Emily si svegliò con un grosso mal di testa. Con fatica portò una mano sulla sua fronte e chiuse gli occhi. Aveva bisogno di un'aspirina e al più presto. Lentamente riuscì a sedersi sul suo letto e a tirar via le coperte. Barcollando scese al piano inferiore e, dopo essere entrata in cucina e essersi assicurata che sua madre non ci fosse, si diresse direttamente verso la credenza. Aprì lo sportello destro, interamente dedicato a ogni tipo di medicina che sua madre Pam considera di prima necessità in caso di bisogno, rovistò qualche secondo e tirò fuori vittoriosa la scatola contenente l'aspirine. Vista l'intensità del suo mal di testa decise di ingurgitare velocemente un bicchiere di latte poiché sapeva quanto potessere far male assumere farmaci a stomaco vuoto. Solo successivamente prese due pillole e le accompagnò con una generosa sorsata di acqua.                            
Era stata una stupida a ubriacarsi la sera precedente durante la festa.  Era devastata, é vero, Maya l'aveva lasciata perché stanca dei suoi segreti e delle sue risposte evasive. Emily stava quasi per dirle la verità su A, ma poi aveva preferito tacere per non mettere a repentaglio la vita della sua amata. Una volta rimasta sola, si era versata automaticamente un bicchiere di rum e cola, senza un motivo preciso. O forse, perché al suo interno si sentiva improvvisamente arida e voleva che quella odiosa sensazione sparisse. Fatto sta che, dopo il terzo bicchierino non ricordava quasi niente tranne il fatto che le era venuto un gran sonno e ubriaca si era agirata per tutta la casa di Andrew, il proprietario della casa in cui si teneva la festa. Si ricordava a malapena di aver trovato un letto con odiosa coperta tutta fiorata e di essersi distesa. Aveva chiuso per qualche secondo gli occhi con la chiara intenzione di dormire ma il pensiero di Maya era troppo forte e allora aveva iniziato a parlare da sola. Poi, doveva essersi addormentata perché ricordava solo che Spencer e Hanna l'avevano scossa fortemente per accettarsi che stesse bene. Dovevano essere state loro a riportarla a casa, aveva un vago ricordo di Aria che in piena notte armeggiava con la porta di casa sua. L'aspirina iniziò a fare effetto e Emily ne beneficiò.                   
Stando meglio tornò in camera sua e chiamò Spencer per chiedere scusa del suo comportamento immaturo della scorsa notte e per sapere se almeno le sue amiche avevano scoperto qualcosa su A. Poco prima di finire la composizione del numero di casa Hastings,  Emily ricevette un messaggio da un numero privato.  

Essere una stronzetta non ti basta più?                
Ora anche puttanella e traditrice?
-A-

A aveva colpito ancora. Peccato che questa volta Emily Fields non capì il senso del messaggio.  Ma, forse, lo avrebbe capito a breve.

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Il tempo trascorse abbastanza velocemente tanto che passò quasi un mese e mezzo;  Emily poté tornare alla sua vita quotidiana: scuola, amiche, litigi con sua madre, indagini su A e nuoto. Anche se si potrebbe desumere per ovvi motivi che fosse A la cosa più difficile per Em da gestire, non era così.  Quello o quella psipatico, grazie al cielo l'aveva lanciata un po' pace finalmente. Purtroppo,  il suo problema era il nuoto. Non era in forma e i suoi tempi erano nettamente calati nelle ultime due settimane. La sua coach era visibilmente preoccupata perché vedeva la sua campionesse sempre pallida e stanca .                                                                                
Quando, però, vide che Emily vomitò la sua colazione per la seconda volta in quella settimana prese in mano la situazione.  "Fields, voglio che tu ti faccia visitare dal dottore immediatamente. E'chiaro che non stai bene e che questo incide su i tuoi risultati sportivi."           
L'accompagnò lei stessa circa dieci minuti dopo. La visita fu molto meticolosa e a Emily sembrò molto strano; aveva, per caso, contratto qualche virus o batterio pericoloso. Le fu fatto un prelievo di sangue, le venne controllata la pressione, il torace e infine il ventre. Il dottore, mentre tastava con professionalità la parte inferiore all'ombelico, scosse per l'ennesima volta e si tolse nervosamente i guanti. Emily iniziò ad andare nel panico.                      
"Aspettiamo  il risultato delle analisi" disse solo. L'attesa si protrasse per una decina di minuti, poi, l'assistente del dottore entrò nello studio e consegnò al dottore la cartelletta con i risultati. Il medico l'aprì e sospiro pesantemente.   "Beh? Allora? Ci dica cos'ha scoperto." chiese la coach, che come Em era stanca di essere tagliata fuori.
"Se ho una qualche malattia o infenzione me lo dica, dottore." supplicò quasi Emily.                        
Il dottore la guardò dritta negli occhi e le rispose: "Oh no, signorina. Nessuna malattia.  Lei è semplicemente incinta."  

Angolo autore:

Buona sera a tutti! Ecco a voi, un mio pazzo progetto che frullava nella mia testolina bacata già da qualche mese. Ho avuto il coraggio di scrivere questa storia solo ora e per di più dal cellulare e in poco più di un'ora. Spero vivamente che non sia una schifezza e che non ci siano errori gravi,  perché la revisionerò solo domani. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate: può essere considerata una storia seria o il risultato di pazzia notturna? Un bacio da deny1994