Fanfic su artisti musicali > Mika
Segui la storia  |      
Autore: Lyset    20/03/2014    2 recensioni

A volte una storia può dire ciò che non siamo capaci di esprimere a voce... In questa raccolta c'è la chiave per il mio cuore e forse anche per il vostro... Sta a voi trovarla.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lemon, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A volte una storia può dire ciò che non siamo capaci di esprimere a voce... In questa raccolta c'è la chiave per il mio cuore e forse anche per il vostro... Sta a voi trovarla.

 

Instant Martyr

 

 

 

She’s an Instant Martyr, a Drama Queen,
She gets up like a star
Cries like she used to...

 

 

Sento la musica prepotente farsi strada nella mia mente, suscitando in me un sorriso a trecentodue denti, emozionato. Non so perché oggi non abbia voglia di fare nulla e sia finito su youtube: sono quei giorni dove ti alzi col piede sbagliato mentre vorresti solo rimanertene per il resto dell'eternità a letto, ma non puoi. Sbadigliando mi dirigo con flemma verso l'angolo cucina. Io e Andy abbiamo preso casa qui a Los Angeles perché sto registrando le mie canzoni. Che poi continuo a chiedermi perché mi abbia seguito, gliel'ho detto che sarebbe stato meglio a Londra e che io sarei diventato scorbutico e antipatico ma lui è voluto venire ugualmente... Mi dispiace così tanto per il litigio di ieri sera, non so cosa mi sia preso, non alzerei mai le mani su di lui... Perché l'ho schiaffeggiato?

Mi stropiccio gli occhi e mi siedo davanti al tavolo, aspettando non so chi o cosa. Sospiro, cercando di pensare a quale canzone potrei musicare adesso: i testi li ho tutti pronti, c'è solo da creare la melodia... che poi "solo". Comunque adesso non riesco assolutamente a pensare alle canzoni, mi sento ancora troppo in colpa per ciò che è successo e il volume della musica sovrasta quello dei miei pensieri... e mi impedisce di udire i passi leggeri di Andy, che mi sorprende alle spalle, lasciandomi un bacio fugace sul collo scoperto dalla maglietta bianca che indosso come pigiama. Sorrido e mi volto, affogando nei suoi splendidi occhi cioccolato e in quel sorriso che tanto amo. Chissà che faccia ho, penso, perché si mette a ridere con quella risata isterica che non riesce a levarsi ma che suscita in me tanta tenerezza. Mi levo una cuffietta perché mi accorgo che sta per pronunciare qualcosa. "Buongiorno amore" sussurra piano, con la sua voce rauca ma estremamente sensuale, in modo che solo io possa sentire. Come se ci fosse qualcun altro...

Mugugno qualcosa di incomprensibile in risposta e ridacchio io stesso per quel mio atteggiamento. Non è che oggi sia tanto romantico e lui sogghigna sottovoce per poi prendere la parola malcelando un sincero interesse "Cosa ascolti?" senza voltarmi pronuncio quel titolo "Instant Martyr" lui, poco prima preso a preprare la colazione si volta improvvisamente e mi fissa ridendo sotto i baffi. "Tu, Michael Holbrook Penniman Junior, stai ascoltando una tua canzone? Ahahah, ma non farmi ridere, ti prego" gli faccio la linguaccia e prendo ad ignorarlo... In realtà non so come scusarmi per ieri sera, sono stato così stupido...

 


Walking around with this air of a Queen
She doesn’t know what she wants
Knows how to use you

 

Effettivamente di solito non ascolto le mie canzoni, ho quasi il terrore di avvertire un errore che ormai tutto il mondo potrebbe aver notato. Temo di essere giudicato...

Oh, where are the stars up in the sky
isn’t there hope for you and I, my darling?

Quelle parole scorrono nella mia mente, fra immagini, ricordi, profumi soffusi nell'aria che sa di primavera. Ricordo perfettamente il giorno in cui iniziai a buttare giù la prima strofa di questa canzone: avevo 11 anni ed ero un bambino turbato dal mondo circostante, smarrito in un oceano che gli appariva infinitamente esteso... perduto. Con lei avevo perso me stesso.


I am so intolerably blue
At the thought of leaving you, my darling

Avevo scritto quella canzone pensando a lei, l'unica persona oltre alla mia famiglia che veramente mi amasse per quello che ero. Sophie era una bambina paffutella, dalle guance rosate e quell'aria da micetto spelacchiato che le conferivano gli occhi verdi e i suoi capelli biondi, che lei soleva definire "spaghetti".

Non ho mai avuto il coraggio di raccontare questa storia davanti alle telecamere, e penso che non ci riuscirò mai. Ci sono segreti nel cuore delle persone che nessuno saprà mai.


Honey pie
It’s in her eyes (sugar)
Gonna get you down
It’s no surprise (lover)
Come around

Aveva significato tantissimo per me, ricordo ancora con dolore e nostalgia quel giorno, alle scuole elementari.

Era primavera, gli uccellini canticchiavano melodie gioconde, rincorrendosi in percorsi immaginari nel cielo, acrobati di un circo celeste, margherite bianche e rosa spuntavano ovunque, colorando ancor più la primavera. Michael aveva sempre amato quel parco, perché per lui significava pace, quiete, gioia. Aveva solo 10 anni, ma il parco si trovava vicino a casa e aveva ottenuto un lasciapassare da sua madre, dopotutto era bastato un sorrisone e uno di quei piagnistei degni dei bambini dell'asilo. E finalmente era lì, libero, sicuro di sé. La solitudine lo faceva sentire meglio, ma quel pomeriggio aveva invitato la piccola Sophie al parco. Sophie era una bambina di un anno in meno di lui, ma che lui dipingeva come la sua eroina. C'era sempre stata e ci sarebbe sempre stata, ne era sicuro. La stava aspettando sull'altalena: trovava che fosse il gioco più divertente. Andava in alto, e poi tornava giù, e poi ancora in alto. Era molto simile alla sua vita, piena di salite, discese, ma più che altro salite... La brezza primaverile gli scompigliava i capelli che già di per sé erano veramente poco ordinati. Inspirò il profumo di tutto ciò che il mondo gli stava regalando, tutto sommato si sentiva abbastanza felice. Ma si sa, la vita coglie sempre di sorpresa... Successe in un attimo. E pochi minuti dopo si trovava a terra, martire di un fato crudele. Ormai non faceva quasi più male, ormai erano solo lividi su lividi. Fu così che lo trovò Sophie, la piccola bambina francese.

She’s the cream of the crop
She’s the cropper of the cream
She’s the turn of your life
One in a million
Walking around with this air of a queen
She doesn’t know what she wants
Knows how to use you now

Gridò disperatamente, cercando di farsi sentire da qualcuno, ma invano. Così decise di affrontare la situazione. Prese coraggio e cercò quei ragazzini; non ci volle molto, dopotutto frequentavano la stessa scuola di Michael. Il giorno dopo arrivò a scuola con un lieve anticipo e mise della colla sui posti che solitamente usavano i tre ragazzi che avevano bulleggiato il suo amico. Funzionò. Tuttavia il giorno dopo tutto ciò riaccadde: altre prese in giro per Michael corrispondevano ad altri astuti scherzi di cattivo gusto da parte della bambina ai bulletti. E fu così anche nei giorni a seguire. Ormai era guerra fra l'astuzia della piccola Sophie e la forza di quei tre bastardi. Michael era seriamente preoccupato per la sua incolumità, fino ad ora non le avevano nocciuto se non con scherzetti innocui, ma se tutto ciò fosse peggiorato? Più ci pensava più si tormentava con questo quesito a cui non sapeva dare una risposta: non voleva che lei facesse la sua stessa fine. Così un giorno volle confidare i suoi timori all'amica fidata "Non è meglio se la smettiamo Sophie?" lei lo ricambiò con uno sguardo sufficiente e un sorriso pieno di affetto "Michael, devi imparare ad affrontarli. Se non li affronterai ti butteranno giù". Beh, lui l'aveva ascoltata, aiutandola nei suoi piani diabolici, peccato che non fosse andata come loro avevano previsto.

Oh, where are the stars up in the sky
When you need them, when you need them
I am so intolerably blue
Just at the thought of leaving you, my darling

Nei giorni a seguire avevano continuato a progettare assieme gli scherzetti da tirare ai tre ragazzini poco più grandi di loro e finalmente Michael si stava divertendo e iniziava ad assaporare l'adrenalina e la sensazione che quel gioco gli trasmetteva: lo faceva sentire forte, per una volta nella vita, in grado di fronteggiare il mondo. Ma era un gioco pericoloso, e loro avevano oltrepassato il limite...

L'ultima notte insieme la passarono a casa della bambina, abbracciati l'un l'altra. Erano uno la certezza dell'altra. Fu allora che Sophie gli confidò un segreto.

"Io ho paura che un giorno te ne andrai..." Michael unì i loro sguardi, cercando di assumere l'espressione più seria che mai avesse avuto. "Sophie, è per sempre" la bambina sorrise "per sempre..." ripeterono entrambi in un sussurro. Poi si addormentarono.


Sugar pie
It’s in her eyes (sugar)
Gonna get you down
It’s no surprise (lover)
When you come around

La giornata cominciò come sempre, i due andarono a scuola, ignari di tutto. "Michael, siamo stati cattivi con te, ci dispiace tantissimo..." a parlare era il bulletto più robusto, il leader di quella comitiva che lo stecco tanto odiava. Se avesse saputo come sarebbe andata a finire, Michael non gli avrebbe minimamente creduto, ma i bambini sono ingenui e questo li porta a scontrarsi con realtà dure e crudeli. "umh... davvero?" lo sguardo speranzoso di Mika diceva tutto: aveva abboccato. Gli occhi sgranati dei tre invece gridavano: menzogna. Mika però non sentiva quelle grida o forse l'ignorò... O forse lo desiderava a tal punto da non riuscire a fermarsi: avere degli amici veri... "Vedi? Siamo amici!! Però, per metterci una pietra sopra, ti andrebbe di fare una gara in bicicletta, dopo?" il bambino sorrise, allegro. Non era possibile, volevano che diventasse loro amico! Annuì con euforia, stabilendo l'orario e il luogo, ricordandosi solo dopo che non sapeva andare in bicicletta... Quello stesso pomeriggio Michael presentò la proposta all'amichetta.

"Sophie, ti prego, ti prego! Io non posso farlo e gliel'ho promesso, vogliono diventare miei amici..."

"Non lo so... Mi sa tanto di menzogna... Io non lo farei fossi in te"
"Dai, Sophie...ti prego!!"
"Sicuro? Di volerlo fare?"

"No no, davvero, credimi! Sì, per favore..."

"Perfetto, allora sono dalla tua parte" le dita di Sophie strinsero la mano di Michael ed entrambi sentirono un forte calore alle guance: il primo amore non si scorda mai. Si sorrisero e lei si sporse fino a sfiorargli la guancia con le labbra piccole e carnose. Fu un bacio semplice, ma lungo e pieno di sentimento, dell'amore puro di due bimbi come loro. Insieme si sentivano forti, speciali, dorati. Capaci di qualsiasi cosa.

She’s staring at you (sugar)
Gonna get you down

Si diressero mano nella mano nel tanto amato e odiato parco, luogo di ricordi agrodolci per le menti di entrambi, scambiandosi dolcezze degne di due innamorati. Il passato della piccola Sophie non era semplice e Michael desiderava starle vicino più di chiunque altro, capirla e renderla felice. Aveva perso la madre a 3 anni e il padre era spesso impegnato e non c'era mai stato per lei. Eppure lei sembrava assolutamente indipendente e sicura di sé stessa, malgrado avesse delle tempeste e delle ferite profondissime dentro sé, nascoste agli occhi indiscreti. Forse era un modo per proteggersi, Michael lo poteva capire. Ma a differenza sua lui le ferite del passato le mostrava a tutti, era più forte di sé. Non perché fosse espansivo, ma era come un libro aperto per chiunque.

Erano così simili eppure così diversi, si completavano ed erano uguali allo stesso tempo. E' così quando ami qualcuno, diventi diverso, migliore. L'amore ti cambia...

Il ragazzino sospirò, notando a malincuore che non c'era bel tempo...la mattina era tutto così perfetto! "Forse non è meglio se torniamo a casa? Si sta facendo cattivo tempo" la bambina che lo precedeva di poco si volse verso di lui e lo squadrò "Michael, mi hai fatto portare questa bici fin qui, fuggire da casa all'insaputa di mia madre e seguirti in questa "gara" e adesso mi dici che vuoi tornare indietro?"

La bici di Michael era nuova, gliel'aveva comprata la madre e ne andava fierissimo, nonostante non avesse ancora imparato a usarla. Ma gliel'avrebbe sicuramente insegnato Sophie, pensava. Il vento poco dopo contirbuì a scacciare quella nuvola che aveva indugiato sul loro carissimo sole.

"Guarda, c'è il sole! Splende per noi!" disse con gioia la bimba, fissando il cielo terso. Risate melodiche attraversarono le loro anime. "Quando prendi una strada non tornare mai suoi tuoi passi, qualsiasi cosa accada"

Forse se sapessimo quando dovremo morire saremmo meno indecisi, più impulsivi, vivremmo appieno ogni attimo che ci resta. Ma pultroppo questo non lo sappiamo. Mi piace pensare che Sophie abbia vissuto la sua breve vita felicemente, o di aver almeno contribuito a renderla migliore. Non mi dimenticherò mai di lei.

La gara consisteva nello scendere per una collinetta e passare in mezzo a due alberi, che erano il traguardo. I ragazzini permisero alla bimba di gareggiare, facendo una "deroga" perché loro non giocavano con le bambine. Michael era sicuro che se ne sarebbero pentiti, lei avrebbe sicuramente vinto! E lo fece! Ma bastò un attimo... la discesa di quella collina portava ad una strada. Sophie tagliò il traguardo, un attimo prima che un tir le rapisse la vita, per sempre. Aveva tentato di frenare, in un ultimo disperato tentativo di salvarsi, ma i freni non funzionavano più... Erano stati manomessi. L'ha fatto per me, lo so, e gliene sarò sempre grato.

Siamo esseri così inermi, disarmati contro il destino che si prende gioco di noi, come fossimo burattini. E non siamo mai tanto indifesi come quando amiamo.

Le persone che amiamo entrano nel nostro cuore e da lì non escono più. Ciò che provo per Sophie non cambierà mai, la amo come l'amavo a 10 anni, senza che me ne rendessi conto. Spero tanto di rincontrarla, un giorno...

She's looking so cruel (lover)

when you're coming around

"Mika, cosa succede?" Andy è al mio fianco, una mano sulla mia spalla, uno sguardo preoccupato in volto. Non mi ero accorto di aver iniziato a piangere. Con il pollice lui mi asciuga quelle lacrime amare, di un passato incancellabile.

"Scusa amore per ieri... Io...scusa..." Mi sorride intenerito e mi scocca un bacio, catturando un'ultima lacrima che ha raggiunto le mie labbra... Quella lacrima dove ancora vive una bambina sorridente con il viso da micino spelacchiato e dai capelli simili a spaghetti.

E ancora risuona nella mia testa la sua voce musicale e la sua dolce risata:
"Guarda Mika! C'è il sole!! Splende per noi!"

Here comes the sun, little darling
And here comes the sun
And here comes the sun, little darling
And here comes the sun…

 

Hi everyone!

Sono io, Lyset, e sono oggi qui per presentarvi questa nuova serie di One Shot dedicate to the man I love <3

Ho appena iniziato a scrivere, sotto non so quale divina ispirazione. ^^

Beh, spero che questo primo racconto vi sia piaciuto, ogni racconto sarà legato a una storia o un ricordo di Mika e ad una canzone. Ho deciso di iniziare da Instant Martyr perché per me è particolarmente significativa e perché sono stata colta da questa idea. Diciamocelo, è un po' deprimente e dato che l'ho scritta di fretta penso non sia granché. Però comunque mi auguro che vi piaccia :) Fatemelo sapere mi raccomando, e se notate qualche errore non esitate a farmelo presente, correggero prontamente ;)

Hoping you liked,

A thousand kisses,

Your Lys

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Mika / Vai alla pagina dell'autore: Lyset