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Autore: Scarl_Bloom 94    20/03/2014    4 recensioni
Storia ispirata al film " The good Doctor" .
Angel è una ragazza di 18 anni con dei gravi problemi al cuore. Dopo una serata passata con gli amici,beve un pò troppo e ha un malore. Dopo questo spiacevole episodio è costretta a rimanere in ospedale perchè la sua salute è in grave pericolo. Qui incontra un giovane medico, Orlando Bloom, per l'esattezza, che in questa storia lascia i panni di attore per prendere quelli di un normale Dottore, il quale ha il compito di prendersi cura di Angel. Cosa succederà tra i due?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12 - Non riesco a immaginare un mondo senza di te

- 2 parte

 

 

Continuo a piangere e ad urlare disperata mentre sento qualcuno abbracciarmi da dietro le spalle. Mi volto lentamente e vedo la piccola Speranza in lacrime. La bambina mi abbraccia forte e si lascia andare a un pianto disperato. La tengo stretta stretta a me. Quindi è tutto vero. Orlando è morto.

 

“ Angel, Angel!”, urla la piccola stringendosi a me, “ la mamma, la mamma”, continua la bambina aggrappandosi al mio collo, “ è.. morta!”.

 

Spalanco gli occhi inorridita. Le lacrime scivolano lungo le mie guancie. Prendo in braccio la piccola e mi avvicino alla sala operatoria. Di lì esce un infermiera e subito la fermo per chiederle informazioni.

 

“ Mi scusi, ma … lì dentro.. chi… c’è?”, le chiedo titubante.

 

L’infermiera mi guarda mortificata, “ La madre della piccola”.

 

Chiudo gli occhi e sospiro mentre stringo la bambina fra le mie braccia. Così piccola ed è già rimasta orfana, tutto questo è ingiusto. Non posso nemmeno provare un briciolo di felicità perché non si trattava di Orlando. Il dolore è sempre grande. Quella signora è stata molto buona e gentile con me. Dio si porta via sempre le persone migliori. E pensare che anche il padre di Speranza è morto anni fa, lei non l’ha nemmeno potuto conoscere. Questa piccola è rimasta orfana. E’ rimasta sola. Senza nessuno. A soli 6 anni. Perché? Non è giusto farla soffrire così tanto. I suoi genitori sono volati via lasciandola da sola. E a quest’età una bambina non dovrebbe sopportare tutto questo dolore. E’ un qualcosa di disumano. La porto in camera mia per vedere se posso calmarla un po’, ma come posso alleviare il suo dolore? E’ impossibile. Deve piangere, deve sfogare la sua rabbia e soprattutto deve capire che sua madre non ci sarà più. E’ troppo piccola per accettare qualcosa del genere. Troppo piccola per accettare la morte. Potrei ritrovarmi anch’io in questo stato. A piangere disperata per Orlando. I giorni passano e non ne vuole di che saperne di svegliarsi. Col tempo le speranze si stanno dissolvendo. Più lo guardo e più mi convinco che prima o poi aprirà quei suoi occhi meravigliosi. Devo avere speranza, perché.. come dice sempre Viggo Mortensen ne “Il signore degli Anelli”, “ c’è sempre speranza”.

“ Speranza, basta piangere, su, piccola. Non piangere più”, le dico abbracciandola forte, “ Tua madre non è andata via, è come se fosse qui, con noi, con te, solo che adesso è.. invisibile”, continuo a dirle, “ Tu non sei sola, la speranza rinascerà sempre nel tuo cuore perché si nutre del suo amore”, le asciugo le lacrime dal viso, “ e anche se tua madre ha lasciato questa terra, lei veglierà sempre su di te”.

 

“ Una volta mia madre mi ha detto una cosa… riguardo a quando.. se ne sarebbe andata ”, mi rivela tra un singhiozzo e l’altro.

 

“ Davvero?”, le dico sorridendo leggermente, “ e cosa ti ha detto?”

 

Speranza sospirò profondamente prima di raccontarmi cosa le aveva detto sua madre prima di andare via.

 

“ Figlia mia, la morte non esiste. Le persone muoiono solo quando vengono dimenticate – mi spiegò mia madre”, vedo qualche lacrimuccia scendere lungo il suo viso e la raccolgo, “ Se mi ricorderai, sarò sempre con te-  e allora io le risposi che la ricorderò per sempre”.

 

“ Giusto, finché il suo ricordo rimarrà vivo nel tuo cuore, lei non se ne andrà mai”, le dico infine per poi riabbracciarla ancora.

 

Non l’abbandonerò. Rimarrò sempre con lei. Qualsiasi cosa accada, nessuno potrà separarci. Questa piccola è troppo importante per me. E’ riuscita ad entrare nel mio cuore, così come Orlando. Non posso più vivere senza di loro. In quest’ospedale se c’è stato qualcosa di positivo è proprio il mio incontro con loro due. Mi hanno cambiato la vita, chi in un modo e chi in un altro.  Credo che infondo devo ringraziare la mia malattia al cuore. Se non fosse stato per lei non sarei mai venuta qui e non avrei mai incontrato né Orlando e tantomeno Speranza. Questo vuol dire solo che non tutti i mali vengono per nuocere.  E devo aver fiducia in Orlando. La prima volta che ci siamo incontrati mi ha promesso che si sarebbe preso cura di me. Non era proprio una promessa ma il tono che ha usato nel dirlo suonava come una promessa. E io gli ho donato il mio cuore, l’ho affidato alle sue cure. C’è voluto tempo per capire che non potevo vivere senza di lui, ma alla fine eravamo riusciti a trovarci. E come in ogni cosa, c’è sempre l’ostacolo che impedisce alle persone di vivere felici. Proprio quando avevo scoperto cos’era la vera gioia, la vera felicità e soprattutto il vero amore.

Qualche giorno dopo la terribile scomparsa della madre di Speranza, ricevo la notizia che posso lasciare l’ospedale. In verità non ne ho nessuna voglia e non me ne andrò. Non lascerò Orlando da solo, in quel letto d’ospedale. Quando si sveglierà voglio essere lì presente, voglio essere la prima persona che vedrà. E soprattutto voglio che sappia che non l’ho mai lasciato per nessuna ragione al mondo. Mia madre non è della stessa opinione, come sempre d’altronde.

 

“ Ma Angel, devi andare a scuola”, mi dice contrariata, “ Hai fatto tantissime assenze e quest’anno hai anche gli esami da fare”.

 

“ Mamma, io non voglio lasciare Orlando”, le dico disperata, “ non voglio abbandonarlo qui”.

 

“ Non lo stai abbandonando, figlia mia. Ma devi capire che devi riprendere la scuola. Ti prometto che passerai il resto della giornata qui in ospedale.”

 

“ Mi lascerai stare anche di notte?”, le chiedo supplichevole.

 

“ E va bene, anche di notte”, cede per fortuna alla mia richiesta, “ se te lo permetteranno.”

 

“ Oh certo che me lo permetteranno”.

 

So perfettamente che il direttore non mi negherebbe mai una cosa del genere. Dopo la bella chiacchierata che avevamo avuto non si sarebbe opposto di certo. Aveva capito di aver sbagliato comportandosi in quel modo e adesso avrebbe fatto di tutto per rimediare. Sarei andata a scuola e non appena sarei uscita da quel posto infernale sarei volata in ospedale, dal mio Orlando. Speranza sarebbe rimasta lì ancora per poco. Mi aveva detto che presto l’avrebbero portata in un orfanotrofio. Il brutto è che io non posso fare niente per impedirlo. L’unica cosa che posso fare è rapirla e portarla via, ma non avremmo risolto niente.  Va tutto così male, accidenti.

Il giorno della mia uscita dall’ospedale Speranza scoppia nuovamente in lacrime. L’abbraccio forte e le prometto che andrò a visitarla quel pomeriggio stesso, dopo esser uscita dalla scuola. Per fortuna riesco a farle sorridere di nuovo. In più le chiedo di badare a Orlando e lei accetta con piacere. Le do un ultimo bacio e poi esco dall’ospedale.

A scuola ho dovuto affrontare tutti i miei compagni. Mi hanno chiesto di Orlando e quasi scoppio a piangere. Non voglio parlare con nessuno di questa storia. Non capiscono che mi fa male vederlo in quel letto, con gli occhi chiusi e credere che non si sveglierà mai mi provoca un dolore ancora più immenso.  Darei tutto per riaverlo di nuovo.  Non vedo l’ora di uscire da qui e tornare da lui. Con mio grande stupore Robert si siede accanto a me. Ho la mano appoggiata sul banco e lui la ricopre con la sua.

 

“ Mi dispiace, Angel”, mi dice sincero, “ vedrai che si risveglierà”.

 

“ Grazie, Rob”.

 

“ Dimmi la verità. Tu sei mai stata innamorata di me?”, mi chiede dopo qualche secondo, “ No, perché, per un momento ho avuto questa impressione”.

 

“ Mi sono presa una cotta per te”, gli rivelo, “ ti sono venuta dietro per due anni”, proseguo sorridendo, “ poi però nella mia vita è apparso Orlando e … ho capito che non ero mai stata innamorata sul serio di qualcuno. Quella per te era solo una cotta adolescenziale, invece per Orlando io provo amore, amore vero. Io lo amo”.

 

“ Ed io amo te”, dichiara improvvisamente, “ ti ho sempre amata, solo che sono stato talmente cieco che.. non ho avuto mai il coraggio di confessartelo e di questo me ne pento tutt’ora.”

 

Lo guardo stupita dalle parole che mi ha appena detto, “ perché non me l’hai mai confessato?”, gli chiedo curiosa.

 

“ Ma perché.. non capivo se fossi innamorata di me o no, non ne avevo la certezza e quindi non mi sono mai fatto avanti”, prosegue nella sua confessione, “ forse se te l’avessi detto prima tutto questo non sarebbe mai accaduto e io a te adesso saremmo stati insieme”.

 

“ No, non dire questo. Io ho capito cosa vuol dire amare grazie a Orlando. Anche tu sei stato importante per me, ma capiscimi.. lui è l’amore vero, quello che arriva una sola volta nella vita e quell’amore che non dimentichi mai, forte più dell’acciaio, inossidabile, succeda quel che succeda senti questo amore dentro di te e sai che non potrai mai smettere di amare quella persone con tutto te stesso”.

 

“ Lo ami davvero, allora”, abbassa il capo e intravedo nel suo tono un po’ di tristezza, “ beh, è un uomo fortunato”.

 

“ Si, lo amo”, sorrido nel dirlo, “ e sono sicura che anche tu incontrerai qualcuna che ti amerà come io amo lui”.

 

“ Non credo”, punta i suoi occhi tristi dritti nei miei, “ io amerò solo a te, e mi merito di soffrire”.

 

“ Non dire così. Sei solo un ragazzo. Hai tutta la vita per innamorarti, per amare. Non fermarti davanti a un rifiuto. Io ti vorrò bene per sempre, e ti sarò sempre grato per avermi fatta sognare per quei due anni. Ricordo che una volta ho pure pianto per te”, scoppio a ridere ripensando a quel momento, “ e quella volta in cui mi regalasti una rosa non ho smesso di sorridere per tre giorni di fila. Avevo paura di avere una paralisi facciale.”

 

Robert scoppia a ridere dopodiché ci sorridiamo avvicenda. Lui per me sarà sempre importante, sempre. La mia prima cotta, il mio primo pianto, resterà impresso nei miei ricordi. E amerà di nuovo. Amerà una ragazza che lo amerà a sua volta. Troverà il vero amore così come io ho trovato il mio. E spero con tutto il cuore che non gli succeda quello che è successo a me. Spero abbia un amore sereno e tranquillo. Anch’io avrei voluto che fosse così tra me e Orlando. Un amore senza problemi e ostacoli. Purtroppo non è andata così. Il nostro destino c’aveva riservato una triste sorte.

Una volta uscita da scuola mi avvio felice verso l’ospedale. Per tutte le cinque ore non ho fatto altro che pensare  a questo momento. Non riesco a stare lontana da lui, mi è impossibile. Quella sera sarei rimasta in ospedale. Mia madre non sarebbe stata lì a rompermi e quindi sarei stata tutta la notte nella stanza di Orlando a parlargli e a fargli carezze.  E Speranza m’avrebbe fatto compagnia.

Appena entro nella sua stanza d’ospedale ho un tuffo al cuore. La sua bellezza non è mutata di un solo giorno. E’ stupendo come sempre. Resterei a contemplarlo per giorni e notti di fila senza mai stancarmi. Il ricordo di quell’ultima notte passata insieme mi fa tribolare lo stomaco. Quando l’ho sentito dentro di me. Quando ho sentito le sue mani lungo tutto il mio corpo. Quell’immensa gioia che ho provato nel momento in cui ci siamo uniti diventando un tutt’uno.  Vorrei tanto rifarlo di nuovo, forse sarebbe stato ancora più bello ed emozionante.

 

“ Angel, secondo te si sveglierà?”, mi chiede triste la piccola, “ non voglio che muoia anche lui”.

 

“ Neanche io, Speranza”, le dico col cuore in mano, “ Ti ricordi quella volta in cui abbiamo litigato davanti a tutti?”, le ricordo sorridendo.

 

“ Si, devo dire, Angel, che in quell’occasione l’hai trattato veramente male”, mi riprende la piccola, “ non sai che faccia triste e da cucciolo che aveva! Volevo venire a prenderti a schiaffi”.

 

“ E infatti dopo sei venuta a sgridarmi”, rido sempre più forte, “ e hai fatto bene!”.

 

“ Perché tu forse non ricordi ogni volta che dicevi che tu non provavi niente per lui che la vostra storia non poteva esistere e bla bla bla bla. Non sai quanto eri noiosa”.

 

E a quell’ultima affermazione scoppio ulteriormente in una risata rumorosa. La piccola mi segue a ruota. Più lei mi ricorda vecchi aneddoti buffi e più ridiamo. Mi fa male lo stomaco dal tanto ridere.

 

“ Poi quando finalmente ha avuto il coraggio di dichiararsi ero al settimo cielo”, continua la piccola, “ mi sono detta : finalmente quel cavolo di uomo ha tirato fuori le p…”.

 

Le metto in tempo una mano sopra la bocca. Rido e non riesco a smetterla. Devo ammettere che eravamo proprio da ricovero io e Orlando. Ci amavamo alla follia e continuavamo con le nostre stupide incomprensioni.

 

“ TI PREGO. NON SMETTERE DI RIDERE. PERCHE’ E’ PER LA TUA RISATA CHE IO SONO ANCORA VIVO”.

 

Il mio cuore si ferma d’improvviso. Speranza si ammutolisce di colpo. Ci giriamo entrambe verso Orlando. Ha gli occhi chiusi e.. un sorriso perfettamente visibile sulle labbra. Lentamente vediamo i suoi occhi aprirsi. Il cuore mi sta scoppiando nel petto. Le lacrime mi punzecchiano gli occhi. Respiro affannosamente e porto una mano sul mio cuore. Quando finalmente riapre quei suoi occhi meravigliosi lancio un urlo colmo di gioia e senza esitare un attimo gli salto addosso e lo abbraccio forte. Scoppio a piangere disperata. Infermieri e dottori entrano nella stanza impauriti per aver sentito quelle urla.  Appena assistono alla scena sorridono con le lacrime agli occhi.

 

“ Stupido, scemo, cretino, deficiente!!” gli urlo contro, “ mi hai fatto spaventare a morte! Credevo che non ti risvegliassi mai più!”

 

Orlando tappa la mia bocca con un tenero bacio ed io non posso fare a meno di sciogliermi. Sento gli applausi di tutti intorno a noi. La piccola Speranza è al settimo cielo.

 

“ Scusa, non lo faccio più”, mi dice ironico staccandosi dalla mia bocca, “ Ti amo anch’io”.

 

“ Come ? vuoi dire che… quando te l’ho detto.. tu.. mi stavi ascoltando?”, ero inorridita.

 

“ Si, ho ascoltato tutto, ogni singola parola che mi hai detto. Solo che non potevo risponderti, amore mio”.

 

“ Oh, Orlando, non sai quanto ho sofferto!”, lo abbraccio ancora, “ Ti amo, ti amo, ti amo!!”.

 

Orlando scoppia a ridere mentre mi riempie di baci, “ Ehi, non avevi di che preoccuparti. Non ti avevo per caso promesso che mi sarei preso cura di te?”, sorride e mi da un altro bacio sulla bocca.

 

“ Si, ricordo, come potrei dimenticarlo?”, gli sussurro ricambiando il bacio, “ e adesso promettimi un’altra cosa : che non mi lascerai mai più”.

 

“ Te lo prometto, piccola”.

 

 

 

E così Orlando dopo aver fatto gli accertamenti dovuti, fu rimesso dall’ospedale per la felicità di tutti quanti. Venne a cenare anche a casa mia e con mio grande stupore scoprì che mia madre era pazza di lui. Lo viziava perennemente. Uscivamo insieme tutti i pomeriggi e ho perso il conto di quante volte abbiamo rifatto l’amore. E ogni volta era stata più stupenda dell’altra. Non faceva che riempirmi di regali, di ogni genere e il nostro amore cresceva ogni giorno sempre di più.

 

A giugno, alla fine della scuola, mentre esco da quest’ultima, vedo la macchina di Orlando davanti al cancello. Sono con le mie amiche e all’improvviso vedo il mio uomo scendere dalla macchina e venire verso di me. Mi stupisco da questa sua improvvisa sorpresa. Faccio qualche passo per avvicinarmi a lui e allontanarmi un po’ dalle altre. Appena mi raggiunge mi da un bacio davanti a tutti. Sono tremendamente imbarazzata, ma i suoi baci sono irresistibili.

 

“ Come mai questa sorpresa?”, gli chiedo arrossendo.

 

“ Speranza non andrà.. in nessun orfanotrofio”, mi rivela un po’ impacciato, anche se non ne capisco il motivo.

 

“ Wow!! E’ .. è .. stupendo!”, lo abbraccio dimenticando di avere gli occhi di tutti addosso, “ e come mai ?”.

 

“ Ecco… perché… l’adottiamo … noi”, dice sempre più imbarazzato, “ noi due”.

 

“ ma… ma… non possiamo, Orlando… noi non siamo…”

 

Nemmeno finisco a dire quello che stavo per dire che vedo il mio amore inginocchiarsi davanti a me. Mi porto una mano sul cuore per calmarmi. D’improvviso vedo scendere Speranza dalla macchina di Orlando. La piccola mi sorride e corre verso di noi raggiante.

 

“ Angel… non so.. come dirtelo… oh Dio.. non sono stato così impacciato in tutta .. la mia vita”, lo vedo arrossire tremendamente, “ ma…. Vuoi sposarmi?”.

 

In quel momento vedo tutte le persone intorno a noi guardarmi incitandomi a dire di si. La piccola Speranza è a pochi passi da noi e mi sta implorando con le mani congiunte di rispondere. Sorrido e alla fine do la mia risposta.

 

“ Ti sposerei anche adesso, anche qui”, gli dico raggiante.

 

Orlando si alza, mi afferra dalla vita e tappa la mia bocca con un bacio appassionato. Speranza si mette a saltellare felice, mentre tutti gli altri applaudiscono. Sento una felicità immensa pervadermi completamente. Orlando mi solleva leggermente da terra e mi fa svolazzare da una parte all’altra. Scoppio a ridere mentre lui urla un TI AMO colmo d’amore. Appena mi rimette giù dico a Speranza di venirci ad abbracciare. La piccola scoppia a piangere e corre verso di noi. Tutti e tre ci abbracciamo felici, come una famiglia.

 

“ Vi voglio bene”, ci dice tra una lacrima e l’altra.

 

Entrambi le diamo un bacio sulle sue guancie e la piccola arrossisce. Io e Orlando la teniamo stretta nel nostro abbraccio e contemporaneamente ci guardiamo fissi negli occhi. E ci scambiamo un altro “ti amo” solo con lo sguardo.

 

Non rimpiangerò mai di aver abusato dell’alcool quella famosa sera. Non lo rimpiangerò mai perché è grazie a quella serata che io finì in ospedale. Ed è grazie a quell’ospedale che io conobbi Orlando. Tutto per il mio cuore di cristallo. Quel cuore che mi aveva tormentato per tutta la vita. Ed era grazie al quel cuore malato che.. avevo vinto tutto.

 

 

 

 

 

Salve! T.T Odio i finali… ma dovevo concluderla per forza!

Comunque, colgo l’occasione per ringraziare tutte coloro che hanno recensito la storia :) grazie di cuore!!

Ringrazio anche chi ha messo questa storia nelle preferite, nelle ricordate e nelle seguite! GRAZIE!

 

E volevo dirvi anche che… sto scrivendo un’altra storia su Orlando, ma che per il momento non pubblicherò. Voglio prepararmi un po’ di capitoli prima di pubblicarla :D vi dico solo che… non tarderò a farvela leggere !

Nel frattempo continuerò ad aggiornare le mie altre due storie : “ La figlia della Foresta” e “This Crazy Love”.

 

E… prossimamente… arriverà…. “Innamorarsi a Hollywood”  ecco, vi ho anticipato il titolo :3

 

Goodbye

 

Scarl.

 

   
 
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