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Autore: KoKameXMaruDa    22/03/2014    0 recensioni
La coppia KoKame e la coppia MaruDa alle prese con le loro vacanze estive...
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kazuya, Koki, Tatsuya, Yuichi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una dolce brezza accarezzava i suoi capelli lunghi color rame, sfioravano il viso di Nakamaru che faceva da cuscino a Ueda con la sua spalla destra. Era magnifico, i suoi lineamenti dolci e soffici, quasi come quelli di una ragazza... Nakamaru poteva passare le ore a guardarlo, ne era estasiato, fino a quando Ueda non sobbalzò sul divano su cui erano stretti l'un l'altro: «E se andassimo all'estero per un piccolo viaggio culturale?!». Nakamaru, come perplesso, lo guardò: «Mmmh... io pensavo di rimanere qui nei paraggi... l'estero, il lungo viaggio, la gente, il caldo... non sarebbe meglio qualcosa di più rilassante?». «Ah, Maru! Sei sempre il solito vecchio!» rispose Ueda, prendendolo in giro: «Ok, in fondo hai ragione... dovremmo usare queste vacanze per rilassarci, è la cosa migliore!».

I due ragazzi decisero di andare alle terme di Okinawa, prepararono le valigie e partirono in auto. Ueda era al posto di guida con i suoi occhiali da sole, che lo rendevano sexy e un po' misterioso, e la frangia legata all'indietro. Nakamaru, al suo fianco, con un cappello di paglia, un po' da semplicione, ma Ueda lo trovava così adorabile da lasciarglielo portare.

Per quasi tutto il tragitto i due non fiatarono, come se imbarazzati dalla situazione, loro... soli, in macchina, diretti a Okinawa...

Nakamaru si volse verso di lui e scrutò il suo profilo, la sua pelle chiara e vellutata, la sua fronte liscia e perfetta ed infine le sue labbra... carnose, morbide... dolci.

Ueda si accorse di essere osservato e diede una sbirciata al suo compagno, guardandolo negli occhi e sfoderando uno dei suoi sorrisi che lo folgoravano, Nakamaru arrossì dolcemente e contraccambiò quel sorriso senza dire nulla, ma appoggiò la sua mano sulla coscia destra. Ueda sentì un brivido percorrergli tutta la schiena facendolo avvampare. Finalmente arrivarono ad Okinawa e poco dopo alle terme. Entrarono nella loro stanza e videro un letto matrimoniale enorme, si guardarono e si sorrisero dall'imbarazzo, posarono le valigie, quando Nakamaru mormorò: «Ho voglia di un bagno caldo! Vieni con me Tatsuya?!». Spiazzato per la sua proposta improvvisa, quasi balbettando, disse: «Sssi... tu va' avanti, io metto in ordine un paio di cose e... ti raggiungo». Trascorsi alcuni minuti da quando Nakamaru si era immerso nella vasca calda e fumante, si aprì lentamente la porta, ed ebbe davanti a sé una visione mozzafiato.

Di fronte a lui apparve Ueda, con il suo corpo snello e delicato, ma allo stesso tempo possente e muscoloso (dovuto alla sua passione per la boxe). Nakamaru estasiato disegnava con gli occhi il contorno del suo corpo, le spalle, il petto, gli addominali... e quel misero asciugamano che gli cingeva i fianchi: «Oh misericodia...» uscì involontariamente dalle sue labbra, avide e desiderose. «Hai detto qualcosa Yuichi?» esclamò Ueda, imbarazzato per il suo abbigliamento...

«Emm... iie, nani mo... pensavo ad alta voce... ci hai messo un'eternità Tatsuya! Volevi farmi diventare lesso per caso?!» disse Nakamaru, mentre Ueda entrava in acqua, sfoggiando di nuovo il suo sorriso struggente. Ueda si avvicinò all'orecchio di Nakamaru e sospirò con voce dannatamente sexy: «Eccomi qui, Yuichi» e si mise a cavalcioni su di lui. Dopo quel gesto inaspettato, ma di certo ben gradito, Nakamaru sentì che suo asciugamano diventare sempre più stretto e soprattutto ingombrante, Ueda se ne accorse e come divertito lo guardò, appoggiò le labbra contro le sue mentre iniziò a sfilare i due asciugamani ormai d'impiccio che li dividevano. Con un sospiro di piacere Nakamaru prese i suoi fianchi e lo cinse a sé: «No Ueda... non qui...», lo prese di peso tra le sue braccia, mentre Ueda era stretto a lui a mo' di koala, stringendosi talmente tanto forte da far sembrare di non volerlo lasciare andare più via, si diressero verso il letto per poter consumare finalmente il loro amore. Nakamaru stese delicatamente Ueda sul letto baciandolo, intrecciando le loro lingue proprio come i loro corpi nudi, ancora umidi, e caldi dopo il bagno appena fatto. Poi scese... collo, petto, ventre, sempre più giù fino ad arrivare lì, nel punto di maggior godimento: «Nah...ngh...» quei mugolii di piacere provenienti da Ueda facevano avvampare Nakamaru, eccitandolo sempre più mentre era preso a soddisfare il suo amore, che continuava a godere del piacere che gli recava. «Yu...ichi...io..sto...per...». Nakamaru continuò con più velocità, sempre più, pronto ad accoglierlo nella sua bocca, non desiderava altro. «Ahhh...ngh...» si sentì un dolce e caldo sapore, il sapore di Ueda, scorrergli dentro. Inghiottì il tutto, sotto lo sguardo sbalordito e imbarazzato di Ueda. «Ora è il mio turno... Ti voglio amore, ti desidero più di qualsiasi altra cosa» lo prese di peso, lo girò e senza indugi entrò dentro di lui: «Ahh....Yu...i...chi...» bisbigliò a mezza voce Ueda, tra il dolore e il godimento. «Gome... ma ti desidero troppo» rispose Maru dando dei colpi più veloci e pieni di voglia, mentre lo teneva per i fianchi, tirandolo a sé ad ogni colpo, facendolo godere di lui.

«Tatsuya... ti amo!» disse quasi urlando mentre veniva dentro di lui, poi si fermò e iniziò a baciare la sua schiena, avvicinandosi a lui, suggellando il tutto con un forte bacio: «Ti amo anche io...Yuichi» rispose Ueda sorridendo, i due si misero l'uno vicino all'altro, abbracciati, e si addormentarono.

Si sentì bussare alla porta, Nakamaru aprì gli occhi, erano passate un paio d'ore da quando si erano addormentati, Ueda ancora dormiva, era lì al suo fianco, sembrava un angelo coperto da un piccolo strato di lenzuolo bianco candido che faceva risaltare la sua pelle chiara.

Senza svegliarlo si alzò, indossò lo yukata e andò ad aprire: «Servizio in camera, le porto la cena» era la cameriera, una donna minuta dai capelli raccolti entrò con un vassoio colmo di vivande, che posò su un tavolino del salottino «Domo arigatogozaimasu» rispose Nakamaru accennando un piccolo inchino, che la cameriera ricambiò imbarazzata, e uscì.

Nel frattempo dalla camera faceva capolino Ueda con indosso anche lui lo yukata, leggermente aperto sul petto, mentre si stropicciava gli occhi molto teneramente «Oh...! Ben svegliato mio piccolo addormentato» scherzò Maru, ma Ueda molto teneramente lo abbracciò: «Yuichi, ho fame!» e lo guardò molto dolcemente. Nakamaru sorrise «Tadaaa! Ecco la cena!» e gli mostrò la tavola molto romantica preparata per loro due. Si sedettero accanto, Ueda prese un pezzo di sushi tra le bacchette e lo portò alla bocca di Maru: «Dì aaah...» prese il boccone con imbarazzo ma felice per la scenetta, sembravano proprio due novelli sposi...

 

 

Intanto, in Italia...

 

  
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