Prologo
Il tempo. Scorre, sfugge, crea e distrugge. Ma sembra che il tempo non riesca a solvere dei legami, sembra quasi che il tempo non riesca a cancellare le ferite dell'animo. Un universo è una parola scritta in un tempo che a noi sciocchi esseri umani sembra lungo, ma che in realtà è breve. Un sospiro, un battito di ciglia. Del nostro breve ma intenso passaggio in questo mondo ci rimangono due cose: l'amore e l'odio. L'amore però ha una caratteristica in più dell'odio, può trasformarsi in esso, mentre è assai più difficile che l'odio si trasformi in amore. Così questi sentimenti ci trattengono in questo mondo a lungo, e ci tormentano per un tempo infinito. Alcuni li chiamano fantasmi, ma i fantasmi non esistono. Dannati li definirei, condannati a soffrire in questa terra dove non c'è nessuno che si occupa di queste anime, nessuno che ne scioglie le catene. Tuttavia alcune di queste anime si aggrappano a una speranza, una fioca luce che sperino possa diventare enorme come il sole, alcune invece cadono nella disperazione. Le streghe.
-Sayaka! Sei lenta!-
-Kyoko smettila di correre così forte!-
Correvano spensierate le due maghe per le vie della città. Kyoko con il suo Pocky tra le labbra e Sayaka con un CD stretto tra le braccia. Per loro era un giorno come un altro. Non sapevano di essere vittime di un capriccio divenuto ossessione, e non sapevano che in questa linea temporale avrebbero avuto a che fare con Lei. No, non Homura Akemi la principessa del tempo, ma con una strega potentissima. Ancora più potente della Valpurgis che aveva messo in ginocchio persino Madoka e che aveva causato la disperazione e questa catena temporale. Kyoko e Sayaka, due persone così diverse accumunate da un destino così simile. Quel giorno tutto cambiò nella vita di quelle due giovani anime che avevano trovato tanta disperazione nel passato, ma che un capriccio di una maga aveva cancellato dalla loro memoria. La strega più potente al mondo portatrice delle sette piaghe d'Egitto stava arrivando nella loro città ma nessuno lo poteva sapere, nessuno sapeva della sua esistenza. I testi sacri le chiamano Punizioni Divine, violente epidemie dei secoli passati interpretati come capricci di divinità annoiate dal mondo. Quanto possiamo essere stupidi noi essere umani? Quanto possiamo essere ciechi? Non sono queste sciocchezze a distruggere il mondo, ma è l'odio e la disperazione di anime senza pace.