The bachelor’s party
Duro il mio adorabile fratellino
aveva organizzato un addio al celibato coi fiocchi: visione della partita di
Champions League al nostro pub preferito con hamburger doppio cheese, doppio
bacon, pinte e pinte di birra ad accompagnare il tutto; poi direzione Soho dove
il nostro amico Donar ci aveva trascinati per incontrare una ragazza per cui
aveva perso la testa, dove ci aveva assicurato facessero spettacoli di lap
dance. Yay! Insomma donne e calcio, cosa si può desiderare di più?!
La mia fidanzata, quella che tra
qualche giorno diventerà mia moglie è una donna bellissima, bionda, slanciata,
con le curve al punto giusto e un caratterino forte. Quando si arrabbia è
peggio di un uragano, una forza della natura che spazza via tutto dalla sua
strada e non si ferma fino a che non raggiunge il suo obbiettivo, prima regola
di salvezza: non trovarsi nella sua traiettoria se si vuole rimanere integri.
Ora sono qui poggiato coi gomiti
sul bancone di mogano scuro del bar, mi guardo attorno mentre Donar è disperso
a cercare quella bellissima ‘dea bionda’ cito testualmente che l’ha reso un
completo idiota negli ultimi giorni, invece Duro è in giro a rimorchiare e
sperare di vedere qualche donna nuda.
Faccio un cenno al barista e
ordino una birra che arriva dopo poco, inizio a sorseggiarla direttamente dalla
bottiglia e noto qualcuno. Mi volto appena per poter osservare meglio e mi
appare un fondoschiena da urlo, sodo, tondo che prosegue in gambe avvolte in un
tessuto aderente scuro, un po’ muscolose per una donna ma nella mia palestra ho
visto donne estremamente possenti, quasi mascoline, quindi non ci faccio troppo
caso. Comunque ha delle caviglie delicate che proseguono su tacchi vertiginosi,
mi domando ancora come le donne possano non prendere una storta ogni volta che
le indossano. Misteri della natura femminile! Quando risalgo con lo sguardo e
mi soffermo di nuovo sul culo di quella ragazza, che come si era capito ha
attirato decisamente la mia attenzione, noto una vita delineata e una schiena
molto sexy con dei lacci argentati che si intrecciano fino alle spalle, queste
sono coperte da una massa di capelli corvini lisci. E’ davvero bella. E lo so
che sono fidanzato, accalappiato come volete ma, non sono cieco e non ho
intenzione di fare qualche cazzata.
Guardare non è tradire e sono
alla mia festa di addio al celibato, non faccio nulla di male. Magari
continuando a ripeterlo riesco ad autoconvincermi.
“Eccoti! Muoviti che si esibisce
Chadara!” Duro mi tira per un braccio e mi distrae dalla mia visione che è
scomparsa.
“Chi??”
“Chadara, idiota! La ragazza di
Donar, sai quella di cui parla sempre…”
Annuisco perché non posso far
altro mentre mi trascina tra la folla, e vengo portato davanti a qualcosa di
simile ad un palco circolare, con altri due rialzati ai lati in cui ci sono dei
pali da lap dance sopra. Donar aveva ragione. Dei fari luminosi sono stati
puntati sul palco principale e della musica house inizia a rimbombare nel locale,
mentre le luci cambiano colore dal rosa, al verde, al blu e le ballerine
iniziano a salire sul palco. Anzi rettifico, ballerini poiché vedo anche un
ragazzo muscoloso dalla pelle scura posizionarsi a lato e un altro dalla pelle
color caramello al lato opposto. Sgrano gl’occhi perché quest’ultimo ragazzo si
gira di spalle ed è la ragazza che avevo notato prima. Cazzo, non era per nulla
una ragazza! Oddio!
Cazzo.Cazzo.Cazzo.
Ho avuto pensieri erotici su un
uomo?! E’ colpa dell’alcool, di tutte le birre bevute e di quei tacchi! Gli
uomini non indossano i tacchi, mi ha preso in giro! Mi copro la faccia con
entrambe le mani scuotendola per rabbia, questa proprio non mi era mai
capitata. Quando finalmente mi calmo perché ragionando non ho commesso nessun
errore, anzi potrò tornare dalla mia futura sposa e farci due risate sopra. Si
è tutto apposto.
Quando riporto la mia attenzione
sullo spettacolo trovo degl’occhi color nocciola incollati ai miei, mi guardo
in giro pensando di essermi sbagliato, invece sta proprio fissando me. Non
riesco a non rimanere folgorato dai suoi movimenti aggraziati e sexy, le
ragazze si allontanano lasciando spazio ai due ballerini e non riesco a
capacitarmi perché la mia attenzione sia completamente catturata da questo
bellissimo, devo ammetterlo, ballerino.
Quando lo spettacolo giunge al
termine, Donar e Duro corrono nei camerini per fare chissà cosa e io mi
allontano, cercando di fare un po’ di chiarezza nel mio cervello annebbiato da
strani pensieri.
“Agron vieni con noi” Donar mi
compare alle spalle e mi spinge verso delle tende viola che portano ai
camerini, per poi sbracciarsi a salutare le ragazze. E’ un idiota, un casinista
e in questo momento vorrei sparire perché anche il ragazzo dai lunghi capelli è
li.
Dopo tutte le presentazioni e i
vari sorrisi di circostanza, non capisco l’avermi trascinato in questa
situazione imbarazzante così mi defilo, sperando di non essere visto.
“Offrimi da bere fratello di
Duro” il ragazzo, che prima si è presentato come Nasir, si fa strada verso il
bar.
Alzo un sopracciglio sorpreso e
lo seguo, notando la sua lunga e delicata falcata mentre si poggia sul bancone
ordinando per entrambi.
“Comunque è Agron”
“Mh, avete dei nomi strani per
essere inglesi”
Poi sorride e mi perdo nel
guardare le sue labbra carnose piegate leggermente all’insù, sembrano così
invitanti come tutto di lui. Devo cercare di darmi un contegno. Mi passa il
drink e inizia a sorseggiare il suo guardandomi dal bordo del bicchiere, mi
scruta, e quello sguardo infuocato provoca qualcosa in me, qualcosa che credevo
impossibile, voglia di lui, di poter baciare quelle labbra e assaporare la sua
pelle color miele, accarezzare il suo corpo, sentirlo fremere sotto le mie
dita, sentirlo gemere per me. Cazzo, i pantaloni iniziavano a starmi stretti, e
sento la mente fumosa per quello che aveva provocato il solo osservarci. Devo
assolutamente schiarirmi i pensieri o avrei fatto qualcosa di irreparabile.
“Allora Agron-fratello-di-Duro,
ti hanno tagliato la lingua?”
“No, no…stavo riflettendo”
“Sul chiedermi o meno il numero
di telefono?”
“Cosa? Aspetta, t-ti sbagli, io
sono felicemente fidanzato e molto fedele. E…non offenderti ma non sei proprio
il mio tipo, non sono della t-tua sponda. Mi piacciono le donne”
Poggia il suo drink sul bancone,
si avvicina a me non lasciando mai i miei occhi. Io cerco di tenere le mani
lungo i miei fianchi serrando i pugni mentre sento il suo respiro caldo contro
la mia pelle e i nostri volti sono così vicini che le nostre labbra quasi si
toccano. La sua mano scende sul mio inguine e mi sfiora provocandomi un suono
gutturale, simile ad un ringhio soffocato, il mio corpo mi sta tradendo e un
ghigno malizioso di vittoria appare sul suo volto. Sembra un predatore che ha
conquistato la sua preda, e io non vorrei altro che essere divorato. Dannazione!
“Certo…da me o da te?”
Riacquisto un minimo di
controllo, sposto la sua mano con decisione e faccio un passo indietro.
“Mi dispiace devo andare” tiro
fuori delle banconote dalla tasca dei jeans, le lascio accanto ai bicchieri e
vado a cercare mio fratello per andarmene finché riesco a salvarmi da un errore
che potrebbe distruggermi la vita e ferire la donna che amo. Perché io la amo
davvero, è perfetta per me e non posso farle una cattiveria simile.
Cerco inutilmente di districare
il mio adorato fratellino dalle braccia di una delle ballerine che abbiamo
incontrato prima, non riesco in nessuno modo ad attirare la sua attenzione
quindi lo lascio li e vado a prendere l’auto. Non dovrei guidare perché ho
bevuto, ma non sono mai stato così lucido in vita mia.
Dopo essere salito in auto vedo
Nasir uscire dal locale, ha tolto i tacchi e i lustrini ed indossa un paio di
jeans con un maglioncino, i capelli sono raccolti in una coda alta. Sembra aver
perso tutta la spavalderia di prima, ora assomiglia più ad un cucciolo
indifeso.
“Hey, vuoi un passaggio?” chiedo
abbassando il finestrino.
Lui si volta, mi osserva, lancia
un’occhiata all’auto e fa spallucce. Poi gira dall’altro lato e apre lo sportello
per salire a bordo.
“Grazie, ma potevo prendere la
metro”
“Nessun problema. Quasi non ti
riconoscevo, sei completamente diverso senza tutto quel trucco...”
“Quale preferisci? Posso essere
quello che vuoi…”
Inchiodo con l’auto e per fortuna
non avevo nessun’altro dietro o avrei fatto un incidente. Mi volto verso di lui
e se uno sguardo potesse uccidere, lui sarebbe un cadavere.
“Perché fai così? Ti ho già
spiegato che non voglio sesso da te, volevo solo darti un passaggio.”
“Scusa” nel dirlo si appiattisce
contro lo sportello, mi dispiace essere stato cattivo e in questo momento provo
una tenerezza immensa nei suoi confronti.
“Non volevo, scusami…E giusto per
dovere di cronaca, mi sei piaciuto prima mentre ballavi”
“Grazie…per curiosità, perché eravate
li stasera? Il tuo amico mi sembra abbia accennato ad una festa”
“L’addio al celibato, giovedì mi
sposo”
“Non scherzavi prima allora…”
“No, stiamo insieme da un anno,
si chiama Saxa ed è bellissima”
“Congratulazioni” e poi per il
resto del viaggio non ha più detto una parola.
Una volta arrivati sotto il suo
appartamento, fermo l’auto e mi volto verso di lui con un sorriso. Si slaccia
la cintura, poggia la mano sulla maniglia ma poi cambia idea mi prende il volto
tra le mani e mi bacia. C’è impeto nel suo gesto, mi lecca le labbra, le
dischiude con la lingua e cerca la mia. Inizialmente rimango passivo, sotto
schock ma poi porto una mano sul suo collo per tirarlo più a me mentre lo
assaporo e i nostri denti si scontrano, le lingue danzano e le sue labbra sono
succose come pesche, ma più dolci ancora ed ha un sapore completamente diverso
da quello che mi aspettavo. Il bacio è passionale, per nulla delicato e mentre
mi stacco quel poco per respirare non vorrei fare altro che baciarlo ancora, e
così mi impadronisco di nuovo delle sue labbra divorandole e questa volta sono
io ad approfondirlo, sono io ad avere il controllo. Quando l’aria inizia a
diventare una priorità ci stacchiamo, e sorride.
“Sai dove trovarmi” dice lasciandomi un bacio sulla guancia per poi scendere dall’auto e andare verso il suo portone.
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Note dell'autrice: ehm..ehm...*si nasconde* mi dispiace per questa cosa, ma avevo questa idea in testa di Nasir stile Kazaky , se non li conoscete sono questi http://www.youtube.com/watch?v=hiE8sC5GtCY
E la Nagron week mi ha dato la possibilità di provarci, poi non sò cosa sia ben venuto fuori, ma l'idea di un Agron etero concupito da un Nasir su un tacco 14, e il kajal mi piaceva troppo. <3