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Autore: Avah    20/03/2014    1 recensioni
Al molo di Portland, una donna fa una scoperta raccapricciante: un uomo è stato barbaramente ucciso e bruciato. Sembrerebbe un normale omicidio se non fosse per un dettaglio: dal corpo parte una lunga spaccatura nel cemento e prosegue per un centinaio di metri. Non c'è nessuna spiegazione logica, e Nick e Hank devono trovare una risposta prima che quel qualcuno (o qualcosa) colpisca di nuovo...
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nick Burkhardt, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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«C’era una volta un uomo che viveva una vita così assurda che doveva essere vera. Era l’unico a vedere cose che nessun’altro vedeva: l’oscurità interiore, il mostro dentro di noi. Ed è l’unico a doverli fermare. Questa è la sua vocazione, questo è il suo dovere. Questa è la vita di un Grimm.»
 
L’uomo correva a più non posso nella notte buia, ormai senza più forze. Ciononostante, continuava ad andare avanti, consapevole del fatto che, se si fosse fermato, non avrebbe più visto la luce del giorno. Sentiva quella presenza dietro di sé, sempre più vicina, e ogni secondo sembrava guadagnare terreno.
Ormai non ce la faceva più, il fiato corto lo stava stroncando; ancora qualche passo e sarebbe crollato a terra, facile preda di quell’essere che gli stava alle calcagna. Ancora un centinaio di metri neanche e l’uomo cadde, stremato per lo sforzo. Fece appena in tempo a voltarsi che vide la linea tracciata nel cemento arrivare a lui, poi una vampata accecante lo investì completamente.
 
Il mattino seguente, Nick e Hank arrivarono subito sulla scena del crimine, chiamati dal sergente Wu. Il corpo carbonizzato si trovava nel bel mezzo di un parcheggio a ridosso del molo, completamente deserto; la zona era già stata delimitata con il nastro giallo ed era ben sorvegliata da agenti in uniforme.
-Si sa chi è?- chiese Hank, avvicinandosi.
-Ancora no- rispose il sergente -Niente documenti e, anche se ci fossero, probabilmente sarebbero bruciati con lui- concluse, osservando attentamente il corpo con le braccia portate davanti al volto in un gesto disperato di salvezza.
-Ehi, avete notato questa traccia?- disse Nick, inginocchiandosi di fianco alla spaccatura nel cemento -Cosa può averla causata?-.
-Un accelerante combustibile?- azzardò Wu.
-No, non credo- riprese Hank, controllando il terreno -Nessun combustibile sarebbe in grado di provocare una cosa del genere-.
-Beh, direi che questo è compito della Scientifica- disse Nick, tirandosi su -Dì loro che cerchino di capire di chi si tratta e cosa può fare una spaccatura simile-.
-Agli ordini- il sergente scattò sull’attenti, poi si diresse verso altri agenti in uniforme.
Nick e Hank si guardarono intorno per studiare meglio la situazione; a parte il cadavere carbonizzato e quella fenditura nel cemento non sembrava esserci niente di strano. I due agenti continuarono la loro perlustrazione, fino a posare lo sguardo sull’agente in uniforme che stava interrogando una donna, probabilmente colei che aveva fatto la macabra scoperta.
Nick concentrò la sua attenzione su di lei, cercando qualche segno di cambiamento; in effetti, poco dopo, vide il suo volto trasformarsi. Non ci volle molto per riconoscere il tipo di essere che vedeva: il viso era ricoperto da corti peli castani, il naso era diventato un piccolo tartufo nero da cui spuntavano lunghi baffi bianchi e i due incisivi anteriori erano sporgenti. Non c’erano dubbi: era un’Eisbiber, terrorizzata e innocua.
-Vedi qualcosa?- chiese Hank, notando lo sguardo del collega.
Nick annuì -E’ un’Eisbiber, ma non credo che sia lei la colpevole-.
-Ne sei sicuro?-.
-Ne ho già incontrati in passato, un intero branco- spiegò l’agente -Sono pacifici e sembra che abbiano paura della loro stessa ombra. Non sono in grado di commettere un omicidio-.
-Beh, andiamo comunque a sentire cos’ha da dirci- Hank si diresse a passo deciso verso la donna tremante.
Non appena i due detective si avvicinarono, l’agente in uniforme si allontanò, lasciando la testimone ai due.
-Signora, siamo i detective Griffin e Burkhardt- si presentò Hank, mostrando il distintivo -Lei è…?-.
-Ehm, mi chiamo Amanda Johnson- rispose lei con stringendosi nella coperta che le avevano dato due paramedici.
-Cosa ci faceva qui così presto?- intervenne Nick.
-Abito qui vicino, stavo andando al lavoro-.
-Dove?-.
-Qui al porto, sono impiegata in un’azienda di carico scarico al molo- la sua paura si fece più palpabile e Nick vide ancora una volta il suo cambiamento -Dico la verità, potete controllare-.
-Le crediamo, signora Johnson- la tranquillizzò Nick e, detto questo, si allontanò prima che la donna potesse scoprire il suo segreto.
-Allora, che si fa adesso?- chiese Hank, andando verso la macchina.
-Torniamo in centrale e aspettiamo che il sergente Wu ci faccia sapere qualcosa-.
  
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