Skinny Voice

“Caroline”
Risultava debole, la voce che risuonava in quella moltitudine di persone che era New Orleans. Facevano baccano, quasi tanto quanto lo facevano in quegli spassosi e famigerati anni venti.
Uno sguardo triste percorse quelle strade trafficate. Aumentò il passo e ritornò a cercare la chioma dorata che aveva attirato la sua attenzione.
Era lei? Però, cosa mai ci faceva a New Orleans? 
Nessuna risposta alla sua chiamata. Probabilmente si era solo sbagliato. Certo, si sarebbe voltata, se fosse stata lei, giusto?
Forse, avrebbe dovuto semplicemente smetterla di fare congetture, ritornare ai suoi noiosi affari… ora che aveva ripreso il controllo della città. Era ritornato tutto in suo potere, com’ era solito essere.
Eppure, non si era accontentato. Per niente. Perché mancava una cosa, l’ unica cosa che gli interessasse veramente. 
Si accorse che la chioma dorata gli era sfuggita alla vista. Si arrestò di colpo e si pentì per quella deviazione imprevista. 
Ritornò sui suoi passi e imprecò sottovoce.
Sperò solo di non aver perso troppo tempo.

***

Sguardo fisso e passo veloce. I tacchi alti picchiettavano violentemente sul duro lastricato. Il pallore delle guancie contrastava con le rosse labbra. 
Era tutto ovattato intorno a lei. Voci indistinte si sovrapponevano ai suoi pensieri, le scoppiava la testa. 
Aveva deciso di scappare, di andarsene, almeno per qualche misero giorno. Tutta sola. Niente imprevisti, niente incidenti.
Chissà poi come mai, tra tutte le città, era capitata proprio a New Orleans. 
New Orleans, la città di Klaus.
Ma cosa le era preso quel giorno?
Non la attirava, la prospettiva di un futuro incontro. Inoltre, ora che, che aveva rotto con Tyler…
Non si era scordata facilmente, quella frase, che continuava a rimbombare nella sua mente.
Lui è il tuo primo amore. Io intendo essere il tuo ultimo. 
La scacciò in fretta, com’ era arrivata.
E quando quella profonda voce che chiamava il suo nome la raggiunse, chiara e distinta fra tutte le altre, fece finta di non sentirla.
Non lo sopportava Klaus, non lo sopportava proprio, non aveva per niente voglia di parlarci, non in un momento come quello-
Si girò di scatto, forse più per curiosità che per altro, ma scoprì che nessuno stava più chiamando il suo nome.
Avrebbe dovuto essere sollevata. 
Invece sentì solo una sottile delusione.