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Autore: Nocturnia    10/04/2014    2 recensioni
Sei arrogante, Avatar. Sei fuoco e sei acqua e terra e infine aria, ma dell'insieme hai solo una visione parziale. Non conosci il tuo animo, come puoi pretendere di conoscere il mondo?
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Korra, Mako
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Korra, Mako e tutti gli altri personaggi appartengono a Michael Dante di Martino, Bryan Konietzko e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.



"Il cuore vive finché ha qualcosa da amare, così come il fuoco finché ha qualcosa da bruciare."

- Victor Hugo -



Bruciare


Korra fissa la foresta in fiamme e china il capo, il fuoco di Wan una corrente liquida che l'attraversa come un fiume in piena.
Ha occhi irraggiungibili il primo Avatar, una forza primordiale e assoluta che la spinge ad arretrare.
Lo osserva domare gli elementi come bestie riottose e imprevedibili, sugli zigomi lingue rossastre che assomigliano a sangue e lacrime.

Perché sono qui?

Per imparare le risponde una voce che ne racchiude altre mille per capire, giovane Avatar. Per sciogliere i nodi del tuo cuore e trafiggerne l'essenza.

Io so già tutto.

Sei arrogante, Avatar. Sei fuoco e sei acqua e terra e infine aria, ma dell'insieme hai solo una visione parziale. Non conosci il tuo animo, come puoi pretendere di conoscere il mondo?

Io...

Wan si volta di scatto, il pallore innaturale di Raava e il profilo di un altro, un ricordo che punge morde sbrana.

Mako.

Chiude gli occhi Korra, dietro le palpebre rami anneriti e carcasse contorte.

Cosa ho fatto?

Stringe la consistenza morbida della pelliccia tra le dita, aggrappandosi a uno scampolo di realtà che mai come adesso le è parso più lontano.

Cosa hai fatto?

Wan le è davanti - trasfigurato e bellissimo - e può sentirlo dal calore innaturale che le avvolge il viso, una fiamma che brucia di luce viva - come lui.

Mi dispiace.

Quando apre gli occhi, è un cuore combusto quello che giace tra le sue dita, afflosciato e ruvido, snervato da un sentimento al quale si era rassegnata, ma che non per questo aveva fatto meno male.

Mi dispiace, Mako.

La foresta continua a bruciare, quieta; nell'orbita impietosa di Wan, favole senza alcun lieto fine - un destino già scritto nel sangue e nella storia.

La mia.

Il fuoco si porta via ogni altra replica.


   
 
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