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Autore: LightsWillGuideYou    15/03/2014    0 recensioni
Nel 1832 Rose entra a far parte de Les Amis, dove incontra tante nuove persone, scettiche all'inizio di avere una donna nel gruppo, ma successivamente simpatiche e rispettose nei suoi confronti. Solo uno sembra non voler avere molto a che fare con il resto delle persone. Si occupa solo dei suoi progetti di cambiare il mondo. E quest'uomo si chiama Etienne Enjolras
Genere: Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Rose cercò di guardare dritto verso la barricata, evitando con lo sguardo l'interno del Cafè dove ancora stava il corpo di 'Nine. E. era appena riuscito a farla calmare, cosa che a sua volta lei aveva fatto, e non se la sentiva di farsi di nuovo riempire la mente da quello che stava succedendo.. Voleva solo vivere la battaglia al meglio e dare tutta se' stessa al fine di riuscire a raggiungere qualcosa, nonostante fosse un grandissimo disastro. A passo veloce, superò la vetrata che dava sulla stanza centrale del locale, e si unì finalmente agli altri, che sorrisero alla sua presenza. Alla fine ci tenevano, a lei. Era l'ultima arrivata e, per giunta, una ragazza. Si sentivano in dovere di prendersi cura di lei come dei fratelli fanno una sorella, perchè alla fine era quello che erano.. Una grande famiglia. Ma questo non era lo stesso per Enjolras. Quando lui la vedeva, non poteva fare a meno di odiarla per come non facesse altro che contraddirlo, e allo stesso tempo sentiva di non volerla deludere e dare il meglio di se' con lei. Era questo quello che il rivoluzionario pensava, mentre attraverso vicoli vari si dirigeva nelle altre barricate per controllare la situazione. Ormai ne erano rimaste tre, la loro compresa, e tutte erano molto vicine, formando una specie di barriera che proteggeva il Cafè, posizionato esattamente al centro di quel cerchio immaginario. Almeno poteva dire di aver organizzato gli assalti veramente bene!
Svoltò l'angolo, pronto ad essere puntato da centinaia di fucili di guardia, ma quello che trovò lo fece rabbrividire. Nulla. Della barricata non era rimasto niente, se non un ammasso di oggetti lignei e donne che pulivano tracce di sangue per terra. Alcuni uomini erano in un angolo, uno sopra l'altro anche se non molti, mentre gli altri venivano perquisiti dalla testa ai piedi e poi rilasciati andare dalle guardie. Enjolras si nascose velocemente dietro un angolo e cercò di capire che cosa stava succedendo. Davvero anche loro si stavano arrendendo? Si girò e a passo doppiamente veloce, quasi corso, andò dalla parte opposta, scoprendo purtroppo che nella seconda barricata alleata la situazione era palesemente la stessa, se non con qualche morto di più e più mobili imbrattati di sangue. Sentì le sue gambe tremare e per poco non cadde a terra dallo sconforto.
Erano l'unica barricata rimasta.

 

Rose stava aiutando a fortificare la barricata, mentre gli studenti cercavano di tirarsi su di morale tra di loro, festeggiando con vino per essere riusciti a superare la notte senza un gruppo troppo numeroso di morti. A quelle affermazioni, i versi disgustati di Marius erano stati abbastanza comprensibili in tutto il perimetro del Cafè e la persona che li aveva detti si era subito pentita di aver aperto bocca. Il piccolo Gavroche girava prendendo aste di legno e portandole da una parte all'altra. Era adorabile secondo Rose il modo in cui cercava di aiutare Les Amis nonostante avesse neanche 10 anni.
Passò poco prima che questo si avvicinasse a lei e le mostrasse il dito, con una strana smorfia sulla bocca.


-Rose.. Mi ha preso una scheggia..


La ragazza osservò il dito da quale usciva un lieve rivolo di sangue. Sorrise prendendo il bambino per le braccia e poggiandolo su una porta malconcia. Lei era sempre stata brava in quel genere di lavori, grazie alle sue delicate mani da donna. Dopo neanche un minuto prese dal dito di Gavroche un non troppo piccolo pezzo di legno che gli posizionò davanti agli occhi, facendoglielo osservare.


-Ecco! Ti ho fatto tanto male?

Il piccolo scosse fieramente la testa, nonostante Rose avesse visto delle smorfie addolorate sulla sua bocca ogni tanto.

-Assolutamente no, R.! E poi dicono che io non sono forte!
-Ma chi ti ha detto che non sei forte? Tu sei la persona più forte di tutti, qui dentro.. persino più di E.!
-D-Dici sul serio?!

Gli occhi di Gavroche si accesero di una strana luce speranzosa.. Magari lui puntava veramente la sua vita a diventare un rivoluzionario come Enjolras, e sentire Rose chiamarlo così gli faceva credere di essere sulla strada giusta. Di colpo il suo sguardo si voltò verso quello che stava oltre la barricata, ovvero i corpi senza vita dei soldati che avevano bloccato per tutta la notte. Pensieroso, portò un dito sulla bocca e guardò di nuovo Rose.

-Sai, io sono piccolo.. Forse se passo attraverso la barricata riesco a prendere la polvere da sparo dei soldati morti senza farmi notare.. Secondo te ce la potrei fare?
-Gavroche non farti neanche venire in mente questi pensieri! Non è pericoloso, di più, e non voglio assolutamente che tu ti cacci in guai dai quali non sai se poi riuscirai ad uscire!
-Ma Enjolras..
-Enjolras non è qui, piccolo! E tu sei ancora troppo giovane per diventare come lui..


Detto questo, si alzò giusto in tempo nel vedere che il tanto discusso capo stava tornando dal giro nelle altre barricate. Non appne alo vide, sulle labbra di Rose si stampò spontaneo un caldo sorriso, e corse verso di lui. Man mano che si avvicinava, però, si rese conto che E. non stana altrettanto bene.. Sembrava essere morto e rinato nel peggiore dei modi in quell'ora di assenza. Come se avesse deciso di arrendersi e rinunciare a tutto. Non fece in tempo a dire parola che subito Marius uscì dalla sua cella mentale e gli chiese che cosa fosse accaduto, aggiungendo che forse poteva trovare polvere da sparo in altre parti della città dove c'erano corpi asciutti.


-Siamo l'unica barricata rimasta..


Le parole dalla sua bocca uscirono come un sospiro, a bassa voce e lente, ma riuscirono a far rabbrividire tutti i presenti, eccetto Rose. Forse se lo era sempre aspettato ed era sempre stata certa che quel momento sarebbe arrivato. Rimase ferma, con i pugni serrati, a guardarlo e a cercare di dargli coraggio e forza attraverso solo lo sguardo. E per un momento Enjolras la guardò, capendo che il suo sguardo era ricambiato e mettendosi in una postura più dritta. Come avrebbero fatto?


-Non importa, ce la faremo comunque, giusto?


La vocina lieve di Gavroche ruppe quel tombale silenzio nella barricata e tutti sorrisero, prendendo stancamente le armi alle mani e mettendosi in posizione. R. invece si avvicinò al suo Apollo e si posizionò accanto a lui, offrendogli il fucile nelle sue mani e prendendo la pistola nella tasca dei pantaloni. Lo guardò velocemente, per poi tornare ad osservare la barricata davanti ai loro occhi.


-Lo sai che voglio combattere al tuo fianco e nulla mi fermerà, vero?
-Oh, R... Pensavo che ce l'avremmo fatta, ma la situazione è insostenibile. Possiamo cantare inni quanto vogliamo, ma saremo morti prima della fine della giornata, c'è poco che possiamo fare.. E a questo punto voglio che tu ti metta in salvo. Vai nel vicolo dove abbiamo parlato ieri e, dietro alle tavole di legno dovrebbe esserci un passaggio.. Prendilo e porta via Gavroche con te.. Farò in modo che gli altri vi raggiung..
-Enjolras non hai capito. Io rimango qui. Sin da ieri sera l'unico momento in cui ho combattuto mi sono rovinata un braccio. Adesso è il momento di dimostrare chi è R.

Fece una pausa e lo guardò sorridendo. Anche il leader si voltò verso di lei ed uno stanco sorriso su un angolo della bocca non potè fare a meno di formarsi, nel vedere in quegli occhi così tanta sicurezza, nonostante sapesse bene che sarebbe finita male. Ma, nonostante tutto, non poteva lasciarla morire e doveva trovare in fretta un modo per evitarlo. Rose prese di nuovo la parola.

-E., ti prego.. Se devo morire, preferisco farlo qui invece che in un letto fra 60 anni a pensare a quanto sono stata codarda il giorno che vi ho abbandonato qui.. Che TI ho abbandonato qui.. Posso restare?

Fece una lieve pausa, sospirando, per poi aggiungere..

-.. Tu lo permetti?

Enjolras inarcò le sopracciglia e chiuse gli occhi. Sospirò e con la mano cercò le dita di Rose, che strinse forte. Non poteva lasciarla lì a morire, ma acconsentire avrebbe portato la piccola Grantaire alla morte. Doveva trovare una soluzione, che ingannasse Rose e che la costringesse ad andarsene.

-.. Sì..

Si guardarono ancora una volta e si sorrisero l'un l'altra, rompendo parzialmente quella barriera che fino alla notte prima li aveva divisi.

Successivamente si divisero. Rose andò a controllare che Gavroche non facesse mosse azzardate, mentre Enjolras andò da Couferyac. Lo prese per un braccio e avvicinò la bocca al suo orecchio, parlando a bassa voce.

-Te ne accorgerai, ma quando te lo dico prendi Rose e gli altri e portali via di qui..

  
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