“ Hey, hai dormito un po’ stanotte?” chiese Sam.

"No.” rispose Dean.

“Ok, allora guido io.”

“Dove andiamo?”

“Ho trovato un caso online. Maestra elementare torna a casa e uccide il marito”

“Magari ha sbroccato. I marmocchi possono fare quell’effetto”

“Lo ha ridotto in poltiglia”

“Quindi, che ne pensi?”

“La cosa più probabile? Possessione.”

“Perché non vai tu?”

Bum. Colpito in pieno stomaco. Se mi avesse dato un pugno in pieno viso mi avrebbe fatto meno male. Abbasso il capo e cerco di trovare qualcosa da dire.


“Dean….ascolta, anch’io voglio trovare Abbadon, ma….sono giorni che cerchiamo tra questa roba.”

“Forse c’è sfuggito qualcosa.”

“E forse…ci sono modi migliori di utilizzare il nostro tempo.”
 
Potremmo cercare di recuperare  il nostro rapporto, provare a sentirci di nuovo fratelli.
 
“Forse non abbiamo tempo!”
 
Sam rimase interdetto per un attimo, poi vide la mano di Dean tremare vistosamente. Ancora una volta.
 
“Che c’è che non va?”

“Niente.”

“Ah sì? Perché, vedi, da quando hai ucciso Magnus, hai un comportamento….come dire…."
 

Violento…..
                                                                                                            
“Ossessivo.”    

     “Beh …..forse perché voglio porre fine a tutto questo.”
 
Credi forse che io sia uno sciocco? Credi forse che non mi accorgo di come la tua mano tremi sempre da quando impugni la prima lama?”
 
“Forse perché se troviamo Abbadon, Crowley ci dà la prima lama,  quindi quello che per te è ossessivo per me è fare il mio lavoro.”    

“Ok…lo capisco, Dean, voglio solo sapere come stai.”
 
Hai forse timore di mostrarmi il baratro in cui stai scivolando?”
 
“  Sto bene”

“Va bene…… chiamami se trovi qualcosa."
 
 
 
2 ore dopo…..
 
Drinnnnn Drinnnnnnn
 
“Pronto.”

“Ci hai messo un bel po." disse Sam, cercando con molta difficoltà  di non lasciar trasparire il suo risentimento.
 
“Beh sai, sto lavorando.”
 
Vuoi punirmi? Pensò Sam con struggimento.

“Trovato qualcosa?”
 
 
Ore dopo…..nel Bunker……
 
Sam si risvegliò nel cuore della notte. Si era addormentato chino sui libri alla ricerca di qualcosa che aiutasse lui e Dean a rintracciare o eliminare Abbadon.

Ci mise un po’ prima di capire perché si sentisse così infelice….poi  quando notò la luce ancora accesa  in camera di suo fratello filtrare  attraverso la porta, se ne ricordò.
 
 
 
 
Marzo 1987
 
“ Dean, perché mi tieni sempre la mano, quando camminiamo per strada?” chiese un giovane sam di cinque anni.

Dean ridacchiò. “ Perché voglio chiederti di sposarmi.”

“Non fare sempre lo stupido.”

“Ok….perchè se mi tieni la mano sei al sicuro…capito, ora?”
 
Sam lo guardò perplesso, rimuginando un po’ sulla risposta.
 
Dean invece, ripensò alle parole di suo padre: “Non devi mai lasciare la mano di Sam. Hai capito?”
 



10 minuti più tardi  al bar all’angolo…..
 

“Come lo vuoi il ghiacciolo, Sam?”

"Alla menta!"

“Okay….due ghiaccioli alla menta.”
 



Si sedettero a gustare i due ghiaccioli a un tavolino, quando all’improvviso un grosso cane nero si avvicinò ad annusare Sam…

“Oh non preoccuparti, piccolo. È innocuo” disse una bionda appariscente e prosperosa, la proprietaria del cane.

Sam  si irrigidì tutto, accennando un sorriso e annuendo a stento, ma indietreggiando istintivamente e cercando la mano di Dean. Dean sentì un calore irradiargli nel petto. Il suo fratellino cercava protezione da lui. Se lo mise in braccio e lo rincuorò: “Ehi va tutto bene, sei al sicuro, Sammy.”
 






Quella notte, Dean si svegliò sentendo il letto muoversi e  abbassarsi un po,’ sotto il peso di Sammy che gattonando , strisciava sul suo letto.

“Torna nel tuo letto, Sammy.”  mugugnò Dean, voltandosi su un fianco.

Sammy  rimase a guardarlo, con l’aria di qualcuno che stava per avere una crisi.

“Cosa c’è che non va?” gli chiese Dean, guardandolo.

“i mostri….i mostri mi volevano prendere.”

“È stato un sogno, Sammy.”  disse Dean, ma non potè impedire alla sua mente di andare dritta a quella notte dove scappò con il suo fratellino di sei mesi, Sammy,  tra le braccia, da una casa in fiamme.

“Non lasciarmi da solo, Dean, per favore.”

Dean intenerito, prese il suo fratellino tra le braccia e gli fece appoggiare la testolina sul suo petto.

“Non ti lascerò mai solo.”

“Lo prometti?”

“Lo prometto. Adesso dormi." disse Dean, dandogli un bacetto sulla testa e prendendogli la manina tra la sua.
 










  *

Intanto, nel presente, Sam era entrato nella stanza di Dean e vide il suo braccio proteso come in cerca di un appiglio, tremare ancora vistosamente.

Sono tuo fratello! Come puoi mentirmi? Come puoi nasconderti? Va bene, te lo concedo, abbiamo avuto i nostri problemi, ma siamo qui! Mi hai detto che non esisti se non ci sono anche io, perché allora mi credi quando ti dico, che non ti salverei, se ogni volta che mi chiami….io corro?
 
Sam si asciugò un occhio col dorso della mano e si avvicinò al letto di Dean, il braccio che continuava a tremare, ma  Dean non cambiava posizione.
 
Come puoi pensare dunque, che io non sia in grado di accoglierti, che io non sia in grado di prendere la tua mano, come quando ero bambino e camminavamo insieme?  *  Disse Sam prendendogli la mano, che nella sua, smise finalmente di tremare.  
 






 
                                                










Note dell'autrice:  

Le frasi scritte in corsivo sono ispirate al meraviglioso libro Per Sempre - Susanna Tamaro <3

Quanto sono meravigliosi Dean e Sam da piccoli? Che cuccioli <3