Fanfic su attori > Emma Watson
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Autore: ehiesisto    29/03/2014    3 recensioni
Una ragazza di nome Emma che non sta passando il periodo più bello della sua vita, anzi. E' in un periodo buio, dove sta vedendo solo del dolore. E' simpatica con chi conosce, ma acida con il mondo.
Ha una passione: il canto. Ma riuscirà ad esaudire un giorno questo suo desiderio?
Ha diciassette anni, ma non è come tutte le altre. I suoi genitori non li vede mai. Sono sempre in giro per il mondo. O forse nella sua città. Chi lo sa.
Fatto sta che per questo si è creata una specie di barriera verso il mondo.
Vorrebbe uscire dal periodo in cui è entrata, ma chi lo sa, ci riuscirà? Soprattutto da sola?
Lo scopriremo, forse, presto. :-)
Genere: Comico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
‘’Ehi, ti va di amarci talmente tanto da far invidia al mondo?’’
Mi soffermo a guardare l’album dei ricordi. Io da piccola, con i miei genitori. Quando mi amavano. Si, mi amavano perché ora non ho tracce di loro da più di due anni. Più volte ho provato a chiamarli, ma senza avere risposta. Mi sono sempre chiesta dove sono scappati. Sono scappati da me perché anche loro si sono resi conto di aver messo al mondo un errore.
Sono un errore per tutti, anche per i miei genitori. Sono un disastro. Più volte mi sono chiesta cosa ho di sbagliato. E forse a questo ho trovato la risposta adatta. Sono io lo sbaglio. Io sono tutta sbagliata. Chissà dove sono. Forse saranno dall’altra parte del mondo, magari a Londra. Mamma amava Londra. O forse in Spagna. O magari a Napoli, dai miei nonni. Oppure sono proprio qui, dietro l’angolo. Più volte ho voluto che al mio compleanno mia madre o mio padre mi chiamassero per gli auguri, ma no. Non è avvenuto.
Più volte ho desiderato un abbraccio. Un abbraccio caloroso di una mamma. Un abbraccio del tipo ‘’non ti preoccupare tesoro mio, torno presto ’’, ma non un abbraccio d’addio come qualche anno fa. Anche uno sgrido da parte di papà se tornavo troppo tardi a casa. Vorrei una vita normale, come tutte le ragazze della mia età, ma invece no. Io sono sola.
Chiudo l’album e lo riposo nella libreria un po’ impolverata, ma chissenefrega. Tanto ci abito solo io, a trovarmi viene solamente Tina, la mia metà.
Lei è l’unica che sa tutto di me. Le mie paure, le mie sofferenze, il mio passato che non racconto mai a nessuno. E’ il mio punto di riferimento. E’ l’unica persona che sa che mi taglio ormai da anni. E’ la mia spalla. La persona che anche se la chiami alle 03:00 del mattino, non ti manda a quel paese, ma corre subito da te se stai male.
E’ l’unica cosa più bella che mi sia capitata in questa vita. E io non la merito. Non la merito perché non sono in grado di darle ciò che meriterebbe, ma nonostante questo, mi è rimasta accanto. Con i miei difetti. E’ rimasta accanto a me sempre e comunque.
Mi squilla il cellulare e lo prendo. E’ lei. Sorrido e rispondo.
T: ‘Biondaaa!’ – urla dal telefono facendomi quasi saltare un timpano.
E: ‘Si dopo questa devo andare solo da amplifon! Che ti urli?’
T: ‘Niente, sono contenta!’
E: ‘Cos’è successo?’
T: ‘Mi sono venuti tutti gli esercizi di matematica!’
E: ‘Se? Io non ho nemmeno aperto il libro’ – dico provocandole una risata.
T: ‘Allora facciamo una cosa. Stasera vieni da me a dormire e ti copi gli esercizi’
E: ‘Va bene tesoro’
T: ‘Ah ci sarà anche un amico di mio fratello, non ti dispiace vero?’
E: ‘No no, ma non è meglio qui allora?’ -  dico sperando in una sua risposta positiva.
T: ‘No dai, vieni qua! Mamma vuole vederti!’ - ecco appunto.
E: ‘Va bene’
T:  ‘A stasera tesoro!’
E: ‘A stasera!!’ – la saluto e attacco.
Sospiro e decido di fare un giro un po’ al parco per svagarmi, apro l’armadio e prendo qualcosa. Un paio di jeans con un maglione largo penso che possa andare più che bene. E’ primavera, ma fa ancora freddo.
Mi infilo sotto il getto di acqua calda e mi lascio cullare dalle gocce. Appoggio la testa sulle mattonelle e mi rilasso un po’, lasciando andare tutti i pensieri. I miei genitori, quei leggeri tagli che ho sul polso.
Ogni taglio ha una storia. Storie che conosco solo io, alcune non le conosce nemmeno Tina. I tagli sono la mia storia.
Dopo un venti minuti circa esco dalla doccia e asciugo i capelli per poi mettere gli indumenti che avevo preparato.
Spruzzo un po’ di profumo ed esco.
Meta: parco.
  
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