Sharpay è convinta adesso, ora più che mai sa di fare la cosa giusta,
di avere accanto la persona giusta, quella persona che l’aveva ascoltata e per
primo non l’aveva giudicata come una vipera velenosa, Chris aveva avuto
un’idea, un’idea che all’inizio l’aveva sorpresa, sconcertata, confusa, l’aveva
fatta riflettere e alla fine, per la prima volta, le aveva fatto capire che era
stata fermata poco prima di imboccare la strada errata, quella che non avrebbe
portato a niente.
L’idea di Chris era favolosa, una vera ispirazione per lei e per tutta
la scuola, una storia nuova per il musical, una storia vera, ma questo lo
sapevano solo pochi, quei pochi erano, oltre al suo creatore e Sharpay, Kelsie
e Ryan.
La prima era stata subito entusiasta e anch’ella aveva iniziato subito
a ingegnarsi con nuove proposte, era tornata a casa dei suoi genitori e, chiusa
in quella che era la sua camera qualche anno fa, si era buttata a capofitto fra
ricordi del lice, alla ricerca di qualcosa di molto speciale, qualcosa che
aveva inventato lei per i suoi amici, quando li trovò, sorrise, con le lacrime
agli occhi.
Il secondo era rimasto un po’ inebetito, non se l’era aspettato, ma
alla fine aveva capitolato e con un ardore che lo sorprendeva, passava interi
pomeriggi su quel palco che aveva tanto amato, in compagnia di ragazzini che lo
idolatravano.
Sharpay si era subito resa conto che i soli figli di Taylor e
Gabriella, non bastavano, perciò rifece le audizioni e scelse altri ragazzi. La
prima era Camy, una bionda ragazza con uno spiccato ed innato, talento per il
canto, la danza e la recitazione, questa fu affiancata da un ragazzino biondo,
un ballerino provetto, Danny, a loro si aggiunsero Carmen e James,
rispettivamente una bella ragazzina con la pelle scura e il volto morbido, e un
giovane cantante con il fisico asciutto di un giocatore di basket. Con Joy e
Corbin, questi ragazzi, formavano i protagonisti del musical.
Ai genitori di tutti è nascosto questo progetto megagalattico che
coinvolge professori di letteratura, come di arte, musica, ginnastica,
costumisti, truccatori, parrucchieri, insomma è diventato il segreto della East
High, anche il preside non immagina quello che c’è sotto a tutto questo
trambusto, ma egli non crede molto nel talento della sua maliziosa
professoressa di Letteratura, per questo motivo non se ne preoccupa.
Il tempo passa, all’inverno si sostituisce la primavera e poi arrivano
anche i primi raggi di sole estivi, la scuola è in subbuglio per lo spettacolo,
tutti desiderano vederlo, sentirlo, i piccoli attori sorridano otto i baffi ai
genitori mentre consegnano loro i biglietti e li pregano di esserci, perché
quel loro amico reciterà, una bugia decisa insieme agli altri per non
insospettire mamma e papà.
Quando una sera, Joy corre a casa con i biglietti del musical nello
zaino, è radiosa ed emozionata, un po’ preoccupata di non saper mentire alla
madre, dopotutto quello che doveva interpretare era un ruolo importantissimo,
come avrebbe fatto a nasconderglielo??
“Mamma!!!” gridò una volta a casa, gettando lo zaino
a terra e frugandoci dentro frettolosamente.
“Ciao cucciola!” la saluta Gabriella
abbracciandola con un sorriso triste, l’ha da un po’ quest’aria malinconica,
osserva un po’ dispiaciuta Joy, ma poi non ci pensa e con gli occhi luminosi le
porge i due biglietti che teneva nascosti dietro la schiena.
“Mamma a scuola fanno un musical, ci vieni a vederlo? C’è Mary che
canta!!!” chiede tutto d’un fiato, è talmente nervosa che
non si accorge dell’espressione che prende il volto della madre.
Gabriella è incredula, il musical della East High...chissà perché, dopo
che se ne era andata, aveva creduto che non l’avrebbero più fatto…
Nostalgia, dolore, ricordi, amore, tristezza, tutti questi sentimenti
si mescolano nel ventre della ragazza, la quale non sa dire di no al faccino
elettrizzato della sua bambina, per questo motivo le sorride e l’abbraccia
annuendo.
“Bene!!! Ma anche Chad!!!” aggiunge Joy non ancora
soddisfatta.
“Certo che verrà Chad, figurati se se lo perde!!”
Gabriella ha ragione, quando Chad torna a casa, viene accolto anche lui
dalla bambina, che saltella contenta, in preda ad una felicità che stupisce un
po’ i due adulti, ma entrambi sono troppo immersi nei loro ricordi per farci
caso.
-*-
A casa Bolton, invece, Corbin tarda a dare la notizia alla madre e a
Troy, è troppo imbarazzato e certo di non riuscire a mentire alla mamma
guardandola negli occhi, e poi, che figura avrebbe fatto quando lo avrebbero
visto sul palco? Lui, Un giocatore di Basket, il capitano!!!! Alla fine però,
durante la cena, non può fare a meno di accennarlo, con gli occhi bassi sul
proprio arrosto e una voce che vorrebbe dire
“Io-sono-troppo-figo-per-un-musical”
A Troy vanno di traverso le patate al forno e inizia tossire, mentre il
volto diventa violaceo. Taylor balza in piedi e lo aiuta a non soffocare con
qualche pacca sulla schiena, mentre suo figlio li osserva stupito.
Quando Troy si riprende lo guarda negli occhi e gli chiede “Un
Musical?”
“Sì” risponde lui disinteressato “Una cavolata, però il mio amico
Jhon canta e siccome vi conosce, mi ha chiesto di invitarvi” Corbin si
stupisce della propria disinvoltura nel mentire, ma non dice nulla e niente
trasparisce dal volto.
“Certo che verremo” lo rassicura Taylor con un
sorriso dolce, nel suo cuore uno strano benessere dovuto alle memorie di quel
periodo bellissimo, le riscaldava ogni pensiero.
“Sì, ovviamente” aggiunge Troy dandole
manforte mentre stacca un pezzo di pane, anche nel suo volto si disegna un
sorriso nostalgico “Ma com’è che si chiama questo musical?” domanda, sperando
nell’inconscio di sentire rispondere “Twinkle Town”
“Si Chiama High School Musical”
“Oh, bello” si complimenta Taylor radiosa, davvero
un bel nome.
-*-
Il 10 giugno giunge con inaspettata rapidità per attori e registi, che
erano stati perennemente occupati nelle prove dell’ultimo minuto, stressati
fino al limite del possibile, avevano assistito a crisi d’ansia sfociate in
pianti disperati, sedati velocemente da una Sharpay abituatissima a questo tipo
di reazione. Kelsie invece consola e rassicura con dolcezza gli attori,
consiglia di immedesimarsi nei personaggi, anche loro, dice, erano stati in
pena quanto i ragazzi, ma alla fine ce l’avevano fatta.
Ryan è il più ammirato e su di lui le studentesse, creano fantasie
romantiche che lo lasciano incredulo e fanno ridere Kelsie, la quale gli è
sempre accanto, sia per dovere, quando lui balla lei suona, sia per piacere,
non sono rare infatti, le uscite dei due, mattutine, pomeridiane, ma
soprattutto serali, tutto ciò dava sui nervi al povero Jason, ma lei non se ne
cura, capisce che fra lei e Ryan sta tornando quel rapporto di dieci anni fa,
quando poco c’era mancato che non gli confessasse quello che provava e che
forse, prova ancora.
Anche Chris e Sharpay escono spesso insieme, inizialmente la scusa
ufficiale era il lavoro, poi, con il passare del tempo, non c’è stato più
bisogno di usarla, sia perché nessuno ci credeva più, sia perché quella che era
amicizia si è trasformata in qualcosa di più profondo, fatto di baci, carezze,
abbracci, chiacchiere, esserci sempre, aiutarsi a vicenda, ridere insieme.
Qualcosa che entrambi stavano per chiamare amore.
La sera del 10 giugno dietro le quinte del palcoscenico si realizza un
putiferio, c’è chi urla, chi scorre febbrilmente le pagine del copione, chi si
sta facendo truccare e pettinare, chi ripassa le note, c’è anche qualcuno
talmente privo di pudore che corre a perdifiato senza né il proprio costume né
i propri abiti quotidiani, seminudo in pratica. Kelsie, Ryan, Sharpay e Chris
si danno da fare per tranquillizzare tutti, non è facile soprattutto quando
anche loro vengono colti dal panico, ma in fondo sono loro gli adulti
responsabili.
Le tribune intanto si stano riempiendo di un fiume di genitori e
altrettanti studenti, giunti tutti per vedere il fantastico Musical, ogni
biglietto ha un numero, assegnato alla poltrona.
Quando Taylor e Troy arrivano, cercano sulle poltrone il numero 5 è il
7. Li trovano in prima fila e contenti si siedono, persi nell’osservazione di
quel luogo sacro.
Gabriella e Chad arrivano pochi minuti prima dell’apertura del sipario,
con Chad, avrebbe detto in seguito la morettina, è impossibile, arrivare
puntuali, i loro numeri erano rispettivamente 8 e 4, in prima fila. Nel
semibuio li trovano e si siedono, imbarazzati, poi si voltano per dare
un’occhiata ai propri vicini e si ritrovano a fianco di Troy e Taylor.
“Ciao..” li saluta Troy con finta naturalezza
“Ciao” gli risponde Gabriella arrossendo “Che
coincidenza eh?” dice poi balbettando con un sorriso.
“Mi sa che è più di un coincidenza”
ribatte Taylor cercando di evitare lo sguardo pesante di Chad.
Il sipario si apre, mostra una scenografia fatta di festoni, luci e
colori, pare una festa, sulla scena, entra una ragazza bionda, alta, slanciata,
bella, di una bellezza radiosa e soddisfatta, entusiasta e nervosa, la regista.
“Sharpay Evans” sussurra Chad osservandola esterrefatto
come i tre al suo fianco.
“Buonasera a tutti” esclama Sharpay “Mi
chiamo Sharpay Evans, sono una professoressa di Letteratura, ma prima ero una
studentessa, come tanti di voi ho frequentato questa scuola e quando ci sono
tornata e ho scoperto tante cose, ho deciso di riprendere la tradizione del
Musica che era tanto in voga ai miei tempi.” Parla con serietà con il
cuore, con la mente tutti pendono dalle sue labbra luccicanti “Ho
scelto questa storia, perché è una parte di me e anche di molti di voi, una
parte indimenticabile ma che alcuni fingono mai successa, non sanno però che il
loro sangue, la loro esperienza vive nei loro bambini ed è solo per merito loro
che ora questo racconto è stato portato qui…grazie!”
Il pubblico applaudisce, un po’ confuso dal discorso enigmatico della
prof, alcuni sono colpiti proprio dall’identità della prof, ma nessuno può
commentare, perché le luci si spengono, il sipario si chiude e poi, si riapre.
Ora è popolato da molti ragazzi, felici, come previsto, festeggiano, si
fanno gli auguri, un pio di microfono stanno al centro del palco.
“Vediamo a chi tocca!” esclama un ragazzino. Alle
sue parole torna il buio, due fasci di luce girano per la sala e tornano sul
palco, andando ad illuminare due ragazzi, il primo, intimidito, iene lanciato
di fronte al primo microfono, ogni sua lamentela è ignorata, mentre la luce
torna, la seconda, con in mano un libro, è spinta al suo fianco, si stringe i
gomiti guardandosi intorno con i grandi occhi blu. James e Joy.
La musica parte, James si avvicina al microfono e sussurra, impaurito.
“Living in my own world
Didn't understand
That anything can happen
When you take a chance”
È subito il
turno di Joy che, entrata perfettamente nella parte, come se l’avesse vissuta
davvero, è spaventata quando canta
“I never believed in
What I couldn't see
I never opened my heart
To all the possibilities “
Sotto lo
sguardo di James che la osserva impressionato, da bravo attore.
I due
cantano con forza, ardore, passione sempre crescente, si divertono, intonati
come nessuno si aspetta, nel pubblico i numeri 4,5,7,8 li guardano senza
riuscire a spicciare parola, un flusso incontenibile di ricordi li ha sommersi,
non hanno nemmeno il coraggio di guardarsi e poi il 4 e il 5 si trattengono dal
gridare quando la canzone appassionata termina, i due cantanti si guardano
sorridenti.
“Troy!” si presenta lui porgendole la
mano radioso.
“Gabriella!” risponde lei stringendola e
sorridendo a sua volta.
“Oh mio Dio” esala Taylor voltandosi verso i veri Troy e Gabriella,
bianchi come stracci slavati. Dopo si volta gira verso Chad, se la storia
prosegue in questo modo, fra poco arriverà anche il loro turno.
La sceneggiatura cambia, ci sono tanti armadietti rossi e tanti ragazzi
che rispondono all’appello di una donna grossa, bionda ed eccentrica, fra di
loro ci sono anche Corbin, Camy, Danny e Carmen, poi entra in classe di corsa
Joy, cioè Gabriella, “Troy” la incredulo che sia lei, prende il cellulare e
chiama il numero della ragazza del Karaoke, squilla un cellulare.
La professoressa sbraita che non vuole cellulari, il cellulare di Troy
viene requisito e scatta la detenzione, anche quello di Camy che viene chiamata
Sharpay, quello della nuova arrivata, Gabriella Montez, anche loro quel
pomeriggio lo avrebbero trascorso con la prof, Corbin si alza e protesta ma la
prof, chiamandolo “Signor Danford” spedisce anche lui in punizione e così anche
Carmen, “Miss McKessie”per la docente.
Gli avvenimenti si succedono, Troy parla a Gabriella, incrociano
Sharpay, un rapido scambio di battute ironiche e sprezzanti, un riferimento al
Musical, poi in detenzione, Carmen, che interpreta Taylor, fa la conoscenza di
Gabriella, mentre Troy e Chad si riposano su un albero di cartone.
Entra il professore di ginnastica, sbraita che quei due ragazzi devono
essere all’allenamento, così la scena cambia, in palestra, Troy è al centro,
Chad al suo fianco e la musica parte di nuovo, una coreografia condita con
palloni da basket.
“Coach
said to fake right
And break left
Watch out for the pick
And keep an eye on defense
Gotta run the give and go
And take the ball to the hole
But don't be afraid
To shoot the outside "J"”
Troy canta i
suoi sentimenti, la sua confusione, quel sentimento nuovo che da lì in poi non
lo avrebbe più abbandonato.
Poi qui provini, i primi, Sharpay e Ryan che dopo alcune esibizioni
ridicole fanno la loro entrata, al piano sta una donna giovane, quella non
cambia mai.
Kelsie, la vera Kelsie.
“It's hard to believe
That I couldn't see
You were always there beside me
Thought I was alone
With no one to hold
But you were always right beside me”
Sono
divertenti, esaltati, bravi, e fanno ridere il pubblico, quasi tutti, certo non
I Quattro in prima fila, ancora pallidi.
I provini
sono terminati, ma dal nulla compaiono Gabriella e Troy, hanno deciso di
provarci anche loro, solo con Kelsie, che accetta amorevolmente, come aveva
fatto nella realtà, cantano le stesse parole di Sharpay e Ryan, ma con un
amore, una passione che non competeva con quella dei gemelli.
Vengono
selezionati, il giorno successivo a scuola, Sharpay che grida, ma non è l’attrice,
bensì la vera professoressa dietro le quinte che doppia quello strillo unico,
Chad e Taylor esterrefatti, non trovano di meglio che mettere i bastoni fra le
ruote, ma così, si conoscono, si piacciono, si innamorano, nel silenzio, senza
che nessuno se ne accorga, non hanno il coraggio di farlo alla luce del sole,
ma non per questo sono meno cotti. Non vogliono che si cambino le regole della
scuola, non si può, perché al segreto canterino di Gabriella e Troy seguono
quello culinario di Zeeke, quello danzerino di Martha e infine quello
strumentale dello sketer.
“No, no, no, nooooooooooo
No, no, no
Stick to the stuff you know
If you wanna be cool
Follow one simple rule
Don't mess with the flow, no no
Stick to the status quo”
Succede
quello che doveva succedere, la rabbia, la web-cam, Gabriella che sente, vede,
piange, canta la sua tristezza con infinita tenerezza, tanto che fa commuovere
la tribuna, anche i quattro in prima fila.
“I thought you were my fairytale
A dream when I'm not sleeping
A wish upon a star
That's coming true
But everybody else could tell
That I confused my feelings with the truth
When there was me and you”
Poi
però Chad e Taylor comprendono il proprio errore, il proprio egoismo, così
decidono di confessare, Troy corre dalla sua amata, sale per la grondaia e lì,
le canta quella prima loro canzone.
Allora
lei lo perdona, fanno la pace e non solo loro. La scuola ha un’altra faccia,
addio divisioni, diversità, giudizi, per la prima volta i Wildcats si uniscono,
stanno insieme, Troy e Gabriella, Chad e Taylor, Zeeke, Jason e Kelsie, Martha.
Sharpay e Ryan
non sono disposti a perdere, scambiano il giorno delle audizioni facendolo conciliare
con quello del Decatlon e della partita, gli impegni immancabili dei loro
rivali,
Credono di
aver vinto ma non hanno fatto i conti con la potenza dei Wildcats, si
esibiscono con la divertente
Bop, bop, bop
Bop to the top
Slip and slide and ride that rhythm
Jump and hop hop ‘til we drop
And start again
Zip zap zop
Pop like a mop
Scoot around the corner
Move it to the groove
‘Til the music stops
Do the bop bop, bop to the top
Don’t ever stop
Bop to the top
Troy e
Gabriella ca la fanno, corrono e arrivano, implorano e ce la fanno, sono sul
palco, è il loro momento, c’è un attimo di esitazione ma poi si inizia, come
all’asilo, dicono, e cantano tutto quello che provano.
“We’re breakin’ free
We’re soarin’
Flyin’
There’s not a star in heaven
That we can’t reach
If we’re trying
Yeah, we’re breaking free
Oh, we’re breakin’ free
Ohhhh”
Hanno più successo di tutti gli altri, anche durante
la partita e il decathlon, dimostrano il loro talento, vincono, vincono.
Ora la scuola è unita, è felice, è più bella e
sfavillante che mai.
Together,
together, together everyone
Together, together, come on lets have some fun
Together, were there for each other every time
Together together come on lets do this right
Baci
abbracci, appuntamenti, l’inizio di tutto.
Lo
spettacolo finisce, Joy, James, Carmen, Corbin, Camy e Danny sono più
applauditi che mai.
Sharpay
torna sulla scena radiosa, insieme a Ryan, Kelsie e Chris, si inchinano,
sorridono.
“Grazie
a tutti!” dice Sharpay prima che il sipario si chiuda.
Il flusso di gente pian piano se ne va, chiacchierando sulla bellezza dello spettacolo, tutti a parte i quattro giovani in prima fila.
dopo millenni ecco il penultimo capitolo della fiction, dedicato alla mia sister bellissima che mi ha praticamente costretto a pubblicarlo!! Ti adoro sorell,a si la miglio del mondo, grazie anche a quelli che hanno recensito fino ad ora!!!
Baci al prossimo capitolo, l'ultimo!!!
Sinfony