Il mio signorino era nato per essere un demone.
Aveva divorato la sua prima anima senza esitare, desideroso e determinato.
Di umano in lui non c' era più niente; un vero peccato, il mio giudizio alla fine si era rivelato fin troppo corretto.
-Sebastian, non ne vuoi un po'?- Mi chiese malignamente mentre terminava di leccarsi le dita. La fame sul mio volto doveva essere evidente.