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Autore: Uptrand    07/04/2014    21 recensioni
Questo racconto trae ispirazione da Mass Effect la lega degli eletti da me precedentemente pubblicato. Post Mass Effect 3 con Shepard che ha salvato il consiglio, distrutto la base dei collettori, curato la genofagia, fermato la guerra tra geth e quarian e distrutto i razziatori.
Contiene descrizioni prese dal codex del gioco.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashley Williams, Comandante Shepard Uomo, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Mass Effect Legacy'
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Dasha non aveva voluto sprecare più tempo del necessario, appena terminato il rifornimento alla SR3 si era mossa in direzione della Cittadella, attivando l'occultamento visivo e attraversando il portale con la prima nave che vi entrasse, tutto al fine di non essere individuata.
Sugli schermi della SR3 poté vedere la gigantesca stazione e la flotta a sua difesa. Al momento si trovava esattamente davanti ad essa, diede ordine di seguire una rotta sicura stando il più lontano possibile dalla Cittadella, il loro obiettivo era situato all'estremità opposta alla loro. Evitarono il grosso della flotta, avvicinandosi senza problemi  – Speriamo che non ci siano turisti in giro, sono gli unici ad alzare la testa per guardare in alto-- pensò
Era solo una battuta di un olofilm che aveva visto, ma trovava che al momento calzasse a pennello.
La nave si fermò accostandosi al suo obiettivo ed estendendo la passerella.
All'apertura delle porte esterne venne investita da una ventata d'aria, dovuta all'alta quota in cui si trovavano nell'atmosfera artificiale della stazione. Davanti a lei, a mezzo metro di distanza, risplendeva il bianco della cima della torre del Consiglio.
Prese la sfera puntandola contro la parete desiderando semplicemente che si aprisse, spostata alla sua sinistra di all'incirca un metro la parete si ritrasse lasciando un'apertura, dopo aver dato il giusto assetto alla nave fino a far combaciare passerella e entrata, i suoi uomini fissarono l'una all'altra rendendo possibile il trasferimento del congegno che secondo Woods permetteva di connettere le sfere alla Cittadella.
Porte segrete? Mi pare così ridicolo ma è sicuro che in cima alla dove deve esserci qualcosa, qui è dove la Sovereign si era attaccata alla Cittadella e non ho mai letto spiegazioni al riguardo,  Woods era convinto che quell'affare vada collocato qui.-- pensò
«Rimani indietro con degli uomini, nel caso ci siano problemi.» Come al solito il Phantom apparve per confermare con un gesto della testa e sparire subito dopo


*****
 
La Normandy SR2 varcò il portale entrando in vista della Cittadella. In cabina, ad eccezione di Steve incosciente in infermeria, si erano radunati tutti quanti senza un motivo preciso, lo spettacolare panorama che vedevano sembrava un modo degno di concludere la loro avventura. L'umore della maggior parte dei presenti era ottimistico, avevano salvato Steve e Ilary, i loro genitori erano stati riconosciuti innocenti e a loro era stato perdonato il furto della SR2. Ma non lo era quello di Olivia e Ilary entrambe preoccupate per Steve, inoltre Olivia si sentiva a disagio all'idea di rivedere sua madre, dopo le sue parole al monastero asari.
Durante il ritorno Mordin e Arturus cercarono di rassicurarle sul fatto che il braccio sarebbe stato clonato e Steve avrebbe avuto cicatrici di cui vantarsi, ma senza gran risultati.
Fu Mila, seduta al posto di copilota ma attenta a non toccare niente, a rompere il silenzio che regnava in cabina.
«Questa per me è solo la seconda volta alla Cittadella, spero di riuscire a far un po' la turista questa volta.»
« Se vuoi da quella postazione puoi usare i sensori della Normandy per ingrandire la visuale, per avere una visione dall'alto dei posti più famosi della Cittadella, prima che atterriamo.» Spiegò con tono piatto e indifferente la pilota.
« Davvero, grazie Ilary.»
Olivia si voltò, ne aveva abbastanza di quella vista e voleva controllare Steve.
«Direi che i sensori hanno bisogno di un'aggiustata, vedo sfocato vicino alla torre del Consiglio.»
A quelle parole Olivia diede un'occhiata e fu sicura di non sbagliarsi.
«Quella è la SR3 occultata! È li che dobbiamo andare.»
« Cosa Olivia, sei sicura?» Chiese Mila
« Certo ragazzi, guardate anche voi.»
Tutti guardarono l'immagine incriminata e furono d'accordo, era la SR3 occultata quella che si intravedeva.
«Ilary contata la Cittadella e digli cosa abbiamo visto, noi nel frattempo ci dirigeremo subito lì.»
«Agli ordini ma Steve ha bisogno di cure mediche che non possono aspettare.» Il tono del pilota non era arrabbiato ma abbastanza deciso da far capire che non avrebbe cambiato rotta. D'altronde le ubbidivano solo perché volevano, non perché erano tenuti a farlo.
*****
 
Isabella era nervosa, camminava davanti all'apertura, odiava aspettare. Un messaggio dalla nave l'avvisava di una navetta in arrivo ma non potevano fare niente con la nave ancorata, alzò lo sguardo sentendo un rumore inconfondibile avvicinarsi e vide sopra di lei una navetta dell'Alleanza, il portellone si aprì rivelando una mitragliatrice pesante puntata su di loro.
Solo grazie alla sua agilità e all'occultamento riuscì a sfuggire alla raffica che abbatté alcuni degli uomini, rifugiandosi più all'interno della torre dove non potevano colpirla con i sopravvissuti al primo attacco.
Da dov'era vide i nemici sbarcare sulla passerella, prendere subito posizione e fare fuoco. Erano ben addestrati e riuscirono a reagire anche se presi tra due fuochi, quelli della loro posizione e i rinforzi che arrivavano dalla nave. Fu certa di riconoscere gli stessi che gli avevano attaccati su Omega all'Afterlive.
Pazientemente, mentre i suoi alleati cadevano, raccolse il suo potere biotico nella spada. Amava vedere lo sguardo degli altri biotici quando capivano che con lei i poteri altrui erano inutili.
L'asari si fece avanti lanciando una violenta onda d'urto. Isabella le andò incontro essendo ciò che attendeva, solo un momento prima di usare la spada si chiese il perché del colore verde.
Si avvertì un colpo violento all'interno del corridoio, l'energia biotica liberata dai due attacchi rimase sospesa in aria per poi esplodere. Isabella venne spinta all'indietro violentemente e l'asari dovette buttarsi di lato per evitare il suo stesso attacco che tornava indietro.
Nessuna della due aveva la minima idea di cosa fosse successo, Isabella si alzò decisa a continuare, ansiosa di affondare la spada nell'asari ma i suoi sogni s'infransero di fronte alla realtà, la spada si era spezzata, poteva continuare a combattere e aveva ancora il canone fasico ma non avrebbe provato lo stesso piacere. Raccolse i frammenti e si inoltrò nel corridoio per raggiungere Dasha, avvisarla che anche altre navette stavano arrivando.
Ashley saltò giù dalla navetta e con lei Javik, Liara sull'altra Garrus e Tali. Presero rapidamente posizione, costringendo a indietreggiare coloro che erano nel tunnel e chi arrivava dalla nave.
« Olivia, situazione?» Domandò alla figlia.
«I nemici sono entrati nella torre, quello che cercano deve essere lì.»
«Ricevuto, Liara lancia una distorsione, Olivia usa il fucile di precisione per eliminare i loro scudi, Javik dietro di me.»
Ashley si lanciò alla carica con mitragliate brevi ma precise, i nemici privi di scudi vennero colpiti dal potere biotico e rapidamente finiti.
In uno spazio limitato e senza scudi una distorsione era una trappola micidiale.
«Garrus, Tali, Mordin, Arturus riprendere la SR3, Garrus il comando è tuo. Noi procederemo nella torre e staneremo il nemico, manteniamo la formazione di prima andiamo.»
*****
Dasha aveva capito che qualcosa non andava, ben prima dell'arrivo delle navette o di Isabella. Avevano collegato l'antenna al centro della sala in cui si trovavano e aveva inserito la sfera nella cavità di quello che costituiva il pannello di controllo che si era illuminato e solo allora aveva compreso che per funzionare doveva prima caricarsi, quella fu un'autentica sorpresa di cui Woods non l'aveva avvisata.
Quando udì nel casco l'allarme inerente una navetta in arrivo, intuì che restare era inutile, afferrò la sfera dando qualche ordine sperando che la struttura attorno a lei rispondesse in qualche modo ma senza successo, in quel momento arrivò Isabella con la spada spezzata. La guardò un attimo senza dire niente, poi prese il suo fucile di precisione M90 Indra e disse «Divertiamoci per l'ultima volta.»
Oltre a loro due erano rimasti con quattro uomini e anche se la posizione poteva facilmente essere difesa non c'è l'avrebbero mai fatta «Se per qualche motivo sopravviviamo, ti regalerò una autentica katana giapponese.» Le aveva detto cosi, ma sapeva che non avevano possibilità.
Isabella si limitò a fare si con la testa.
Ashley e la sua squadra avanzarono con prudenza ma in maniera costante, in quelle condizioni bastava un nemico a bloccare il passaggio. Dal suo riparo le sembrava che il corridoio finisce e iniziasse una zona più larga, fece per guardare meglio e dei proiettili le sfiorarono il casco.
«Cecchino, deve essere la nemesis, ha di sicuro un Indra. Attenti, non sappiamo dove sia il phantom.»
Fecero un paio di tentativi ma il tiratore nemico li teneva inchiodati alle loro posizioni, almeno finché aveva munizioni.
«Cosi non ne usciamo più. Attirerò il fuoco nemico, Liara usa stasi appena possibile, Javik entra per primo e spara a tutto ciò che si muove io ti sarò dietro, Olivia dai supporto dove serve. »
Ashley si sporse sperando sul basso potere di penetrazione dell'arma, due colpi la centrarono, abbassandole gli scudi al minimo, Liara lanciò la stasi che andò a buon fine.
La squadra scattò all'assalto, davanti a loro apparve il phantom.
*****
 
Isabella era stanca di aspettare.
Quando vide i nemici avanzare fece quello che l'istinto, anche senza spada, le suggeriva come sempre, con l'elsa dell'arma in una mano e la punta nell'altra comparve davanti ai nemici.
Come se la spada fosse ancora intatta, eseguì un fendete e una sottile linea azzurra prese forma dall'elsa e un'altra si originò dalla punta nell'altra mano, generando un attacco biotico a due fendenti, cogliendo di sorpresa il nemico in testa a tutti. Lei da parte sua era altrettanto sorpresa dell'attacco eseguito, non sapendo come ne fosse stata capace.
Il primo avversario, a suo parere uno strano essere con quattro occhi, venne investito dal doppio fendete e sbalzato a terra privo di sensi, approfittando della sorpresa ottenuta riuscì a colpire l'asari ,distratta per un attimo, con il raggio fasico e in quel istante sentì il dolore della spalla che esplodeva. Il doppio fendete e il cannone avevano esaurito la barriera e qualcuno ne aveva approfittato, ebbe la forza per un ultimo salto sulle gambe e andare contro la parete per mettersi al riparo.
*****
 
Olivia aveva colpito alla prima occasione il phantom, sicura di averla messa fuori combattimento anche se non era morta, diede un'occhiata a Liara a terra stordita ma viva, gli scudi avevano funzionato. Scattò in avanti, sua madre con lei e affrontarono gli ultimi soldati nemici che tentavano un assalto.
*****
 
Dasha finalmente libera, durante la stasi aveva visto tutto, afferrò la sfera e ordinò ai quattro soldati che gli rimanevano di assaltare i nemici, ingaggiando un combattimento nel corridoio contro le due figure ancora in piedi che gli venivano incontro. Prese Indra, caricò i piranha worms, attendendo il momento giusto e fece fuoco.
Ashley e Olivia uccisero i quattro nemici ma trovandosi con gli scudi abbassati. Ben udibile si sentì il rumore di una raffica esplosa di proiettili, Ashley si buttò sulla figlia e per lo slancio finirono dietro un riparo.
«Mamma come stai?» chiese mentre la scostava leggermente mettendola sdraiata.
«Non preoccuparti...AH,AH...non è la prima volta.» Commentò la madre, finì la frase che sentì un dolore lancinante dov'era stata colpita. Olivia diede un'occhiata all'armatura, c'era una ferita vistosa sul fianco destro, sotto la corazza. Era stato un colpo di striscio. Vide il proiettile appena sotto la pelle, non era andato in profondità, poi con orrore lo vide muoversi. Senza riflettere, agendo come le era stato insegnato a fare in quei casi, infilò due dita nella ferita usandole per estrarre manualmente il proiettile. Quando lo tolse, viscido dal sangue, gli cadde di mano rotolando sul pavimento dove esplose senza provocare nessun danno. Ignorò le proteste della madre di lasciarla e di catturare il nemico, mentre le applicava del medigel.
Sentirono dei passi in arrivo dall'entrata e videro Garrus con altri agenti del C-sec, accorsi appena finito con l'astronave e non avendo più notizie di cosa accedeva. Nella sala non trovarono nessuno.
*****
Dasha stava camminando in un corridoio della cittadella sorreggendo Isabella, svenuta, sulle spalle e in una mano teneva la sfera. Quell'affare al momento giusto aveva funzionato, ormai senza uscita l'aveva afferrata gridando « Fai qualsiasi cosa, basta che la fai!» un pannello si era mosso svelando un'uscita. Era subito corsa in quella direzione ma gettando un ultimo sguardo dietro di se vide un soldato che ne soccorreva un altro e Isabella svenuta  – Siamo entrambe assassine, potrei andarmene al sicuro da sola...sola--  l'ultima parola le si ripeteva in testa.

*****
 
Olivia si trovava insieme a tutti in uno degli ospedali della Cittadella. Sua madre era stata medicata e avrebbe passato qualche giorno in ospedale, mentre Javik e Liara, ammaccati e con qualche taglio, erano stati dimessi.
Nonostante le ferite e le rassicurazioni del marito che lo aveva visto, il primo pensiero di Ashley fu vedere il figlio e solo dopo si fece medicare. I dottori spiegarono che il braccio di Steve sarebbe stato ripristinato in circa due settimane.
Olivia e la sua squadra passarono la mezz'ora successiva rispondere alle domande e alla fine tutti se la cavarono con poco, nessuno dei loro genitori se la sentiva di sgridarli sia perché non erano più bambini ma soldati, sia perché nessuno riteneva avessero fatto male. L'unico momento di tensione tra Olivia e Ashley.
«Mamma, non ritengo sbagliata la mia scelta di dare la precedenza alla missione che a Steve in quel momento. Devi sapere solo che confidavo in lui e avevo fiducia che sarebbe sopravvissuto, se le sue condizioni fossero state più gravi avrei agito diversamente. Esattamente come ho ritenuto fosse più importante rimanere al tuo fianco, mentre eri ferita che affrontare il nemico.»
«Olivia, sei un eccellente soldato e la decisione che hai preso era quella giusta ma non pretendere di capire il cuore di una madre fino a quando non lo sarai a tua volta.» e abbracciò la figlia e poi il marito affianco a lei, sapeva che non era soddisfatto e aveva bisogno di essere tirato su di morale, col passare dell'età accadeva più spesso e sapeva il perché.
Shepard era dovuto rimanere in disparte a causa delle ferite riportante dalla guerra dei razziatori, rendendosi conto che forse non sarebbe stato all'altezza della situazione e non era la prima volta che capitava.
Ash si rivolse a tutte le ragazze del gruppo « Un consiglio, ogni tanto abbracciate il vostro uomo ne hanno bisogno.»
«Quindi mi consiglia di abbracciare Steve?» Chiese Ilary con i suoi presenti.
«Cosa, No. Devi ancora crescere prima di poter abbracciare dei ragazzi.» s'intromise nella discussione Joker « Adesso che mi viene in mente. Siete stati molto tempo da soli non è successo niente di...vuoi due...avete capito.»
«Tuo padre, vuole sapere se vi siete uniti nell'atto riproduttivo e anch'io come madre lo vorrei sapere viste le intenzioni iniziali con cui siete salati alla sulla SR3.» Spiegò IDA.
Per quanto, non fosse una persona che s'imbarazzasse Ilary era rimasta interdetta dal modo della madre di porre la domanda – A volte sembra un robot-- pensò «Cosa? No...ci siamo solo baciati.»
«Questa volta Steve dovrà aver capito per forza, nemmeno lui può essere di cosi duro comprendonio.» Commentò Olivia.
Joker intanto cercava di riprendersi alla notizia che sua figlia aveva baciato un ragazzo.
La prima volta che Steve si era svegliato dal coma indotto aveva visto inizialmente i volti dei famigliari, poi sentendo qualcosa di strano si era voltato e incominciando a fare profondi respiri aveva chiesto «Possono riattaccarlo? Giusto!» riferendosi al braccio mancante.
Alla risposta affermativa si era leggermente calmato, anche se gli ci vollero un paio di giorni per far sembrare il fatto di essere”temporaneamente” senza braccio accettabile.
Nelle giornate successivi tutti quanti vennero a fargli visita, al momento aveva ricevuto una visita: Ilary .Dopo i primi saluti lei si fece avanti.
«Steve tu mi piaci, voglio essere la tua ragazza e dentro al Mako avevi detto che ne avremmo parlato.»
Lui rimaneva immobile cercando di non far trapelare niente dal suo viso, non avendo idea di cosa avrebbe dovuto dire.
«Ragioniamo...mi piacerebbe...ma lo sappiamo entrambi che puoi trovare di meglio la fuori.»
Ilary colpì allo stomaco Steve con un pugno. Lui si piegò in avanti dolorante, non tanto per pugno quanto per la sorpresa più totale.
«Mi ha suggerito Olivia di farlo, “Se il mio fratellino dice qualcosa di stupido fai cosi”.»
Steve al momento avrebbe voluto dire qualcosa a sua sorella.
Lei non aveva ancora finito, salì sul letto mettendosi a cavalcioni su Steve lo baciò e chiese «Sai cosa ti dissi all'Afterlive dopo che avevi perso il braccio.»
«Mi ricordo che hai urlato qualcosa ma al momento avevo altri pensieri.»
Lei si inclinò in avanti e sussurro qualcosa al suo orecchio.
*****
 
Intanto fuori dalla porta...
Asiria fece cenno ad Olivia che forse stava succedendo qualcosa. Era stata un'idea di Olivia convincere Ilary ad andare a trovare Steve da sola all'ospedale, temeva infatti che una volta fuori avrebbe cercato di evitare l'argomento.
Così lei e Asiria, l'asari si era aggiunta di sua iniziativa in un secondo momento, erano rimaste fuori dalla porta per assicurarsi che nessuno entrasse a disturbare.
«Asiria, non ho intenzione di origliare Ilary e Steve mentre “forse” lo fanno.»
«Forse? Del “forse” puoi farne a mano e poi non sei curiosa di sentire fino a che punto si spingono.»
Per tutta risposta Olivia la trascinò via, fermandosi a dire a un'infermeria che nessuno doveva entrare nella stanza di Steve per almeno mezz'ora.
*****
 
6 mesi dopo.....
Olivia trovò Steve, Arturus e Mordin esattamente dove immaginava, nella stiva della SR3 ad ammirare il loro acquisto.
«Mi date una spiegazione per questo? Non ricordo di averlo richiesto tra le attrezzature.»
Il “Questo” era il Mako M35 con cui Steve e Ilary erano scappati dalla SR3, abbandonato su Omega e ricomprato da loro tre da chi se ne era impossessato dopo.
«Olivia, questo Mako è uno di famiglia, è quello della Normady SR1 che hanno recuperato come regolo per nostro padre. Ti ricordi che ci raccontava che amava guidarlo.»
«Si e mi ricordo che nostra madre ci raccontò che vomitò un paio di volte. In ogni caso perché è a bordo della mia nave? Spero non lo vorrete usare, questi affari sono superati.»
Fu il turian a farsi avanti
«Non farti ingannare dall'aspetto. È vero, fuori non è cambiato niente ma in tutte queste settimane ci abbiamo lavorato facendolo diventare qualcosa di eccezionale. Ho eseguito personalmente tutte le calibrature del cannone.»
«Esatto, ora potrebbe far saltare la testa a un divoratore in un colpo oppure sfondare la fiancata della Normandy.» Affermò Mordin
«Pensate davvero che dia il permesso per tenerlo a bordo.»
«Pensavamo che siccome a chiederlo sono il sottoscritto alias tuo fratello, il tuo ragazzo turian e un tenero krogan avresti acconsentito. Cerca di capire, abbiamo bisogno di qualcosa di virile in una nave piena di “essenza femminile”, tu sei al comando, Ilary la pilota, poi ci sono Mila, Asiria e il resto dell'equipaggio in buona parte femminile e anche la nave è una Lei. Noi maschi ci sentiamo minacciati.»
« Va bene  ma non voglio problemi.» Quindi si voltò, oramai mancava poco alla partenza, dirigendosi alla mappa tattica della nave per tracciare la rotta.
Ancora non credeva di essere lei al comando della SR3. Risolto il problema rappresentato dai detentori delle sfere come Woods, grazie ad una serie di arresti e alla promessa di indulgenza da parte del Consiglio se avessero collaborato e liberato tutte le persone che controllavano e la successiva riabilitazione di fronte alla galassia degli “eroi della Normandy”, il problema maggiore era rimasto il furto della SR3 e la mancata cattura di chi l'aveva effettuato.
Si temeva che chi l'avesse rubata fosse in possesso degli schemi e che presto la sua tecnologia non sarebbe stata più un'esclusiva del Consiglio, per tale motivo di Vega e Jacob con altri erano stati assegnati al nuovo progetto della SR4.
Di fronte al bisogno di trovare a chi affidare la SR3, il capitano John Shepard si era fatto avanti con il Consiglio dicendo chi voleva su quella nave, alla fine alla domanda su una possibile accusa di favoritismo rispose «Sarebbe bello se per una volta il Consiglio mi desse retta fin da subito. Potete darmi retta o accettare le mie dimissioni seduta stante da tutti i miei incarichi.» Alla fine il Consiglio aveva ceduto e ora con lei al comando, la SR3 stava per partire per la sua prima missione.
 
Nel frattempo, isola di Capri, Italia
Una donna, con i capelli neri e indosso un bikini, usciva dal mare andando a sdraiarsi su un asciugamano accanto a un'altra donna, bionda con un costume intero bianco e le rivolse la parola.
«Spero ti sia riposata in questi mesi Isabella, tra poco avremo molto lavoro.» Commentò Dasha.
Lei si limitò a fare si con la testa come risposta. Si era ripresa bene dalle ferite e da quando, oltre alla sua vecchia spada che aveva riparato, aveva una vera katana era diventata più allegra e pericolosa. Isabella si alzò cominciando a spalmare crema solare sulla schiena di Dasha.
La quale si ritrovò a pensare al comportamento del phantom quando le aveva spiegato che era erano abbastanza ricche per smettere di lavorare ma aveva un piano, però se lei voleva poteva prendere la sua parte e andarsene.
Lei reagì in maniera inaspettata abbracciandola, con lo sguardo quasi in lacrime e disse « Il possesso di nessun ben non è dolce senza compagni.-Seneca, epistole, 6,4;  Questa pentola trova il suo degno coperchio- S.Griolamo ,epistole 7,5» Ancora non era sicura del significato di quelle frasi.
Dasha era soddisfatta di com'erano andate le cose, avevano rischiato di morire e nel corridoio dove erano fuggite avevano veramente corso il rischio di rimanere intrappolate, ma avevano ottenuto molto da Woods e soci. Disponeva di un'ottima nave: l’Atlantic Codex, attualmente in un cantiere nei Sistemi Terminus, gestito da dei criminali per essere potenziata grazie agli schemi della SR3 ottenuti mentre era a bordo.
Da Woods, prima di eliminarlo, si erano fatte dare i codici bancari che erano serviti per finanziare la SR3 trasferendo enormi quantità di crediti e aveva ancora la sfera. Presto si sarebbe ritagliata un suo spazio nella galassia come Aria T'Loak, a quest'idea sorrise.
   
 
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