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Autore: Polveredistelle_    18/03/2014    2 recensioni
Cosa succederebbe in un'ipotetica nuova serie di Xfactor?...
Esattamente un anno dopo, stessi giudici, stesso palco, stesso presentatore, stessi vocal coach, ma concorrenti diversi.
E se poi, un concorrente in particolare conquista un giudice, riccio un po' svitato?
E se poi, aggiungiamo a tutti questi ingredienti anche gelosie, incomprensioni, rivalità? Che pastrocchio ne uscirà fuori?
Beh non vi rimane che leggere e recensire...
Dal capitolo 2:
Il riccio rise, non cercò di trattenerla quella risata e questo mi fece insospettire, vedendo la mia faccia perplessa smise di ridere. –Tu sei gay- sbiancai, e a quella mia reazione rise ancora di più, come aveva fatto a scoprirlo?.
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Oh god, che labbra da urlo che aveva, fine ma abbastanza piene da non sembrare solo una linea sottile, così rosse che sembrano create artificialmente, facevano contrasto con quella pelle diafana che profumava di menta. Cazzo, qualcosa tira, e purtroppo per me, non si tratta del ramo che mi si è appena incastrato tra i capelli.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Mika, Nuovo personaggio
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter 7: Io non ho mai…




Mi evitava, lui il giudice senza peli sulla lingua, il cantante anglo-libanese amato da tutti, lui, l’uomo che mi era stato vicino in questi giorni, da due settimane a questa parte mi evitava.
Ci stavo male, dopo il bacio che ci eravamo scambiati, tutto è cambiato, ci parlavamo solo quando giungeva il momento delle assegnazioni, e quando salivo sul palco. Per il resto della giornata niente.. non si faceva vedere.. per lo meno non da me.
Noi eravamo ancora tutti interi, io Daniele e Davide ancora non eravamo stati eliminati, questo non si può dire per il cantante degli over di Elio, “Diego”.
Questo era soprattutto merito di Mika, che sapeva sempre consigliarci ed assegnarci canzoni adatte alle nostre personalità.
Terza puntata di x Factor, io sto in camerino, non faccio niente, bevo un sorso d’acqua e mi guardo allo specchio.
Daniele e Davide sono usciti cinque minuti fa. Non me la raccontano giusta quei due, ma in fondo anche io ho parecchie cose da nascondergli, quindi faccio finta di non farci caso. Un segnale, mi avvertiva che la fine della prima manche era arrivata, quindi che dopo la pubblicità sarebbe iniziata la seconda.
Corro a congratularmi con Daniele per la sua esibizione, poi torno in camerino. Non ho voglia di stare con gli altri concorrenti e ancora di meno con i giudici.
Erano passati dieci minuti da quando ero seduto sul divanetto quando la porta si aprì.
Non rimasi stupito, quando vidi un Vatusso, riccio entrare nel camerino. Prima o poi avrebbe dovuto parlarmi.
–Andy, perché stai qui?- disse con il suo buffo accento inglese ma che quella volta non mi fece sorridere, non risposi, anzi dopo uno sguardo fugace tornai a guardare davanti a me. Lui rimase in silenzio, si avvicinò al divanetto e si sedette sull’altra estremità. –E’ sucesso qualcosa?- disse ancora sgrammaticalmente.
Lo guardai poi sorrisi amaramente. –Dimmelo tu- risposi girandomi a guardarlo negli occhi.
Vidi un lampo di comprensione passargli attraverso gli occhi, ma che non abbassò. Stava per aprire bocca, ma con stizza lo fermai.
–Non. Fiatare. Lo sai che vuol dire essere evitato per tre maledettissime settimane? Lo sai che vuol dire sentirsi rifiutato, messo da parte, ignorato dalla persona che ti piace? Eh Mika? Lo sai tu questo?-. Non urlai, ma quel tono freddo con cui sputai quelle parole bastarono, per farlo sentire in colpa.
- No non lo sai. Perché non c’eri tu al mio posto-. Un altro suono ci avvertì dell’inizio della seconda manche, così mi alzi e lo lasciai li da solo.
La seconda mance è finita. Stavolta i giudici non hanno potuto dire niente sulla mia performance, sono stato l’esatto opposto dell’Andrea che conoscono loro.
Ero talmente arrabbiato con Mika che quando ho iniziato a cantare quella canzone, l’ho urlata talmente forte nel microfono, che il cantante nel video non avrebbe potuto fare di meglio. I giudici non avevano fiatato, incazzato come un ossesso ero sceso velocemente dal palco e mi ero rinchiuso nel camerino, con l’ordine categorico (si l’ordine anche se non ero nessuno di importante incavolato com’ero nessuno mi avrebbe mai ostacolato) di non far entrare nessuno, all’infuori di Daniele che era uscito circa dieci minuti fa.

Avevo cantato “This is war” dei “Thirty second to mars”, adoro quel gruppo e sono sicuro di essere riuscito a stupirli con la mia interpretazione.
Poi senza neanche bussare la porta si aprì di scatto, e un Mika con il volto rosso e i pugni serrati entrò in stanza come una furia.
Ero talmente scioccato, che non feci in tempo a schivare il pugno che mi aveva rifilato.
Quando mi rialzai il riccio si era leggermente calmato, e mi guardava in attesa che mi rialzassi o dicessi qualcosa. –Perché?- riuscì a dire solamente alzandomi. –Perché sei un cretino- disse semplicemente. Gli insulti li pronuncia bene però eh. Mi alzai ora anche io infuriato.
–Ah, adesso anche cretino? No dico l’ultimo neurone che hai in testa è stato soffocato da quella massa di ricci cheti ritrovi? Tu prima mi baci e scompari, e poi mi dai un pugno dicendo che sono un cretino? Bene, adesso se non ti dispiace il cretino se ne pfhg- non riuscì a finire la frase che le sue labbra furono subito sulle mie spingendomi violentemente contro il muro.
Non volevo dargli soddisfazione, quindi serrai la bocca per impedirgli di approfondire il bacio, ma non ci riuscì, quando mi morse il labbro per farmi schiudere le labbra lo lasciai entrare facendomi sconvolgere da quella valanga di sensazioni che mi faceva provare la sua lingua.
Quando iniziai anche io a partecipare però si staccò. -I did it to protect you piece of idiot- disse poi rifiondandosi violentemente verso le mie labbra, ma dopo pochi secondi mi staccai. –Che hai detto?- aveva parlato talmente tanto veloce che non l’avevo capito, il riccio posò la sua testa sulla mia spalla.
–L’ho fatto per te pezzo di idiota, credo dite così in Italia, l’ho sentito in una fiction..- gli tappai la bocca con la mano.
–Che vuol dire che l’hai fatto per me spiegami- dissi mettendomi seduto sulla poltroncina del camerino, il riccio mi si sedette affianco.
–Se ci scoprono, tu verai squali..squa..squalifi.. oh insomma eliminato-, riuscì alla fine a trovare un sinonimo di squalificare, mi diverto troppo a vederlo in difficoltà, ma in questo momento non avevo voglia di ridere, aveva ragione, se solo uno dei giudici o uno dei produttori ci scoprono siamo fritti, sia io che lui.
Ricordo molto bene quello che è successo a Morgan qualche anno fa e non voglio capiti anche a lui.
Lo abbracciai di slancio, posando la testa  nell’incavo del suo collo, e mi lasciai stringere la vita dalle sue mani forti.
–Credo che possiamo farcela- dissi affondando sempre di più il viso nel suo petto. Le sue braccia mi strinsero ancora di più.
–Vale la pena rischiare- rimasi sbalordito dalla sua frase, anche se detta con il suo solito accento riuscì a scaldarmi il cuore, tanto che gli diedi un altro bacio a fior di labbra per poi uscire dal camerino insieme.

Mika.

Avevo pronunciato quella frase senza esitare, senza pensarci, non ho avuto ripensamenti, so che posso farcela, ma ho paura… una fottuta paura.
Se dovessero squalificarlo solo perché ci siamo scambiati qualche bacio mi sentirei talmente tanto in colpa da non riuscire a stare più sotto ai riflettori, voglio bene ad Andrea e non voglio che gli accada nulla.
Quando siamo usciti dal camerino siamo tornato dagli altri ragazzi, ancora salvi per l’ennesima volta, era stata eliminata una ragazza di Morgan di cui non ricordo il nome, era brava ma non era all’altezza.
Adesso li guardo chiacchierare felici, soprattutto il mio angelo, che ogni tanto mi cerca con gli occhi, e quando trova i miei mi sorride e arrossisce, per poi tornare a parlare con i compagni.
Mi piace quando fa così, in effetti mi piace tutto di lui, dai suoi occhi color del ghiaccio, ai suoi capelli biondissimi, alle sue labbra carnose. Non posso dire di amarlo, questo no. Dopo il mio ex-ragazzo ho smesso di amare veramente una persona, ma forse per la fiducia c’è ancora speranza, e sento che questa Andrea può darmela, anzi ne sono sicuro.
Questa mattina decido di andare nel loft… non lo faccio mai il giorno dopo la puntata, ma stavolta ho un motivo per farlo… un motivo bello e buono.
Quindi mi preparo con più cura.. un jeans a sigaretta blu, una t-shirt bianca, e una giacca gialla.
Ok infondo non sono molto diverso dalle altre volte, diamine a che importa di come sono vestito? Lascio i miei ricci come stanno tanto non riuscirei comunque a gestirli, e salgo sul SUV che mi ha gentilmente regalato la produzione (ruffiani).
Quando entro in casa tutto  mi sarei aspettato, e dico tutto, tranne vedere Daniele e Davide spalmati sul divano a mettersi le lingue in gola, rimasi quasi scioccato, rimasi in quella posizione per non so quanto.. cinque minuti.. mezz’ora? E intanto quei due andavano avanti, se non li avrei fermati avrei “goduto” di un film porno sul divano in cui mi siedo quasi tutti i giorni… -Oh.. emh.. questo è imbarazante- dissi solamente grattandomi la testa, ma questa mia frase fu abbastanza per farli saltare letteralmente in aria e girarsi imbarazzatissimi verso di me.
–Oh Mika… c-ciao.. non ci aspettavamo che arrivassi, di solito non vieni mai i giorni dopo…- non fini la frase perché corse direttamente in cucina per l’imbarazzo, Davide invece ghignò verso di me, e io gli sorrisi. –Ecco cosa fate quando io non ci sono eh!- gli dissi avvicinandomi al divano e sedendomi vicino a lui.
–E’ capitato, un attimo prima mi chiedevo se volevo il caffè, e un attimo dopo ci stavamo per strappare i vestiti di dosso.- disse, tutto tranquillo come se niente fosse. Io sorrisi, stavo per dire qualcosa, quando un assonnato Andrea scende dalle scale per andare in cucina. Si gira verso di noi, ci guarda e poi continua a camminare. Probabilmente ancora non ha capito che siamo qui, infatti due minuti dopo torna a marcia indietro.
–Mika, che ci fai qui?- ciancicò con la bocca impastata dal sonno sedendosi sulla poltrona davanti a noi. - Guardavo un film porno-.. Poi mi resi conto della frase che avevo detto e scoppiai a ridere insieme a Davide, mentre Daniele tornava imbarazzato come prima con due tazze di caffè in mano, una la bevve lui e l’altra la diede all’assonnato, che non ci stava capendo una mazza. –Questi due, quando dormi ci dano dentro!- esclamai con il mio accento inglese facendo sbiancare Daniele. Daniele boccheggiava, senza riuscire a spiccicare parola.- No cioè.. tu e lui- disse indicando prima Daniele e poi Davide. –Lui.. e tu- continuava a farfugliare grattandosi la testa. –Oh ma dai è successo solo un paio di volte- si lamentò Daniele, che pochi minuti dopo accorgendosi di quello che aveva detto si girò allarmato verso noi tre che lo guardavamo allucinati. Ci guardammo in faccia e scoppiammo tutti a ridere.

Andrea

Rimasi scioccato da quella notizia, ma infondo dovevo aspettarmelo, era da un po’ di giorno che notavo qualcosa di strano tra quei due, ogni volta che spariva uno, l’altro cercava qualche scusa per allontanarsi e raggiungerlo, e io stupido che non me ne sono mai accorto.
Quel giorno decidemmo di passarlo tutti quanti insieme, e anche Mika disdisse tutti i suoi impegni per stare con noi, dopo un pranzo veloce, ci sedemmo a vedere un film (sotto mia richiesta, sono patita di film)… e sotto richiesta di Davide vedemmo Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, secondo lui uno dei sette film migliori.
Cenammo con pizza e birra sul divano, poi (sempre a Davide) venne l’idea di giocare al gioco “Io non ho mai”.
Quando gli chiesi di cosa si trattava, mi spiegò che ognuno a turno doveva fare dire qualcosa che non aveva mai fatto, e se qualcun altro che giocava invece aveva svolto quella cosa, avrebbe dovuto bere un sorso di birra.
Accettammo tutti quanti, e seduti in cerchio iniziammo il gioco. Cominciò Daniele, -Io non ho mai.. mangiato ostriche e champagne-, disse iniziando con qualcosa di facile, solo Mika bevve, dicendo con un’ alzata di spalle “Che volete io sono famoso”. Poi continuò Davide. –Io non ho mai…fatto lo spogliarello a qualcuno.- disse sogghignando, io diventai subito rosso, e con mia grande sorpresa anche Daniele prese un sorso di birra, sotto gli sguardi scioccati degli altri due.
–Che c’è.. il mio fidanzato era molto pretenzioso- mi giustificai ridendo.
Toccava a me, ci pensai su.. –Io non ho mai… fatto sesso in una doccia- bevvero tutti, ma non commentò nessuno, solo Mika mi lanciò uno sguardo che non riuscì a decifrare. Era il turno di Mika. –Io non ho mai… mangiato la nutella-  sputai l’acqua che stavo bevendo in faccia a Daniele.
–Tu in vita tua non hai mai mangiato la nutella?- chiesi con gli occhi che mi fuoriuscivano dalle orbite lui annui.
–Non mi piace, e poi non so come mangiarla-  io annui lentamente mentre prendevo un sorso di birra insieme agli altri due.. Il giro ricominciava Davide..
–Io non ho mai… tradito nessuno- nessuno dei tre bevve, non so il motivo ma tirai un sospiro di sollievo a vedere che il riccio non aveva bevuto, come se mi sentissi sollevato. –Io non ho mai… baciato una persona famosa- mi si ghiacciò il sangue nelle vene, mi girai verso Mika che mi guardava senza però fiatare, poi lo vidi bere. –Katy Perry, Music Award eravamo ubriaci- disse sbagliando ovviamente la parola, decisi di rischiare e sotto lo sguardo incredulo di Mika, bevvi un sorso della mia birra. Daniele e Davide mi guardarono sorpresi.
–Chi?- disse soltanto Daniele con gli occhi che gli brillavano. Ero nella merda. –Emh..- ero in difficoltà cazzo, perché HO BEVUTO? MERDA. - Da su non fare il timido, dovresti vantartene. – Disse Davide orgoglioso. Io guardai Mika in cerca di aiuto, che non arrivò, anzi ghignava il bastardo
. –Emh.. il cantante del bar in centro- buttai lì, sperando che mi credessero, vidi il riccio con la coda dell’occhio cercare di non ridere.
–Ma quello non è famoso Andrea non vale- dissero gli altri due, tirai un sospiro di sollievo, ci erano cascati.
Continuammo a giocare per un’altra oretta poi verso mezzanotte Mika se ne andò, salutando Daniele e Davide con un saluto, e mentre loro erano impegnati a litigarsi un pacchetto di Haribo, mi rubò, un casto bacio sulle labbra per poi uscire. Rimasi bloccato sulla porta, solo le urla di quei due idioti, mi fece ridestare dallo stato di trance in cui ero caduto. Chiusi la porta e mi buttai nella mischia.

Quella si che è stata una giornata memorabile.
 
  
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