Era
quasi mezzanotte e il cellulare vibrò sulla scrivania.
Chi diavolo poteva essere? Non che lei a quell’ora
solitamente dormisse eh, ma era strano ricevere una chiamata ad
un’ora così tarda.
Prese il telefonino tra le mani e notò la bustina chiusa sul
display.
Un sms. Dalla curiosità lo aprì velocemente.
Puoi scendere un attimo?
Quattro parole che la lasciarono interdetta a fissare il
cellulare. Lesse il mittente: Ryo Shirogane.
Che cosa poteva avere di così urgente da dirgli a
quell’ora? Un attacco da parte degli alieni? Mash non aveva
rilevato nulla e non sentiva nessuna strana presenza.
Sospirò, prese il giacchetto che aveva sul letto e
iniziò a scendere le scale senza fare troppo rumore. Non
voleva di certo svegliare i suoi genitori.
Aprì il portone e se lo ritrovò di fronte,
appoggiato alla sua amatissima moto.
Era bellissimo con quel giubbotto di pelle e con lo sguardo divertito.
Un leggero venticello invernale invadeva la città e la
costrinse a stringersi di più nella giacca. Anche se da
lì a poco sarebbe arrivata la primavera, la sera
c’era sempre un’aria fresca che rinvigoriva
l’ambiente.
<< Shirogane! Che ci fai qui? >> Chiese non
appena chiuse il portone alle sue spalle.
<< Ciao anche a te. >> Ribatté
lui sorridendo.
Il suo cuore perse un battito. Ryo non sorrideva quasi mai. Non
concedeva a nessuno quell’onore.
Il suo sorriso era raro quanto trovare la scritta “hai
vinto” sui gratta e vinci.
<< Io non ti capisco proprio… Che succede?
Alieni in vista? Hai avvertito le altre? >>
<< Ehi, ehi, ehi… Calma. >>
Alzò le braccia posizionando le mani sulle spalle di lei per
quietarla.
<< Rispondi dannazione! Cosa ti porta a mezzanotte sotto
casa mia? >>
<< Veramente manca ancora un minuto. >>
Ichigo continuava a non capire. Quel ragazzo sarebbe sempre stato un
mistero per lei. Proprio quando pensava di aver capito cosa gli passava
per la testa lui le faceva capire tutt’altro.
Iniziò a sbattere nervosamente un piede
sull’asfalto nero, con le braccia conserte.
Ryo rise divertito dalla scena. Ichigo era davanti a lui in pigiama,
stretta in quel giacchetto rosso, e ai piedi portava due graziose
pantofole a forma di coniglio. Una scena che avrebbe voluto vedere
più spesso. Era così tenera e così
bella. Una
fitta arrivò all’altezza dello stomaco. Forse un
giorno le avrebbe confessato i propri sentimenti, ma quel giorno non
era adesso.
<< Chiudi gli occhi. >>
Per tutta risposta lo guardò interrogativa ma
acconsentì scuotendo la testa.
Sentiva le mani di lui sui suoi capelli e per una manciata di secondi
credette di svenire.
<< Adesso aprili. >>
Appena aprì gli occhi, si trovò di fronte un
muffin al cioccolato con una candelina rosa sopra.
Istintivamente si portò una mano sulla testa e si accorse di
avere uno di quei cappellini che s’indossano alle feste.
Sorrise arrossendo.
<< Buon compleanno Ichigo. >>
La ragazza, che stava contemplando quel bel dolcino, sorrise e
sollevò lo sguardo per andare a perdersi negli occhi di lui.
Illuminati dalla piccola fiamma, erano di un colore ancora
più intenso.
<< Ma come? >> Chiese senza terminare la
frase poiché lui le intimava di spegnere la candelina.
Soffiò su di essa, e, nel giro di qualche secondo, la fiamma
si spense.
<< Espresso il desiderio? >> Lei fece cenno
di si col capo.
<< Grazie. >> Soffiò a pochi
centimetri dal viso di lui che le scompigliò i capelli.
<< Beh, adesso vado. Volevo solo essere il primo a farti
gli auguri. Ci vediamo domani al locale. >>
Fece per rimettersi il casco ma Ichigo lo fermò con la mano
andandogli a stampare un bacio su una guancia.
Il ragazzo arrossì lievemente. Fortuna che era notte e lei
non poteva notarlo.
<< A domani Ryo, e ancora grazie. >>
Lo aveva chiamato per nome? Aveva sentito bene?
Eccitato e con la mente annebbiata accese il motore e partì
a grande velocità per le vie di Tokyo.
Un barlume di speranza si accese in lui.
Forse aveva qualche possibilità con lei, non tutto era
perduto.
<< Buonanotte amore mio. >>
Sussurrò mentre il suono si disperdeva nel vento.
Chissà se sarebbe arrivato a lei.
Prima di tutto mi scuso per essere stata via per così tanto tempo. Sono successe parecchie cose, e non avendo internet a casa, mi connetto solo quando vado all’Università.
Quanto è passato? Tre o quattro anni?
Mamma, mamma. Quindi vi imploro perdono, soprattutto perché non ho mai pubblicato l’ultimo capitolo de “In vino Veritas.”
Piano piano lo sto scrivendo, ma non mi sembra essere granché. Questo è anche uno dei motivi per cui non lo avevo completato a suo tempo. Mancavo d’immaginazione. Non che adesso sia a livelli mostruosi, ma sto cercando di ingranare la marcia, di nuovo.
Ho iniziato a scrivere diverse cose e per il mio ritorno mi sono ritrovata a buttare giù qualche rigo per il compleanno di Ichigo, che guarda guarda è proprio il 15 Marzo. Eheh.
Non sarà un capolavoro, lo so. Ma avevo tanta voglia di scrivere. Fatemi sapere che ne pensate, sono sempre contenta delle recensioni che mi lasciate, sia positive sia negative.
Sono molto logorroica, lo so.
Per questo motivo ci sentiamo al prossimo aggiornamento. Ho in cantiere tante cosucce, e spero di poterle portare a termine senza perdermi per strada come mio solito.
Con affetto.
-nniga-