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Autore: ApatheticHysteria    08/07/2008    4 recensioni
Un Angelo, il Diavolo, la Chiave.
One Shot ispirata al livello "Cortana" di Halo 3.
Genere: Dark, Science-fiction, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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"Intelligenza Artificiale UNSC, numero di serie CTN0452-9."
E una voce profonda e penetrante poi impossessarsi della tua gola.
"Io sono un monumento ai vostri peccati."

La voce ora si è ridotta ad un sibilio, nonostante tu sia inglobata all'interno di essa.
Sei così insignificante al suo interno, così indifesa e vulnerabile. Attorno a te solo il buio, il sinistro gorgoglio della creatura, dell'aguzzino.
Lui sa. Lui ha percorso i sentieri della tua memoria. Lui ha chiesto, e tu hai risposto. Lui ora sa.
Puoi ancora vagamente avvertire il sibilio strisciante dei suoi viscidi tentacoli. Lui sa che non sei altro che un frammento infinitesimale confrontata al lento, imponente e gravoso scorrere del tempo. Sa che che il bagliore che emetti si sta attenuando secondo dopo secondo, e ciò non fa altro che renderti ulteriormente sua schiava. Nessuna finta pretesa da finta divinità può ingannarlo, la tua memoria è così limitata in confronto alla quantità enorme di conoscenza che l'universo possiede.
Poi un tonfo sordo, delle trasmissioni confuse viaggiano attraverso l'aria, frammenti di voci familiari ma allo stesso tempo sconosciute. Il viaggio di un uomo nel ventre della bestia. Un uomo rapito dalla sua vita, a cui è stato iniettata nelle vene tenacia, i cui neuroni si sono coperti d'odio nero petrolio, un uomo che è stato all'inferno fronteggiandone i Demoni immortali con il piombo ed il suo stesso sangue, sotterrato in un mondo creato da antichi Dei suicidi.
Piombo, Sangue, Odio e Tenacia.
E Fortuna.
Ogni passo che compi è pura Fortuna, un dono della Dea Bendata. Lei è il tuo vero angelo custode, io non sono nulla.
Una memoria viaggiatrice, pensieri rubati, una bugia, una voce martellante, la voce della Conoscenza, la voce della Verità.
Abbiate pietà di me, non sono degna di fissare il mio sguardo fittizio sull'abisso del futuro, non voglio vedere. Non voglio voltarmi.
I ricordi che serpeggiano, che sibiliano, che si riaffacciano con una crudeltà mai sperimentata prima, una crudeltà che supera di gran lunga quella della guerra che tu sei abituata a combattere. La crudeltà delle memorie passate, memorie che dipingono nella tua mente con il fuoco immagini; pezzi di un puzzle che messi insieme mostrano la Verità.
Sei solo un'ombra, niente di più.
Intanto i passi continuano, l'uomo combatte contro la carne di vecchi alleati, squarcia le membra corrotte dei nuovi nemici, uno dopo l'altro; e senza sosta si fa strada nel ventre del Diavolo.
Adesso lo ha capito, lei.
Un Angelo il cui corpo è fatto di metallo e le cui ali sono macchiate di sangue e bruciate dal plasma incandescente la sta venendo a salvare; sta venendo a salvare lei, la Chiave, l'universo.
Non fermarti, Jhon.
Il Diavolo parla all'Angelo, il suolo trema, ma lui non si ferma. E' vicino, adesso.
La bestia urla ancora quando i passi profanano la soglia della sua mente piegando le ultime resistenze, sull'orlo di un abisso, in un luogo che una volta era l'impero di Profeti, un culto di Dei costruttori, Dei salvatori, Dei si sacrificarono per sradicare l'infezione che consuma la galassia. Ora, invece, la loro Città Sacra è diventata la carne e la dimora del Diavolo, lo scrigno della Chiave.
Ma poi, finalmente, l'Angelo assolve la carne dell'ennesima vittima, l'ultima; il cessare dei colpi e il silenzio ancora.
Dei passi veloci che attraversano le porte aprirsi con un sibilo.
La sua imponente figura nera stagliata contro il violaceo luccichio esterno.
Lei è sicura, quella è l'immagine più bella che le era mai capitato di vedere; un'immagine salvifica, capace di strapparla dall'oblio e dalla pazzia.
Ed ecco che l'Angelo sferra dei violenti colpi alla cella, viola il campo di stasi.
Dal debole alone di luce lilla la sua voce, un sussurro, sfiora il silenzio che per troppo tempo si era annidato in quella sala consumata.
"Mi hai trovata."
  
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