Fanfic su attori > Emma Watson
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Autore: Elisa_Pintusiana_Snape    26/03/2014    4 recensioni
Il cast era come la sua seconda casa e ora che era finito tutto temeva di non rivedere più i suoi amici...
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le gocce d’ acqua si rincorrevano sul vetro fino ad unirsi con quel loro scorrere irregolare e monotono. Emma osservava lo scorrere di quelle gocce annoiata come non mai. Il cielo era di un grigio cupo come l’ asfalto ed enormi nuvoloni buttavano fuori acqua a catinelle. Emma cominciò a giocherellare con una ciocca di capelli castani rigirandoseli fra le dita sottili e pallide. Sbuffò una, due, tre volte. La pioggia non le piaceva, la faceva sentire triste. Se solo ci fossero stati Daniel Rupert e Alan con lei in quel momento. Sul set di “Harry Potter” era tutta un’ altra storia, ma ora era casa, a casa sua. Staccò il suo sguardo dalla finestra per non rimanere ipnotizzata da quelle goccioline e si stese sul letto con aria arresa “Questa pioggia non finirà mai” disse Emma guardando il soffitto bianco. Vide sul comodino una foto che ritraeva lei e i suoi amici più stretti del cast, la prese e la strinse a se. Li avrebbe più rivisti? Non parlava tanto di lavoro, parlava più che altro di amicizia. “Diamine Emma hai 24 anni e stai male per qualche amicizia” diceva così solo per la paura di star male per la lontananza con le persone, non voleva dipendere dall’ affetto delle persone. Non voleva sentire troppo la mancanza degli occhi chiari di Daniel, dei capelli rossi di Rupert, del fare paterno di Alan. Non voleva dover rimpiangere tutto ciò. Si convinse che erano solo colleghi e che non era indispensabile sentirsi ancora, ma poi nella sua mente si susseguirono diversi attimi di quei dieci anni passati insieme come bagliori. Dieci anni. Dieci anni erano tanti. Dieci anni sempre con le solite persone, a stretto contatto, a ridere e lavorare, a fare scherzi e a studiare. Una lacrima le scivolò sulla guancia come le goccioline scendevano sul vetro. Chi voleva prendere in giro? Lei aveva bisogno dei suoi amici. “Diamine!” esclamò rimettendo la foto a posto ed alzandosi “Non erano solo colleghi, erano amici.. Erano la mia seconda casa la mia seconda famiglia e di una famiglia non si fa mai a meno” ripensò alla sua famiglia spezzata da un divorzio. Sua mamma e suo fratello maggiore a Londra e suo padre con i rimanenti a Parigi. Era distrutta da questa situazione e necessitava di una cosa stabile, una vera famiglia. Il cast lo era stato, ma sarebbe finito tutto, lo sapeva. Era stata una fiaba bellissima da vivere, era stata la sua ascesa al successo, era stata la sua gioia. Ma la Rowling non poteva scrivere per sempre le avventure del maghetto. Con questi pensieri nella testa scese le scale per andare a prepararsi un thè. Trovò sua mamma in cucina “Mamma davvero non ti scoccia se sto da te questa settimana?” chiese Emma mettendo su l’ acqua per il thè “Per nulla, sei la mia bambina” disse sua madre baciandole la fronte. Dopo poco il thè fu pronto e Emma lo bevve lasciandosi trascinare da quella sensazione di calore che inebriava il palato e le scendeva nello stomaco. Stava per tornarsene di sopra quando sentì il campanello suonare. Andò ad aprire cercando di non ustionarsi con il calore della tazzina e quando aprì la porta la tazzina passò in secondo piano cadendo a terra
“Facciamo così paura?” intervenne ridendo Rupert
Emma gli saltò al collo “Ragazzi”
“Sì siamo qui” intervenne Alan tenendo una mano sulla spalla di Daniel. Lei si precipitò ad abbracciare tutti. Era felice, veramente felice. Non poteva vivere senza di loro, non poteva vivere senza la sua seconda famiglia. Semplicemente era impossibile. 
  
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