Anime & Manga > Milly, un giorno dopo l'altro
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Autore: telesette    26/03/2014    2 recensioni
Per ogni momento che Milly poteva trascorrere in compagnia del suo dolce Arthur, cavalcando insieme a lui Alexandra e ridendo e scherzando, Sarah si sentiva mordere da un'intensa fitta di gelosia.
Non tanto perché intendesse la sorellina come una "rivale" al cuore di Arthur ma perché avrebbe tanto voluto una piccola parte di quella sua energia e vitalità, per poter essere al suo posto giorno dopo giorno accanto al ragazzo che amava...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'In memoria di un'amica'
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In memoria di un'amica:

Nata a Chieti, il 4 marzo del 1977, Gina Ciriegi era una persona di animo semplice e molto creativa.       
Oltre a scrivere, sapeva creare delle bellissime riproduzioni e decorazioni angeliche. Molto brava anche col photoshop, con il quale sapeva creare delle immagini molto tenere coi personaggi di varie serie animate. Inguaribile e dolcissima romanticona, amante delle storie d'amore e dei finali lieti. Fedelissima conoscitrice dei vari capolavori di animazione DISNEY ( "Gli Aristogatti", "La Carica dei 101", "La Sirenetta", "Il Re Leone", e molti altri ancora ). Sognatrice e sensibile, nonostante le tante difficoltà della vita, sempre volta a rincorrere le tante piccole gioie che ogni persona desidera per sé: la serenità, la pace, gli affetti, l'amore...       
Gina si spegne il 7 marzo 2013 all'età di 36 anni, lasciando un grande vuoto nei cuori di molte persone ( me compreso ), e un dolore immenso in tutti coloro che la conoscevano per la persona meravigliosa che era.       
Di tutte le cose che ho ancora di lei, e della nostra bellissima amicizia nata su Facebook, senza dubbio rimane il ricordo delle nostre interminabili chiacchierate. C'erano così tante idee in lei, così tante storie da creare, perciò vorrei tentare di riportarle su queste pagine a nome suo. Nelle mani uno strumento, nella mente un pensiero, ma il cuore è quello che lega entrambi alla fantasia che abbiamo condiviso assieme.       
Ciao Gina!

 

***

 

Milly, un giorno dopo l'altro ( レディレディ!- ハロー!レディリン, Lady! Lady! - Hello! Lady Lynn ), adattamento del manga Lady!! di Yōko Hanabusa, è una serie animata sul genere drammatico/sentimentale benché, oggettivamente, tenda a cadere un po' troppo su degli aspetti assurdi ed inverosimili dovuti a esigenze della narrazione. Come, ad esempio: l'eccessiva ingenuità della protagonista, sia nella prima che nella seconda parte dell'anime; o le reazioni di gelosia della sorella Sarah, spesso ingigantite oltre il livello umanamente concepibile ( come se una bambina di pochi anni, in un contesto logico, possa realmente "rubare" il fidanzato della sorella più grande... Mah! ).
Appena giunta in Inghilterra assieme alla madre, per conoscere il padre George Russell che vive e lavora lì, la piccola Milly promette alla donna di fare di tutto per impegnarsi a diventare una perfetta Lady degna di entrare a far parte della nobile casata dei Marble. Sfortunatamente la madre della bambina muore in un tragico incidente, salvando la figlia facendole da scudo col proprio corpo, e il padre deciderà di tenere inizialmente la figlia all'oscuro per non opprimerla con il peso di un dolore ancora troppo grande per lei.
Milly viene introdotta dunque nella grande villa di famiglia, stringendo e legando amicizia coi gentili domestici, e cercherà in tutti i modi di mostrare il suo sincero affetto disinteressato a Sarah ( figlia del primo matrimonio di George ), la quale inizialmente è restìa a considerare Milly come una sorella a tutti gli effetti. L'arrivo della baronessaMagdalene Wavebury in casa Marble, assieme ai suoi due figli Mary e Thomas, è all'origine di numerosi problemi e difficoltà. Milly apprende della morte di sua madre nel peggior modo possibile ma, con l'aiuto di Sarah e dei giovani Arthur ed Edward Brighton, loro vicini di casa, la piccola si sforzerà di sopportare i soprusi e le angherìe della perfida donna e dei suoi ancor più detestabili marmocchi. Magdalene infatti  ambisce a sposare George per diventare contessa di Marble, facendo leva e pressione sulla situazione finanziaria difficile dell'uomo, con l'intento di estromettere Milly e Sarah dalla famiglia e fare di Mary e Thomas gli unici eredi al titolo.
George è obbligato a cedere villa Marble, pur di non sposare Magdalene, e questo scatena le ire del padre di lui che si ostinerà ingiustamente a vedere Milly come unica responsabile della rovina e dell'umiliazione occorsa alla sua famiglia. Non potendo più vivere insieme nella stessa casa, Milly si ritrova ad abitare con la zia Isabel Montgomery, mentre Sarah si trasferisce al castello di nonno Richard per accudirlo e cercare di convincerlo ad accettare Milly come nipote. George intanto si adopera con ogni mezzo per cercare di ricomprare casa Marble ma, a seguito di un terribile incendio occorso ai suoi magazzini, si ritroverà ancora una volta nell'incapacità di riscattare il futuro delle proprie figlie. Il padre di Magdalene, desideroso di mettere George Russell sul lastrico, sfrutta infatti tutte le sue conoscenze in ambito economico per impedire all'uomo di realizzare i suoi progetti. Tuttavia sarà proprio Milly che, grazie al coraggio dimostrato nel vincere un'importante gara di equitazione e il titolo di "Lady St. Patrick", riuscirà ad aprire gli occhi sia all'ottuso Wavebury che all'ostinato nonno Richard, riscattando in un colpo solo la villa di famiglia e gli affetti dei suoi cari.
Pure col classico Happy-Ending, dove le immagini sono un susseguirsi di luce e felicità, l'anime manca di una vera e propria conclusione lasciando molti punti in sospeso.

clicca qui per vedere la sigla italiana:
https://www.youtube.com/watch?v=e6RVoGZ-yR0

 

La mia stupida gelosia
( immagini tratte da internet )

 

Sarah non aveva mai espresso alcun desiderio con Arthur, per timore che questi non fosse in grado di accontentarla, e tuttavia il giovane era riuscito ad esaudirla senza che lei gli dicesse nulla.
Mettendo da parte sia il trofeo che le congratulazioni dei presenti, a seguito della stupenda vittoria riportata nella gara di equitazione, Arthur fece infatti salire la fanciulla in groppa ad Alexandra e si allontanò con lei al galoppo in mezzo a quello splendido panorama della campagna inglese. La fanciulla quasi non aveva il coraggio di sbattere le palpebre, preoccupata che tutto ciò potesse svanire come un bel sogno, cosicché si strinse al petto di Arthur per essere sicura che fosse autentico.
Il giovane sorrise, reggendo le redini con una mano, nel cingerle amorevolmente le spalle col braccio.
A causa della sua precaria salute, Sarah non poteva uscire spesso. Arthur sapeva quanto grande fosse il suo bisogno di respirare aria fresca nei polmoni, costretta a vivere quasi sempre al chiuso nella sua stanza, perciò non poteva che essere contento di aiutarla a ritrovare tanto gli stimoli che la gioia di vivere.
Da che Milly era giunta a casa Marble, Sarah aveva preso a sorridere sempre più spesso.
Arthur conosceva Sarah fin da bambina, rammentando quanto fosse rara l'ombra di un sorriso sul suo volto serio e taciturno, e spesso si rammaricava del suo essere oltremodo schiva e riservata. L'aver perso sua madre senza neppure avere il tempo di conoscerla, avvertendone ancor più la mancanza durante la crescita, l'aveva indotta a chiudersi ancor più in sé stessa. 
Il suo rapporto con Milly non era iniziato benissimo, percependo altresì la piccola non come una sorella bensì come una "ladra" dell'affetto di suo padre, ma per fortuna stava iniziando a capirla e ad accettarla per quel grande cuore colmo d'affetto che risplendeva attraverso il suo piccolo corpicino. Oltre ad andare d'accordo, adesso, Milly e Sarah si volevano senza dubbio un gran bene.
Tuttavia c'era qualcosa che affliggeva Sarah, facendola sentire allo stesso tempo triste e terribilmente sciocca.
Per ogni momento che Milly poteva trascorrere in compagnia del suo dolce Arthur, cavalcando insieme a lui Alexandra e ridendo e scherzando, Sarah si sentiva mordere da un'intensa fitta di gelosia.
Non tanto perché intendesse la sorellina come una "rivale" al cuore di Arthur ma perché avrebbe tanto voluto una piccola parte di quella sua energia e vitalità, per poter essere al suo posto giorno dopo giorno accanto al ragazzo che amava.
Sapeva di essere ingiusta, ad invidiare Milly per un motivo del genere, ma era più forte di lei.
Mentre cavalcavano, Arthur sentì la fanciulla sussultàre fra le sue braccia e rallentò subito l'andatura.

- Sarah - esclamò. - Ti senti bene, vuoi che torniamo indietro?

La ragazza esitò.
Cosa avrebbe pensato Arthur di lei, se si fosse detta "gelosa" di una bambina?

- No, io... io sto bene...
- Ti sei ripresa da poco dalla febbre, forse è meglio non esagerare!
- No, ti prego - scattò lei, stringendosi al braccio di Arthur. - Non portarmi subito a casa, restiamo qui ancora un po', ti prego!
- Sarah...

Gli occhi della fanciulla erano tristi e supplicanti.
Arthur fermò Alexandra, senza voltarla né proseguire, cercando di capire il motivo di tanta tristezza negli occhi di Sarah.
Non era solo l'amicizia e l'affetto.
Lui amava Sarah, da sempre, e non poteva sopportare di vederla così senza conoscerne la ragione.
In silenzio la aiutò a scendere, tirando giù una coperta dalla tasca della sella, ed entrambi si sedettero in mezzo a un'ampia radura. Sarah non disse nulla, non volendo apparire sciocca dinanzi a lui, ma il sentimento della gelosia era come un diavoletto prepotente che punzecchia nel cuore col suo forcone appuntito.
Arthur sapeva che non doveva insistere con lei, se non appunto ottenendo l'effetto contrario, perciò poteva solo aspettare e sperare che decidesse di confidarsi da sola senza troppe pressioni.
Ad un certo punto, pure sforzandosi di rimanere in silenzio, Sarah non fu più capace di trattenersi dal porre la questione direttamente.

- Arthur - mormorò. - Pensi di essere felice... con me?
- Pensavo di dover essere io a chiederti la stessa cosa - sottolineò l'altro con una nota tenera nella voce. - Sono felice se lo sei anche tu, credevo non ci fosse neanche bisogno di dirlo!

Sarah sospirò fortemente.

- Dico sul serio: pensi di riuscire ad accettarmi, anche con le mie debolezze?
- Le tue debolezze fanno parte di te, e così anche le mie - osservò dunque Arthur. - Volersi bene, comporta anche questo...
- E tu vuoi molto bene anche a Milly, giusto?

Arthur sbarrò gli occhi perplesso.
Per quanto potesse essere ingenuo, non era così stupido da non cogliere il tono e il significato recòndito dietro una simile domanda. Solo lo stupiva il fatto che Sarah potesse anche solo pensare che lui...
Milly era una bambina. 
Una bambina molto dolce e simpatica, senza dubbio, ma comunque solo una bambina.
Era assurdo che Sarah fosse "gelosa" di una manifestazione di affetto e attenzione nei confronti di una bambina così piccola.
Tuttavia, rifletté il giovane, non era poi tanto assurdo un simile ragionamento: Sarah era cresciuta perlopiù da sola, sentendo i propri cari sempre più distanti e lontani rispetto alla maggior parte degli altri ragazzi, cosicché era ovvio che percepisse gli affetti e le simpatìe altrui come interferenze atte ad allontanarla dalle persone amate.
In fin dei conti, Milly ruotava attorno a tutte le figure a lei care: suo padre, i domestici, Arthur... pertanto, una certa piccola invidia era anche più che comprensibile.

- Pensi davvero che possa volere più bene a Milly che a te? - domandò tranquillo.

Silenzio.
Sarah non riusciva neppure a guardarlo negli occhi, tanto si vergognava di aver anche solo pensato ad una cosa così sciocca, tuttavia Arthur non aveva alcuna intenzione di rimproverarle alcunché.
In certi casi, più efficaci delle parole, occorrono i fatti a dimostrare la verità.
Neanche il tempo di accorgersene, Sarah si ritrovò dunque sollevata tra le forti braccia sicure di Arthur. Il ragazzo la aiutò a rimontare in sella ad Alexandra senza alcuna fatica, stringendole la vita con dolcezza, e subito partì al lieve galoppo guidando la bianca cavalla attraverso i campi illuminati dal sole.

- Arthur...

Sarah pareva non capire ma, non appena il giovane si chinò a sussurrarle qualcosa all'orecchio, tutti i suoi dubbi scomparvero.

- La mia felicità sei tu - disse Arthur sincero. - Ringrazio Milly, perché ti aiuta a sorridere ogni giorno, ma è a te che va il mio pensiero più grande e importante... A te e a nessun'altra, Sarah!

E nella gioia indescrivibile di quella stupenda cavalcata, persa nello spettacolo che si estendeva a perdita d'occhio all'orizzonte, Sarah promise a sé stessa di non dare ascolto alle bugie della gelosia e di accettare invece la verità del suo cuore.

FINE

   
 
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