NDA: devo solo dire che è il finale in cui Viola non prende il coltello, dove non accenna (e quindo ho capito che non c'èstato) lo scambio di corpi. Qua Ellen vive. Buona lettura, accetto critiche!
Ci saranno troppe storie RPG nel mio account.

“Chiuse la porta dietro di sé, con un filo di paura. Ma in fondo, tutti avevano paura in quella casa, anche le dolci ragazzine dai morbidi capelli d’oro intrecciati, gli occhi verde smeraldo e le guance chiare come il sole che filtrava dalla finestra.
Ha avuto la curiosità di curiosare nella stanza della strega, la giovane Viola.. è stata una scelta che l’ha messa in pericolo di morte.
Non sapeva ancora cos’aspettarsi, da quel posto: all’apparenza era una stanza con solo un’altra porta di fronte all’entrata, entrambe vuote. Ma il gatto aveva parlato, aveva acceso i suoi occhi di avventura, una scintilla che si spegne solo con la delusione. O con la morte.
Ed è stato appena ha rivarcato la seconda porta, dopo che la scritta “VIENI NELLA MIA STANZA” è stata letta e bruciata, che la casa ha preso vita: vicino alla porta c’erano due lampade di vetro spente, affiancate da dei tavolini di legno pieni di fiori di ogni colore. Dove prima c’erano fredde pareti di pietra sono comparse altre due porte, mentre l’entrata principale era chiusa.
La Strega aveva avvertito la sua presenza, e le aveva preparato tutta la casa, con tanto di diari, affinché lei potesse conoscerla.
Aveva preparato tutto per avere un’amicizia con la bionda.
Un’amicizia che Viola ha rifiutato.
E di sicuro si ricorderà dell’orso dalle braccia tagliate, delle forbici sporche di sangue, del pianoforte che non doveva essere suonato,dell’amico invisibile e dei libri letti. Si ricorderà anche dei fiori e delle bambole verdi, viola, blu e rosse.
Si ricorderà di avermi abbandonata nel bosco mentre chiedevo aiuto, quasi morta per colpa degli spari del padre.. ma non si ricorderà della nostra amicizia.” Mi rigiro le bende, le ennesime bende che coprono il mio occhio sparato, mentre la bambina dal viso dolce davanti a me mi guarda stupita.
-E perché ti ha abbandonata se eravate amiche?- i suoi occhioni azzurri vogliono sapere di più, sempre di più. Deglutisco rumorosamente, e la osservo silenziosa. I suoi capelli  boccolati sono castani-rossicci, e le ricadono sulle spalle coprendole leggermente il viso. Stringe il grande orsacchiotto al suo vestitino nero.
Tengo il coltello che Viola non ha preso nella tasca dove lei avrebbe messo la lettera del padre.
-Non lo so.- mi ricordo dello scambio di copro rifiutato, della corsa per tutta la cosa che ha fatto per sfuggirmi, e mi chiesi come mi vedesse: come una strega senza gambe e senza occhi, coi capelli viola che ha cercato di ucciderla col ricatto dell’ amicizia.
-Certe persone non capiscono niente. Tu sei così simpatica, Ellen!- la voce della bimba mi fa ricordare chi sono. Ellen, la strega che non ha mai avuto nessuno. Colei che voleva provare a sentirsi bene. Sorrido.
-Sono contenta, che ti piacciano le mie storie. Che ti piaccia io.- mi accarezzo i capelli, per poi riaccarezzare i suoi.- Sei così bella.. io non mi piaccio affatto. Vorrei provare ad essere te per un giorno.. ma solo per un giorno, poi potrai riavere il tuo corpo. Ti lascerò fare incantesimi. Allora, che ne dici di uno scambio di corpi? E’ quello che farebbero due amiche.. e noi siamo amiche, vero?-