiesto a Melissa della sua famiglia un po’ bizzarra e se nella città in cui viveva ci fossero state altre piogge, simili a quelle che l’anno precedente avevano provocato enormi danni ai raccolti. Non aveva chiesto a Dalia se fosse felice nel prestigioso collegio che frequentava da pochi mesi.
E… accidenti! Non aveva lavato e soprattutto restituito l’abito che un’altra buona amica, la solare Milly le aveva prestato in occasione di una grande festa da ballo, a cui avevano preso parte insieme addirittura un mese prima! 
Non aveva scritto al suo amato cugino Leonard per sapere se soffrisse ancora a causa della perfida Violet, e scandalo degli scandali, l’ultima volta che aveva visto suo fratello maggiore Edgar, non gli aveva chiesto notizie di Iride, la sua affezionata cognata, la quale aveva recentemente avuto alcuni problemi di salute. 
Aveva trascurato anche Alba, che era stata malata di scarlattina, non era neppure andata a trovarla…
Rendendosi conto di essere stata un’egoista e di aver pensato solo alle proprie disgrazie, la principessa chiamò i domestici, si fece portare secchi e stracci e asciugò di gran lena, da sola, il lago e il fiume generati dalle sue stesse lacrime. Quindi, sfinita, ma insospettabilmente soddisfatta del proprio lavoro attese che il cielo si schiarisse, si vestì con i suoi abiti migliori e andò per prima cosa a trovare l’amica Alba, che era ormai convalescente: le portò un cesto carico di frutta e degli oli profumati per ravvivare e rinfrescare la sua pelle. Rimasero insieme tutto il giorno e chiacchierarono del più e del meno, riuscendo entrambe a ridere delle rispettive sfortune. Nel frattempo, al castello, le cameriere di Azalea si impegnarono a lavare e stirare il vestito di Milly, che fu pronto per esserle restituito entro sera, insieme a un accorato biglietto di scuse.
Quindi, Azalea fece chiamare il cugino Leonard e lo pregò di farle da cavaliere durante una festa alla quale sarebbero stati invitati tutti i loro amici, gli amici del principe Edgar e quelli di sua moglie Iride, nonché naturalmente, la regina, ben decisa a guarire e a sorridere di nuovo, e infine il re. Tutti gli inviti furono spediti il giorno seguente e una settimana più tardi giunsero a palazzo Melissa e Dalia, la bella Alba appena guarita, Milly e tante altre dame e cavalieri. Si fece festa per tutta la notte e da quel momento Azalea ritrovò la sua gioia e la fiducia nel futuro e nella vita. Sapeva che avrebbe sofferto ancora, ma aveva imparato la lezione ed era ben decisa a non permettere mai più al dolore di isolarla dal resto del mondo e di impedirle di sorridere anche solo per un istante, soprattutto se quel sorriso avrebbe potuto essere di conforto alle persone che amava.
E il suo innamorato? 
Beh, lei lo sta ancora aspettando, pare che sia andato a caccia di draghi… Tornerà, ma la storia del suo ritorno è un’altra storia e si dovrà raccontare... un’altra volta!



 
Niniane_88
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Favola / Vai alla pagina dell'autore: Niniane_88