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Autore: Rose la ragazza solitaria    25/03/2014    1 recensioni
Cosa succede se tutto il tuo mondo ti crolla addosso? Quando scopri una verità dolorosa? Ecco ciò che succede a Laura. Provate a leggere, è la mia prima storia. Spero che vi piaccia, che vi ritroviate nei miei personaggi..
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina Laura si alzò con una profonda tristezza: non era una cosa che le capitava raramente, ormai si era abituata a questo strano lato del suo carattere. Quella mattina, quella maledetta mattina, affacciandosi alla finestra, vide la pioggia cadere dal cielo, restò a guardarla e lasciò che la sua mente vagasse per i sentieri oscuri della sua anima: lasciò che la sua mente entrasse dentro lei, dentro i suoi ricordi di un periodo felice della sua vita, si lasciò penetrare da se stessa. Si studiò per bene. Improvvisamente, di scatto, si girò e cominciò a prepararsi per andare a scuola: Laura frequentava il liceo classico, aveva voti abbastanza buoni, era una ragazza molto sveglia. Però era anche pigra e a volte non studiava a dovere, a dirla tutta. Quel giorno però non era preoccupata, era preparata, sarebbe andato tutto bene. In realtà andare a scuola non le piaceva per niente: dover affrontare tante persone, tra compagni e professori, la infastidiva, a volte. C’era solo un ragazzo che Laura era felice di vedere, il suo amico Mauro. Era un ragazzo carino, sensibile e intelligente. Aveva un animo profondo e questo alla ragazza piaceva. Le piaceva tutto di lui, sì, ne era innamorata: stava parecchio tempo a osservarlo mentre scriveva, mentre stava attento alle lezioni, mentre rideva con i suoi amici. Era bello guardarlo fare queste cose. Laura si sentiva spesso sola, ma Mauro era l’unica persona che riuscisse a far sparire questa sensazione e lei non aveva mai conosciuto qualcuno in grado di fare ciò. Certo, Laura aveva delle amiche a cui voleva bene e che sapevano dei sentimenti che lei provava per Mauro, ma a volte, quando stavano in gruppo a parlare, la ragazza veniva avvolta da una ‘bolla’ e si isolava, rimaneva sola. Ebbene, questo con Mauro non accadeva. Mauro la faceva stare bene. Mauro era quella persona che annullava la sua parte più cattiva, la rendeva una persona migliore. Sì, lo amava. Lo amava tanto. Ma non era amore corrisposto, il suo. Aveva provato a far capire qualcosa all’amico, ma senza riuscirci. Piangeva, piangeva spesso. ‘In cosa sbaglio?’, si chiedeva. Passava la notte a cercare risposte o a immaginare un mondo fantastico in cui lei, sì, proprio lei, avrebbe potuto condividere con Mauro qualcosa di più di una semplice amicizia. Era felice in quel mondo, ma non era la realtà e lei lo sapeva. Sapeva che l’amico non ricambiava, che le voleva bene, sì, ma non quanto lei ne volesse a lui. Non era un sentimento paragonabile. Così piangeva. Ma la sua sofferenza, paragonata a quella che stava per arrivare, era piccola. Quella mattina, quella maledetta mattina, Laura avrebbe scoperto una cosa che non si sarebbe mai aspettata. Da una settimana, la ragazza aveva notato uno strano comportamento nelle sue amiche: confabulavano spesso tra loro e quando lei cercava di avvicinarsi, le altre la guardavano e poi si guardavano l’un l’altra, imbarazzate e mute. Ma Laura aveva capito, aveva capito fin troppo bene: a una delle sue amiche piaceva Mauro. Ma a chi? Noemi, Erica o Flavia, la ragazza a cui teneva di più? Non le dava fastidio, provava disagio, certo, ma sapeva che l’amore non si può controllare. Ciò che le dava fastidio era l’atteggiamento del suo gruppo, che la teneva in disparte, sottraendola con crudeltà ad una verità scomoda per tutti. Appena la giornata scolastica finì, Laura tornò a casa con Mattia, il suo amico, che ignaro della situazione, le rivelò tutto: ‘Sai, cosa mi ha detto Flavia? Sta con un ragazzo. Non ci crederai mai, è Mauro!’. Silenzio, dentro Laura. Silenzio. Il mondo che cade addosso è un peso enorme da sopportare. E’ difficile pensare che la tua migliore amica ti abbia fatto del male, è una cosa che neanche pensi, a dire il vero, semplicemente perché lo trovi impossibile: tu non fai del male a lei, lei non fa del male a te. Semplice, naturale. No, evidentemente. No, Laura si sbagliava. E quando la ragazza chiese spiegazioni all’amica, lei negò tutto. Da quella mattina, quella maledette mattina, Laura stette più attenta agli sguardi tra i due e ai loro comportamenti. Ogni volta le si bloccava il cuore, si sentiva semplicemente male. Malissimo. Imparò a stare da sola, senza Mauro e senza Flavia. Imparò cosa significasse ‘avere l’amaro in bocca’, cosa fosse la delusione. Provò queste cose e le prova ancora oggi, guardandoli. Li guarda e pensa ‘dovrei essere io’. Li guarda e si sente più sola che mai. Li guarda e un pezzo del suo cuore vola via, e si poggia sulle mani di Mauro e di Flavia, che incuranti, lo schiacciano, come fosse una cosa piccola, senza significato. Quella mattina, quella maledetta mattina, Laura si alzò con profonda tristezza.
  
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