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Autore: saxy    03/07/2008    5 recensioni
Un uomo entra nell'ufficio di House e spara al più brillante medico del PPTH...Wilson fa la propria vita,ma passerà una settimana indimenticabile con House,il suo miglior amico da sempre...alla fine Wilson dovrà affrontare la realtà e dovrà....
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Greg House, James Wilson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mr. Jekyll e Dr. House

IL GRANDE DONO DELL'AMICIZIA


House si trovava nel suo ufficio diagnosticando una malattia ad un suo paziente con l'aiuto dei suoi collaboratori: Chase,Foreman e Cameron.

Se ne stava alla lavagna con i suoi amati pennarelli,Cameron gli stava di fronte in piedi,mentre Chase e Foreman erano seduti.

La soluzione di quel puzzle non sembrava volesse venir fuori,ma i medici non sembravano scoraggiati: lavorare con House dava sempre maggior stimolo a risolvere enigmi impossibili.

  • Forza spremete i vostri cervellini. Per una volta fatemi capire che scegliervi non è stato un errore preso,perché la Cuddy voleva che avessi un team. Dimostratemi qualcosa.-

Senza nemmeno bussare un uomo entrò nell'ufficio di House. Indossava un completo beije ed un paio di scarpe marroni scure.

Non era molto alto e nemmeno robusto.

Il suo volto esprimeva un po' di dubbio,ma anche un po' di soddisfazione.

  • Chi di voi è il Dr House?-

  • È lei.- disse indicando Cameron che lo guardò con uno sguardo interrogativo.

  • No,lei è la dottoressa Cameron.- terminata la frase alzò il braccio destro e senza prendere la mira sparò due colpi di pistola contro House che cadde a terra.

Jack Moriarty,questo era il nome dell'uomo,gli si avvicinò,pronunciò alcune parole che lasciarono House con del dubbio,gli fece un sorriso malizioso e poi gli sparò.


House sentiva delle voci. Vedeva tutto nero e si sentiva un po' debole.

Quando aprì gli occhi vide il soffitto dell'edificio.

Cercò di guardarsi intorno per vedere cosa fosse tutto quel chiasso che lo circondava,ma vide solo infermiere e medici che leggevano cartelle cliniche o che preparavano medicinali o cure varie.

Si sentiva stanco,respirava a fatica ma non voleva addormentarsi; sembrava che avesse paura di riposarsi un pochino.

Vide un'infermiera che gli metteva la mascherina per l'ossigena e poi niente.

Chiuse gli occhi e dormì.


James era in sala mensa seduto da solo in un tavolo lontano da tutti.

Teneva la forchetta con la sinistra e muoveva il cibo come se non lo vedesse.

La sua mente era altrove,finché non fu riportato sulla terra da una forchetta che si posò sul suo piatto prendendogli una fetta di pollo.

  • Allora? Che succede? Hai lasciato la futura signora Wilson?-

  • House che ci fai qui? Non dovresti essere in camera tua a riposo?-

  • Sto bene. Sono in forma e non ho bisogno di stare in quel letto come un malato.-

  • Ti ricordo che ti hanno sparato meno di un giorno fa.-

  • Io sono d'acciaio. E poi con la tenuta da malato non mi ci trovavo: mi si vedeva il di dietro!-

  • Eh già! In effetti non credo sia un bello spettacolo!-

  • Hey stai insinuando che il mio fondo schiena non è una bella vista?!! Ci sono donne che pagherebbero per vederlo.-

  • Peccato io non sia una di quelle donne.- stava sorridendo ed anche House rispose a quel segno di affetto.

  • Ti va di venire da me stasera a bere una birra e sparaci uno dei nostri filmini?-

  • Ok. Allora ci vediamo stasera...anzi ti accompagno io a casa.-

  • So di essere zoppo ma non per questo mi devi fare da balia.-

  • Volevo essere gentile dato che i medici dicono che tu non dovresti essere a giro ma a letto.-

  • Grazie,ma no. Preferisco tornare a casa con la mia moto.-

  • Va bene allora ci vediamo stasera.-

House annuì con la testa e poi scomparve dalla mensa.

Wilson fece un grande sorriso e si alzò,quando notò di aver dimentica un pezzo di carne sul piatto.

Prese la forchetta e lo mangiò.


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  • House sono arrivato! Ho portato delle pataine.-

Non sentì nessuna risposta. La moto non era nemmeno parcheggiata davanti casa. Quando uscì dal PPTH il suo veicolo era ancora là. In effetti fu un po' sorpreso poiché di solito House era il primo ad andarsene anche se non aveva finito.

Si sedette sul divano ed accese la TV.

Girò lo sgardo verso la finestra quando una luce la penetrò. Credeva fosse House,ma era stato un falso allarme. Quando si girò alla sua destra vide House seduto sul divano con una birra in mano.

  • Ah! Come sei venuto? Non ti ho sentito arrivare.- Il ritmo del cuore era molto irregolare,poiché si era spaventato molto. Non credeva fosse lì.

  • Io ero in casa. Ero in bagno...non ti ho sentito arrivare.-

  • Strano perché ho urlato ai quattro venti di essere arrivato!-

  • Va bhè,l'importante è che tu sia qui. Ora possiamo goderci un po' di meritata TV con birra e patatine.-

  • La mia birra?-

  • È in frigo. Dove vuoi che sia?-

  • Sai di solito si servono gli ospiti e non si fanno solo guardare quello che il padrone di casa fa.-

  • Tu lo sai come funziona qui. Non sei un ospite,ormai ci abiti dato che le tue mogli ti buttano fuori a calci da casa tua.

  • Sì,non me lo ricordare. Allora,che ci guardiamo stasera?-

  • Non so...scegliamolo in base al genere.-

  • Va bene.-

  • Anzi no! Ho comprato i DVD della nuova serie di O.C. Quindi ci guardiamo quello.-

  • Non ti smentisci mai.-

Wilson si alzò per andare a prendere la propria birra in cucina e poi mise il primo DVD nel lettore.

Entrambi guardavano quel telefilm,ma il più sfegatato era House.


Wilson aprì gli occhi. Non capiva dove si trovasse. Dinanzi a se' c'era un tavolino basso su cui era appoggiata una lattina di birra.

Era convinto di aver buttato via il recipiente dopo averla bevuta.

Si alzò e la prese. Notò che quella birra non era mai stata aperta.

Il suo sguardo era dubbioso,scosse la testa come per scacciare tutti i pensieri e poi portò quella birra povera e solitaria nel frigo.

Tornò in salotto e si sedette nuovamente sul divano.

Rimase con lo sguardo fisso sul televisore acceso.

Prese il telecomando e lo spense.

Credeva che House avesse spento la TV. Lui era un tipo che si addormentava facilmente davanti alla televisione.

Rimase immobile.

  • Hey! Buongiorno raperonzolo. Dormito bene?-

  • Sì grazie. E tu gamba di legno?-

  • Questo è un colpo basso. Comunque sì. Che facciamo oggi?-

  • Andiamo a salvare vite! Andiamo House è la tua vita! Hai scelto la strada di medicina perché volevi vedere persone felici,no?!!- disse con un forte accento ironico.

  • Naaaa! Oggi niente lavoro,principessina. Oggi ho voglia di divertirmi e di renderti ridicolo.-

  • Perché mi vuoi rendere ridicolo? Se ti rendi ridicolo anche tu allora posso accettare tutto.-

  • Va bene. Allora andiamo.-

  • Dove?-

  • Muoviti. Il grande show dei “cantanti per finta” inizia fra poco e noi dobbiamo ancora iscriverci.- House prese la giacca e si avvicinò alla porta d'ingresso.

  • Cosa? Ma tu hai perso qualche rotella te lo dico io.-

  • Hai detto che se mi metto in ridicolo allora accetti tutto,no?!! Bene,allora muoviti.-

Wilson si alzò velocemente e nel mentre ha battuto ila gamba destra sul mini tavolino.

Cercò di muoversi ed uscì di lì con House.


Arrivarono a destinazione una ventina di minuti dopo.

C'era una marea di gente e questo spaventò Wilson: sapeva che House fosse pazzo,ma in quel momento non sapeva cosa potesse capitargli.

  • Vai ad iscriverci mentre io cerchò due buoni posti.-

Wilson si diresse al tavolo delle iscrizioni e fece il proprio lavoro.

Gli vennero consegnati due fogli così poteva entrare nel backstage senza problemi.

Ne diede uno ad House ed insieme entrarono nel backstage.

House andò in contro ad un uomo alto e forte,un buttafuori.

Gli disse qualcosa con un sorriso in volto,l'uomo annuì e poi si strinsero la mano.

  • House! House! Vieni ci stanno chiamando.-

House disse di sì con la testa e gli fece cenno di entrare per primo che poi lui lo avrebbe raggiunto.

Wilson andò.

Fu portato in un camerino dove fu cambiato e truccato.

Poi insieme ad una donna fu portato vicino al palco.

Sul palcoscenico c'era un uomo basso e robusto che parlava al microfono e chiamava i vari musicisti.

Infine chiamò Wilson e la donna che gli stava a fianco.

La platea inziò ad applaudire ed a urlare di gioia.

James non capiva il perché finché l'uomo basso non gridò con molta energia:

  • Ecco a voi: Elton John and Kiki Dee!!- Un vortice di urla si alzò dal terreno ed inizò ad gridare con tutta la voce possibile.

Wilson guardò verso la platea prima di salire sul palco e vide House sorridente: non poteva crederci gli aveva teso un tranello!

Lui sapeva che House si stava divertendo molto e lo notò dal suo sguardo pieno di gioia.

Prima che salisse sul palco James fu fermato da un uomo che gli disse:

  • Ragazzo beviti un sorso di birra così potrai affrontare questo con meno vergogna.- Era il buttafuori.

James buttò giù un bel sorso e poi salì insieme alla donna.

Arrivato a destinazione si sentì svenire,ma sapeva che se fosse successo House lo avrebbe deriso per tutta la durata della sua vita.

I musicisti iniziarono a suonare. Erano ubriachi e si vedeva dal modo in cui si muovevano,ma nonostante tutto suonavano alla grande.

Il pianoforte fu il primo strumento che partì.


Don't go breaking my heart
I couldn't if I tried
Honey if I get restless
Baby you're not that kind

Don't go breaking my heart
You take the weight off me
Honey when you knocked on my door
I gave you my key

Nobody knows it
When I was down
I was your clown
Nobody knows it
Right from the start
I gave you my heart
I gave you my heart

So don't go breaking my heart
I won't go breaking your heart
Don't go breaking my heart

And nobody told us
`Cause nobody showed us
And now it's up to us babe
I think we can make it

So don't misunderstand me
You put the light in my life
You put the sparks to the flame
I've got your heart in my sights


Mentre cantava,Wilson faceva mosse strane ed ogni tanto stonava alcune note.

Si rendeva ridicolo davanti a quelle persone però si stava divertendo come non mai.

La gente cantava e rideva.

House si stava divertendo poiché aveva raggiunto il suo scopo.

Quando la canzone finì gli spettatori gettarono rose e peluches sul palco.

Wilson era veramente divertito da quella situazione. Guardò verso il pubblico ma non trovò House.


  • Mi sono divertito molto. Peccato tu non abbia partecipato...potevi mostrare a tutti quel che poteva fare un uomo zoppo.-

  • Già.-

Erano tornati a casa ed entrambi si erano pianti addosso dalle risate durante tutto il percorso di ritorno; ma questa volta erano a casa di James.

House e Wilson si guardavano in faccia soddisfatti di ciò che avevano fatto.

Wilson era il più contento tra i due.

House guardò negli occhi il suo miglior amico.

  • Vuoi qualcosa da bere?-

  • No..Ahi!- Gemette dal dolore al collo.

  • Che ti è successo?-

  • Niente. Mi fanno male le ferite.-

  • Te lo avevo detto di rimanere a letto sotto osservazione,ma tu non mi hai dato retta.-

  • Perché io non stavo male. Sto bene. Era un dolore passaggero.-

Il telefono squillò e James andò a rispondere.

House leggeva nel suo volto una grande preoccupazione,ma soprattutto un dolore capace di uccidere.

Wilson girò il viso verso la direzione di House,ma vide il vuoto.

Cinque secondi prima era lì e lui l'aveva visto con i propri occhi.

Staccò il telefono e si accasciò al suolo.

Iniziò a piangere. Le lacrime scendevano senza mai fermarsi. Teneva la propria testa fra i suoi pugni.

I gomiti erano appoggiati alle ginocchia.

  • Hey che succede? Non piangere come un bambino.-

L'unica risposta che House ricevette furono dei singhiozzi.

  • E dai! Non ti sarai mica offeso perché ti ho lasciato solo sul palcoscenico?!! Fino a due secondi fa ridevi come un matto.- si avvicinò al suo amico.

  • Vattene! Esci di qui. Tanto non te ne importa più nulla.- Wilson gridava fra le lacrime. I suoi occhi erano rossi e lo sguardo era quello di un cucciolo sfuggito alla morte.

  • Che ti prende? Guarda che se me ne vado non tornerò mai più.-

  • Tanto cosa te ne frega. Tu mi hai illuso. Quest'ultima settimana è volata come un soffio e tu hai continuato a mentermi su tutto.-

  • Cosa ti avrei detto di così sbagliato? Non mi pare di averti mentito spudoratamente.-

  • GREG TU SEI MORTO! Non ci sei più. Sei solo frutto della mia immaginazione. Lo sai meglio di me. Ecco perché quella fetta di carne era rimasta sul piatto,ecco perché la lattina di birra piena era sul tavolo e la TV era rimasta accesa. Per un'intera settimana io non ho fatto altro che parlare con te che però non ci sei più,dannazione!-

  • Lo so,mi dispiace.- disse con un tono di voce leggero come se stesse parlando con un bambino che si è appena fatto male.- Mi dispiaceva lasciarti qui da solo senza un appoggio solido. Mi dispiace di averti fatto arrivare fino a questo punto,ma ho voluto farlo. So che tu vuoi e puoi fare grandi cose; ti serve solo una spinta.-

  • Come posso vivere senza il mio miglior amico,eh? Spiegamelo!- le sue parole piene di rabbia si propagavano nell'aria senza meta. Piangeva come un bambino. Sentiva una morsa che gli stringeva lo stomaco e la'ria non riusci ad entrare nei suoi polmoni.-

  • Hai una vita davanti,Jimmy. Goditela.- gli fece l'occhiolino e poi si allontanò dall'amico.

  • Era da una vita che non mi chiamavi “Jimmy”. Ma dove stai andando?- lui aveva paura di quella domanda. Temeva la risposta. Non voleva che Greg se ne andasse per sempre. Lui era come un cucciolo: aveva bisogno di protezione; e la sua protezione era il suo miglior amico.

  • Ormai ho fatto tutto ciò che dovevo fare. Non posso scrivere gli altri capitoli della mia vita perché l'inchiostro è finito,ma tu puoi continuare. Ho avuto tutto ciò che volevo da questa vita. La tua amicizia è stata veramente importante per me. Adesso sarai tu a portarla avanti,tra passato e ricordi.-

  • Ti prego non andare. Io non ce la posso fare senza te.- piangeva più di prima. Non sopportava l'idea di solitudine che avrebbe dovuto affrontare.

  • Jimmy sta tranquillo. Vedrai che ce la farai..ciò che non uccide rende più forti.- quella fu l'ultima frase che James sentì da lui. Da Greg.

Rimase accasciato per tutta la sera a pensare,a ricordare e piangere.

Quell'amicizia gli aveva cambiato la vita perché l'amico era entrato nella sua vita ed aveva messo tutto in ordine per una vita insieme.

Fatemi sapere come vi sembra..non sapevo come drammatizzare,ma prometto che migliorerò....la parte più triste l'ho scritta con il sottofondo di "Can you feel the love tonight" di Elton John..provate a leggerlo con quel sottofondo e poi ditemi se è meglio o no...ciao

  
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