Fanfic su artisti musicali > The Wanted
Segui la storia  |       
Autore: IFoundABrandNewYou    23/03/2014    0 recensioni
Ogni volta che Jennifer si addormenta incontra un ragazzo, il suo nome è Siva ed è colui che le svelerà dei segreti sulla storia della loro cittä, segreti mai rivelati prima . Lei abituata al lusso, lui alla povertà. Non dovrebbe essere lì non dovrebbero parlarsi, è il destino che li ha fatti incontare, un destino crudele e fatale. Lei non deve dirlo a nessuno o potrebbe essere mandata via e lui... bè lui non potrebbe dire nulla in ogni caso. C'è solo una persona che sa, Max. Cosa succederà quando il segreto sarà troopo grande per lui da doverlo rivelare al mondo intero?
Volevo precisare che non ci sono solo Siva e Max ma tutti, solo che non voglio rivelare ancora il loro ruolo. Spero che leggiate la mia fanficion e che vi piaccia!
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Si svegliò nel bel mezzo della notte senza riuscire nemmeno a ricordare quando fosse andata a dormire.

Pensò che se si fosse addormentata di nuovo avrebbe rivisto quel ragazzo, ma era davvero quello che voleva? E se stava immaginando tutto? Se era così rischiava di impazzire. Eppure il desiderio di rivederlo era grande.

“Ti stai innamorando di una fantasia, cosa penserà Max di questo?”

Di nuovo quella voce. Un bagliore di luce illuminò la stanza fino a concentrarsi in un angolo di questa. Jennifer si sollevò lentamente sui gomiti, guardò ai piedi del suo letto e vide quella luce: proveniva da un ragazzo, era lui che la emanava.

-E-e tu chi sei? - disse intimorita

-Piacere Nathan – rispose lui sorridendo

-Ok, riformulo la domanda: COSA sei tu?

-Oh, sono un angelo, l'angelo dei sogni, dei tuoi sogni

Jen iniziò a ridere:- Certo che sono diventata matta davvero, e a cosa servirebbe un angelo dei sogni? Posso benissimo sognare senza il tuo aiuto

-Bè ci sono due tipi di sogni: quelli che fai quando dormi e quelli che sono depositati nel tuo cuore, io servo per aiutare le persone a realizzare questi ultimi

-Cosa sono i sogni del cuore?

-Aspetta, devo averlo scritto da qualche parte

Tirò fuori un bigliettino dalla tasca posteriore dei jeans, si schiarì la voce ed iniziò a leggere:- I sogni son desideri scritti in fondo al cuor... No, aspetta – Jen piegò la testa di lato confusa. L'angelo tirò fuori un altro bigliettino, certo che fosse quello giusto e ricominciò:- Aspirazione... Cosa? Una sola parola? Non riesco a ricordare una semplice e sola parola?

-Non ho mai avuto una cosa del genere quindi mi dispiace ma non servi – disse alzandosi

-E' qui che ti sbagli: tu lo hai un sogno nel cuore, solo che non hai ancora scoperto qual è

-Tu lo sai invece?

-Ci sto lavorando. Ho bisogno che tu continui a sognare però

-Intendi quelli che si hanno quando si dorme? Si può fare – si stese di nuovo e chiuse gli occhi ma li riaprì subito:- Sai dove arriverò ora?

-No

-Devo dire che sei molto utile – disse ironicamente lei

-Non lo so perchè non dipende da te ma da Lui, dalla sua situazione, se è felice o triste, se sta bene o male... ma ora torna a dormire – disse lui, le posò le dita sugli occhi e glieli chiuse.

 

Aprì gli occhi e si ritrovò in un auto dove Siva era al volante.

-Bentornata – la salutò – Sei tornata presto

-Bè la notte è giovane. Il mio angelo ha detto che i luoghi dove finiamo dipendono da come ti senti, dal tuo umore: se sei felice o stai bene i luoghi sono belli, altrimenti no. Quindi... questo è un luogo bello o uno brutto?

-Il tuo angelo? - chiese lui alzando un sopracciglio

-E' complicato da spiegare e poi non l'ho capito nemmeno io, tu rispondi alla domanda

-Bè non lo so, è una... macchina

-Abbastanza brutta direi...

-Hey – la rimproverò lui – questa è la mia macchina!

-Certo che devi aver fatto incazzare davvero tanto i tuoi se ti hanno fatto un catorcio del genere

-E' tutto quello che potevano permettersi

-Certo, ma non farmi ridere

-Aspetta, tu sei una ragazza dell'est?

-Una cosa? - chiese lei confusa. Lui fece un sorriso frustrato.

-Ma certo, a voi non dicono nulla, vi tengono all'oscuro.

-Di cosa stai parlando? E dove stiamo andando? Non conosco questa strada

-Ovvio che non la conosci, siamo ad ovest

-Potresti spiegarmi questa faccenda dell'ovest e dell'est? Adesso sembri più pazzo tu che io che vedo gli angeli

-Non sono mai stato così sano. La nostra storia risale a migliaia di anni fa: il re Filippo V fondò Dreamopoli. Era un re buono e pacifico. Suo fratello, Noah, geloso, decise di dichiarargli guerra e convinse una parte della popolazione di Dreamopoli a collaborare con lui. La guerra fu vinta da Noah che uccise suo fratello e si proclamò re. Divise poi il popolo in due parti: quelli che lo avevano aiutato a est mentre gli altri ad ovest. Agli abitanti dell'est offrì tutti i privilegi e abbandonò a se stessi quelli dell'ovest. Questa politica è stata mantenuta fino ai giorni nostri e non c'è nessuna profezia su qualcuno che verrà a salvarci.

Dopo essere rimasta in silenzio per pochi secondi Jennifer disse:- Questo è impossibile, io conosco la mia città e non è divisa per niente.

-Non ti sei spinta mai troppo ad ovest, vero? E poi vi tengono all' oscuro mentre a noi dicono la verità, mentre a voi raccontano la favola della buona notte a noi raccontano l'incubo della nostra vita. Ho odiato i miei antenati che si sono schierati con la persona sbagliata, ma ora che sono grande so che hanno fatto la scelta giusta a schierarsi con il bene, il male non porta a niente di buono, fidati – Siva iniziò a sudare freddo ed allarmato disse:- Ho capito dove stiamo andando, o meglio dove NON stiamo andando. Jen devi svegliarti!

-Perchè?

-Perchè non siamo in un luogo, siamo in un mio ricordo, devi andartene, ORA!

-E come dovrei fare?

-Sbatti le palpebre – lei eseguì l'ordine

-Non funziona!

Lui sembrò andare nel panico, poi allungò la mano destra verso di lei e le pizzicò il braccio.

 

 

-Ahi! - urlò svegliandosi – Mi hai fatto male

-Adesso parli anche da sola? - sua sorella era sull'uscio a guardarla – Sbrigati che è tardi.

Jennifer si preparò velocemente e si sedette a fare colazione con i suoi.

-Sei silenziosa, è tutto ok? - chiese sua madre. Lei annuì.

-Mamma, posso farti una domanda?

Lei annuì addentando un biscotto.

-Chi è Filippo V?

Suo padre si rovesciò il caffè addosso e sua madre quasi si affogò con il biscotto, in quello stesso momento Rebekah suonò il clackson

-Vai o farai tardi

Jen roteò gli occhi, prese la borsa e si diresse dall'amica.

Entrata in macchina prese il suo cellulare e vide dieci messaggio persi da parte di Max. Li aveva scritti alle quattro del pomeriggio precedente di cui lei non ricordava assolutamente nulla.

“Sono appena arrivato, la città è esattamente come la ricordavo, ci vediamo?”

“Hey?! Studiare troppo ti dà alla testa, dai ti aspetto a rocket street tra cinque minuti”

“Ti sto aspettando da più di un'ora, ci rinuncio”

-Cavolo!

-Cosa?

-Max! Non ho letto i suoi messaggi, voleva vedermi.

-Bè lo vedrai oggi

-Bekah? Tu la sai la storia di Filippo V?

-Jen, lo sai che, a meno che non si tratti di uno stilista, non conosco la storia di nessuno. Arrivati, ecco Max!

Era davvero lì, più bello di sempre, avvolto dal suo gruppo di amici. Non appena la vide si fece spazio tra di essi e le si avvicinò. Nonostante Jen fosse una ragazza, Max preferiva stare con lei che con mille amici maschi.

La strinse a se più forte che poté, in silenzio, quell'abbraccio valeva più di mille parole, comunicava tutto.

-Dovrei ucciderti sai?

-Scusa, mi sono addormentata sul divano per la stanchezza e non ho sentito il cellulare – mentì lei

-Sei perdonata, solo perché non ci vediamo da tanto – le mise un braccio intorno alle spalle ed entrarono a scuola.

-Ti va di andare ad esplorare oggi?

-Dove?

-Se lo sapessi non ci sarebbe niente da esplorare, non credi? - lui le regalò uno dei suoi più grandi sorrisi accettando l'offerta.

 

 

La campanella suonò e tutti i ragazzi uscirono in fretta, contenti di poter tornare a casa.

-Hey ci hai ripensato? - chiese Max raggiungendo Jennifer all'uscita

-Cosa? No, ti stavo aspettando – rispose lei distrattamente

-Bene, pensavo che potremmo dirigerci verso Kennedy Street e poi potremmo...

-Kennedy Street? Aspetta, no, è a nord giusto?

-Bè si non ci siamo mai stati e pensavo che...

-Sai dov'è che vorrei andare io? Verso ovest, lì si che non ci sono mai stata

-Aspetta, ferma – disse lui fermandola – Ad ovest? Non sappiamo nulla su quel posto, nessuno si è mai spinto così lontano

-Appunto, non vuoi sapere cosa c'è lì? - Max abbassò la testa

-Per quanto ne sappiamo potrebbe anche non esserci nulla

-Cosa?Hai paura? Lo sapevo, lo sapevo che non saresti dovuto partire, quel viaggio ti ha cambiato...

-No, hey! Va bene, facciamolo! - disse arrendendosi

Lei non fece nessuna espressione non sapendo se essere felice o sentirsi in colpa per aver convinto il suo migliore amico agendo da vittima.

Salirono sulla metro e si spinsero più a ovest possibile fino ad arrivare a Foster Road.

-Sai cosa? - chiese Max – Ci saremmo dovuti fermare a mangiare qualcosa

-Lo faremo, non appena troveremo un posto dove mangiare

-Già... SE lo troveremo... - disse lui guardando scoraggiato il bosco verso il quale si stavano dirigendo

Camminarono per ore senza trovare nulla, nessun segno di vita

-Basta continuare, non c'è nulla qui

-Si che c'è

-Come fai ad esserne così sicura? - chiese lui fermandosi

-Non... Non lo sono

-Allora perchè non fermarci?

-Perchè voglio dire di essere arrivata fino in fondo, di non essere matta e che la sia vera

-Matta? La storia? Ma di cosa parli?

-Nulla, ho trovato un vecchio libro...-mentì rimettendosi in marcia

-Che libro? Dove?

-Oh, un vecchio libro... l'ho trovato in biblioteca

-Tu che vai in biblioteca? Dai, non scherzare, dimmi la verità

-Cosa significa questo? Perché non posso andare in biblioteca?

-Beh perché non sei il tipo

-E che tipo sarei?

-Cavolo Jen, che ti prende? Hai il ciclo per caso? E' solo che ti conosco da tanto e non ti ho mai visto andare in biblioteca, tutto qui.

Jennifer si calmò e gli chiese scusa. Arrivarono ai piedi di una collinetta che Max non era disposto a scalare ma Jen lo convinse o meglio lo trascinò. Erano a pochi passi dalla cima quando Max si arrese e si sedette sfinito a terra.

-Andiamo femminuccia, muovi quelle gambe – lo incitò lei raggiungendo da sola la cima – Questo devi proprio vederlo! - urlò alla fine

Max sfinito e a tentoni raggiunse anche lui la cima – Ma che cavolo...?

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The Wanted / Vai alla pagina dell'autore: IFoundABrandNewYou