10/04/2014
2 recensioniSalve!
Farò una breve introduzione :)Immaginatevi che quel giorno Tris fosse sopravvissuta, immaginatevi una Chicago dove le fazioni esistono ancora ma non dure come una volta, immaginate che chi non si sente parte della fazione da lui scelta può tornare a casa o uscire dalla recinzione e andare dagli Esclusi che, anni prima, avevano costruito una loro di fazione dove potevi essere semplicemente tutto quello che volevi.
Una Chicago dove potevi scegliere la tua vita e potevi essere quello che volevi e dove a nessuno importava se eri un DIvergente.
Questa è l' ambientazione che mi sono immaginata per la mia storia, questa è la società che immagino abbiano fondato Tris e i suoi compagni
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Erano passati tre anni dalla guerra, tre anni di pace.
Una pace che sarebbe durata nel tempo, ne erano certi, poichè ognuno poteva essere libero.
Tris aveva apena finito di fare un bagno caldo quando si mise davanti al grande specchio della camera in cui si trovava.
Era strano pensare che lei, una ex rigida, aveva avuto il coraggio di comprarlo ma, d' altro canto, quello era il suo giorno e voleva apparire al meglio.
Lasciò che l'' asciugamano scivolasse a terra e il riflesso del suo corpo nudo comparve sullo specchio.
Non si era mai vista così.
Aveva gli occhi grandi, forse fin troppo per il suo viso, ma le piacevano malgrado il colore banale e i capelli che oramai le arrivavano fino alla vita le incorniciavano il viso a cuore.
Il suo fisico era cambiato, i seni erano rimasti piccoli e sodi ma la pancia era piatta, con la linea degli addominali nel mezzo, le gambe e le braccia erano snelle ma muscolose, non era più la esile ragazzina del giorno della sua iniziazione.
Quello era il corpo di un combattente.
Dopo pochi minuti si scostò, le vecchie abitudini erano dure a morire.
Si preparò con calma e volle farlo sa sola, come sempre.
Anni prima scegliendo gli intrepidi aveva anche scelto di essere autosufficente.
Venti minuti più tardi bussarono alla porta, che si aprì poco dopo, rivelando Christina.
Guardò Beatrice per qualche secondo con gli occhi pieni di ammirazione.
<< Sei bellissima... >> le disse la mora in un soffio.
E lo era davvero.
Indossava un vestito bianco dalla scollatura a cuore che le fasciava il corpo lasciandole scoperte le spalle, i capelli erano raccolti in un elegante nodo dietro alla testa, proprio come quelli che le faceva sua madre quando era ancora una abnegante.
Beatrice le fece un timido sorriso e la ringraziò.
<< Sai, Christina - le confidò - ho un po' paura >>
<< Oddio mio Tris - sbuffò la candida - lasciatelo dire, questa paura è persino più stupida di quella che avevi di stare sola con Tobias! >>
<< Mmm.. ti devo ricordare che le falene sono il tuo terrore? >>
Christina fece un gesto di non curanza e la incitò ad uscire, sarebbero arrivate tardi.
Eccolo li Tobias, in fondo alla navata ad aspettarla, bello e forte come sempre, l' orgoglio negli occhi e uno dei suoi rari sorrisi sul viso.
Una volta raggiunto, Tris sussurrò un ciao mentre cercava di trattenere le lacrime di gioia.
Tobias le strinse la mano.
<< Sei pronta per l' avventura più grande di tutte? >> chiese lui a bassa voce mentre la guardava con dolcezza.
Lei gli strinse la mano con più forza.
Era un' intrepida. Era nata pronta.
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R E A D M E P L E A S E
Salva! mi scuso se fa alquanto schifo ma è un sacco che non scrivo.
Mi farebbe tanto piacere se rencinsite :3
un abbraccio <3