Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Danger_stay    21/03/2014    1 recensioni
Parole: 2338.
Tratto dal testo.
[...]
"Ragazzi, chi vuole cantare?" e ancora una volta il Dj fece quella domanda, nessuno voleva cantare purtroppo. E quel pensiero mi fece ridere, il povero Dj che cercava disperatamente qualcuno che lo aiutasse ad animare la serata. Un pensiero troppo diverso dal solito.
"A nessuno và di cantare L'amore dei Sonohra?" chiese. Ed in quel momento mi immobilizzai, subito andai verso il Dj, ma non ero stata l'unica a fare quel pensiero. Un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi verdi era al fianco del Dj che mi guardava sorridendo.
"Se vuoi la cantiamo insieme" chiese gentilmente lui porgendomi una mano, ed io subito l'afferrai. Ci guardammo negli occhi per un paio di secondi prima che la canzone cominciasse. E per tutta la durata mi tenne la mano, forse aveva percepito il nervosismo che avevo a cantare davanti a tutti i miei amici, e anche sconosciuti.
Fu la serata più bella della mia vita.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CHANGE ME
 


"Io amo te, non il tuo corpo. Io amo il tuo modo di fare, il tuo coraggio, la tua fantasia, il tuo modo di essere. Io amo quando sei te     stessa. Non voglio che tu cambi, per nessun motivo. Preferirei morire invece che vedere quella che non sei. Mi piacciono i tuoi capelli rossi, così come sono, non li voglio tinti. Mi piacciono i tuoi occhi scuri, non voglio quelle lenti a contatto azzurre. Mi piace il tuo colorito bianco, perché così mi accorgo quando arrossisci per qualche mia parola. Amo le tue occhiaie, perché so che le hai per colpa mia.. perché la notte non riesci a dormire perché mi pensi, perché mi ami. E io amo te nello stesso modo in cui mi ami. Io non cambio, ma tu lo stai facendo. Non mi piace vederti in quel modo. Non mi piace che stai con quelle ragazze così 'diverse' da te, dal tuo modo di vivere. Se loro pensano bianco, tu pensi nero. Siete completamente diverse, e non voglio che tu stia con loro soltanto per me. Non sono mie  amiche, anche se fanno parte della mia comitiva. Non mi piace e basta. Non mi piace vederti diversa punto.
Quindi ritorna come eri, perché io ti amavo in quel modo. Non come sei adesso. Ti stai trasformando in una di quelle barbie che tanto odiavi.. adesso ti odi anche tu?  Voglio il tuo vero sorriso, non quello che fingi con loro. Voglio vederti ridere spontaneamente come prima, senza che tu ti contenga. Voglio che tu sia te stessa. Ritorna come prima, forza! Basta togliere quelle lenti dagli occhi, basta far tornare i tuoi capelli come prima, basta che torni a frequentare gli amici che avevi prima, basta che torni a sorridere spensierata, basta che ti tolga quella roba che tu chiami trucco dal tuo bel viso naturale. Basta che torni te stessa, e nient'altro. Non voglio questo manichino, voglio la mia Celeste" disse lui guardandomi come se fossi un alieno. Se mi amava doveva farlo anche così come ero adesso, no? Perché non lo faceva? Avevo paura, una fottuta paura che se ne andasse. Che mi lasciasse sola, senza qualcuno con cui parlare davvero, senza qualcuno con cui divertirmi, senza il mio amore, senza il mio Chris.
"Non posso" dissi solamente. Non potevo, ormai ero un'altra davvero. Potevo tornare me esternamente ma all'interno, nel profondo del mio cuore, ero cambiata.. aveva ragione. Non ero più me stessa. Non ero la solita pasticciona, non ero la solita ragazza semplice della porta accanto, non ero la solita me. Semplicemente non ero più io. Si, ero cambiata. Ma l'avevo fatto per lui, volevo essere come tutte le ragazze che lo circondavano, volevo entrare a far parte della sua vita quotidiana. Non volevo cambiasse lui, e allora l'avevo fatto io. Ma a quanto pare avevo sbagliato, e di tanto. Forse anche troppo.
Lo vedevo lì immobile mentre mi fissava, con i suoi occhi verdi.. quel verde così speciale. Quegli occhi che sapevano scavare infondo, fino a trovare qualsiasi cosa vera che avevo dentro. Lui poteva vedere quel che era rimasto della vera me. Lui voleva vederla. Ed anche io lo volevo. Ma non sapevo come, ormai non la pensavo più come prima. Non credevo più quello che credevo prima. Ero cambiata sul serio, e nemmeno me ne ero accorta. Di solito ero io che lo portavo al risveglio in qualche stupida situazione con i suoi amici, ed invece questa volta era stato lui. Forse era sempre stato così, forse io ero la debole e lui il forte.. non tutto il contrario come credevamo. Io avevo più possibilità di cambiare, anzi, di essere cambiata. Mentre lui sarebbe sempre rimasto quel che era. Lui non se ne fregava di quello che la gente diceva, non gli importava nulla se lo giudicavano. Non pensava alla gente, ma soltanto a quello di cui aveva bisogno lui. Per questo lo amavo. Ma che dico? Per questo lo amo. O forse è cambiato anche questo? No, questo non cambierà mai, lo so. Me ne accorgevo ogni volta che gli rivolgevo lo sguardo, il mio cuore che aumentava il battito.. il mio stomaco che si comprimeva, mi sentivo in confusione quando lo vedevo.. e ancora adesso mi succede. 
"Non puoi perché non vuoi, semplice" disse lui guardandomi ancora una volta negli occhi "e togli quelle lenti, che sembra che non stia parlando con te, ti prego" continuò abbassando lo sguardo, così lo feci.. il primo passo per cambiare. Lui aveva detto che non volevo cambiare. Ma io lo volevo.Più di ogni altra cosa. E qualcuno disse che 'Volere è Potere' e io voglio, quindi posso. Ne sono sicura, completamente.
Cominciando da me. Non dovevo più seguire le altre, dovevo tornare me. Forza Celeste torna te stessa! Puoi farlo se lo vuoi! Hai questo potere, e ce la farai! Dovevo cambiare le mie idee, anzi dovevo ricominciare a pensare con il mio cervello. Non dovevo più approvare gli altri, dovevo pensare con la mia testa non con quella degli altri. Non dovevo far parte del gregge. Dovevo distinguermi, come facevo prima! Dovevo tornare a mettere la testa sui libri, dovevo ricominciare a leggere, ricominciare a scrivere, ricominciare ad ascoltare musica, quella che piaceva a me non quella che ascoltavano gli altri. Dovevo ritornare semplicemente quella di prima. 
"Posso farcela" dissi convinta. Lo guardai dritto negli occhi e mi alzai dal gradino su cui ero seduta e andai a mettermi sul prato del cortile della scuola. Quel prato che tanto amavo, quello su cui mi sedevo sempre a leggere o ad ascoltare musica, quello su cui mi sedevo ogni volta che ero triste, o anche felice. Quello su cui mi appoggiavo con Chris per parlare, per coccolarci, per stare soltanto insieme, in compagnia l'uno dell'altro. 
Mi stesi completamente su quel prato verde, quasi come gli occhi di Chris, aprii le braccia e subito dopo sorrisi a me stessa. Mi sentivo di nuovo libera, libera dai pregiudizi o da quello che pensavano le ragazze del gruppo di Chris. 
"Vieni anche tu oppure hai paura di sporcarti?" chiesi provocandolo, e in cambio mi sorrise furbo per poi buttarsi letteralmente sul prato e subito dopo mi prese i fianchi e si posizionò su di me. Era così vicino, vedevo quegli occhi verdi così lucidi, più del solito. Lo vidi sorridere soddisfatto. Era la prima parte del mio cambiamento, no? E lui mi avrebbe aiutata almeno. L'amore, ecco cosa riusciva a far cambiare le persone.  Soltanto quello poteva riuscirci, solo quello fra migliaia di motivi possibili.
"Ti amo così, sporca di fango e immersa fra il verde di questo prato." disse lui prima di posare le sue morbide labbra sulle mie. Era semplicemente stupendo. Non avevo parole per descrivere quello che provai in quel momento. Era un bacio diverso, un bacio di ben tornata, quasi.
Ci staccammo per qualche minuto, ci guardammo negli occhi per istanti che parvero infiniti, per poi riprendere il bacio. Questa volta fù più lento, dolce, esplorativo. Chris mi accarezzò il viso facendo scorrere le dita fra i miei capelli ormai tinti. 
"Credo che se non ci fermiamo qui non riuscirò a fermarmi" disse lui sorridendo, e subito dopo scoppiai a ridere. Era sempre il solito, non sarebbe mai cambiato. Ed era questa la cosa bella, quella che amavo più di ogni altra cosa di lui. La sua forza di restare sempre, ed in ogni situazione, sè stesso. Certo, su questo c'erano dei pro e dei contro, ma non facevo molto caso alle cose negative.. per questo lo amavo. Entrambi la pensavamo allo stesso modo, ci completavamo a vicenda. Io avevo qualcosa di cui lui aveva bisogno, e lui lo stesso. Lui aveva bisogno della mia felicità contagiosa, ed io avevo bisogno della sua forza e del suo coraggio. Più di qualsiasi altra cosa. Ovvio, più di qualsiasi altra cosa no, cioè avevo prima bisogno dell'aria per respirare e poi di lui. Ma lui per me era come l'aria. Non potevo viverne senza. 
"Mi piace quando ridi, mi piace quando dici che non riusciresti a fermarti, lo so che ti faccio impazzire" dissi scherzando. E lui mi sorrise, e giuro che fù il sorriso più bello che ricevetti in tutta la mia vita. Forse avevo soltanto bisogno di allontanarmi dal mio mondo, per capire chi ero davvero. Ma era semplicemente me, non stavo sbagliando nulla. Assolutamente nulla. Piacevo al mio ragazzo, i miei genitori.. beh forse da lassù erano fieri di me. La mia tutrice lo ero sicuramente, quindi perché loro non dovevano esserlo? Ma io lo ero? Si.. tantissimo.
"Forse potrei farmi castana, e togliere questo biondo bambolina dai capelli" dissi continuando a scherzare e lui mi guardò con sguardo serio. Prese a mordersi le labbra, e subito dopo prese la mia testa fra le mani.
"Cos'hai che non và? Torre di controllo, mi sente?" disse urlando nel mio orecchio sinistro. In quel momento subito scoppiai a ridere, come si faceva a non essere sè stessi con lui accanto? Era l'unico che mi rendeva felice e aveva quel potere di far sorridere sempre tutti. Anche se ti era morto il gatto, ti faceva ridere.. ti faceva vivere. Ti faceva tornare te stessa.
"Se non vai via l'amore è qui" dissi cambiando posizione e sedendomi vicino ad un albero.
"Sei un viaggio che non ha né meta né destinazione" disse imitandomi.
"Sei la terra di mezzo dove ho lasciato il mio cuore"
"Sono solo anch'io come vivi tu"
"Cerco come te l'amore" Appena terminai quella frase ci sorridemmo a vicenda, ci lanciavamo degli sguardi che solo noi potevamo capire. Ormai quella era la nostra canzone, era per quella che ci eravamo conosciuti. Quella canzone ci aveva uniti, in un certo senso. Ricordavo il nostro primo incontro come se fosse ieri.


"Ragazzi, chi vuole cantare?" e ancora una volta il Dj fece quella domanda, nessuno voleva cantare purtroppo. E quel pensiero mi fece ridere, il povero Dj che cercava disperatamente qualcuno che lo aiutasse ad animare la serata. Un pensiero troppo diverso dal solito.
"A nessuno và di cantare L'amore dei Sonohra?" chiese. Ed in quel momento mi immobilizzai, subito andai verso il Dj, ma non ero stata l'unica a fare quel pensiero. Un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi verdi era al fianco del Dj che mi guardava sorridendo.
"Se vuoi la cantiamo insieme" chiese gentilmente lui porgendomi una mano, ed io subito l'afferrai. Ci guardammo negli occhi per un paio di secondi prima che la canzone cominciasse. E per tutta la durata mi tenne la mano, forse aveva percepito il nervosismo che avevo a cantare davanti a tutti i miei amici, e anche sconosciuti.



Fù la serata più bella della mia vita. Cantammo quella canzone con tutta la forza che avevamo, la musica ci aveva fatti conoscere. O meglio, quel Dj ci aveva fatti conoscere. Per fortuna. A volte pensavo 'Chissà che sarebbe stato della mia vita se non fossi andata verso il Dj quella sera' e non sapevo mai darmi una risposta, era impossibile. Non si poteva tornare indietro, anche perché non volevo. E poi non valeva la pena sapere che sarebbe successo, a me piaceva questa realtà.. questo presente. No ne volevo un altro. Piuttosto pensavo al mio futuro, come sarebbe stato? Chris sarebbe stato sempre al mio fianco? O la nostra storia avrebbe avuto una fine prima o poi? Ma certo che avrebbe avuto una fine. La morte. Solo quella poteva separarci, solo quella e nient'altro. Almeno speravo. Ma chi avrebbe potuto avere certezze dalla vita? Nessuno, e tanto meno io. 

Secondo me la vita si dovrebbe prendere così, alla leggera. Pensare al presente, né al passato, né al futuro. Pensare al momento in cui vivi un emozione, non quello che era stato, né quello che sarà. Non bisogna sforzare tanto il cervello, l'importante è vivere la tua vita nel momento stesso. E non pensare a nient'altro. E come disse qualcun'altro, che sicuramente non ero io, 'Non rimandare mai a domani, quello che puoi fare oggi'. 

Ed io la pensavo proprio così.. forse non l'avevo capito prima. Ma adesso che ci ero arrivata, avrei sicuramente seguito quello stile di vita, pensare al presente. Pensare al mio presente. Pensare al mio presente con Christian. E infondo, speravo che anche lui pensasse lo stesso. 

"Credi che un giorno perderò i capelli?" chiese lui improvvisamente. Mi voltai nella sua direzione e lo guardai con gli occhi spalancati, e subito dopo mi misi a ridere. Era incredibile, doveva per forza rovinare un momento di pensieri profondi. Non c'era nulla da fare, era lui e basta. Stop. Niente domande, perché farle? La risposta era una: lui.
"Certo che ti cadranno, faranno come le foglie di un albero quando arriva l'autunno" dissi ridendo, e lui mi rivolse uno sguardo spaventato, ma ovviamente scherzava visto che subito dopo rise con me. Era stupenda la sua risata, era così profonda, così vera, così diversa. Diversa.. si diversa dai ragazzi che frequentava tutti i giorni. Loro erano sculture di marmo in confronto a lui. Erano sempre seri, e se ridevano sembravano dei trichechi. Nient'altro. Trichechi e basta. 
Eppure parlavo così, ma io c'ero stata fra loro. Mi ero abituata a stare con loro, ero cambiata.. ero diventata come loro. E questa cosa mi spaventava. Tanto.

Lo guardai ancora negli occhi, mi sembrava così surreale quella situazione. Non credevo sarei potuta cambiare così velocemente per poi ritornare me stessa con la stessa velocità. Forse avevo fatto tutto da sola, dovevo soltanto sperimentare. Provare. E come diceva mia nonna 'Se non provi non puoi mai dire se una cosa ti piace oppure no' ed aveva ragione. 

Notai davanti a me un fiorellino giallo. Lo toccai, mi piaceva. Decisi di staccarlo da quel terreno. Ma lì capii una cosa. Avevo appena tolto la vita ad un fiore, ora non poteva continuare a crescere o altro. Ed era stato così facile rovinare quel fiore, ma se volessi riportarlo dov'era prima non ci riuscirei mai, nessuno ci riuscirebbe. Doveva essere così anche con me, no? Ne ero convinta ed invece eccomi qui. Non sono un fiore, e non sboccerò mai.

 
ANGOLO AUTRICE
Mh. fa schifo lo so, non so perché l'ho pubblicata ma in questo periodo volevo un po buttare fuori tutte le mie emozioni, correndo anche il rischio di creare una cretinata simile. Beh che dire.. se vi va ditemi ciò che non va bene in questo piccolo testo e boh. Io vado a .. non lo so.
-Sweetie
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Danger_stay