© anime/manga
appartiene alla creatrice di Sugar Sugar Rune,
Moyoco Anno. La
storia è creata senza alcun fine di lucro.
Note Autrice (24/06/08)
Ammetto che scoprire alcuni particolari sul mondo di Sugar
Sugar Rune, non ancora rivelati al pubblico italiano,
è stato molto stimolante. Ma soprattutto mi è piaciuta l’ultima puntata
trasmessa oggi: “Il sacrificio di Cinnamon”.
La storia che mi
appresto a scrivere conterrà qualche spoiler (molti forse?). L’immagine di
Rockin’ Robin che piange mi ha folgorata, e da qui è partita l’idea per la
fanfiction: e se Robin avesse amato
Cinnamon? (E se fosse lui il padre di Chocola?) Perché non si può non
pensare altro vedendo Robin piangere, in questa puntata…
Buona lettura a coloro che hanno deciso di seguirmi,
Frozen_WhiteFox
“ Le due donne
di Rockin’ Robin ”
Cinnamon. Che nome
nostalgico per lui.
Robin sedeva sul davanzale della finestra della sua
camera. Rifletteva sui fatti appena avvenuti, credendo impossibile ciò che la
sua mente gli diceva. Era tornato indietro anni con quel ragionamento, che
infine erano diventati settimane e giorni. Il profumo nostalgico avvertito
all’uscita dalla casa di Pierre, il principe delle nevi… Quel profumo indimenticabile, che tante volte aveva avvertito sul
cuscino affianco a lui, molti anni prima. Lo stesso sentito durante la festa di
Walpurgis.
Scacciò dalla testa quei pensieri, stringendo in un pugno
la rosa rossa che teneva fra le mani. Quei
ricordi erano dolorosi quanto le spine che stava stringendo. Una lacrima si
fermò sul bordo degli occhi, lacrima traditrice che voleva abbandonare i suoi
occhi. Ma non l’avrebbe permesso.. aveva pianto già troppo la morte della sua
amata Cinnamon, la madre di Chocola. La madre di sua figlia.
Sorrise beffardo a quel pensiero. Aveva lasciato Cinnamon
quando aveva saputo che sarebbe diventata la Regina di Extramondo, non
reputandosi all’altezza di essere suo marito. Sia chiaro, non aveva voluto
divorziare, come usavano dire gli umani. Semplicemente si era allontanato da
lei, stabilendosi in quel mondo privo di magia. Ma andava a trovare molte volte
Cinnamon, stando attento a non farsi vedere da Chocola. Non si reputava
all’altezza nemmeno di essere padre, figuriamoci! E così aveva perso l’infanzia
di sua figlia.
Il suo pensiero volò a quella casa in cima a
quell’altissimo palazzo, nella quale abitavano Chocola, Vanilla,
Houx e Saule. Veder
crescere spiritualmente e moralmente sua figlia era una grande gioia, anche se
non poteva recuperare gli anni passati e poteva esserle utile solo da mentore;
gli pesava non poterle rivelare di essere suo padre, come non poteva dire molte
altre cose, che avrebbero sicuramente reso Chocola una ragazza ancora più
allegra ed equilibrata. Come la presenza costante - ed incostante!, rifletté
esasperato - di uno zio. Il fratello minore di Cinnamon, Duke.. o Poivre, per
l’anagrafe.
Le spine della rosa facevano intanto colare il sangue
dalle ferite. Ma Robin non vi dava peso. Si alzò dal davanzale scuro in volto,
ed ancora immerso nei suoi pensieri. Si era diretto automaticamente verso il
suo letto, stendendosi. Tenne la rosa sul cuscino a fianco al suo, tentando di
ricordare qualcosa di più su Cinnamon… Ma non vi riuscì. Il sonno lo colse
all’improvviso, proprio mentre nella sua testa affioravano i ricordi della
nascita della sua unica bambina.
* * *
- È nata, Robin! -
Quell’urlo fu per
lui una gioia. Un Poivre ancora giovane ed aitante si catapultò nella stanza
dalle pareti un po’ lugubri.
Quell’ospedale era stato
per lui il luogo meno accogliente di tutti, ma da quando Cinnamon aveva
accusato i dolori di un parto imminente lo aveva eretto ad edificio dotato di
una particolare luce e bellezza! E solamente perché su un lettino era sdraiata
la sua Cinnamon.
Corse come una furia
all’interno della sala, annunciando a Glass la nascita della sua bambina. Si
catapultò infine nella stanza assegnata alla moglie, e la visione che lo
accolse fu la più dolce e tenera di tutte.
Cinnamon, con i suoi
stupendi e lunghi capelli biondo grano, teneva fra le mani il frutto del loro
amore, una stupenda bambina dai corti e radi capelli rossi, dall’aria sana e
vivace. La cullava come fosse qualcosa di fragile, ma era altrettanto vero che,
secondo Robin, la teneva fra le braccia con una sicurezza invidiabile.
Si avvicinò
lentamente, come avesse paura di spezzare quella visione angelica. Le due donne
della sua vita si guardavano teneramente, studiando i rispettivi tratti. Madre
e figlia finalmente si conoscevano; non si erano nemmeno accorte della sua
presenza, probabilmente, prese com’erano. Ma non era esatto, in parte…
- Robin! - esclamò
con voce stanca ma felice Cinnamon.
L’uomo la fissò per
un istante, beandosi della sua visione. - Cinnamon.. siete stupende -.
Il tono con cui lo
disse intenerì la strega, che con un dolce sorriso ed una mano tesa verso di
lui, lo invitò ad avvicinarsi. Anche sulla soglia della stanza vi erano altre
persone rapite da quella visione: Poivre e Glass, stupiti a quanto sembrava.
- Vieni tesoro.
Vieni a vederla, è bellissima.. - lo invitò Cinnamon, sorridendo.
- Come te? - replicò
Robin, abbagliato dalla bellezza celestiale di lei.
- Non lo so.. -
rispose ridente lei, alzando lo sguardo su Robin.
Robin si avvicinò,
potendo finalmente osservare da più vicino la sua bambina. I capelli rossi, che
sicuramente sarebbero diventati una cascata di fuoco... meditò che
probabilmente li aveva ereditati da qualche nonno, e sicuramente la bimba
avrebbe avuto una vivacità ed una passione fuori dal comune; gli occhi non erano
ancora di un colore identificabile, ma sotto al velo azzurro si poteva quasi
intravedere il colore smeraldo.
Sì sicuramente
sarebbe cresciuta forte e solare, pensò sorridente.
La reazione alla
vista della bambina non era passata inosservata a Cinnamon, che intanto aveva
invitato ad entrare anche il fratello minore e Glass. Anche loro fissavano la
bimba.
Proprio in quel
momento ella agitò le manine verso il padre, probabilmente desiderando di
essere presa in braccio da lui. Robin sbiancò.
- Robin.. non ti fa
nulla, non morde. - lo prese in giro la futura regina.
- Sì ma.. - cominciò
lui, interrotto prontamente.
- Su, prendila in
braccio! - lo esortò lei, porgendogli la bimba.
Robin ebbe qualche
difficoltà, si sentiva impacciato come mai prima di allora, ma i gesti gli
sembravano quasi familiari. Dopo un po’ riuscì finalmente a sentirsi più
sicuro, e prese a cullarla con un sorriso paterno.
- È una bimba
stupenda, Cinnamon. - mormorò all’indirizzo della moglie.
Ella sorrise,
ammirandolo. Poi si riprese, e chiese: - Come la chiamiamo? -
- Già, come avete
deciso di chiamarla? - chiese dubbioso Poivre, osservando la nipotina che si
succhiava il piccolo pollice della mano destra. Sorrise, trovandola molto
tenera.
- Non avete pensato
ad un nome durante la gravidanza? - chiese invece Glass, guardando Cinnamon.
La strega scosse la
testa. - No, volevamo sceglierlo al momento - disse.
Robin non ascoltò
una parola, ancora assorto nella scelta di un nome. Intanto contemplava quella
piccola creaturina, un futuro vulcano di vivacità.
- Lo sapevate che un
nome può influenzare il carattere di un bambino? - chiese sorridente Poivre.
Cinnamon gli
sorrise. - Davvero? Allora dovremo trovarle un nome stupendo, così diventerà
ancora più bella! - esclamò allegra.
- Sono d’accordo.
Magari un nome da saggia.. - propose Glass.
- Tu e i tuoi nomi
da saggi! Fosse per te, la mia nipotina potrebbe trovarsi con un nome orribile
e stravecchio! - ribatté acido il minore dei Meilleur.
La maggiore invece rise, elegantemente.
- Cosa?! Non è vero,
i nomi che scelgo sono sempre bellissimi ed aristocratici! - si infervorò
l’altro.
- Come Glass, ad
esempio?! - ribatté ironico Poivre.
- Sì, esatto! -
- Allora siamo a
posto! Cinnamon, Robin, sceglietelo voi e non dategli retta! Al massimo
chiedete consiglio a me! - esortò Poivre, indicandosi con un pollice ben
alzato.
- O a me, ahahah! -.
La voce proveniva
dal corridoio, da cui fece ben presto la sua entrata Corn
Meilleur, tutto giulivo per la nascita della sua
nipotina.
- Allora, dov’è questa
bellissima bimba? - chiese euforico, facendosi spazio.
- È in braccio a
Robin, papà - gli indicò Cinnamon.
Corn si fece spazio, spingendo più in
là il figlio minore, che borbottò scocciato di quell’intrusione e per i modi
poco educati del padre. Ma ormai ci aveva fatto il callo in tutti quegli anni,
quindi gli passò in fretta. Intanto, il nonno della piccola se la stava ben
rimirando, adocchiando tutti i particolari. Infine fece un gran sorrisone, e
prendendola dalle braccia di uno scioccato Robin l’alzò al cielo.
- “Chocola”! -
Tutti lo guardarono
stupiti e con espressioni interrogative.
- Volevate un nome,
no? “Chocola” non va bene? - chiese sorridente, tenendo la bimba nella stessa
posizione.
Cinnamon e Robin si
guardarono, e Poivre e Glass fecero lo stesso. Infine guardarono di nuovo il
signor Meilleur, con facce neutre.
- Allora? - fece
quello.
- Allora.. Bé, non
ci aspettavamo trovassi un nome così bello, papà - ebbe l’insolenza di dire
Poivre, con espressione di scherno. Lo stava prendendo in giro, e tutti fecero
un sorrisino di complicità.
- Giovane
screanzato! - fu la risposta di Corn, che diede uno
scappellotto al figlio.
- Signor Meilleur, il nome è stupendo. È proprio adatto a lei.. -
mormorò estasiato Robin, osservando la figlia.
- Allora è deciso,
il suo nome sarà Chocola Meilleur! - fece esaltato
l’uomo, mettendo in braccio la bimba alla madre, che venne prontamente
abbracciata teneramente dal marito, ancora su di giri per l’avvenimento…
* * *
La sveglia suonò in quel momento, interrompendo il momento
stupendo che Robin stava rivivendo. La nascita della figlia era stato in
assoluto il momento più felice, il raggiungimento di una pace assoluta. Mai era
stato così esaltato, estasiato, entusiasta..
Avrebbe potuto continuare all’infinito se la sveglia
magica non gli avesse intimato di alzarsi.
Sbadigliando sonoramente si organizzò la mattinata,
riuscendo a trovare lo spazio per fare un salto a trovare le pretendenti al
trono. O meglio, LA pretendente. La sera prima non ci aveva pensato, ma in
quella casa ora non ci abitava più anche Vanilla...
Si rattristò, pensando al viso della giovane figlia solcato dalle lacrime e
dalla tristezza per la perdita della sua migliore amica. Inizialmente, quella
notte, le aveva dato quei consigli per farla sentire meglio, ma.. infondo non
ci aveva creduto nemmeno lui. Chocola non avrebbe mai anteposto nulla alla sua
amicizia con Vanilla!
Quel giorno Robin non riuscì a liberarsi dagli impegni, e
non poté andare a trovare la figlia e le sue due giovani guardie. Rimandò di
ancora un paio di giorni, ma quando arrivò alla casa era troppo tardi: Chocola,
Houx, Saule e Poivre (Duke)
erano già partiti alla volta del Deserto Cacao. Sorrise stancamente, pensando
che quella bambina era davvero troppo somigliante alla sua bella Cinnamon..
Con ben stampato in mente i due profumi della sua vita
(cioccolato e cannella), Robin si preparò a ricevere una visione nello specchio
della Regina Candy…
Note Autrice (3/07/08)
In realtà non sapevo come farla terminare, così ho optato
per questo tipo di finale, che si collega direttamente alla puntata “La Strega
del Deserto”, quando Robin si mette in comunicazione con la Regina Candy,
chiedendole di valutare il viaggio di Chocola come una prova. Ho trovato in
questo anche un buono spunto per il suo lato di “padre”.
Sinceramente io non penso che Rockin’ Robin sia il padre
di Chocola (anzi, ne sono sicura dato che ho appena trovato gli spoiler!), ma
l’ho ipotizzato per questa one-shot. Mi era parsa una
buona idea, ed ero ispirata quando mi si era tratteggiata in mente la storia
(il flashback è quindi totalmente di mia invenzione). =D
Per chi si sta chiedendo perché Robin, nella fanfict, scelga proprio i profumi di Cioccolato e Cannella,
è semplice: il profumo di Chocola è al cioccolato, mentre quello di Cinnamon è
alla cannella. Ho notato che molti personaggi dell’anime fanno riferimento ai
profumi soprattutto per identificare una persona con cui hanno un forte legame
affettivo (altra fonte di ispirazione, per me =D).
Detto questo, un bacio a tutti, e grazie in anticipo per i
commenti!
Frozen_WhiteFox