Eccomi qui. The Queen
è ancora in pausa, ma ne approfitto per postare due drabbles, dedicate
rispettivamente a Buffy e a Spike, in un gioco di opposti
complementari. Eventualmente sto pensando di aggiungere una terza
drabble dedicata a loro come coppia (Lunga vita allo Spuffy! *w*)
Vediamo, intanto, come vi sembrano queste.
MORTE
Buffy; 90 parole, The Body.
In silenzio aprì la porta: un abbraccio di calore asfissiante le artigliò le ossa.
Buffy si tese, accecata dalla violenta luce del giorno, stordita dal frinire dei grilli. Deglutendo d’istinto riassaporò il retrogusto pungente del vomito. Sospirò, rivolgendo lo sguardo svuotato al giardino in pieno rigoglio.
Una farfalla bianca aleggiava leggermente tra i petali rossi, gialli, viola, e, negli steli, sulle corolle, nel cuore dei fiori pronti ad offrirsi alla primavera, le impronte nere degli insetti, i segni della prima decomposizione.
Tutto moriva, nel momento più perfetto, compiuto e immobile.
VITA
Spike; 105 parole, Grave.
Ore interminabili disteso sulla sabbia gelida, gli occhi pieni di lacrime, la pelle segnata dai morsi degli insetti divoratori.
Sfinito, sconfitto, battuto, Spike attendeva la prova che l’avrebbe reso più perfetto, meritevole agli occhi della donna a cui non osava rivolgere il pensiero, o morto, pugno di sogni e ambizioni gettati al vento.
La carcassa di un demone gli giaceva accanto, il bagliore della luna sulle ossa bianche e nello stomaco eviscerato come un’impronta di latte.
Sulle labbra sanguinanti una supplica – Madre, ti prego … - ed un tremito continuo, di disgusto e determinazione.
Nella notte buia e senza speranza lo sbocciare di un fiore.
MORTE
Buffy; 90 parole, The Body.
In silenzio aprì la porta: un abbraccio di calore asfissiante le artigliò le ossa.
Buffy si tese, accecata dalla violenta luce del giorno, stordita dal frinire dei grilli. Deglutendo d’istinto riassaporò il retrogusto pungente del vomito. Sospirò, rivolgendo lo sguardo svuotato al giardino in pieno rigoglio.
Una farfalla bianca aleggiava leggermente tra i petali rossi, gialli, viola, e, negli steli, sulle corolle, nel cuore dei fiori pronti ad offrirsi alla primavera, le impronte nere degli insetti, i segni della prima decomposizione.
Tutto moriva, nel momento più perfetto, compiuto e immobile.
VITA
Spike; 105 parole, Grave.
Ore interminabili disteso sulla sabbia gelida, gli occhi pieni di lacrime, la pelle segnata dai morsi degli insetti divoratori.
Sfinito, sconfitto, battuto, Spike attendeva la prova che l’avrebbe reso più perfetto, meritevole agli occhi della donna a cui non osava rivolgere il pensiero, o morto, pugno di sogni e ambizioni gettati al vento.
La carcassa di un demone gli giaceva accanto, il bagliore della luna sulle ossa bianche e nello stomaco eviscerato come un’impronta di latte.
Sulle labbra sanguinanti una supplica – Madre, ti prego … - ed un tremito continuo, di disgusto e determinazione.
Nella notte buia e senza speranza lo sbocciare di un fiore.