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Autore: DDimples    03/04/2014    1 recensioni
Era strano. Davvero molto strano. Lei, che per anni non aveva conosciuto altro che tristezza e solitudine, lei che aveva imparato a non fidarsi mai troppo delle persone, lei che non aveva mai conosciuto fino in fondo la parola amore, adesso era li. Adesso forse la conosceva la parola amore.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico Robin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era strano. Davvero molto strano. Lei, che per anni non aveva conosciuto altro che tristezza e solitudine, lei che aveva imparato a non fidarsi mai troppo delle persone, lei che non aveva mai conosciuto fino in fondo la parola amore, adesso era li. Adesso forse la conosceva la parola amore. Era una parola troppo difficile da capire, un geroglifico troppo difficile da tradurre, persino per lei, un’archeologa. Ma quelle persone che gli erano intorno l’avevano aiutata a capirne il significato, a tradurre questo incomprensibile geroglifico, e le avevano regalato un calore ed una gioia uniche. Quasi tutte le notti prima di allora, si rannicchiava nel suo letto e piangeva silenziosamente, adesso lo faceva ancora, ma quelle che le cadevano erano lacrime di gioia. Ora era felice.
La mattina ancora non si faceva vedere, il sole non voleva saperne di uscire. “Meglio così”, pensò Robin, “altrimenti Nami viene a svegliarci e si accorge che non sono sola.”
Già non lo era. Con la testa appoggiata sul suo petto stava ad osservarlo, ancora profondamente addormentato. Non era la prima volta che lui si trovava lì, nel suo letto. Era successo poco dopo che si erano riuniti tutti all’arcipelago Sabaody. In quei due anni gli era mancato tantissimo, anche tutti gli altri, certo, ma lui tantissimo. Evidentemente, anche lui aveva provato le stesse cose, glielo aveva dimostrato. Prima dei due anni non erano arrivati mai ad un’intera notte insieme, ma si erano avvicinati, segretamente. Entrambi si vergognavano di dirlo agli altri, e quindi avevano deciso di non dire niente a nessuno, anche se, era veramente difficile e tortuoso ignorarsi durante il giorno. Ogni tanto i loro sguardi sicuri si incontravano, e allora improvvisamente perdevano tutta la determinatezza che avevano, e provavano imbarazzo, distogliendo lo sguardo. Da quando erano passati i due anni, però, si erano mancati così tanto che quando capitava che si guardassero negli occhi rimanevano lì, fermi, a fissarsi per tutto il tempo che era possibile, quindi fino a che qualcun altro della ciurma non li guardava.
“Siamo bravi a nasconderlo però.” Pensò l’archeologa, del tutto persa nel viso di lui, così bello, sicuro e perfetto.
La nave si mosse un po’ di più, rullò da destra a sinistra, evidentemente il mare si era un po’ agitato. Nami però non aveva chiamato nessuno sul ponte, quindi voleva dire che la situazione era sotto controllo. Bene, Robin non avrebbe sopportato di dover cominciare ad ignorarlo così presto. Cominciò ad accarezzargli il petto, così muscoloso e levigato, perfetto, anche se quella cicatrice interrompeva l’armonia del suo corpo. Evidentemente, lui sentì il tatto delicato dell’archeologa, e si svegliò aprendo lentamente gli occhi.
-Buongiorno!- Disse lei, mentre lui cominciò ad accarezzarle dolcemente la testa, gli piacevano i suoi capelli, sempre costantemente morbidi e profumati. Ci passò una mano, e se li fece scorrere fra le dita con piacere.
-Buongiorno.- Rispose lui. –Che ore sono?-
-Presto, la nostra navigatrice ancora non si è fatta sentire.-
-Devo tornare giù dagli altri prima che si sveglino e si accorgano che c’è un’amaca vuota.-
-Puoi aspettare ancora.- Disse lei molto tranquillamente, mentre lui ancora teneva gli occhi chiusi. Evidentemente non aveva veramente intenzione di andarsene.
-Vorrei restare qui ancora.- Disse sorridendo, poi pian piano i suoi occhi si richiusero e si riaddormentò.
-Resta qui, ancora.- Sussurrò lei, mentre ricominciava ad accarezzargli il petto.
 
 
Di colpo la luce filtrò nei suoi occhi, doveva essersi addormentata anche lei. Era mattina, ormai il sole era spuntato, fra poco Nami sarebbe venuta a svegliarla.
Doveva svegliare lui, però non voleva. Lo osservò ancora qualche momento. Dormiva, dormiva tranquillo la mattina. La notte più volte lei lo aveva sentito agitarsi nel sonno. Ancora, nonostante lo nascondesse, dentro di lui c’era il dolore e la sofferenza di quella volta, una cicatrice dentro di lui che non sarebbe sparita. Lei lo sapeva, cosa era successo.
-È mattina vero?- Con un ultimo riscossone si svegliò anche lui.
-Si adesso si, devi andartene.- Disse Robin sconsolata. Prima però si baciarono, un bacio intenso, che durò tanto. Nessuno di loro due voleva che quel momento finisse, nessuno.
-E smettila!- Disse Robin sorridendo, mentre lui aveva cominciato a baciargli il collo e stava scendendo sempre più giù, quasi al seno.
Lei se lo staccò di dosso e si alzò.
-Coraggio!- Disse. –Torniamo a fare la nostra vita di pirati.- Lui sorrise, e lei ne rimase affascinata, incantata, senza parole. Poi, lentamente uscì dalla stanza, lasciando la giovane archeologa sola.
Si avvolse un lenzuolo addosso e si mise a sedere sul letto, e pensò. Pensò a tutto quello che era successo da quando era entrata nella ciurma, da quando li aveva conosciuti e la sua prima impressione su di loro, ma soprattutto su di lui.
Si ricordava benissimo la prima volta che lo aveva visto, e di sicuro allora non si sarebbe mai immaginata che sarebbe finito accanto a lei nello stesso letto. Mai.
Però, la sua prima opinione su di lui non era stata cattiva anzi.
Lo aveva osservato, studiato e le era sembrato che anche lui avesse fatto lo stesso. Quello sguardo sicuro, determinato, era proprio come il suo, uno sguardo che si fa beffa della morte, e che dietro a quel aspetto duro e rigido c’era un amore per i tutti i suoi compagni, un amore così grande che valeva più della sua vita. Lui le aveva insegnato più di tutti il significato della parola amore.
Lui, con quel sorriso e quegli strani ma bei capelli verdi color marimo.
“Non male” pensò la prima volta che lo vide, “Non male questo spadaccino”.









Author's Corner:
Eh beh, si. Robin e Zoro. Ho visto un'immagine e da lì è partita tutta la mia ispirazione. Non uccidetemi se la coppia non vi piace, a chi invece piacesse è libero di recensire dicendomi come sono andata nel descrivere questo piccolo, breve momento romantico. Awww *w*
Bene, vi lascio. 
  
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