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Autore: lena30    28/03/2014    5 recensioni
Il vero amore può sconfiggere la morte perchè è capace di sopravviverle ... perciò l'amore conta ... come nella omonima canzone .... E' la storia di Gabriel e Claudia forse narrata con una maggiore attenzione ai loro pensieri, alle loro emozioni alla loro essenza ... spero di riuscirci ... siate clementi ... è la mia prima storia.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Claudia Munari, Gabriel Antinori
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta
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L’amore conta
I
Poteva individuare il momento esatto in cui aveva avuto ancora la possibilità di scegliere, lo conservava limpido e chiaro nei meandri della memoria come accade per quegli istanti che non si sa bene per quale motivo, rimangono impressi indelebilmente nel ricordo….
Erano reduci da una giornata complicata e cercavano di riemergere alla vita dopo aver visto l’inquietudine, il mistero di quei terribili disegni, l’atmosfera tetra di quel collegio e quelle ragazze che cercavano invano di sfuggire alla cupezza di quel luogo …. ed una vi era sfuggita davvero, recandosi verso un viaggio senza fine e senza ritorno…
Ricordava quella sera, quella cena, il viso di lei illuminato dalla luce fioca del ristorante, il vino che lo aveva reso più leggero, la sua voce che gli raccontava di sé, della sua vita, dei malesseri e dei dolori di un’inquieta adolescenza, trascorsa in un collegio, del proprio desiderio di sapere, di conoscere, di ascoltare, quasi a voler scavare nei declivi della sua anima.
E poi, la passeggiata lungo le vie della città, il buio che li avvolgeva complici, l’aria pungente della notte scesa su Roma, ancora le sue parole, il suo stupore nell’essersi lasciata andare a confidenze così intime con un quasi sconosciuto … e lui che dentro sentiva di essere legato a lei in maniera quasi surreale e si sentiva avvolto dalle volute di quel vincolo quasi avvertendo su di sé gli effetti di quel monile maori che lei indossava sempre …, vittima di un legame che sfugge a qualsiasi convenzione, a qualsiasi definizione.
Lei poi lo aveva fissato con un’aria strana, maliziosa e birichina ad un tempo, come fosse consapevole di star per fare una sciocchezza ma nello stesso tempo fosse incapace di fermarsi … si era avvicinata a lui e poi lo aveva baciato …
Lei aveva indugiato sulle sue labbra con gli occhi chiusi …. con una strana fermezza, presa dal suo intento e dall’impulso irrefrenabile di prendersi ciò che voleva … certamente si aspettava una sua reazione … nessuno probabilmente era riuscito a resisterle … era bella Claudia ed era stimolante, intelligente, conturbante, un vortice dal quale lui si era sentito quasi travolto ….
Aveva sentito il suo profumo, la morbidezza delle sue labbra, la sentiva vicina, quel corpo morbido e flessuoso che, malgrado la sua condizione, non aveva potuto fare a meno di ammirare, di trovare estremamente gradevole ed attraente … ma era rimasto inerme per la sorpresa e per il tumulto di emozioni che aveva sentito crescere dentro di sé …. avrebbe voluto stringerla ed approfondire quel contatto, assaggiare il suo sapore … aveva chiuso gli occhi … avrebbe dovuto respingerla ma non l’aveva fatto e poi improvvisamente così come era cominciato, lei si era staccata da lui che era rimasto immobile, incapace di muoversi, di parlare, di fare qualsiasi altra cosa se non fissare inebetito le sue labbra, i suoi occhi ancora sconvolto dalla consapevolezza del potere che lei poteva avere su di lui…
Gli aveva chiesto scusa e lui, ancora incapace di articolare parole, aveva fatto un silenzioso cenno di diniego cercando di farle capire che non doveva scusarsi, non aveva bisogno di scusarsi ma non sapeva nemmeno lui il perché … anzi lo sapeva ma in quel momento era incapace di ammetterlo persino con se stesso, quel bacio, quel contatto fugace e quasi rubato gli era piaciuto immensamente  e non era giusto che lei si scusasse quando era lui ad avvertire maggiormente di aver peccato perché, nel momento stesso in cui lo aveva sperimentato aveva capito di averlo desiderato anche lui ….
La aveva accompagnata a casa e per tutto il tragitto aveva avvertito in maniera quasi dolorosa la sua presenza mentre dentro di sé cominciava ad infuriare la guerra tra la ragione ed il buon senso che gli suggerivano di dirle addio ed una forza spaventosa, incontrollabile che gli faceva apparire insopportabile l’idea di un vita senza il suo viso, i suoi occhi, la sua voce, il suo modo quasi irriverente di contrastarlo sempre quando lei contrapponeva la sua razionalità alle ragioni della fede … forse si in quel momento avrebbe ancora potuto scegliere e rinunciare a lei ma la sola idea lo atterriva perché gli faceva sembrare tutto così noioso, buio ed estremamente banale…
Aveva barato con se stesso, dicendosi che si trattava di un rapporto di nascente amicizia, che in fondo le sue competenze e la sua professionalità potevano essergli di aiuto nel suo lavoro e che avrebbe stroncato sul nascere ogni altra emozione, sentimento o desiderio… 
Così quando lei aveva tentato di restituirgli il casco convinta che non si sarebbero rivisti mai più, lui l’aveva invitata a tenerlo per una prossima volta … in realtà si era arreso a quella forza incontrastabile …. e da allora non aveva più potuto fare a meno della sua presenza, dei suoi consigli, della sua sottile ironia, del suono cristallino della sua voce, di tutto quello che era semplicemente “lei”.
O forse il momento in cui avrebbe potuto ancora tirarsi indietro risaliva ad un istante ancora precedente, quando uno strano scherzo del destino gli aveva posto dinanzi agli occhi l’annuncio della presentazione di quel libro e quando aveva letto il nome dell’autrice aveva solo pensato ad una curiosa coincidenza … era convinto che le loro strade si fossero divise per sempre dopo che le circostanze di quell’insolito fenomeno di levitazione li avevano portati entrambi lì, in quel luogo sperduto, a cercare di capire e di aiutare quei due sfortunati bambini, ognuno con il proprio modo di fare, con le proprie convinzioni, lui con la forza della fede e lei con il suo incrollabile scetticismo che la portava a credere sempre e comunque che doveva esserci un’altra spiegazione.
Ma quando aveva saputo che lei era lì a presentare il suo libro non aveva saputo resistere alla tentazione di rivederla, eppure avrebbe dovuto capire già allora che quello strano magnetismo che lo attirava verso di lei come una calamita verso il suo magnete avrebbe portato delle conseguenze inimmaginabili e soprattutto tanto dolore….
Non aveva saputo o forse meglio non aveva voluto dare un nome a quello strano senso di benessere che gli trasmetteva la sua sola presenza, il solo pensiero di lei … a volte pensava di essere stato semplicemente ammaliato da lei … come non gli era mai accaduto in tutta la sua vita, nemmeno prima degli anni del seminario … ricordava perfettamente che i turbamenti dell’adolescenza non avevano mai fatto vacillare la sua vocazione che era rimasta ben salda anche di fronte alla consapevolezza della possibilità di una vita diversa nella quale avrebbe potuto scegliere di amare e di essere riamato come un uomo qualsiasi … ma niente, pur essendo perfettamente consapevole ed in qualche modo non completamente indifferente rispetto alla gradevolezza di un aspetto femminile non aveva mai desiderato niente di diverso del cammino della sua fede spirituale   … e adesso invece … aveva rinunciato a cercare di dare una spiegazione razionale al tumulto di sensazioni che gli agitavano l’animo ed aveva deciso, più o meno consapevolmente di vivere alla giornata e di prendere quello che era possibile prendere da lei senza rinunciare a se stesso…  sapeva che era un scelta egoistica ma in fondo pensava di non far male a nessuno soprattutto di non far male a lei … sicuramente lei non provava le stesse cose e quel bacio rubato forse per lei era stato solo un capriccio, il modo per soddisfare una curiosità….
A volte, irritato con se stesso, dava la colpa a lei senza un reale motivo, anche perché era consapevole che Claudia non aveva usato armi femminili con lui, non era stata e non era per carattere allusiva o sfacciata, non c’era niente di costruito o di artificioso nei suoi modi e ciò malgrado ai suoi occhi sembrava circondata da un’aura di fascino così sottile ed allo stesso tempo così innegabile da renderla enormemente provocante e seducente in un modo totalmente inconsapevole …. persino  quando trangugiava quell’orribile cibo spazzatura, lui la trovava irresistibile…. 
  
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