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Autore: The Mad Tinhatter    09/04/2014    4 recensioni
[SPOILER Burial at Sea Episode 2] "Era la sua canzone preferita, una di quelle che aveva ascoltato di più quando era confinata nella statua-torre di Columbia. Le ricordava il suo sogno impossibile, quello di scappare e andare a Parigi. Passeggiare per le strade con un croissant in mano, e osservare la Tour Eiffel dalla riva della Senna."
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Je vois la vie en rose

Elizabeth chiuse gli occhi, e si lasciò andare. Il dolore alla testa era troppo forte, e il sangue scendeva lentamente sul suo volto. Sapeva che ben presto avrebbe perso conoscenza, e allora per lei sarebbe stato troppo tardi.

Nonostante questo, era felice. Aveva visto il futuro. Sally, assieme a tutte le altre Sorelline, sarebbe stata salvata. Avrebbe avuto una casa, e qualcuno che si prendesse cura di lei; avrebbe avuto una vita normale. Tutte cose che a lei erano state negate.

Mentre Elizabeth sentiva la vita che lentamente scivolava via dal suo corpo, la bambina che tanto aveva voluto salvare stava cantando.

Quand il me prend dans ses bras
Il me parle tout bas
Je vois la vie en rose....”

Era la sua canzone preferita, una di quelle che aveva ascoltato di più quando era confinata nella statua-torre di Columbia. Le ricordava il suo sogno impossibile, quello di scappare e andare a Parigi. Passeggiare per le strade con un croissant in mano, e osservare la Tour Eiffel dalla riva della Senna.

Con un po' di immaginazione, poteva quasi sentire il suono degli strumenti che accompagnavano la voce di Sally, e il vociare della folla che rimpiazzava la solitudine e il silenzio di quell'area di Rapture. Poteva sentire il freddo umido del pavimento che lasciava spazio al dolce tepore del sole primaverile.

Tutto questo dolore, sostituito dalla felicità. Se solo si fosse trovata lì, invece che in un luogo così triste....

Aprì lentamente gli occhi, e si rese conto che tutto ciò che stava provando era reale, e non solo una creazione della sua mente. Davanti ai suoi occhi, infatti, c'era uno squarcio. E, al di là dello squarcio....

Parigi. Era esattamente come l'aveva sempre sognata, proprio lì, davanti a lei, a portata di mano.

Raccogliendo le ultime forze che le restavano in corpo, guardò Sally, che ancora le teneva la mano, e alzò piano il braccio, attraversando lo squarcio con esso.

È giunto il momento di andare, Sally, pensò.

Subito dopo si sentì fluttuare, mentre si allontanava sempre di più dal luogo freddo in cui si trovava, per raggiungere quella Parigi colorata di rosa. Non voleva guardarsi indietro, ma era abbastanza certa che il suo corpo fosse rimasto indietro.

Era morta. E non c'era più modo di cambiare la situazione.

Elizabeth, nonostante questo, non aveva paura. La parte più importante di lei aveva realizzato il suo sogno. Attorno a lei, tutto era colorato, la via piena di fiori. Tutto le trasmetteva felicità: il sole che le baciava la pelle, il vociare in francese, il profumo di pane appena sfornato. Il dolore provato fino a qualche attimo prima era quasi stato dimenticato, sostituito da una nuova energia.

La ragazza rise, mentre passeggiava per le strade. Tutti la salutavano, e tutti ballavano attorno a lei, come in un sogno. Tutto era troppo bello per potersi trovare in una dimensione reale, ma Elizabeth era finalmente felice.

Un'orchestrina da strada suonava La vie en rose, accompagnando il canto di una ragazza. Accanto a loro c'era un uomo, forse l'unica persona che, nel profondo del suo cuore, avrebbe voluto con sé in quel momento.

Booker. Suo padre.

Le stava tendendo una mano, sorridendo. Durante il tempo che avevano passato assieme, Elizabeth non l'aveva mai visto sorridere.

- Benvenuta dall'altra parte... Anna.

Quando era ancora in vita, Elizabeth era stata in grado di vedere attraverso tutte le porte. In quel momento, però, ferma davanti a Booker nel bel mezzo di quella Parigi da sogno, poteva osservare soltanto la dimensione in cui si trovava.

Vide soltanto lei e Booker, assieme. Davanti alla Tour Eiffel. Mentre pranzavano in un ristorante carino. Su una mongolfiera, pronti a solcare il cielo. Avrebbero vissuto tanti piccoli momenti di felicità, mai più separati.

In quel mondo, Comstock non esisteva. In quel mondo, suo padre non avrebbe mai giocato d'azzardo. In quel mondo, lui non sarebbe mai caduto nel vortice dell'alcool. In quel mondo, non l'avrebbe mai venduta. In quel mondo, loro sarebbero stati soltanto Booker e Anna DeWitt, un padre e la sua adorata figlia che vivevano felici, lontani da ogni preoccupazione. In quel mondo, tutti i suoi desideri sarebbero diventati realtà.

Elizabeth sorrise, e prese la mano del padre. Subito dopo, lui la abbracciò, e alla ragazza venne in mente che mai, in tutte le sue vite che aveva potuto osservare, aveva ricevuto un abbraccio paterno. In quel mondo perfetto, Elizabeth aveva qualcuno che la circondava di affetto.

In quel mondo perfetto, Elizabeth si sentì per la prima volta veramente amata.

   
 
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