“Chi diavolo sei tu
?” . La voce dell’uomo era tremolante ,
spaventata ; si ritrovava ritirato in un angolo della stanza buia e
tremava
come una foglia , gli occhi sgranati , la bocca spalancata :
“Ti prego …
Lasciami andare …” . Il tono supplichevole , il
respiro affannato , il sudore
che colava a fiumi dalla testa ; nel centro della stanza , seduto
comodamente
sul divano in pelle , una figura , una sagoma , scura guardava
sorridente la
sua preda che rantolava come un topolino .
Fuori pioveva e le ampie porte-finestre della stanza venivano inondate
dall’acqua e il rumore dello scrosciare faceva da sottofondo
a quella scena
spaventosa che un fulmine , cadendo dal cielo , illuminò per
un istante
mostrando a terra , in un lago di sangue , il cadavere supino di una
donna le
iridi spalancate e la bocca aperta in una smorfia terrificante ; ma il
fulmine
illuminò anche il volto della figura che siedeva sul divano
, la pelle era
pallida , i capelli corvini lunghi fino alle spalle , gli occhi
spalancati
color del diamante che lasciavano intendere una malvagità
fuori dal comune ,
reggeva nella mano destra un bicchiere di vino ormai praticamente vuoto
: “Caro
dottore , le è mai passato per la mente che , in questo
mondo , ci fossero
anche altre creature oltre agli uomini ?” .
La figura
parlò solo ora , la voce cupa
e cavernosa , quasi bitonale : “N… No …
Ma … Ma … Quest ... Cosa …
C’ entr …” .
Azzardò l’uomo , balbettando pietosamente .
“Centra molto , invece” . Esclamò la
figura , interrompendo il fastidioso
balbettare del vecchio : “Suvvia Dottor Cognac , lei lo sa
meglio di me ,
avanti si mostri per quello che è realmente” . Il
tono era ovviamente di sfida
, mentre , nell’oscurità , i denti bianchi e
splendenti della figura comparvero
dal buio , come dotati di luce propria .
Detto ciò il vecchio parve cambiare espressione , sempre
spaventata ma ora meno
pietosa , anzi sembrava furente : “Maledetto , chi diamine
sei ?!” . Esclamò
urlando mentre il suo corpo si ingigantiva , ingrossandosi , alzandosi
,
coprendosi di pelo e facendo spuntare degli artigli terrificanti dalle
dita ,
il volto diventava simile a quello di un lupo con zanne enormi al posto
dei
denti ; i vestiti si stracciano e cadono a terra , ma nonostante la
mostruosità
di quella apparizione , la figura non mosse un muscolo , se non quello della bocca , per
allargare in modo smisurato
il suo ghigno .
Quello che poteva essere definito un Lupo Mannaro si lanciò
contro la sua preda
, investendo tutto quello che trovava molando un’artigliata
verso il suo
avversario .
Tutto si fermò .
Rimase fermo in
quella posizione per un
attimo , prima che del sangue cominciò a colare dal muso del
mannaro , subito
dopo una mano gli passò attraverso il torace passando per il
plesso solare e
trapassando la colonna vertebrale .
Il braccio viene poi , lentamente , ripiegato mentre il Dottor Cognac
cadeva ,
ormai defunto a terra , tornando lentamente normale .
La figura ora completamente insanguinata , si disse tra sé ,
col volto sporco
del rosso liquido , ma senza spegnere il suo sadico ghigno :
“Questo ora dovrà
andare in tintoria” .
Poi si rivolse al nuovo cadavere : “Chi sono ? Valentine
Mackenzie , per
servirla” . Il sorriso era terrificante mentre il suo corpo
si muoveva fuori
dalla stanza .