Questi
personaggi non mi appartengono, ma sono
proprietà di Ai Yazawa,questa storia è stata
scritta senza alcuno scopo di
lucro.
CAP
1: NON SMETTERE MAI DI GUARDARE VERSO DI ME…
All’epoca
credevo che il mio mondo perfetto non
potesse essere intaccato da niente e nessuno…vivevo in una
meravigliosa casa…
L’attività
di famiglia, ovvero la nostra pensione
Terashima, era molto redditizia
Avevo
un papà che mi viziava in tutti i modi …e il
mio fratello maggiore, Nobu, che mi trattava come una principessa e che
io
adoravo alla follia.
Lo
ammetto ero una persona capricciosa, viziata e
superficiale. Per me era sufficiente che le persone mi guardassero con
ammirazione, avere bei vestiti, un tetto e un pasto caldo tutte le sere.
Amiche
non ne avevo, consideravo le persone che mi
circondavano semplici conoscenti.
Stavo
per iniziare la terza superiore…avevo sempre
vissuto in un mondo dove tutto quello che volevo, lo ottenevo. Non mi
ero mai
sognata un fidanzato…per me era sufficiente il mio
fratellone. Ero abbastanza
gelosa di Nobu ; negli ultimi tempi aveva cominciato a suscitare
l’interesse di
molte ragazze…sarà stato per quella stupida tinta
ai capelli?
O
per il meraviglioso modo in cui suonava la
chitarra? Alcune volte diventavo gelosa anche di quello stupido
strumento…ma
sapevo quanto per lui quella cosa fosse importante…e avevo
imparato ad amarlo
ancora di più quando lo vedevo immerso nella dolce atmosfera
che produceva
quando suonava.
La
mamma diceva che dipendevo troppo da Nobu, così
il primo anno delle superiori decise di mandarmi in una scuola diversa
da
quella che lui frequentava. La scuola interamente femminile che
frequentavo
avendo poche iscrizioni fu costretta a chiudere. Così gli
istituti del paesino
da due passarono a uno e io fui costretta a seguire Nobu anche a scuola.
La
cosa non mi dispiaceva, anzi…mi sentivo sicura…
Quella
mattina segnava l’inizio dell’anno
scolastico. Guardavo la mia immagine riflessa allo specchio. La nuova
divisa
non mi stava male…presi i due elastici che si trovavano
sopra la scrivania e
legai i miei boccoloni neri in due codine. Mi misi una punta di
lucidalabbra…un’ultima occhiata…ero
perfetta per il primo giorno di scuola
Toc
toc
“Risa…dai
che dobbiamo andare!” la voce che sentivo
provenire da dietro la soglia era quella di Nobu…sorrisi e
corsi ad aprirgli.
Lui era bello come al solito, quella divisa gli dava uno strano
fascino. I
capelli biondi erano volutamente spettinati sulla testa e sulle
orecchie
comparivano quei primi e pochi piercing che aveva iniziato a farsi.
“Allora,
sono carina?” gli chiesi mentre arrossivo
“Beh!
S-si” mi rispose in imbarazzato “Cerca di non
attirare troppo l’attenzione dei
ragazzi…è la prima volta che frequenti una
scuola mista…mi raccomando!”
Sorridendo
gli afferrai un braccio e conclusi
dicendo:”Finchè tu sei al mio fianco non ho paura
di niente e nessuno!”
Lui
si irrigidì sotto il tocco delle mie mani…poi
scoppiò in una fragorosa risata:”
Già…chiamami Super-Brother!”
Immersi
in chiacchiere senza senso finalmente
arrivammo al cancello dell’istituto. Mi fermai a fissare la
scuola, ero
eccitata. Guardai verso Nobu un’ ultima volta prima di
separarci per recarsi
ognuno nella sua aula, ma lui era già occupato a salutare
alcuni vecchi amici.
Non ebbi il coraggio di interromperlo…sorrideva
così di gusto che non so perché
mi sentii di troppo, non gli feci nemmeno un cenno con la mano. Un
po’ offesa
girai i tacchi e mi incamminai verso l’ingresso.
“Hei!
Ma che ti prende ora?” Nobu mi aveva afferrato
per un polso e sorpreso mi guardava.
Arrossii,
mi rendevo conto di essere infantile…ma
non gli risposi…e lui essendo abituato ai miei capricci ci
passò sopra come
sempre dicendo:”Su dai, andiamo a vedere i tabelloni con le
classi”
Feci
solo si con la testa…umiliata lo seguii con il
capo chino sempre mano nella mano. Per l’ennesima volta se
non ci fosse stato
il mio meraviglioso fratello mi sarei sentita persa. Sentivo gli
sguardi delle
persone puntati su di noi…un po’ ne ero felice.
“Ecco
qua il tuo nome! Sei in terza C” poi con la
punta delle dita scorse i nomi nelle varie classi: “E questo
sono io…vediamo…si,
quinta B”
“Ok,
grazie Nobu, sei stato gentile…ehm…scusami per
prima…mi sono sentita esclusa”
Lui
mi accarezzò la testa:” Tranquilla…lo
so che
pretendi che io abbia occhi solo per te…ok allora ci vediamo
oggi a casa?”
“Certo!
Buona giornata!” alzai la mano e corsi via.
“Hei
Nobu!!!” una voce da dietro non diede il tempo
al biondino di girarsi che si sentì qualcuno aggrapparsi
alle sue spalle
“Ren…hei
da quanto tempo!”
“Si,
si cambia discorso…chi era quella?”
“Ehm?
Quella? Beh mia sorella!!!”
“Che?”
fece il moro sorpreso mentre si staccava
dalle spalle dell’amico e gli afferrava la testa in modo da
spettinarlo” E
perché non me l’hai mai presentata”
“Ahi…mi
fai male! Perché non ne ho mai avuto
l’occasione!” pignucolò
“Davvero
carina!” si intromise un’altra voce alla
conversazione
“Takumi…stai
buono…vuoi infrangere il cuore anche
della bella sorellina del nostro amico?” lo
rimproverò Ren
Il
ragazzo sorrise mentre con una mano si toglieva
dalla fronte i capelli neri.
“Ah,
Nobu…per la storia della band, ti andrebbe bene
se venissimo a casa tua oggi pomeriggio?” chiese poi Ren
tentando di cambiare
discorso
“Ehm…si
non c’è problema…basta che alla fine tu
e
Nana non finiate per prendermi ingiro chiamandomi
“Signorino”…” si
lamentò Nobu
mentre si sistemava i capelli come meglio poteva. Senza accorgersene
andò
addosso ad una ragazza che passava per i corridoi
“Cavolo
scusami!”
“Ah,
scusami tu, stavo correndo per non arrivare
tardi…” era una ragazza dai capelli non troppo
lunghi castani. Nobu ne rimase
incantato…soprattutto dal suo sorriso. Poi lei fece un
leggero inchino e se ne
andò.
“Nobu…mi
stai ascoltando?” e così dicendo lo prese
per un orecchio
“Ren!
Ma la finisci di picchiarmi?”
“Ciao
ragazzi!” era arrivata anche Reira,la cantante
del gruppo fondato da Takumi…bella e brava. Per non parlare
del carattere
docile, amorevole, dolce e gentile…insomma perfetta
“Allora
siamo in classe assieme noi quattro, non
siete contenti?” chiese prendendo Takumi per un braccio
“Si
certo! Al settimo cielo!” le rispose ironico il
ragazzo mentre si apprestava ad entrare in aula
In
classe mia non c’era nessuno che spiccava in
stravaganza…caratteristica comune invece tra gli amici di
mio fratello. Beh a
parte un ragazzo…era magro e ancora bassino, aveva degli
splendidi capelli
color argento e una quantità non indifferente di piercing.
Appena si accorse
che lo stavo osservando mi sorrise. Era davvero bello.
Mi
sentii davvero anonima…non come quel ragazzo o
mio fratello che brillavano di un’aura tutta particolare.
Presi una ciocca dei
miei capelli… erano color della pece…come la
maggior parte della popolazione
giapponese…
“Magari
li tingo” sussurrai tra me e me…cosa che di
certo avrebbe fatto andare su tutte le furie la mia composta mamma.
Ecco…questo
è un mio piccolo esperimento…è la
prima
ff che scrivo su Nana…ne ho scritte
altre…però non mi sentivo abbastanza
all’altezza
da intaccare questo meraviglioso manga ^^
Secondo voi la continuo? Ho delle idee carine in
testa….
Ho voluto creare una protagonista infantile e
capricciosa in modo tale da farla crescere durante la storia…
La continuo??? Ditemi voi…